Prima alcune precisazioni:
- non ho l’iPod.
- ho un walkman per cd Sony, ho un bell’impianto stereo a casa, ho un lettore mp3 Acer da 10 Gb carico all’80% in questo momento di registrazioni di concerti e podcast.
- ho una discoteca con circa 250 dischi di vinile e circa 2800 cd (tutti originali, nessun masterizzato)
- non ho prodotti Apple, ma apprezzo i loro computer e il loro design.
- adopero internet dal 1991 e i computer credo dal … 1986? Sì, più o meno sarà stato il 1986.
- non credo alla balla della crisi della musica mentre penso che l’industria discografica sia in pieno marasma e che sia per gran parte colpa sua e di una politica economica miope
- sono laureato in Economia Aziendale
- sono un fan di Frank Zappa
Una delle cose che mi affascina del fenomeno iPod (fenomeno economico, mediale, di design e di tendenza) è l'opinione diffusa di un oggetto onnipotente, status symbol e quintessenza della contemporaneità, feticcio culturale, killer application industriale e oggetto addirittura sexy.
Ma in fondo, cos'è l'iPod? Un lettore di mp3. D'accordo, le sue evoluzioni sono all'ordine del giorno, ma prima di arrivare all'iPod capace di scattare fotografie, girare video, funzionare da cellulare ecc, resta il fatto che iPod nasce né più né meno come semplice lettore di mp3, esattamente come tanti altri accanto a lui e non è stato neanche il primo. In realtà credo che spiegare il successo di questo oggetto di consumo significhi in maniera rilevante comprendere la trasformazione in atto nella grande industria discografica e addentrarsi nelle relazioni commerciali con l’industria dell’elettronica di consumo e il mondo del design.
Detta fuori dai denti: l’iPod è innanzitutto il frutto di una guerra commerciale combattuta aspramente sul terreno dell'industria musicale (e quindi per una falsa estensione mediatica sulla musica) e della formazione di una nuova classe di consumatori.
L’iPod è, dunque, un semplice lettore mp3, con le stesse funzioni dei tanti che negli ultimi anni sono apparsi sul mercato, ma con una differenza semplicemente abissale in termini di immagine e di appeal: iPod è un prodotto Apple. Ciò significa, per antonomasia: design ricercato, alta qualità della proposta, serietà aziendale, unica alternativa valida al perfido universo Microsoft e alla mancanza di visibilità degli hacker di Linux. Il marchio Apple, in virtù di queste prerogative, gioca su un immaginario comunitario che si è rivelato efficacissima missione di marketing: Apple è da sempre un marchio per professionisti creativi, designers, architetti, musicisti
Questa posizione privilegiata nei confronti di un'utenza informatica particolarmente cosciente al punto di generare una specifica segmentazione di mercato ha partorito un autentico “universo Apple” fatto di aficionados e fan sfegatati dell'eroe Steve Jobs, il nemico (nonché ex socio) del cattivissimo Bill Gates, regalando alla casa di Cupertino la fama di unica alternativa valida, e quindi moralmente giusta, al monopolio Microsoft. Solo che essendo i prodotti Apple dalle qualità e dai costi mediamente più elevati rispetto alla concorrenza, sono anche prodotti di nicchia, per pochi intenditori, proprio per professionisti e per creativi, mentre la grande massa di utenti informatici è composta da "persone qualunque" a malapena capaci di accendere un PC.
E' a questo punto che la digitalizzazione dei supporti audio, ricerche di marketing, accaparramento di fette di mercato e crisi dell'industria discografica convergono nella genesi dell’iPod. Tutto sommato la scelta di Apple non è casuale, essendo Apple il marchio dei musicisti, del laptopers, il suo lettore mp3 gode quasi automaticamente di maggior prestigio rispetto a quello di altre, meno blasonate, ditte. Il design che lo contraddistingue, unito (va da sé) a campagne pubblicitarie tutte giocate sul "magico mondo Apple" ha fatto il resto, abbagliando l'utenza con l'avvento dell'astronave iPod, che probabilmente per molti è sinonimo stesso di lettore mp3, non sospettando che altri, con le stesse caratteristiche, sono disponibili a un terzo del costo in qualsiasi "negozio di computer": ma iPod è prima di tutto un oggetto, uno status symbol e non sono quindi le semplici funzioni ad interessare.
lunedì 18 maggio 2009
Fenomelogia dell’iPod: economia, marketing, design, consumo, feticismo parte prima di Empedocle70
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