martedì 30 settembre 2008

Massimo Lonardi in concerto a Cremona sabato 4 ottobre

Cremona sabato 4 Ottobre

presso MONDOMUSICA sala Amati ore 12

“Il liuto con Francesco Romana e Massimo Lonardi”

organizzazione Rivista Amadeus

CLESSIDRA II

Speciale Maurizio Pisati: Articoli, conferenze, interventi pubblici 1990-2007

M. Pisati Articoli, conferenze, interventi pubblici 1990-2007:



¥ Musica Realtˆ 1990 - Inventori di musica

¥ Fondazione Levi Venezia1993 - Comporre un'acustica (A Floresta di L. Nono)

¥ Ricordi - Edizione di A Floresta, L. Nono, con Veniero Rizzardi

¥ Agon.Milano 1996-ZONE II (zone-song a direzione virtuale)

¥ Radio Onda d'urto 1996- Intervista di Franco Ballabeni e ascolti

¥ Auditorium 1997 - Vanitas

¥ Auditorium 1998 - Maurizio Pisati 7, The Running Duo, The Running Solo, S, ZONE e la workstation MARS

¥ MM&T 1998 - Di favoletta ascoltando le voci

¥ SocFilosofica Sez. Treviso-Montebelluna2000 - JoKyoShu, isole, segni e l'illusione di controllare il tempo

¥ UnioneMusicale di Torino 2000- Intervista di Filippo Fonsatti: Domande attorno a Il Copiafavole-ZONE

¥ JapanFoundation 2001 - Suoni, barche, viaggi e immagini

¥ Il Nuovo 2001 - Intervista di Filippo Poletti

¥ RAI3 2001-Graml˜, Intervista di Nicola Pedone-Filippo del Corno

¥ Roma Galleria Il punto di svolta 2002- Mostra manoscritti e partiture, con lo scenografo Ferruccio Bigi

¥ Civica Scuola di Musica 2002 - Ishii Maki

¥ Palermo 2002- Sala Candelai, Seminario "ZONE: suono cercato, scritto, ascoltato. Interpretazione o Invenzione?"

¥ ETSeditrice 2003 - SENTI? - Indagine sull'invenzione e altre domande. Segnare, insegnare, inventare perturbazioni dell'aria

¥ Videopolis 2004- "Scatola nera - la città filtrata dai meccanismidell'invenzionediventa paesaggio sonoro". Intervento Festival video, intervista di Gianni di Capua

¥ Università di Cremona 2005 (Facoltà di Musicologia di Pavia)- Convegno "Composizione e sperimentazione nel rock britannico". M. Pisati: Inventare e segnare utopie"

¥ Altre Musiche 2006 - Intervista di Michele Coralli

¥ Altre Musiche 2007 - Walkabout & around Timothy O'Dwyer

¥ Università Paris X-Nanterre 2007 -Intervista di Francois-Rugis Lorenzo: Litterature et politique dans l'Italie des annes 2000

Speciale Maurizio Pisati: Discografia

Ab Sofort
- CD Edipan1992, Flute and Piano; Duo Zurria-Pizzo

FFA
- CD RCA/ BMG Ariola1993, Tenor Recorder, Flute, Arpa; Ensemble Alter Ego

The Running Quartet
- CD Ricordi/Fonit Cetra1994, Bass Clarinet, Violin, Alto, Cello; Ensemble Contrechamps

S
- CD RCA/BMG Ariola1995, Tenor Sax , Tape, Live Electronics; Sax: Federico Mondelci

TAXI!
- CD LArecords 1997, Words by R. Sanesi, El-MIDI Guit. M. Pisati, Recorder A. Politano, Perc. P. Strinna, Voices E. Callegari, R. Sanesi

Il Copiafavole
- CD LArecords 1998, Voices, acoustic and electronic instruments and copy machines

Ricorda I Giochi
- CD “Shin-On” LArecords1999, Cymbals T. Kasuya, Fl. M. Zurria; Voice Reiko Takashi Irino, El. MIDI Guit. M. Pisati
Spiegelkontaktfabrik
- CD ArsPublica2001, Didjeridoo/Oboe M. Rinaldi; AudioTrack, Mix and Editing M. Pisati
- CD Stradivarius 2003, Electric Guitar Elena Càsoli; AudioTrack, Mix and Editing M. Pisati 

ZONE-Tarkus

- CD Victor Japan 2004, Aki Kuroda, Quartetto Prometeo, Elena Càsoli, Maurizio Ben Omar, Cond. Yoichi Sugiyama
TheRunningDuo
-Tenor & DoubleBass Recorder. Duo Recordronik, CavalliRecords2006

lunedì 29 settembre 2008

TheatreOfDawn - SAMBLANA

Speciale Maurizio Pisati: Biografia



MAURIZIO PISATI - Nato nel 1959 a Milano, compositore, è presente con propri lavori in festival d’Europa, Australia, USA, Giappone, America Latina. Sue composizioni sono state premiate in concorsi nazionali e internazionali (tra cui: Bucchi, Roma’83 - Contilli, Messina’83 - Rass. B. Brecht, Milano’85 - Gaudeamus, Amsterdam’86 - ICONS, Torino’86 - Petrassi, Parma’89), sono pubblicate da Casa-Ricordi, trasmesse da emittenti radiofoniche europee, sono incise su CD Ricordi-Fonit Cetra, Edipan, BMG, CavalliRecordsBamberg e LArecords, etichetta indipendente da lui fondata nel 1997.
-Opere di teatro musicale: Umbra testi di M. Cvetaeva (Ensemble, Milano‘88, CRT-Echo Ensemble); Ermengarda (Zürich‘89, Stiftung BINZ39); TAXI! (Ensemble e Live Electronics; Sassari‘95, Teatro Civico); STOCK ZONE-TakuHon (Violoncello, Percussione, Orchestra d’Archi, Tracce Audio, Video RAIsat di Gianni Di Capua, Regia di Ferruccio Bigi, TeatroStudio, Milano Musica'99); Il Copiafavole (Ensemble e Macchine fotocopiatrici, PiccoloTeatroRegio, Torino 2001); Theatre of Dawn (Ensemble e AudioVideo, JWCOCA-ElisionEnsemble, Brisbane 2007).
-Opere con Video ed Elettronica: San Moku Sen Gan (Percussione, Tokyo'98); Vormittagspuk (musica per il film storico di Hans Richter, Roma'97); ZONE-d’Amore (performance musicale sul film “L’Inhumaine” di Marcel L’Herbier, Milano'98); ZONE II Suite (Tokyo‘97, Theater Winter); La Stanza degli Indizi Terrestri (testi di M. Cvetaeva e L. da Vinci, Video Marcos Jorge, Teatro del Trionfo, Pesaro‘98); 3HATSconcert (ZONE, Warszawa Festival AudioArt’98); Children'sWarQuestions (dai "Desastres de la guerra" di F. Goya)2005.
-Una selezione dalle opere con Live Electronics: ZONE I (Chit. El. MIDI e Flauto, Biennale di Venezia‘95); ZONE II (Voce e Percussione, MilanoMusica‘95/Studio Agon/Teatro Studio-Teatro alla Scala); 7 (Percussioni e Piano, Ars Ludi Los Angeles-New York-Roma '94), L’Autore a chi legge (da testi di C. Goldoni, Villa Litta, Milano'96); ZONE-Franche (Castelfranco Veneto‘96, evento su scala urbana per Violoncello, Pianoforte, Campane, con CSC-Università di Padova); ShiKaShi (Flauti dolci e Percussione, Zürich‘97), CATVLLVS (Liuto, Arciliuto e Percussione, Verona, Unesco-Giornata Mondiale della Poesia 2000), SpiegelKontaktFabrik (Didjeridoo/Oboe e TracciaAudio, Tuchfühlung2, Kunsthaus LangenbergAV 2000), PURPLE H (Ensemble, -TheJimyHendrixReflections- Reggio Emilia 2001), Yuki-Onna (Tromba, proiezione pitture di Ferruccio Bigi e Traccia Audio, Roma Japan Foundation 2001).


-Una selezione da altri lavori: SETTE STUDI (Chitarra, Darmstadt 1990); Ö (Sax e Trombone, Strasbourg‘91); HACK (Flauto e Percussione Tokyo‘96); SaxStories (StockholmSaxophoneQuartet, Roma'98); ZONE-Alp (Flauto e Chitarra, Tokyo‘98); Senti? (Chitarra e Orchestra d’Archi, Camerata Roman, Göteborg’99); TEI (Koto e Pianoforte, Tokyo, TheaterWinter2000); Samblana (Chitarra e Sax, SwedishRadioCompanyP2, Stockholm2000); Tamatebako (Percussione, Nashville2001); Sì. Cos’è? (Percussione e Orchestra d’Archi, Milano2003); OverdubOverdoubt (SonEnsembleStockholm-ZONE, Video Max Bertolai, Padova2003); ZONEpopTRAIN (ensemble, commissione VictorJapan2003); ZONE-Tarkus (trascrizione di Tarkus di EmersonLake&Palmer con la collaborazione di Keith Emerson, commissione VictorJapan2003); Passacaglia Mit Albert, (Percussioni, Flauti Dolci e Live Electronic, commissionata per le celebrazioni einsteniane da BiennaleBern2005); U (Ensemble, commissione Ensemble Fiarì, Torino2006); Questio (testi da Dante, voce del poeta Thor Vilhjalmsson, Percussione, Tromba, Traccia Audio, Festival MyrkirMusukdagar, Reykjavik2006); Microbolero (Commissione Orchestra Filarmonica di Torino2006).

Sue sono inoltre molte musiche di scena realizzate per Teatro Arsenale di Milano e PACTA-Arsenale dei Teatri, su testi di Artaud, Sartre, Celine, Moravia, Eliot. Dal 2007 è nato FLASHetBIP, duo audioluminoso con Fulvio Michelazzi.


-Maurizio Pisati ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio di Milano, oltre che ai corsi estivi di Darmstadt e all'Accademia di Città di Castello, diplomandosi con il massimo dei voti in Composizione con S. Sciarrino, A. Guarnieri e G. Manzoni, e in seguito anche in Chitarra svolgendo attività concertistica in Europa dal 1983 al 1989 col gruppo Laboratorio Trio. E’ attualmente docente di Elementi di Composizione per la Didattica al Conservatorio G. B. Martini di Bologna. Dal 1994 al 1996 ha insegnato ai Corsi di Perfezionamento di Bobbio e nel 2004 ai corsi estivi "Novantiqua" di Frascati, ha tenuto conferenze e seminari alla Toho Gakkuen University-Tokyo, Tokyo Music College, Arts Academy Reykjavik, Civica Scuola di Musica di Milano, Irino Foundation-Tokyo e alle Università di Vaxjö, Brisbane e Melbourne.

sabato 27 settembre 2008

Rondo by Dionisio Aguado... played by Julian Bream

Premio “M° Pasquale Benintende” VI EDIZIONE 12-13 Dicembre 2008

Lions Club Villa San Giovanni Fata Morgana
Premio “M° Pasquale Benintende”
VI EDIZIONE 12-13 Dicembre 2008

in collaborazione con il
Conservatorio di Musica “F. Cilea”di Reggio Calabria
e con il patrocinio
Dell’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria


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Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Segreteria del Premio:
Dott. Enzo Tromba - tel. 360811274
M° Salvatore Zema - tel. 3286515755E-mail: Incontrichitarristici@zemalencses.it

venerdì 26 settembre 2008

Simona Boni: Romolo Ferrari e la chitarra in Italia nella prima metà del Novecento


Segnaliamo la presenza di Simona Boni domani e domenica ad Alessandria al 13° Convegno Internazionale di Chitarra con la conferenza dedicata a Romolo Ferrari di cui pubblichiamo il resoconto della:


Giornata Internazionale di Studi ‘Romolo Ferrari e la chitarra in Italia nella prima metà del Novecento’
di Massimo Agostinelli

Dopo una attesa di vari mesi, si è svolto a Modena il Convegno incentrato sulla storia chitarristica italiana della prima metà del novecento e sulla figura di Romolo Ferrari (1894-1959), un chitarrista modenese che ha dato lustro alla sua città e tanto si è prodigato in favore della chitarra, in un particolare e delicato momento di congiunzione storica tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento.
Il convegno, fortemente voluto ed organizzato con grande accuratezza da Simona Boni, coadiuvata da un apposito comitato scientifico, ha avuto luogo sabato 1° marzo, all’interno della prestigiosa sede dell'Accademia Nazionale di Scienze Lettere ed Arti della città estense. Si è trattato di una intensa giornata di approfondimento su varie tematiche dello strumento, che ha offerto preziosi momenti di confronto e di studio, in un sereno scambio di esperienze e di conoscenze, a vantaggio di tutto il mondo della sei corde.
Dopo i saluti del presidente dell'Accademia Ferdinando Taddei e del Vice Sindaco del Comune di Modena Mario Lugli, nella mattinata ci sono state cinque approfondite relazioni: Simona Boni ha tracciato un profilo artistico e biografico su Romolo Ferrari, nelle varie vesti di musicista, ricercatore e critico musicale; Giacomo Parimbelli ha analizzato minuziosamente il repertorio, le riviste ed i testi relativi al periodo storico di Ferrari. Il musicologo Piero Mioli ha discusso sulla vita e l'opera di Ettore Desderi, con particolare attenzione alla sua produzione chitarristica. A fine mattinata Adriano Sebastiani ha delineato la suggestiva figura di Anselmo Bersano, chitarrista e compositore, allievo e amico di Miguel Llobet; è seguita, a conclusione della mattinata, la relazione del liutaio Roberto Regazzi, che ha ricordato i liutai attivi all'epoca di Ferrari (era tra l'altro allestita, in una sala adiacente, una interessante mostra di strumenti, musiche, fotografie, riviste). I lavori sono proseguiti nel pomeriggio, con l'esibizione di un bravo allievo diplomando dell'Istituto "OrazioVecchi" di Modena: Luca Poppi, che ha eseguito la "Gran Sonata" di Paganini.
Dopo la breve parentesi musicale sono ricominciate le prolusioni, ed è stata la volta del Maestro Enrico Tagliavini, che ha voluto soffermarsi su alcuni momenti legati alla sua amicizia con Ferrari e sull’impegno che lo stesso Ferrari e Primo Silvestri presero, al fine di giungere all’istituzione della prima cattedra di chitarra nei conservatori di musica in Italia. Si è aggiunto al ricordo lo studioso Mirko Caffagni, che ha descritto altri eventi che portarono alla laboriosa organizzazione dei corsi chitarristici, dopo una lunga opera di persuasione presso il Ministero della Pubblica Istruzione. Andreas Stevens, chitarrista e musicologo tedesco, ha successivamente eseguito sulla sua chitarra Gelas (1913) alcune composizioni di Heinrich Albert (1870-1950), poco conosciute nel repertorio odierno. È seguita un disamina interessante sui rapporti di Heinrich Albert ed il milieu chitarristico italiano, i legami con la chitarrista austriaca Luise Walker ed altre rarità, tradotta all’impronta da Mirko Caffagni. Puntualissima la relazione di Maurizio Mazzoli sulla chitarrista Maria Rita Brondi, la cui figura artistica con il tempo si sta arricchendo di nuovi particolari, relazione che ha visto la presenza in sala dei parenti della musicista riminese. L’ultima relazione della nutrita giornata modenese è stata quella dello scrivente, incentrata sulle rarità musicali del fondo ottocentesco appartenuto a Romolo Ferrari, attualmente depositato presso la Biblioteca dell’Istituto Musicale “Orazio Vecchi”, relazione che ha fornito un elenco esauriente e puntuale delle composizioni in esso conservate, arricchita di importanti riferimenti storico-editoriali.
Il momento magico del seminario è stata la performance musicale di Enrico Tagliavini, il quale ha eseguito, davvero con grande cuore, alcune composizioni particolarmente care al Ferrari, come la Suite in re minore di De Visée e le Variazioni op.64 di Legnani, su una splendida Gallinotti del 1960. È stata questa la giusta conclusione del convegno, una chiusura in note, un po’ malinconiche per il tempo che ci ha ricordato, ma piene di vigore per la freschezza degli intenti presenti in ognuno di noi: l’aspirazione a diffondere ancora questo meraviglioso strumento, farlo conoscere nella sua dignità e attraverso la sua secolare storia. Un obiettivo che sicuramente la curatrice dell’iniziativa Simona Boni ha saputo interpretare nel migliore dei modi.
Parte integrante del progetto è la pubblicazione di un volume sulla storia della chitarra in Italia nella prima metà del Novecento, al proposito sono ben accetti ulteriori contributi (per informazioni: info@simonaboni.it).


link:


http://www.simonaboni.it/index.htm


http://www.simonaboni.it/convegno.html




Massimo Agostinelli

Il rumore di un foglio che si s-piega (Deleuze, Leibniz)

Millesuoni. Deleuze, Guattari e la musica elettronica, recensione di Empedocle70

"Millesuoni. Deleuze, Guattari e la musica elettronica" (Cronopio, 2006)

Autore: Roberto Paci Dalò, Emanuele Quinz (a cura di)

Luogo: Napoli

Editore: Edizioni Cronopio

Anno: 2006

Prezzo: € 14,50

La filosofia di Gilles Deleuze si sta dimostrando a distanza di oltre 10 anni dalla sua morte come una delle forme più interessanti di indagine e di interpretazione della modernità. Molti dei suoi saggi, scritti in collaborazione con lo psicologo militante Felix Guattari tra il 1966 e il 1995 (anno della morte di Deleuze), si rivelano sorprendenti, se non addiruttura profetici, anticipatori dell'epoca attuale, caratterizzata da un generalizzata assenza di un centro o dei suoi centri per diventare "un corpo senza organi". Sono tante le invenzioni dei due francesi che sembrano adattarsi alla realtà postuma della nuova elettronica: la teoria della musica come atto di deterritorializzazione, i concetti come "rizoma", "spazio liscio" e "spazio striato", il "tempo pulsato" e il "tempo non pulsato".Questo volume offre per la prima volta al pubblico italiano la storia dell'incontro tra la filosofia di Deleuze e Guattari e la musica elettronica. Una storia che comincia, forse, quando Deleuze partecipa nel 1972 alla registrazione del disco Electronique Guerrilla del gruppo rock sperimentale Heldon, prestando la sua voce a un frammento di Umano, troppo umano di Nietzsche.Per ripercorrere questa storia, complessa e ricca, Emanuele Quinz esplora alcuni concetti-chiave a partire dai quali Deleuze e Guattari hanno elaborato la loro riflessione sulla musica. Seguono una serie di analisi (Murphy, Cox, Franck), derivate da àmbiti geografici e teorici diversi, che disegnano la storia dell'impatto del pensiero dei due filosofi sulla musica elettronica sperimentale. I testi di Hinant, Szepanski e l'intervista a Paul D. Miller, alias DJ Spooky, introducono le testimonianze di chi ha integrato il pensiero di Deleuze e Guattari nella pratica della produzione musicale.
Sebbene l'attenzione speculativa del filosofo francese non si sia concentrata esclusivamente sugli aspetti artistici della società moderna e che, quand'anche l'ha fatto, i punti di riferimento culturali nello specifico musicale siano stati maggiormente quei compositori legati alla contemporaneità più "accademica" come Varèse, Boulez, Cage o Berio, da diverso tempo le sue teorie sono attecchite in un sottobosco legato a un’altra visione (sicuramente meno accademica) della contemporaneità, in particolare agli artisti legati alle case discografiche Mille Plateaux e Sub Rosa.
Si può parlare infatti di un vero e proprio rapporto di stima nei confronti di Deleuze da parte di persone come Guy-Marc Hinant, co-direttore dell'etichetta belga Sub Rosa, o come Achim Szepanski, patron di un'altra etichetta, la tedesca Mille Plateaux. Entrambi, a brevissima distanza dalla morte di Deleuze, pubblicano due raccolte di musica elettronica a lui dedicate (rispettivamente Folds And Rhizomes e In Memoriam Gilles Deleuze) che includono i contributi, tra gli altri di: Scanner, David Shea e Tobias Hazan, Oval, Mouse On Mars, Jim O'Rourke, Dj Spooky. Quasi una forma di eredità musicale-rizomatica, a testimonianza del fatto che una generazione si è infatuata di un filosofo che ha indicato con sottigliezza una strada possibile, quella che però, secondo quello che siamo abituati a pensare, somiglia a tutto fuorché ad un univoco percorso rettilineo.

Empedocle70

giovedì 25 settembre 2008

Marcel Duchamp and John Cage



Dreams that Money can Buy: a film by Hans Richter with many artists. This is a Duchamp's fragment with music by John Cage.
Arturo Tallini in Concerto



27 set 2008, 11.00 - Alessandria: esecuzione del pezzo per tre chitarre vincitore del premio di composizione
Alessandria, - in trio con Eugenio Becheruci e Angelo Colone


27 set 2008, 20.00 - Alessandria, Convegno di Chitarrra, recital, musiche di Lauro e D’Angelo - Alessandria

19 ott 2008, 20.00 - Novara, Festival Nazionale di Chitarra, recital
Novara

20 ott 2008, 20.00 08:00 PM - Conservatorio di Novara: masterclass

Novara

29 ott 2008, 20.00 08:00 PM - Londra Kingsplace
, Londra, - recital

29 nov 2008, 21.00 09:00 PM - Monterotondo, Festival Internazionale della Chitarra: inaugurazione
Monterotondo (Roma), - il festival dura fino al 20 Dicembre.

Vedi http:\\www.ilcantieredellamusica.it per i dettagli

13 dic 2008, 20.00 08:00 PM - Jijona - Spagna - International Guitar Festival - con Eugenio Becherucci
Jijona
23 dic 2008, 21.00 09:00 PM - Monterotondo, Festival Internazionale: Recital
Monterotondo (Roma), - musiche di Maderna, Cage, D’Angelo, Ginastera

mercoledì 24 settembre 2008

"Naqoyqatsi" Philip Glass

Naqoyqatsi (Life as War) di Godfrey Reggio, recensione di Empedocle70


Titolo: Naqoyqatsi (Life as War)

Regia: Godfrey Reggio

Fotografia: Russell Lee Fine

Nazionalità: USA, 2002

Durata: 1h. 09'


Musiche di Philip Glass


Nel 1983 Godfrey Reggio sperimenta con successo un cinema diverso, irraccontabile, dalla incredibile potenza visiva e comunicazionale, basato sulla combinazione di musica ed immagini per trasmettere i ritmi della natura e i pericoli del progresso. Il film è "Koyaanisqatsi", che ottiene un discreto successo anche in Italia, seguito nel 1988 da "Powaqqatsi" nel 1988, ed ora dalla conclusione della trilogia chiamata"Naqoyqatsi. ". Tutti i titoli sono tratti dalla lingua Hopi, pellerossa dell'Arizona, e si tratta in tutti e tre i casi di film privi di dialogo, un collage non-stop di immagini tratte dalla vita reale, con lo scopo di denunciare situazioni nelle quali l'uomo con le sue scelte e le sue creazioni crea danni irreversibili a se stesso, ai suoi simili, agli animali: insomma a tutto il pianeta. L'inizio di Naqoyqatsi, il cui titolo significa, tradotto letteralmente, "L'un l'altro uccidere molti vita", è bellissimo e potente, con una Torre di Babele che racchiude simbolicamente l'umanità di cui Godfrey Reggio si accinge a parlare. Questa volta le immagini meravigliose montate in poco più di un'ora di pellicola ci parlano appunto di guerra, di nuove bombe sempre più micidiali, di alimenti che distruggono il nostro corpo, di fumo, alcool, droga. Ci raccontano la nostra dipendenza dai McDonald come dalle sigarette, dagli psicofarmaci e dalla TV, dai telefonini e da tutto ciò che ci crea l'illusione della perfezione.
Più efficace dove sono originalità e bellezza ad avere il sopravvento (gli anelli di fumo, le tante immagini che sfumano in cangianti acquerelli, i viaggi nei frattali), perde in intensità quando cerca a tutti i costi di lanciare un messaggio contro i rischi di una disumanizzazione tecnologica. Oppure quando ricorre all'ennesimo campionario di varia umanità, soffermandosi sull'espressività di singoli volti. Addirittura kitsch il collage di miti del millennio, attraverso i primi piani di sosia di personaggi famosi. In una fuga acceleratissima (quanto lo è la tecnologia nella quale viviamo ogni giorno) incalzata dalla stupenda colonna sonora, i flash del nostro mondo si susseguono, mostrandoci senza remore ma con molta poesia quello che tutti sappiamo ma teniamo nascosto a noi stessi: che stiamo distruggendo il mondo in cui viviamo, e che se non ci fermiamo non solo saremo certi di non lasciare nulla ai nostri figli, ma anche noi avremo ben poco da godere.Di diverso, rispetto ai precursori, c'è un cospicuo utilizzo della computer-grafica. Scelta che ha sicuramente facilitato la realizzazione, garantendo una pressoché totale libertà espressiva, ma ha un po' raffreddato il risultato. In ogni caso, davvero belle e coinvolgenti, proprio perché svincolate dall'esposizione di una tesi e libere di dare sfogo ad una ricezione irrazionale, le musiche di Philip Glass, arricchite dalla presenza del violoncellista Yo Yo Ma.
http://naqoy.com/
http://koyaanisqatsi.org/

Empedocle70

martedì 23 settembre 2008

Restauro del piano a cilindro Mola di Giuseppe Garibaldi


Nel 2003 la Soprintendenza dei Beni Culturali di Sassari decise di restaurare il grammofono appartenuto alla figlia, l’Ariston e il piano a cilindro dell’eroe dei due mondi che, a causa delle pessime condizioni in cui si trovavano, erano divenuti strumenti musicali muti.

A causa dell’oblio prettamente italiano in cui è caduta la musica meccanica, non è semplice trovare professionisti in grado di restaurare in modo completo e competente gli strumenti meccanici, ed è per questo che la soprintendenza dei beni culturali di Sassari si rivolse all’ AMMI: unica associazione culturale di musica meccanica in tutta Italia. Il primo dei tre restauri ha interessato l’Ariston, prelevato dalla casa garibaldina di Caprera nel 2003, riconsegnato nel febbraio 2004 e restaurato da Mauro Baldazza e Dino Gianotto. Il secondo dei tre restauri è stato rivolto, invece, al piano a cilindro. Il lavoro di restauro, rigorosamente conservativo, ha interessato sia le parti meccaniche e di lettura, sia la parte estetica ed è stato eseguito da un’equipe di professionisti. Il piano a cilindro è stato riconsegnato funzionante e, nel 2007, verrà corredato da un secondo cilindro chiodato da Marco Gianotto e che conterrà la melodia dell’Inno di Garibaldi ed altre arie coeve allo strumento.

Relazione tecnica sul restauro del piano a cilindro Mola di Giuseppe Garibaldi

Il restauro del piano a cilindro MOLA, ha richiesto particolare attenzione perché lo strumento per molto tempo (troppo) ha soggiornato in un ambiente stracarico di umidità che ne ha compromesso il funzionamento e arrecato danni gravi. La prima operazione effettuata è stata quindi quella di sistemarlo in ambiente idoneo a fargli smaltire l'umidità graduando l'intervento in modo da non fargli subire traumi dovuti a bruschi salti di temperatura. Stabilizzata questa prima operazione si è passati ad un accurato esame delle parti al fine di avere esatta cognizione delle reali condizioni di conservazione e, conseguentemente, poter decidere quali interventi adottare per un corretto restauro. Il referto che ne è derivato non è stato consolante. La struttura portante posteriore della pianola (piantoni) presentava per tutta la parte bassa gravissimi danni derivanti in parte da tarli ma soprattutto da umidità; il tutto condito da un intervento di rafforzamento desolante. Aggiunta di pezzi di legno messi a tamponare la struttura posizionati in modo inadeguato e privi di ancoraggi sicuri, integrati da abnormi quantitativi di colla utilizzata come se dovesse essere malta da intonaco.
Una infiltrazione di acqua partita dalla tre quarti destra del somiere, ha scavalcato il capo tasto ed è scesa diagonalmente sulla tavola armonica seguendo il ponte per terminare sulla centina inferiore. Tutte le parti interessate da questo flusso di acqua hanno subito un ulteriore danno consistente nell'avvelenamento da ruggine di parte del somiere, di una grave deformazione della tavola armonica e gravissima marcescenza della centina. Le corde risultano attaccate in modo rilevante dalla ruggine con conseguente inidoneità ad essere riutilizzate. La martelliera presenta un inspiegabile intervento consistente nel riscaldamento di tutti i vani di scorrimento dei martelli (fino a giungere alla bruciatura) quasi si volesse con questa operazione tentarne uno smontaggio finalizzato a recuperarne i giochi eccessivi. Si presume che l'operatore non abbia capito quali operazioni dovesse eseguire per effettuare uno smontaggio opportuno. Il risultato è consistito in un grave danno del manufatto seguito da un tentativo di rimessa in pristino mediante l' inserzione di viti di fissaggio anche queste posizionate in posti del tutto inadeguati che hanno recato ulteriori danni. Un intervento effettuato sui martelli infine (ricopertura) conferma ancora di più il fatto che ad eseguirlo sia stata persona animata sì da buona volontà, ma priva di opportune conoscenze della materia. È mancante una noce, due aste e due un martelli. Al momento di quasi tutti i martelli restanti risultano recuperabili soltanto le anime in legno.
La centina oltre ad essere gravemente intaccata dai tarli e marcia a causa dell'acqua assorbita, è stata fissata ( o almeno il tentativo è stato quello), con bulloni passanti che terminavano non sui piantoni ma su tamponi aggiunti per giunta non convenientemente fissati. E' stato aggiunto, forse per un tentativo di rafforzamento della struttura, nella parte inferiore destra un fazzoletto di truciolare!?!? Per quanto attiene alla meccanica riferita alla parte degli organismi deputati a imprimere il moto rotatorio al cilindro, si riscontra un danno alla vite senza fine consistente nella rottura di due filetti, e deformazioni all'ingranaggio per la maggior parte dovuti all'usura da funzionamento. Il cilindro presenta una pronunciata brutta crepa longitudinale frastagliata ed altre di minore importanza sempre nello stesso senso. Altre crepe si riscontrano sulle testate e sotto all'ingranaggio di trazione. Ruggine infine su ogni parte metallica in ferro.
Il mobile è discretamente conservato nella parte alta mentre nella parte bassa evidenzia attacchi da tarli e sulla destra gravi marcescenze al piede. Le due colonnine sistemate fra i piedi ed il vano cilindro risultano già state rifatte e riposizionate alla buona senza gli opportuni incastri.

Restauro

Prima di iniziare il restauro si è discusso a lungo circa gli interventi da fare e vi è da dire che non sempre lo scrivente era d'accordo con il tecnico delle sovrintendenza di Sassari, signor Pietro Usai, (al quale vanno i miei migliori ringraziamenti per i suggerimenti che mi ha fornito) ma alla fine ci siamo trovati d'accordo su tutto senza riserve. Tutti gli interventi sono stati finalizzati alla conservazione dello strumento ponendo in essere il massimo rispetto per l'opera.
Per prima cosa si è provveduto allo smontaggio del cilindro, della vite senza fine, della martelliera e di tutte le parti meccaniche esterne (dispositivo a ghigliottina per il cambio dei motivi e manovella). L'operazione successiva è stata quella di staccare il mobile dalla struttura portante mediante scollaggio a freddo delle parti. Messo da parte il mobile si è provveduto alla rimozione della tavola armonica, del somiere e della centina. Con questa operazione si è messa a nudo la struttura portante che ha evidenziato i danni gravi ed irreversibili ai piantoni tanto da consigliarne la loro sostituzione ( va ricordato che a cose finite questa struttura deve resistere ad una trazione di oltre tre tonnellate mantenendo integra la sua rigidità, altrimenti lo strumento non sarebbe in grado di conservare nel tempo un'adeguata accordatura. Per i piantoni della struttura portante si è utilizzata la stessa qualità di legno (nel caso pino) e a differenza degli originali che erano formati da due tavole incollate fra loro, si è optato per la loro formazione di raggiungere l'opportuno spessore utilizzando non più due ma bensì tre tavole incollate. Questa tecnica assicura una maggiore stabilità alle deformazioni. Con lo stesso sistema si sono realizzati i tamponi, sia quelli superiori che quelli inferiori. Il passo successivo è stato quello di assemblare queste parti appena descritte fra di loro.
Per quanto attiene al somiere si sono fatte prove per tentare di recuperarne la funzionalità. Purtroppo il troppo tempo durante il quale è stato esposto all'umidità e l'infiltrazione di acqua che lo ha percorso, ha fatto in modo che il legno attorno alle caviglie si impregnasse di uno strato consistente di ruggine, tanto da impedirne una eventuale riutilizzo che avrebbe comportato un allargamento dei fori ad un diametro non più consono ad ospitare le caviglie. Dal somiere è stato comunque recuperato il capotasto che è stato riportato su quello nuovo.

Tavola armonica

La tavola armonica che, come già detto, risultava fessurata in tutte le sue giunzioni è stata smontata in tutte le sue parti, tavolette, bordini, catene. Sono state messe in forma quelle tavole che risultavano deformate e successivamente si è provveduto al loro incollaggio; successivamente alla tavola è stata applicato il ponte ed infine, dopo averla posizionata in apposita culla, gli sono state incollate le catene per ottenerne l'esatta curvatura. Idonea verniciatura ha completato l'opera. La centina inferiore, praticamente inconsistente, è stata rifatta esattamente come l'originale e riposizionata perfettamente a combaciare con la parte inferiore della tavola armonica. Il fazzoletto inferiore di truciolare, posto forse per un tentativo di rinforzo non è stato ripristinato.

Martelliera

La martelliera è stata completamente smontata e risarcita delle parti rotte o mancanti. Si è provveduto a rifare la fresatura per il filo di tenuta dei martelli ed a sostituirlo con altro di diametro leggermente superiore per poster riprendere i giochi. Tutti i buchi che erano serviti per posizionare viti incoerenti con il manufatto sono stati chiusi con tenoncini.
La struttura è stata ripristinata ed incollata come in origine. I martelli sono stati infeltrati ed impellati come in origine e si è provveduto a ricostruire quelli mancanti.

Meccanica

Alla vite senza fine sono stati ripristinati i due filetti rotti mediante inserzione di tasselli di legno che sono stati poi modellati a seguire il filetto originale. Anche all'ingranaggio del cilindro è stato riportato un tassello per riprendere alcuni denti che risultavano usurati e non più idonei a sopportare lo sforzo dell'avanzamento.

Somiere

Il somiere è stato posizionato sulla struttura portante mediante collaggio ed assicurato ulteriormente alla coperta con inserzioni trasversali di legno con forma a coda di rondine.

Cilindro

Per la crepa più consistente del cilindro si è provveduto a praticare una fresatura adeguata a V ed a inserire opportuno listellino sagomato. Anche tutte le altre crepe sono state risarcite con l'inserzione di legnetti, così anche quelle che si trovavano sotto le due testate di ottone. Per quanto attiene invece al ripristino dei chiodi mancanti, al loro corretto posizionamento riferito alla tastiera, il manufatto è stato affidato al musicista M.o Marco Gianotto .

Dino Gianotto

Ringraziamo l' A.M.M.I. (Associazione Musica Meccanica Italiana)


per aver concesso la pubblicazione di questo articolo

Filmato 3D del piano a cilindro (2,2M)


lunedì 22 settembre 2008

Liuteria Italiana a Madrid: Leonardo De Gregorio, Immagini






Liuteria Italiana a Madrid: Leonardo De Gregorio, Biografia


Leonardo De Gregorio è nato a Roma nel 1977. Allievo di Gianluca Persichetti, si è diplomato in chitarra classica con il massimo dei voti presso il Conservatorio “Alfredo Casella” dell’Aquila, perfezionandosi poi sotto la guida di maestri come Massimo Delle Cese, Arturo Tallini, Bruno Battisti D’Amario, Roland Dyens, David Russel e Assad.

Ma nel suo patrimonio genetico non c’è solo uno straordinario istinto musicale: figlio, nipote e pronipote di avi che si sono distinti – tra l’altro - in svariate attività artigianali e musicali, ha ereditato la passione e il talento indispensabili per dedicarsi con successo ad un lavoro manuale e creativo come la liuteria. Poche visite in alcune delle più qualificate “botteghe” e l’amichevole frequentazione con un paio di prestigiosi liutai, nonché lo studio e la ricerca continui e instancabili gli hanno permesso di diventare, nel giro di pochi anni, un liutaio capace di costruire chitarre da concerto di alto livello.

Double Top

Recentemente ha iniziato la costruzione di chitarre con una doppia tavola armonica (double top), quella che ormai si può definire la maggiore innovazione nella costruzione della chitarra moderna, iniziata dai grandi liutai Matthias Damman e Gernot Wagner, i cui strumenti sono suonati da David Russel, Manuel Barrueco, Scott Tennant ed altri.
La doppia tavola armonica consiste in due sottilissime tavole – di cedro o abete – con, all’interno, un materiale chiamato nomex. Il risultato è una tavola armonica di spessore e rigidità molto simili a quelle tradizionali, ma un peso inferiore di circa il 25%. I vantaggi per la tecnica di entrambe le mani sono molteplici: risposta più pronta sotto le dita e maggior controllo della dinamica; estrema chiarezza nota per nota e ottimo bilanciamento lungo tutto il registro della chitarra; grande volume di suono con un’ottima proiezione in avanti.

Contatti:
Tel.: 347-4808235

Download Pieghevoli Informativi 1 e 2

sabato 20 settembre 2008

Convegno Internazionale di Chitarra Alessandria 27 settembre 2008

13° Convegno Internazionale di Chitarra
Sabato 27 settembre 2008

Auditorium del Conservatorio "Vivaldi", Alessandria,




Interverranno:

Mario Dell’Ara

Simona Boni

Giacomo Parimbelli

Lorenzo Micheli

Giulio Tampalini

Duo Maccari-Pugliese

Arturo Tallini



La giornata prevede conferenze, concerti, mostra mercato con novità discografiche ed editoriali, assegnazione delle Chitarre d’oro.

Ingresso: euro 30.

Ridotto abbonati a Seicorde: euro 25

Per informazioni, tel. 0131-251207.



Bando dettagliato del Convegno http://www.seicorde.it/Convegno_2008.pdf

guitar duo dowland

venerdì 19 settembre 2008

Speciale Gabriella Aiello: Gabriella Aiello e gli ECOVANAVOCE




Ecovanavoce è una produzione musicale con una prospettiva ampia che tende ad esaltare i legami che uniscono repertori diversi e lontani, spaziando tra musica antica, tradizione popolare e musica contemporanea originale.












Componenti del gruppo:

Gabriella Aiello, Ilaria Patassini, Daniela Troilo (voci)
Carlo Travierso (sax soprano)
Lucrezio de Seta (batteria e percussioni, basso elettrico)
Matteo Coticoni (contrabbasso)
Fabio Lorenzi (chitarra classica e barocca, viole da gamba, midi)
Paolo Fontana (viole da gamba e chitarra rinascimentale)

VIDEO 3


Speciale Gabriella Aiello: L'eco delle immagini






giovedì 18 settembre 2008

IL TORCHIO
spazio per le Arti
in collaborazione con
La Parrocchia di S.Pietro Apostolo
in S.Maria Maggiore
presenta
La Festa delle Feste
"Sacra rappresentazione della vita di SAN GENNARO"
a Somma Vesuviana
nella suggestiva cornice del
borgo antico del Casamale

DOMENICA 21 SETTEMBRE 2008
Lo spettacolo itinerante avrà inizio alle h 19.30
presso Largo Aragonese

TANGO al TORCHIO
direzione artistica e didattica a cura di Gabriella Riccio
blog http://tango0809.wordpress.com/

MILONGAS
ripartono le serate di MILONGA a Somma Vesuviana
sempre nella suggestiva cornice de Il Torchio spazio per le arti - via Colonnello Aliperta Parco degli Aromi
il venerdì con cadenza bisettimanale
prima milonga venerdì 10 ottobre 2008 dalle 22.00
musicalizza Luigi Spinelli
ingresso 5€

CORSI
sono aperte le iscrizioni ai corsi di tecnica di Tango Argentino
presso i locali de Il Torchio spazio per le arti di Somma Vesuviana - via Colonnello Aliperta Parco degli Aromi

livello primi passi e principianti lunedì 20.00-21.30
livello intermedi lunedì 21.30-23.00
costo: 40€ al mese (pagamento mensile anticipato)
a partire da lunedì 6 ottobre
classi min. 5 coppie max 8 coppie
per chi non è in coppia è possibile iscriversi ai corsi in "lista di attesa"
questo ci permetterà di creare e attivare classi bilanciate
livello avanzati / classi speciali (con programma specifico e calendario da definire):
prima della milonga ore 20.00-21.30 min. 5 coppie
10€

per informazioni e iscrizioni rivolgersi a
Mina Spadaro 3337537731
Simona Seraponte 3207159944

Speciale Gabriella Aiello: Intervista di Titty Esposito parte seconda


T.E.: Quando e perché hai deciso di avvicinarti allo studio delle Percussioni Italiane ?

G.A.: A dire il vero sono attratta dai Tamburi a cornice per cui anche quelli italiani ma ho un debole per i tar, i daf persiani e la kanjira indiana che forse comincerò a studiare nella quarta vita, visto che nella terza dovrò studiare finalmente le percussioni!!!
Scherzi a parte… spesso il canto rituale del Sud Italia è un canto “sul tamburo” si dice, pensiamo alle tammorriate campane, o alla pizzica salentina... Del resto dopo la voce lo strumento più antico e ancestralmente legato al battito del cuore è proprio il tamburo e questo mi sembra un buon motivo per cominciare a sbatacchiare una mano sul tamburello!!






T.E.: Gabriella Aiello e i Tamburi del Vesuvio…

G.A.: Un' avventura cominciata nel 2001! Nando mi ha fatto conoscere la tradizione musicale campana, facendomi incontrare anche i “ viecchi” con cui lui cantava e suonava da bambino... Zi’ Giannino, Zi’ Vicienzo...
Mi è sempre piaciuta molto, anche quando ero una semplice spettatrice dei Tamburi del Vesuvio, l'idea di fondere le ritmiche del Mediterraneo in un grande battito comune, il battito dei “Sud “del mondo.
Poi i Tamburi del Vesuvio non sono solo musicisti ma compagni di viaggio, per ogni nostro concerto c'è sempre un aneddoto, una situazione divertente da ricordare... condividiamo molto e credo che questo sia proprio il nostro punto di forza sul palco.

VIDEO 2 Zitella Carcerata





MP3 – Nanninellananninà
(tratto dall’ultimo cd “Live in San Francesco”)

T.E.: Arnaldo Vacca e Tamburellando…

G.A.: Arnaldo ed io ci incontrammo nel 98! Rimasi affascinata dalla danza delle sue mani sul bohdran e sul tamburello... Nel 2000 cominciammo a lavorare insieme negli Indaco e da allora a tutt'oggi continua la nostra collaborazione, grazie ad un sentire musicale assolutamente simile e particolare, e ad una stima enorme reciproca...Tra dipartite da Indaco, bozze di progetti in duo e incontri in palchi comuni nasce Tamburellando (per l'esattezza nasce a cena in un ristorante indiano!).
Arnaldo mi parlò dell'idea di mettere insieme una vera e propria orchestra , divisa per sezioni , di tamburi a cornice, unire chi aveva una passione per questo strumento in un “cerchio” ritmico, partendo dall'essenza ritmo e melodia, il tamburo e la voce, i primi strumenti dell'uomo.
”Tamburellando” ci sembrava il nome più giusto perchè faceva subito pensare alla naturale propensione al ritmo che tutti noi, almeno da bambini, abbiamo. Così cominciò l'avventura ....

T.E.: Cosa ci racconti, invece, delle Tarè?

G.A.: L'altro mio grande amore è la polifonia... sicché tra una strada musicale e l'altra, un laboratorio di Testaccio e un lavoro in teatro ci siamo incontrate Carla Cristofanilli, Laura Polimeno , Daniela Troilo ed io, e mettemmo su Tarè, progetto tutto al femminile, tutto vocale dove la ricerca timbrica, legata anche ai diversi stili da noi proposti, è messa in risalto. “ Canti discanti e sonori racconti”, titolo del concerto di Tarè, è un viaggio che parte dalle nostre singole esperienze musicali, dalla tradizione italiana alla musica colta, passando per madrigali contemporanei e composizioni originali su testi di poesia popolare.

MP3 TARE’ – D'a mè riva"
(canzone di F. De Andrè riarrangiata dal gruppo)


T.E.: Gabriella Aiello è cantante, ballerina, musicista e… Cos’altro colora il tuo universo artistico?

G.A.: Ho sicuramente un grande amore per il teatro, soprattutto il teatro fisico... Dalle esperienze teatrali e dagli attori con cui ho lavorato ho imparato moltissimo. Sono state forse le esperienze più formative da un punto di vista personale...E poi il mio universo artistico è colorato dalle persone tante, diverse , belle e particolari che incontro facendo questo lavoro.

mercoledì 17 settembre 2008

Speciale Gabriella Aiello: La parola alle Immagini






Speciale Gabriella Aiello: Intervista di Titty Esposito parte prima




Titty Esposito: Come nasce in Gabriella Aiello la passione per il canto e in che modo i diversi stili (rock, jazz…), approfonditi nel corso degli anni, hanno influito nella tua formazione?

Gabriella Aiello: Ho cominciato da bambina ad amare la musica, giravo con un flauto rosso per casa e ad orecchio risuonavo le canzoni che sentivo per radio o che fischiettava mia nonna....un gioco praticamente!
Al canto sono stata sicuramente “iniziata” da mia madre e il suo gruppo di amici, dove non mancava mai una chitarra, un bongo e tante voci pronte a cantare insieme....
Per me forse il canto ha avuto una valenza particolare quando ero adolescente; sono stata balbuziente fino ai 30 anni circa e cantare era un modo per comunicare, fluido, senza panico.. una esigenza dell'anima... Anche gli stili musicali attraversati devo dire che in qualche modo rispecchiavano un modo di essere nel corso della mia crescita.... l'aggressività ha sicuramente trovato la sua sublimazione nel “rock”, il desiderio di ricerca personale, il bisogno di prendere le distanze dal branco nel “dark”...per il jazz sono passata quando cominciai a studire alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio a 20 anni circa.....devo dire che ascoltare di tutto e cantare nel corso degli anni vari stili mi ha aiutata sicuramente ad acquisire una certa versatilità vocale.

T.E.: Una breve leggenda napoletana narra che la sirena Partenope con la sua voce abbia tentato invano di far innamorare il prode Ulisse. Il suo canto, quindi, fu specchio del suo amore e della sua anima. Il “canto” di Gabriella, invece, cosa racconta?

G.A.: Un po' ciò che dicevo prima.. .racconta vita, gioie ,dolori....la voce non ha filtri, è un filo diretto, il respiro dell'anima… cantare ci fa sentire nudi...E' molto bello quando vedo i volti stupiti dei miei allievi quando cominciano a “sentire” per la prima volta la loro voce… nel corso dello studio noto che cambiano anche l'atteggiamento nei confronti del quotidiano, cominciano a cadere molte barriere, cominciano a comunicare. Prendere contatto con il proprio respiro diaframmatico, è una grande scoperta per noi occidentali…non siamo abituati a percepire il nostro” centro emozionale”, è un nodo che si scioglie..

T.E.: Oggi rappresenti sicuramente una “voce” significativa nell’ambito della Word Music. Come è avvenuto l’incontro con la musica di tradizione italiana e cosa te ne ha fatto innamorare?

G.A.: Sicuramente ad un certo punto ho sentito il bisogno delle radici, di fare un passo indietro… Ricordo che quando ero alla scuola di Testaccio, pur studiando in quel periodo jazz, andavo sempre a sentire i saggi del laboratorio di Giovanna Marini, ne ero molto attratta.. .. Un bel giorno cantarono una serie di canti laziali che mi ricordarono immediatamente cose sentite da bambina quando andavo con mia madre a trovare i bisnonni in campagna.... fu una grande emozione e decisi anch' io di cominciare a frequentare i laboratori di Giovanna.
Lì mi resi conto che esisteva un grande oceano di saggezza a me sconosciuto, un mare di musica per me ancora inesplorato: il canto di tradizione orale.
Mi ha fatto innamorare sicuramente l' indissolubile legame che c'è, nella musica di tradizione orale, tra voce/strumento e rito e quindi funzionale, assolutamente concreta nel quotidiano.

T.E.: Che sensazioni provi quando sul palco dai voce ai “cori del passato”?

G.A.: Beh… devo dire che mi sento come un archeologo che ha nelle mani un vaso antichissimo da custodire con grande cura .... Mi piace pensare che qualcuno nel pubblico possa incuriosirsi e perchè no... cominciare a fare una ricerca nel campo così come è successo a me....

T.E.: Partendo dalla musica folklorica della nostra penisola, hai poi aperto i tuoi orizzonti anche a sonorità tipicamente mediorientali ed indiane. Pur nella convinzione che ognuna di esse rappresenti un mondo diverso ed è espressione di civiltà diverse, è possibile individuare aspetti comuni?

G.A.: Ben consapevole che ci vorrebbe una seconda vita per approfondire bene altre tradizioni, soddisfo semplicemente la mia curiosità uditiva!
Sono molto attratta dai “modi” cioè le scale musicali utilizzate in questi paesi, dove l'elemento principale è proprio la voce nella sua mobilità e gli strumenti altro non fanno che imitarla ( vedi il sitar, il sarangi, il rabab....)... questo è il motivo per cui in queste culture ( ma anche nel nostro canto di tradizione orale) troviamo i quarti di tono non presenti nella scala temperata e per questo difficilmente trascrivibili sul pentagramma.
Quindi in realtà aspetti comuni molti ! Anche “il rito, quindi la funzione del fare musica a cui accennavo precedentemente, è un elemento comune... si canta e si suona per pregare, per accompagnare le nozze, per accompagnare il defunto ecc, anche il ballo è rituale in questi paesi esattamente come in Italia... Non dimentichiamo poi che nel nostro Sud ci sono molte commistioni con altri paesi, vedi le comunità arbresh in Basilicata, Calabria Sicilia.., la cultura greca della grecìa salentina e calabrese...

MP3 – Zitella Carcerata

martedì 16 settembre 2008

Speciale Gabriella Aiello: Discografia

1996 – Volume - quarto lavoro discografico dei Leviathan
(Yellow Records).

2001 – Inside notes - Ricciardi-Laneri
(Pontesonoro-World Music).

2001 - Ospite in Violando - Rua Port’alba
(MaterialiMusicali, il Manifesto).















2001 - Vaffaticà - Nando Citarella e i Tamburi del Vesuvio
(Alfamusic studio-Felmay).













2001 - Ospite in L’Età inquieta - Bludeepa














2002 - Terra Maris - Indaco
(Helikonia-Storia di note)














2004 - 10 e 25,..’a faccia mia sotto i piedi vostri - Tamburi del Vesuvio
(Il Manifesto)








2004 - Ospite in Santa Isabel - Acustimantico









2007 - Cantata di Natale - Nando Citarella e la Paranza
( Radici music)







2007 - Mozart al chiar di luna - Nando Citarella
( Radici Music)







2008 - Live in San Francesco - Nando Citarella


MP3 - Alla Carpinese: http://www.chitarraedintorni.eu/MP3_1_Gabriella_Aiello_file/1_Ecovanavoce%20-%20alla%20carpinese.mp3

lunedì 15 settembre 2008

Speciale Gabriella Aiello di Esposito Titty








Speciale Gabriella Aiello: Biografia


Nata a Roma nel 1968, Gabriella inizia a studiare canto presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio con Sabrina D’Errico e Nicoletta Gervasi, affrontando successivamente i Modi del Canto Contadino con Giovanna Marini.
Prosegue gli studi con Shawn Logan, studia Tecnica Classica con Manola Colangeli del Teatro dell’Opera di Roma ed ancora Tecnica Vocale con Xavier Rebut, allievo del maestro Sergio Pezzetti.
Passa quindi dal rock al blues e al jazz per approdare poi alla Word Music ed in particolare al canto popolare italiano volgendo al contempo la propria attenzione anche verso quelle forme vocali tipiche di altre culture. Studia infatti Canto Indiano con Sangeeta Bandyopadhyay e Tecnica del Canto Armonico-Overtones con Roberto Laneri.
Dal 1998 al 2000 è solista del gruppo romano “Madar”, con un repertorio di brani originali dalle sonorità mediorientali, e successivamente fa parte del gruppo “Indaco” insieme a Rodolfo Maltese (Banco del Mutuo Soccorso), Arnaldo Vacca, Pierluigi Calderoni, Antonio Magli e Luca Barberini.
Nel 2002 partecipa al progetto musicale “Terra Maris” con Eugenio Bennato, Daniele Sepe e Paolo Fresu e, nel 2005, a “Santaisabe”l, con gli Acustimantico
Al fianco di Nando Citarella, con cui ha realizzato vari cd e tenuto numerosi concerti in Italia e all’estero, è oggi voce femminile dei “Tamburi del Vesuvio” ed è voce solista dell’Orchestra di Tamburi a Cornice “Tamburellando” di Arnaldo Vacca.
Con Laura Polimeno, Daniela Trailo e Carla Cristofanilli fonda, nel 2005, il quartetto vocale Tarè, proponendo brani di tradizione popolare e di tradizione colta accanto a brani originali ma sempre con un particolare riferimento alla vocalità popolare.
Nella stagione teatrale 2003-2004 è voce solista insieme ad Ilaria Patassini, nelle Trachinie di Sofocle, con Manuela Kustermann, per la regia di Giancarlo Nanni e musiche di Paolo Vivaldi.
Sempre in teatro collabora come attrice-cantante nel progetto dedicato a Pierpaolo Pasolini, Vegnerà un Cristo operaio? per la regia di Ninni Bruschetta e con la direzione musicale di Francesca Ferri, e successivamente al lavoro E ù carestìa?, scritto e diretto da Benedetto Sicca, sempre sotto la direzione musicale di F. Ferri.
Gabriella Aiello svolge inoltre attività didattica sulla tecnica vocale, e laboratori su: Canto popolare, educazione musicale per bambini da 0 a 6 anni, secondo la Gordon Theory, e di Educazione musicale per adulti.
Realizza inoltre Stages presence dedicati a tutti coloro che affrontano un palco, come cantanti, strumentisti, attori…: un lavoro sul corpo e sulla voce, mirato allo scioglimento delle tensioni muscolari per favorire un movimento più fluido e una gestione migliore della propria energia sul palco.