lunedì 28 febbraio 2011

Lucia D'Errico: Monografia


Biografia


Video

Ipazia on video seconda puntata



Ipazia è un programma dedicato alla chitarra contemporanea realizzato per:

Il mio libro: 121 Cd per la Chitarra Contemporanea: http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=559795

Blog Chitarra e Dintorni Nuove Musiche: http://chitarraedintorni.blogspot.com/


Oggi parliamo di questi cd e libri:

- AAVV: I never meet a guitar
- Rhys Chatham: A Crimson Grail
- Glenn Branca: Symphony 8 & 10
- Steven Mackey: Dump Truck
- Steven Mackey: Tuck and Roll
- Awakenings: New American Chamber Music
- Alfonso Moreno: Rodrigo The 3 Guitar Concertos
- Fausto Romitelli: An Index of Metal

Libro: Il Corpo Elettrico, Viaggio nel suono di Fausto Romitelli di Alessandro Arbo

Video realizzato con un deck Onosendai Cyberspace 7

Stefano Viola: Biografia


STEFANO VIOLA,
didatta e titolare della cattedra di chitarra al Conservatorio Statale di Musica “Jacopo Tomadini” di Udine.

Nato nel 1960 da genitori musicisti riceve i primi insegnamenti proprio dal padre che lo avvia allo studio della chitarra all’età di dodici anni dopo precedenti esperienze con la fisarmonica ed il pianoforte. L’incontro con le sei corde è folgorante e porta, a soli diciannove anni, al diploma di conservatorio con il massimo dei voti e la lode. Dopo il diploma studia per quattro anni a Milano con Ruggero Chiesa e partecipa come allievo effettivo ai corsi di alto perfezionamento tenuti da Oscar Ghiglia a Gargnano (BS) e all’Accademia Musicale Chigiana di Siena.

Molto intensa e precoce l’attività didattica che lo ha portato ad insegnare nei conservatori statali di musica di Venezia, Trieste, Rovigo, Perugia, Modena, Bologna, Bari, Castelfranco Veneto (TV).

Sono oltre 100 i premi vinti da suoi studenti nei più importanti concorsi nazionali ed internazionali: tra questi figurano i “Primi Premi” ai Concorsi “Fernando Sor” di Roma, “Pittaluga” di Alessandria”, “Julian Arcas” di Almeria (Spagna), “Francisco Tàrrega”di Benicasim (Spagna),”Castelnuovo-Tedesco” di Parma, “Benvenuto Terzi” di Bergamo, “Enrico Mercatali” di Gorizia, “Rospigliosi” di Lamporecchio, Sernancelhe (Portogallo) ecc.; questi risultati ne fanno uno degli insegnanti di Conservatorio più autorevoli delle ultime generazioni.

E’ impegnato da vari anni in un approfondimento continuo di tutti gli aspetti tecnico-meccanici riguardanti il rapporto con lo strumento e la postura e in virtù di queste ricerche è invitato a tenere conferenze e Masterclass in vari Festival Chitarristici in Italia, Slovenja, Croazia, Repubblica Ceka, Messico, Austria e Spagna. Alcuni suoi scritti sull’argomento sono stati pubblicati dalla autorevole rivista “Il Fronimo” di Milano.

Sta inoltre elaborando e coordinando, con il sostegno economico della Regione Friuli Venezia Giulia, un importante progetto di ricerca che vede coinvolti il Conservatorio e l’Università di Udine (Facoltà di Scienze Motorie) dal titolo “Analisi posturale biomeccanica-funzionale del musicista”, progetto che si concluderà con la pubblicazione di un DVD.

Ha pubblicato per le Edizioni Musicali Sinfonica (distribuzione Carish) due volumi di Tecnica chitarristica (le Scale, le Legature) e curato la revisione di due raccolte di studi di Sor e Giuliani pubblicate dalla stessa casa editrice.

È risultato vincitore nel 2007, 2009 e 2010 del “Premio Rospigliosi per la Didattica”.

domenica 27 febbraio 2011

Di che musica sei? Programmazione musicale dal 28 febbraio al 5 marzo


Di che musica sei?

Programazione musicale dal 28 febbraio al 5 marzo 2011

Su Radio Voce della Speranza

I Festival Chitarristico Internazionale “Luigi Mozzani”


Master Class Gaëlle Solal

- Regolamento – Italiano
- Scheda Iscrizione – Italiano

Concerti
Concerts

27 luglio 2011: Gaëlle Solal in concerto
28 luglio 2011: Duo ConCorde
29 luglio 2011: Consentia Guitar Trio in Concerto
31 luglio 2011: Concerto di premiazione dei vincitori del concorso chitarristico e dei migliori allievi della master class.

Calendario Concorso

Calendar Competition

Cat. A
Cat. B
Cat. C
Cat. Musica da Camera
Cat. Superiore


sabato 26 febbraio 2011

Musica Elettronica fatta a Mano Concerto domenica 27 febbraio

Giornata della Chitarra Classica: 29 gennaio 2011 foto terza parte





Concerto di Giacomo Costantini allo Scarpon Live Club martedì 8 marzo


LAAM, AlchEmistica e Blog Chitarra e Dintorni Nuove Musiche sono fieri di annunciare per martedì 8 marzo il Concerto di Giacomo Costantini presso Scarpon Live Club a Mestre, Venezia: musiche di Fernando Sor, Dionisio Aguado, Josè Viñas, Francisco Tarrega, Enrique Granados.

GIACOMO COSTANTINI nasce nel 1986 e intraprende lo studio della chitarra con il m° Florindo Baldissera al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, dove ottiene nel 2008 il diploma accademico di I livello con il massimo dei voti e la lode. Ha inoltre frequentato in qualità di allievo effettivo corsi di perfezionamento e masterclass con Claudio Maccari, Paolo Pugliese, Emanuele Segre, Alberto Ponce. Oltre ad aver svolto attività didattica nelle principali scuole di musica veneziane, è docente abilitato per le scuole medie ad indirizzo musicale. Ha svolto concerti in numerose località (Venezia, Belluno, Bolzano...) e, nel 2004, ha preso parte con una selezione di allievi del Conservatorio di Venezia alla VII edizione del Festival chitarristico internazionale “Mario Castelnuovo-Tedesco” di Treviso. Nel 2008 ha vinto la categoria di musica da camera del concorso internaz. "Musicainsieme" di Musile di Piave (VE), in duo con Leonardo De Marchi. Nel 2009 ha vinto i concorsi chitarristici "Musica viva" di Piombino (LI) e "Musicainsieme" di Musile di Piave (VE).

SCARPON Live
Via Don Tosatto, 115
Mestre Venezia
davanti all’Auchan

info & prenotazioni
340 4957182
info@scarpon-live.com

Come raggiungerci:
ACTV, Linea 24H da P.le Roma, fermata Auchan, corse ogni 20′, da lun. a sab.
ACTV, Linea 83 da P.le Roma, fermata via Don Peron loc. Auchan
ACTV, Linea H1 da Mestre, fermata via Don Tosatto loc. Auchan
ACTV, Linea H2 da Mestre, fermata via Don Tosatto loc. Auchan
ACTV, Linea 3 da Marghera, fermata Auchan
FS, fermata Nuovo Ospedale dell’Angelo

CONCERTO E MASTER-CLASS DEL CHITARRISTA FLAVIO CUCCHI Bari 28 - 29 - 30 Aprile 2011


Associazione Culturale e Musicale De Falla
presenta

CONCERTO E MASTER-CLASS
DEL CHITARRISTA FLAVIO CUCCHI

Bari
28 - 29 - 30 Aprile 2011
Flavio Cucchi

-Giovedì 28 aprile , ore 21.00, Concerto di F. Cucchi , presso Hotel Sheraton - Bari

-Venerdì e Sabato , 29 e 30 aprile, Masterclass di chitarra con il M° F. Cucchi
(corso di perfezionamento chitarristico per solisti , ensemble e formazioni da camera )

Per Informazioni
Info Tel : 347.60.52.769 -
Info Mail: pasqualescarola@fastwebnet.it
Info Mail : orchestradefalla@fastwebnet.it
Visita il Sito : www.orchestradichitarredefalla.it


Flavio Cucchi
Definito dalla critica come uno dei più noti e ammirati chitarristi italiani sulla scena internazionale, Flavio Cucchi ha tenuto centinaia di recital  in America, Europa, Asia  e Australia partecipando a trasmissioni radiotelevisive delle più importanti emittenti del mondo (BBC, RAI, ZDF, Bayerischer Rundfunk, Televisa Mexico, Television Corporation of Singapore, Radio Praga e altre).
Come solista ha suonato in più di trenta città europee e nei piu’ importanti teatri italiani, dal Teatro alla Scala di Milano al Comunale di Firenze, Regio di Torino, Regio di Parma ecc.È regolarmente invitato dai maggiori festival chitarristici internazionali.Specialista di musica contemporanea ha eseguito la prima mondiale della Sestina d’Autunno di Petrassi e ha partecipato a numerose opere del ‘900 di Berio, Henze, Boulez, Bussotti e altri.Ha collaborato anche con artisti di aree diverse (teatro, letteratura,) come l’ attore Carmelo Bene con cui ha tenuto un recital al Palazzetto dello sport di Milano e il poeta americano premio Pulitzer per la poesia Yusef Komuniakaa che gli ha recentemente dedicato  “Ode alla chitarra” Molti compositori gli hanno dedicato le loro opere: tra questi il grande pianista Chick Corea, che ha scritto in una rivista americana: "Ascoltando un musicista abile e creativo come Flavio, sono stato ispirato a scrivere per lui e la sua chitarra... E' molto eccitante per me ascoltare il risultato, vedere la mia idea realizzata con un'arte di cosi' alto livello"
Dal 1986 è  titolare della cattedra di chitarra presso L’Istituto di alta cultura “Mascagni” di Livorno, tiene inoltre Masterclass in tutto il mondo (Italia, USA, Giappone, Messico, Russia, Singapore ecc.)È direttore artistico della Guitar Media Collection.
Ha al suo attivo oltre 15 CD e recentemente è uscito il suo primo DVD

giovedì 24 febbraio 2011

STAGIONE INTERNAZIONALE DI CHITARRA CLASSICA Mariano Fraga in Concerto2011


STAGIONE INTERNAZIONALE
DI CHITARRA CLASSICA 2011
(Sesta edizione)
25 Febbraio 2011
ORE 21,15
Mariano Fraga
(Argentina)
Aula Magna del Liceo Pietro Verri
Via San Francesco 11 - Lodi

Prima parte
Compositori argentini
-Angel Lasala (1914-2000)
3 preludios americanos
*no. 1 "Pampeano"
*no. 2 "Norteño"
*no. 5 "Serrano"
-Astor Piazzolla (1921-1992)
*Campero (from las cinco piezas)
*Compadre (from las cinco piezas)
-Jorge Morel(1931)
Sonatina
*Allegretto
*Andante espressivo
*Allegro

Seconda parte
L'ottocento europeo
-Johann Kaspar Mertz (1806-1856)
3 spartiti dl op. 13 "Bardenklange"
*An di entfernte
*Sensucht
*Abenlied
-Giulio Regondi (1822-1872)
Nocturno Reveriè op. 19
-Mauro Giuliani (1781-1829)
6 Variations sur les Folies d'Espagne,
Op.45
Grande Overture op. 61

Atelir Chitarristico Laudense
Direzione artistica
Mario Gioia
Info@atelierchitarristicolaudense.it
Segreteria
Francesco Tagliaferri
segreteria@atelierchitarristicolaudense.it
Info.cultura@comune.lodi.it
tel.0371 409410
turismo@provincia.lodi.it
Dipartimento cultura-U.O.Attività dello spettacolo
tel.0371 442275

Giornata della Chitarra Classica: 29 gennaio 2011 foto prima parte





mercoledì 23 febbraio 2011

RÖDVINTERSVIT in Sweden and Spain


Gävle, february 24th, première at IDKA, Institutet för Digitala Konstarter
Madrid, march 23rd
Skinnskatteberg, april 9th
Blockflöten Katarina Widell
Archlute Patrik Karlsson
Music and AudioVideo Maurizio Pisati
Video shooting in collaboration with AAEmpedocle, HernànP, Öberg


RödVintersvit è la suite delle parti in duo e solistiche di Flauti dolci e Arciliuto, che costituiscono l’ossatura del precedente RödKonsertper Ensemble.
La suite allude a tutto il percorso formale in tre movimenti diRödKonsert e -pur non includendone tutte le clip audiovideo- è a questo pezzo che la sua idea poetica riconduce. Ecco quindi alcune delle parole che accompagnano la partitura di RödKonsert, che anche qui valgono da presentazione:
• RödKonsert -concerto (g)rosso per Flauti dolci, Arciliuto, audiovideo, ensemble con molti istromenti- è una visione e una scrittura. Pura forma e suono del rosso, di Vivaldi, e ancora della luce. L’elemento che qui unisce scritture manuali, murali, segnaletiche, segni rossi su pietra, è principalmente l’acqua. Di essa la scrittura si nutre, dopo di che ogni segno scompare, proprio nell’acqua, portato dalla velocità del viaggio e dalla indifferenza del tempo verso ogni velocità.
• Le parti in video, pur nell’astrattezza delle immagini, sono a loro modo narrative: vere storie di rossi in volo e fluttuanti, sfumature, fuochi, scritte, riflessi.
Nelle ultime sequenze invece, ambientazione e riferimenti storico-geografici vivaldiani sono più caratterizzati, ma scompare la narrazione e con essa anche l’uomo in parrucca rossa: egli fugge incessantemente tra le calli e termina forse fluttuando sull’acqua -una rossa Ophelie- instancabile come una scrittura.
• Presenza costante è l’ombra del Concerto in DO minore per Flauto e Archi rv441 di Antonio Vivaldi trasformato elettronicamente ora con ironia ora con salti temporali avventurosi.
Gli Interpreti vengono immersi in questo viaggio fantastico e continuamente inventano la propria presenza: diversamente perderebbero la strada, per trovarsi soli e senza tempo in una calle sconosciuta. mp
RödVintersvit is a suite of the soloistic and duo parts for Blockflöten and Archlute, that are the heart of the previous three movements RödKonsert for Ensemble.
The suite flows in one single movement, it touches the entire formal sequence of RödKonsert as well as its poetic idea, even if it does not include the whole original audiovideo parts. So some of the words I used to present RödKonsert fits very well to this suite too:
• RödKonsert -concerto (g)rosso per Flauti dolci, Arciliuto, audiovideo, ensemble con molti istromenti- is a vision. Writings, pure forms and sounds of “the” red, of Vivaldi, and once again of light.
Water, in RödKonsert, unifies such different writings combined in a totally free attitude: handwritings, wall writings, urban signals, red signs on a stone.
Water is the basic element of writings, and each sign disappears in it, transported by the journey speed as well as by the priority of time on every kind of speed.
• Videoclips are here revealing a clear attitude for narration, stories of flying and fluctuating “reds”, fires, drafts, fadings, reflections. On the countrary, the last frames have clear environment and hystorical references but the core of this clip is no more narrative: it mostly shows a disappearing attitude. Untiring as a writing everything is escaping on the next “calle” (the venetian streets), until the man in red wig disappears, maybe floating on the water, as a red Ophelie.
• In the audiotrack and some solo parts we constantly have the shadow of the Cminor concert for Recorder and Strings rv441 by Antonio Vivaldi, that is here electronically edited, sometimes ironically, someother with reckless time shiftings.
For the Interpreters this score is a sort of submerged journey, they are suggested to continuously “invent” their own presence in the music: otherwise they would get timeless and lost in an unknowned calle. mp




Programma Giornata della Chitarra Classica 26 febbraio




lunedì 21 febbraio 2011

Podcast dell'Intervista a Lucia D'Errico su Frammenti di Radio Kairos Venerdì 18 febbraio ore 13




Frammenti è un programma radiofonico in onda su Radio Kairos
In fm a Bologna sui 105.85 fm e in streaming web dal sito http://www.radiokairos.it/
Tutti i venerdì alle 13:00 e in replica il martedì alle 19:00

Trenta minuti di musica da tempi e luoghi diversi
Racconti vicini e lontani che parlano di chitarre
Novità discografiche, concerti, interviste, notizie

ELETTROFOSCARI 2: Hardware hacking. Laboratorio per la costruzione di strumenti musicali elettronici.




Dopo l’esperienza dell’anno passato, ELETTROFOSCARI propone, per l’anno 2011, un laboratorio intensivo dedicato allo scassinamento creativo e alla costruzione di circuiti elettronici ricavati da materiale riciclato e componenti elementari a basso costo.
Il laboratorio, curato da Nicolas Collins dell’Art Institute di Chicago e organizzato dall’Università Ca’ Foscari nell’ambito di MusiCaFoscari, è rivolto agli studenti degli atenei veneziani.
Collins offrirà agli studenti la possibilità di creare, sotto la propria guida, degli oggetti sonori da suonare ed esporre durante una performance/concerto conclusivo.

Non è richiesta alcuna particolare conoscenza di elettrotecnica o di musica.

È consigliata, ma non indispensabile, la conoscenza del volume di Nicolas Collins Handmade Electronic Music, Routledge 2009.

Ogni partecipante dovrà portare con sé alcuni attrezzi e oggetti di facile reperibilità il cui elenco verrà comunicato in seguito all’iscrizione.
Docenti: Nicolas Collins, con l’assistenza di Veniero Rizzardi

Iscrizioni: a partire dal 14 febbraio

Gli studenti dovranno inviare all’indirizzo elettrofoscari@unive.it una mail specificando e motivando il più possibile il desiderio di partecipazione. A parità di punteggio, verrà data precedenza a coloro che per primi invieranno la mail.

Calendario del laboratorio:

Mercoledì 23 febbraio: dalle 18:00 alle 22:00
Giovedì 24 febbraio: idem
Venerdì 25 febbraio: idem
Sabato 26 febbraio: dalle 10 alle 13 e dalle 14:30 alle 20:00
Domenica 27 febbraio: dalle 10:30 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 23:00 con installazione/performance conclusiva

Info e ascolti:
http://www.nicolascollins.com/look.htm

sabato 19 febbraio 2011

Video: Silvia Colasanti, Varia imaginacion; FrameDuo: Michela Caser, flauto, Lucia D'Errico, chitarra

Intervista a Lucia D'Errico, quinta parte


Parliamo di marketing. Quanto pensi che sia importante per un musicista moderno? Intendo dire: quanto è determinante essere dei buoni promotori di se stessi e del proprio lavoro nel mondo della musica di oggi?

Un musicista brillante che non promuove se stesso è come una bellissima lampada che splende sotto un secchio. Sarebbe bello potersi occupare solo della ricerca, ma è necessario – oltre che molto faticoso – distinguersi tra le mille voci che ci circondano. All’estero lo sanno e in molti conservatori (tra cui Birmingham) vengono offerti corsi specifici.

Il Blog viene letto anche da giovani neodiplomati e diplomandi, che consigli ti senti di dare a chi, dopo anni di studio, ha deciso di iniziare la carriera di musicista?

Di muoversi molto, fisicamente ma soprattutto con la testa; di amare ciò che si fa, di amare ciò che non si fa, di ascoltarsi, di ascoltare.

Con chi ti piacerebbe suonare e chi ti piacerebbe suonare? Quali sono i tuoi prossimi progetti? Su cosa stai lavorando?

Un sogno che spero di realizzare a breve è di suonare con mia sorella Anna, una pianista straordinaria; la poca compatibilità dei due strumenti ci ha sempre frenato, ma vedremo… Per il resto, spero di collaborare con musicisti che mi stimolino e mi aiutino ad approfondire la conoscenza della mia creatività. Altri progetti: lavorare con artisti provenienti da ambiti extramusicali (arte visiva, letteratura, cinema… e chissà che altro), farmi influenzare, contaminare, innestare e disinnestare… insomma, cambiare.

Ultima domanda: Roberto Freak Antoni, il cantante degli Skiantos, ha scritto una volta un libro intitolato “Non c’è gusto in Italia ad essere intelligenti”… tanti chitarristi italiani, specialmente se interessati alla musica contemporanea si sono da tempo trasferiti all’estero e lì hanno avviato una carriera impensabile in Italia... pensi di seguire le loro orme?

Sono convinta che il male dell’Italia non sia né la stupidità né l’ignoranza – nonostante l’immagine che il nostro Paese ultimamente sembra voler dare di se stesso sia quella di una compiaciuta e anabolizzata superficialità. Ma per fortuna la realtà non è (o non è solo) quella che appare in TV: le persone intelligenti e creative sono tante. Credo che il difetto che nel nostro Paese le paralizza sia piuttosto l’abitudine alla lagna: è sempre colpa di qualche oscuro potere se le cose vanno male, e questo atteggiamento dannoso e purtroppo contagioso impedisce di pensare in grande e di agire, in un circolo vizioso di inerzia. Spero che l’esperienza all’estero rafforzi questa mia convinzione, così da tornare in Italia con ancora più voglia di cambiare le cose.

Ultimissima domanda, proviamo a voltare verso la musica le tre domande di J.P.Sartre verso la letteratura: Perché si fa musica? E ancora: qual è il posto di chi fa musica nella società contemporanea? In quale misura la musica può contribuire all’evoluzione di questa società?

Alla prima domanda lascio rispondere a Nietzsche: si fa musica perché senza musica la vita sarebbe un errore. Il posto di chi fa musica è (e non può che essere!) ai margini della società, come dovrebbe essere quello di ogni artista, di ogni filosofo, religioso, insomma, di ogni pensatore. Perché il pensiero, se non è marginale, se non ha la forza di collocarsi sempre nella coda dell’occhio – e quanta ce ne vuole! – indurisce, si fa violenza, si sclerotizza come la corteccia di un albero. Bisogna avere il coraggio e l’umiltà di essere sempre rami verdi… E’ inutile lamentarsi del distacco del pensatore dalle masse: nessun riconoscimento sociale o economico vale il compromesso che un’accettazione su larga scala non può che implicare. L’artista sta fuori, sta “fra”: guarda, commenta, capisce, e se non può o non vuole cambiare il mondo si sforza di cambiare se stesso: e ho detto tutto. E qui rispondo all’ultima domanda: al fatto che la musica possa cambiare la società credo poco. Non l’ha fatto finora, dubito che lo farà mai. Ma la musica ha un grosso potere, quello di cambiare le persone, o almeno di metterle in discussione. E la società è fatta di persone quindi forse…

Grazie Lucia!

venerdì 18 febbraio 2011

Video: Giacomo Manzoni, Echi (1981) per chitarra sola

Intervista a Lucia D'Errico, quarta parte


Ho, a volte, la sensazione che nella nostra epoca la storia della musica scorra senza un particolare interesse per il suo decorso cronologico, nella nostra discoteca-biblioteca musicale il prima e il dopo, il passato e il futuro diventano elementi intercambiabili, questo non può comportare il rischio per un interprete e per un compositore di una visione uniforme? Di una “globalizzazione” musicale?

Parlando tempo fa di questo con degli amici sono giunta a una curiosa conclusione. A chi lamentava che al giorno d’oggi l’esuberanza di stimoli condurrebbe appunto ad un appiattimento in cui rintracciare segni dell’autenticità e del valore del passato sarebbe difficile se non impossibile, e che i tratti facciali dei nostri tempi sarebbero stati erosi da una specie di indistinta miscela mediatica, ho risposto che forse non è così male considerare questo il volto dei nostri tempi: una specie di rumore bianco, una saturazione degna di Kline o Pollock che può costituire uno scenario poetico in cui muoversi (e di cui questo mio chilometrico periodo fornisce un esempio calzante!). Scherzi a parte, non riesco a considerare la coesistenza di tempi, modi e luoghi così diversi come qualcosa di negativo. Anzi: questo potrebbe servire a evitarci tanti odiosi arianesimi musicali – che, credimi, esistono.

Più che una domanda... questa è in realtà una riflessione: Luigi Nono ha dichiarato “Altri pensieri, altri rumori, altre sonorità, altre idee. Quando si ascolta, si cerca spesso di ritrovare se stesso negli altri. Ritrovare i propri meccanismi, sistema, razionalismo, nell’altro. E questo è una violenza del tutto conservatrice.” …ora... la sperimentazione libera dal peso di dover ricordare?

Liberarsi di se stessi è una beatitudine per pochi. Chi non può o non vuole farlo, è costretto a filtrare le esperienze esterne con la propria percezione. La vedo come una cosa imprescindibile, anzi, forse ritrovare se stessi in un’opera altrui è lo scopo stesso dell’arte. Come dice Proust, “Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso.” Non vedo questa come una cosa negativa, perché non siamo fatti di soli meccanismi e razionalismo. In assenza di un sistema che si sovrapponga al nostro io e alla nostra intelligenza, la musica anzi ci permette di indagare noi stessi in maniera salutare. Certo quando indossiamo le lenti deformanti dell’ideologia, qualunque essa sia, il nostro sguardo diventa violenza su tutto – ahimè, non solo sul mondo dei suoni.

Qual è il ruolo dell’Errore nella tua visione musicale? Dove per errore intendo un procedimento erroneo, un’irregolarità nel normale funzionamento di un meccanismo, una discontinuità su una superficie altrimenti uniforme che può portare a nuovi sviluppi e inattese sorprese...

Una felice bufala di J. F. Kennedy vuole che l’ideogramma cinese per “crisi” sia composto dalle parole “pericolo” e “opportunità”. La verità – seppure non etimologica – di questo l’ho potuta sperimentare nel mio approccio all’improvvisazione. Non credo che improvvisare significhi sapere esattamente cosa succederà, o forse questo riguarda solo improvvisatori di professione. Penso che il distinguo stia nell’abilità di gestire l’imprevisto, di emancipare l’errore a volontà. Questa è la bellezza dell’errore, sia in musica che nella vita: è la crepa attraverso cui riusciamo ad intravedere un’altra realtà. Certo ogni crepa minaccia distruzione… ma la fragilità del tutto aggiunge fascino e “thrill” a chi sa accettare l’errore come parte dell’esistenza. L’errore insomma può diventare una chiave per un mondo altrimenti sconosciuto.

continua domani ...

giovedì 17 febbraio 2011

Video: Niccolò Castiglioni, "Sic" per flauto e chitarra. FrameDuo - Michela Caser (flauto) e Lucia D'Errico (chitarra

Intervista a Lucia D'Errico, terza parte


Hai partecipato a diversi corsi e masterclasses di perfezionamento sul repertorio contemporaneo con Elena Càsoli, Marco Cappelli, Zoran Dukic, Carlos Molina, Vladislav Blaha, Helen Sanderson e hai studiato composizione con Riccardo Vaglini. Che ricordi hai di queste masterclass e di questi insegnanti? Chi ti ha colpito di più?

Da ogni incontro si riceve qualcosa, ma di queste esperienze apprezzo gli stimoli umani quanto e più ancora di quelli musicali. Detto questo, ho un bellissimo ricordo dell’incontro con Elena Càsoli. Parlare delle sue doti musicali è qui superfluo; la cosa per cui mi ha colpito è stato il rispetto e la profondità con cui si rapporta alla musica (tutta la musica), al suo lavoro, e a ogni cosa, sì devo dire a ogni cosa. Nella giornata del workshop che ho fatto con lei siamo andati tutti a fare un picnic su un prato di montagna. A un certo punto un enorme ragno si è messo a passeggiare sulla nostra tovaglia: tutti (io per prima) ci siamo alzati con ribrezzo, mentre lei si è chinata e ha raccolto quel ragno come fosse un pulcino! Ecco, ho pensato: se tutti fossimo capaci di comportarci così con le – apparenti – bruttezze che ci circondano, chinarci e prenderle in mano, il mondo non avrebbe tanti problemi. Quest'immagine riassume la grandezza dell'impressione che Elena ha avuto su di me, e forse l'atteggiamento che la rende così profonda e magnetica anche in musica.

Quale significato ha l’improvvisazione nella tua ricerca musicale? Si può tornare a parlare di improvvisazione in un repertorio così codificato come quello classico o bisogna per forza uscirne e rivolgersi ad altri repertori, jazz, contemporanea, etc?

Il mio lavoro si basa per grandissima parte sull’indagine e sulla pianificazione: la tornitura di gesti e suoni, la scultura delle intenzioni. Improvvisare per un interprete può essere pericoloso: quando il lavoro è così difficile, scavare un solco solido dove i movimenti di muscoli e mente si possano incuneare è, almeno per il mio modo di lavorare, fondamentale. Condurre un lavoro parallelo sull’improvvisazione però può dare un vantaggio, e non da poco; quello cioè di sondare la propria immaginazione, la propria spontaneità, andare a verificare cosa la propria memoria muscolare e uditiva va a ripescare per rielaborarlo e riproporlo. Una grande riflessione per qualunque interprete, anche il più classico.

Oltre che alla chitarra classica, ti dedichi anche alla chitarra elettrica e chitarra basso, e ti stai interessando alla musica mediorientale attraverso la conoscenza dell'oud, come mai questo interesse per strumenti fuori dai canoni “classici”? Cosa pensi di suonare con l’oud? Te lo chiedo perché amo molto la musica mediorientale e l’oud e sono dei mondi musicali vastissimi…

Chitarra elettrica e basso sono state due grandi amori adolescenziali – difficile sfuggire al loro fascino a quell’età. Dopo gli studi classici le ho riprese in mano per alimentare la mia voglia di novità e la mia curiosità, e mi servono a ossigenare l’aria un po’ viziata di accademismo che di tanto in tanto sento aleggiare attorno allo strumento classico. E poi il repertorio, soprattutto quello per elettrica, è così bello e ricco che non ho potuto resistere, e proprio in questi mesi lo sto esplorando con gran piacere.
Sono stata folgorata dall’oud quando ho avuto l’opportunità di assistere ad un concerto del virtuoso egiziano Farhan Sabbagh; questa rivelazione di uno strumento così versatile è andata a sposarsi con la mia attrazione per la musica microtonale (un altro dei miei compositori preferiti è Scelsi). E così, dopo aver fatto togliere i tasti ad una mia vecchia chitarra con scarsi risultati, ho ricevuto in regalo un oud sul quale mi sto divertendo. Per ora sto cercando di conoscere la musica mediorientale e dell’area mediterranea, concedendomi qualche incursione nel repertorio medievale. Presto spero di ottenere una tecnica adeguata a proporre questo strumento a qualche compositore per offrire le sue possibilità anche alla creatività europea.

continua domani ...

mercoledì 16 febbraio 2011

Concerto for Kurtàg 85


G20 February 2011, 7.30 pm - 10.00 pm

Bartók Béla National Concert Hall
György Kurtág: Messages of the Late R. V. Troussova Op. 17
György Kurtág: Songs to Poems by Anna Akhmatova Op. 41
Featuring: Natalia Zagorinskaya - soprano, UMZE Chamber Ensemble
Conductor: Péter Eötvös


György Kurtág: Grabstein für Stephan, op. 15
Featuring: Elena Casoli - guitar

György Kurtág: Op. 27 No. 2 (Double Concerto)
Featuring: Nicolas Altstaedt – cello, Gábor Csalog – piano

György Kurtág: Stele, op. 33
Featuring: Concerto Budapest
Conductor: András Keller