T.E.: Quando e perché hai deciso di avvicinarti allo studio delle Percussioni Italiane ?
G.A.: A dire il vero sono attratta dai Tamburi a cornice per cui anche quelli italiani ma ho un debole per i tar, i daf persiani e la kanjira indiana che forse comincerò a studiare nella quarta vita, visto che nella terza dovrò studiare finalmente le percussioni!!!
Scherzi a parte… spesso il canto rituale del Sud Italia è un canto “sul tamburo” si dice, pensiamo alle tammorriate campane, o alla pizzica salentina... Del resto dopo la voce lo strumento più antico e ancestralmente legato al battito del cuore è proprio il tamburo e questo mi sembra un buon motivo per cominciare a sbatacchiare una mano sul tamburello!!
MP3 – Nanninellananninà
(tratto dall’ultimo cd “Live in San Francesco”)
T.E.: Arnaldo Vacca e Tamburellando…
G.A.: Arnaldo ed io ci incontrammo nel 98! Rimasi affascinata dalla danza delle sue mani sul bohdran e sul tamburello... Nel 2000 cominciammo a lavorare insieme negli Indaco e da allora a tutt'oggi continua la nostra collaborazione, grazie ad un sentire musicale assolutamente simile e particolare, e ad una stima enorme reciproca...Tra dipartite da Indaco, bozze di progetti in duo e incontri in palchi comuni nasce Tamburellando (per l'esattezza nasce a cena in un ristorante indiano!).
Arnaldo mi parlò dell'idea di mettere insieme una vera e propria orchestra , divisa per sezioni , di tamburi a cornice, unire chi aveva una passione per questo strumento in un “cerchio” ritmico, partendo dall'essenza ritmo e melodia, il tamburo e la voce, i primi strumenti dell'uomo.
”Tamburellando” ci sembrava il nome più giusto perchè faceva subito pensare alla naturale propensione al ritmo che tutti noi, almeno da bambini, abbiamo. Così cominciò l'avventura ....
T.E.: Cosa ci racconti, invece, delle Tarè?
G.A.: L'altro mio grande amore è la polifonia... sicché tra una strada musicale e l'altra, un laboratorio di Testaccio e un lavoro in teatro ci siamo incontrate Carla Cristofanilli, Laura Polimeno , Daniela Troilo ed io, e mettemmo su Tarè, progetto tutto al femminile, tutto vocale dove la ricerca timbrica, legata anche ai diversi stili da noi proposti, è messa in risalto. “ Canti discanti e sonori racconti”, titolo del concerto di Tarè, è un viaggio che parte dalle nostre singole esperienze musicali, dalla tradizione italiana alla musica colta, passando per madrigali contemporanei e composizioni originali su testi di poesia popolare.
MP3 TARE’ – D'a mè riva"
(canzone di F. De Andrè riarrangiata dal gruppo)
G.A.: A dire il vero sono attratta dai Tamburi a cornice per cui anche quelli italiani ma ho un debole per i tar, i daf persiani e la kanjira indiana che forse comincerò a studiare nella quarta vita, visto che nella terza dovrò studiare finalmente le percussioni!!!
Scherzi a parte… spesso il canto rituale del Sud Italia è un canto “sul tamburo” si dice, pensiamo alle tammorriate campane, o alla pizzica salentina... Del resto dopo la voce lo strumento più antico e ancestralmente legato al battito del cuore è proprio il tamburo e questo mi sembra un buon motivo per cominciare a sbatacchiare una mano sul tamburello!!
T.E.: Gabriella Aiello e i Tamburi del Vesuvio…
G.A.: Un' avventura cominciata nel 2001! Nando mi ha fatto conoscere la tradizione musicale campana, facendomi incontrare anche i “ viecchi” con cui lui cantava e suonava da bambino... Zi’ Giannino, Zi’ Vicienzo...
Mi è sempre piaciuta molto, anche quando ero una semplice spettatrice dei Tamburi del Vesuvio, l'idea di fondere le ritmiche del Mediterraneo in un grande battito comune, il battito dei “Sud “del mondo.
Poi i Tamburi del Vesuvio non sono solo musicisti ma compagni di viaggio, per ogni nostro concerto c'è sempre un aneddoto, una situazione divertente da ricordare... condividiamo molto e credo che questo sia proprio il nostro punto di forza sul palco.
G.A.: Un' avventura cominciata nel 2001! Nando mi ha fatto conoscere la tradizione musicale campana, facendomi incontrare anche i “ viecchi” con cui lui cantava e suonava da bambino... Zi’ Giannino, Zi’ Vicienzo...
Mi è sempre piaciuta molto, anche quando ero una semplice spettatrice dei Tamburi del Vesuvio, l'idea di fondere le ritmiche del Mediterraneo in un grande battito comune, il battito dei “Sud “del mondo.
Poi i Tamburi del Vesuvio non sono solo musicisti ma compagni di viaggio, per ogni nostro concerto c'è sempre un aneddoto, una situazione divertente da ricordare... condividiamo molto e credo che questo sia proprio il nostro punto di forza sul palco.
VIDEO 2 Zitella Carcerata
MP3 – Nanninellananninà
(tratto dall’ultimo cd “Live in San Francesco”)
T.E.: Arnaldo Vacca e Tamburellando…
G.A.: Arnaldo ed io ci incontrammo nel 98! Rimasi affascinata dalla danza delle sue mani sul bohdran e sul tamburello... Nel 2000 cominciammo a lavorare insieme negli Indaco e da allora a tutt'oggi continua la nostra collaborazione, grazie ad un sentire musicale assolutamente simile e particolare, e ad una stima enorme reciproca...Tra dipartite da Indaco, bozze di progetti in duo e incontri in palchi comuni nasce Tamburellando (per l'esattezza nasce a cena in un ristorante indiano!).
Arnaldo mi parlò dell'idea di mettere insieme una vera e propria orchestra , divisa per sezioni , di tamburi a cornice, unire chi aveva una passione per questo strumento in un “cerchio” ritmico, partendo dall'essenza ritmo e melodia, il tamburo e la voce, i primi strumenti dell'uomo.
”Tamburellando” ci sembrava il nome più giusto perchè faceva subito pensare alla naturale propensione al ritmo che tutti noi, almeno da bambini, abbiamo. Così cominciò l'avventura ....
T.E.: Cosa ci racconti, invece, delle Tarè?
G.A.: L'altro mio grande amore è la polifonia... sicché tra una strada musicale e l'altra, un laboratorio di Testaccio e un lavoro in teatro ci siamo incontrate Carla Cristofanilli, Laura Polimeno , Daniela Troilo ed io, e mettemmo su Tarè, progetto tutto al femminile, tutto vocale dove la ricerca timbrica, legata anche ai diversi stili da noi proposti, è messa in risalto. “ Canti discanti e sonori racconti”, titolo del concerto di Tarè, è un viaggio che parte dalle nostre singole esperienze musicali, dalla tradizione italiana alla musica colta, passando per madrigali contemporanei e composizioni originali su testi di poesia popolare.
MP3 TARE’ – D'a mè riva"
(canzone di F. De Andrè riarrangiata dal gruppo)
T.E.: Gabriella Aiello è cantante, ballerina, musicista e… Cos’altro colora il tuo universo artistico?
G.A.: Ho sicuramente un grande amore per il teatro, soprattutto il teatro fisico... Dalle esperienze teatrali e dagli attori con cui ho lavorato ho imparato moltissimo. Sono state forse le esperienze più formative da un punto di vista personale...E poi il mio universo artistico è colorato dalle persone tante, diverse , belle e particolari che incontro facendo questo lavoro.
G.A.: Ho sicuramente un grande amore per il teatro, soprattutto il teatro fisico... Dalle esperienze teatrali e dagli attori con cui ho lavorato ho imparato moltissimo. Sono state forse le esperienze più formative da un punto di vista personale...E poi il mio universo artistico è colorato dalle persone tante, diverse , belle e particolari che incontro facendo questo lavoro.
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