Alessandria - A Palazzo del Monferrato di Alessandria la storia della chitarra in 70 esemplari, dai primi del Seicento alla seconda metà del Novecento. Dal 20 settembre al 19 ottobre si terrà, infatti, presso Palazzo del Monferrato la mostra dal titolo "La chitarra. Quattro secoli di capolavori" curata da Edizioni Il Salabue.Per la prima volta un’esposizione propone un percorso così ricco di capolavori, con la possibilità di analizzare le trasformazioni di uno strumento che, nell’arco di quattro secoli, si è evoluto sensibilmente, adattandosi alle esigenze e ai cambiamenti della musica colta, oltre a riunire, grazie al contributo di prestigiosi musei internazionali e appassionati collezionisti privati, le chitarre più rare e preziose attualmente conservate, come quelle appartenute a Nicolò Paganini, a Mauro Giuliani, alla Regina Margherita di Savoia.
La mostra prende avvio nell’epoca barocca con una serie di preziosi manufatti, decorati con materiali e intarsi ricercati, tra i quali spicca per importanza la chitarra realizzata da Antonio Stradivari, il più celebre liutaio di tutti i tempi.Il percorso espositivo passa poi ad esplorare l’universo musicale del secondo Settecento, dapprima analizzando l’area italiana dove la chitarra subì una fondamentale trasformazione, con l’aggiunta della sesta corda, tratto che tuttora la caratterizza; si prosegue con la Francia, e la tradizione liutaia parigina, ma che presenta esempi significativi anche esterni alla capitale e con la Spagna, dove si evidenzierà come un certo isolamento e l’importanza della musica popolare, resero la chitarra uno strumento capace di sviluppare delle peculiarità originali rispetto a quanto avveniva in tutta Europa.
Le successive sezioni comprendono il periodo relativo alla prima metà dell’Ottocento. Accanto all’Italia, alla Francia e alla Spagna, nazioni rimaste punto di riferimento assoluto nella storia della chitarra, si inseriscono anche Paesi come l’Austria e l’Inghilterra; Vienna e Londra, in perenne concorrenza con le altre grandi capitali europee anche sul fronte musicale, rappresentarono un allettante richiamo nonché un potente motore di sviluppo per la liuteria e per la chitarra.
La parte finale della mostra si concentra sul periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento, secolo di raccordo tra l’età moderna e quella contemporanea. Decaduta la passione per la chitarra con la fine dell’Impero in Austria, passata la moda per le sei corde in Inghilterra, rimasero Italia, Francia, Spagna e Germania le nazioni guida nel mondo della liuteria. A rendere più chiara al visitatore la parabola storica, in mostra sarà allestito un vero e proprio laboratorio di liuteria, dove alcuni maestri illustreranno le diverse fasi di costruzione di una chitarra, indicandone i segreti.
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