martedì 20 agosto 2013

Guitar Improvvisation di Arturo Tallini su AlchEmistica Netlabel



Free Download e libero ascolto su:  http://www.alchemistica.net/releases/al001.html

“Improvisation enjoys the curious distinction of being both the most widely practised of all musical activities and the least acknowledged and understood. While it is today present in almost every area of music, there is an almost absence of information about it.” Derek Bailey, Improvisation Its nature and Practice in Music.

L'idea di improvvisazione risale agli albori della musica ed è praticamente certo che la pratica improvvisativa, nella tradizione occidentale, fosse massicciamente presente (e forse costituisse la parte dominante dell'esecuzione musicale) nell'epoca che va dalle origini alla codifica gregoriana della musica sacra. Anche nei secoli seguenti la pratica improvvisativa fu sempre presente: ad esempio, certe forme musicali classiche sono basate sull'improvvisazione, come i preludi, le toccate, le fantasie (la Fantasia e fuga in sol minore - BWV 542) o la fuga a 3 che apre l'Offerta musicale (BWV 1079) di Johann Sebastian Bach sono probabilmente improvvisazioni trascritte successivamente su spartito. La grande battuta d’arresto avviene dal 1800 in poi quando nella musica colta occidentale l'improvvisazione comincia ad essere considerata secondaria rispetto alla fedeltà dell'interpretazione di quanto scritto nelle partiture. Addirittura il giornalista e saggista inglese David Toop segnala maliziosamente questa coincidenza con la nascita dell'editoria musicale e la diffusione di massa presso la nascente borghesia mercantile e industriale dell'educazione musicale come fenomeno culturale distintivo. La musica contemporanea, l'avanguardia si sono riavvicinati progressivamente a questo concetto musicale, che nel frattempo non aveva conosciuto crisi negli ambiti della musica popolare e nel jazz, per cui ora anche negli ambienti accademici si sente sempre più parlare di improvvisazione e nei Conservatori italiani cominciano a istituirsi cattedre appositamente dedicate. E’ in questo clima, in questa nuova rinascita che la net label AlchEmistica lancia l'ambizioso programma “Guitar Improvisation Project (GIT)” con l'obiettivo di mettere in risalto una prassi sempre più in uso da parte di chitarristi devoti alla musica contemporanea ma di chiara estrazione accademica: quella della libera improvvisazione. Come ricordava Derek Bailey, grande maestro della musica improvvisata e autore del bellissimo libro “Improvisation Its nature and Practice in Music”, a cui questo progetto è giustamente dedicato, grande è la carenza di informazioni e di documentazioni sull'improvvisazione, AlchEmistica con questo progetto vuole cercare almeno in parte di iniziare a colmare questa lacuna: tutte le musiche sono registrate con la licenza Creative Commons che ne permette il download e lo scambio gratuito esclusivamente per fini culturali e NON commerciali, ma allo stesso tempo lasciando ai musicisti la proprietà delle musiche stesse che possono ritirare, registrare con licenza SIAE e fare uscire presso una casa discografica tradizionale in qualunque istante.

Il Maestro Arturo Tallini ha voluto coraggiosamente accettare questa nuova sfida e iniziare con noi questo progetto concedendo ad AlchEmistica la possibilità di pubblicare tre sue improvvisazioni registrate nel corso del suo concerto tenutosi a Mestre presso il Centro Culturale Candiani il 26 marzo 2010.

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