MERCOLEDI' 1 LUGLIO ore 21.15
TERME TETTUCCIO
TRIO MODIGLIANI
grandi interpreti a Montecatini
Mauro Loguercio violino
Francesco Pepicelli violoncello
Angelo Pepicelli pianoforte
Robert Schumann Trio n.1 in re minore op.63
I.Mit Energie und Leidenschaft:
II.Lebhaft, doch nicht zu rasch - Trio
III.Langsam, mit inniger Empfindung - Bewegter
IV.Mit Feuer
Giuseppe Martucci Trio n.2 in mi b maggiore op.62
I.Allegro
II.Scherzo. Allegro molto
III.Adagio
IV.Finale. Allegro vivace
Trio Modigliani
Quando sei in un paese straniero riconosceresti un tuo simile fra mille.
Questo è successo a noi tre anni fa.
Dopo un programma tutto Schubert, a qualche giorno di distanza, ci siamo telefonati e ce lo siamo detto: vogliamo
suonare insieme.
E da lì è incominciato.
Era già bello all'inizio, si camminava e ci si guardava intorno. E pian piano i paesaggi che già conoscevamo - tutti
e tre avevamo già fatto trio - hanno incominciato a cambiare, o meglio era come cambiare occhiali, e le note e le parole che li volevano descrivere diventavano più visionarie, il tempo delle prove si fermava, ci si permetteva di dire delle cose che solo fra amici intimi, fra fratelli, ci si dice.
Mauro, figlio unico, Angelo e Francesco, fratelli.
I suoi fratelli.
E poi è venuto il concerto a Londra, il Brasile, il concerto in Sala Verdi a Milano, Vicenza, la Scuola Normale
Superiore a Pisa, il Teatro Nuovo a Udine, il Quirinale, il Triplo di Beethoven.
Perché sì, era inevitabile, che si incontrassero.
TERME TETTUCCIO
TRIO MODIGLIANI
grandi interpreti a Montecatini
Mauro Loguercio violino
Francesco Pepicelli violoncello
Angelo Pepicelli pianoforte
Robert Schumann Trio n.1 in re minore op.63
I.Mit Energie und Leidenschaft:
II.Lebhaft, doch nicht zu rasch - Trio
III.Langsam, mit inniger Empfindung - Bewegter
IV.Mit Feuer
Giuseppe Martucci Trio n.2 in mi b maggiore op.62
I.Allegro
II.Scherzo. Allegro molto
III.Adagio
IV.Finale. Allegro vivace
Trio Modigliani
Quando sei in un paese straniero riconosceresti un tuo simile fra mille.
Questo è successo a noi tre anni fa.
Dopo un programma tutto Schubert, a qualche giorno di distanza, ci siamo telefonati e ce lo siamo detto: vogliamo
suonare insieme.
E da lì è incominciato.
Era già bello all'inizio, si camminava e ci si guardava intorno. E pian piano i paesaggi che già conoscevamo - tutti
e tre avevamo già fatto trio - hanno incominciato a cambiare, o meglio era come cambiare occhiali, e le note e le parole che li volevano descrivere diventavano più visionarie, il tempo delle prove si fermava, ci si permetteva di dire delle cose che solo fra amici intimi, fra fratelli, ci si dice.
Mauro, figlio unico, Angelo e Francesco, fratelli.
I suoi fratelli.
E poi è venuto il concerto a Londra, il Brasile, il concerto in Sala Verdi a Milano, Vicenza, la Scuola Normale
Superiore a Pisa, il Teatro Nuovo a Udine, il Quirinale, il Triplo di Beethoven.
Perché sì, era inevitabile, che si incontrassero.
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