Come vedi la crisi del mercato discografico, con il passaggio dal supporto digitale al download in mp3 e tutto questo nuovo scenario?
Quando io ero ragazzo ad incidere gli LP erano sempre i soliti (bravissimi), mentre oggi tutti possono far ascoltare se stessi con grande facilità. In altri termini questa enorme scelta potrebbe trasformarsi in un bene per la musica, fatta di nuovi distinguo, anime, e soprattutto…..mani.
Ci consigli cinque dischi per te indispensabili, da avere sempre con se.. i classici cinque dischi per l‘isola deserta.
La mia classifica è questa:
1) “Night Prayers”, con Giya Kancheli, Erivan Klimms, Retmkim Fert
2) “Trieste Piano works” di Mariarosa Pozzi
3) “Tarkus” di Emerson Like & Palmer
4) “Musica Incidental Campesinos” Ginastera – dir. Dudamel
5) “Modulante” del Gorni Kramer quartet
Concordo sull'ultimo.. gran bel disco! Quali sono invece i suoi cinque spartiti indispensabili?
Se intendi “chitarristicamente” rispondo:
1) I Cuaderni di Abel Carlevaro per la tecnica
2) La “Sonata Romantica” di M.M.Ponce per la musicalità
3) “Tiento” di Ohana, per la genialità
4) “Torija” di F.M.Torroba per la bellezza
5) “On the Sky air and Smiles” di Brouwer, per la gioia di suonare.
Il Blog viene letto anche da giovani neodiplomati e diplomandi, che consigli senti di dare a chi, dopo anni di studio, ha deciso di iniziare la carriera di musicista?
Di iniziarla e mandare a quel paese chiunque provi ad ostacolarli.
Con chi ti piacerebbe suonare e chi ti piacerebbe suonare? Che musiche ascolti di solito?
Ho suonato con molti musicisti in più di 500 concerti, ma con alcuni di essi mi piacerebbe farlo ancora. Lo scorso anno ho diretto in Slovenia la “Kras Festival Orchestra” con Marko Feri in veste di solista: rifarei! Riguardo le musiche che ascolto mi è capitata tra le mani ultimamente una strana composizione per chitarra, cello e violino, che avevo composto nel 2000 ed inciso con alcuni amici in uno studio di Treviso. Quella composizione tuttavia non porterà mai nome perché cedetti immediatamente i diritti ad un compositore americano che all’epoca pagava molto bene. Dopo un mese quel brano fu montato in un film “In the Mood for Love” vincendo la palma d’oro a Cannes. Mi ha però ringraziato……
Quali sono i tuoi prossimi progetti? Su cosa stai lavorando?
Sto cercando di promuovere un quartetto di miei alunni. Il lavoro più difficile è convincerli che sono bravi e i confini del loro pudore musicale si possono valicare. Oltre a ciò sono usciti in questi giorni tre nuove mie composizioni: la prima, “American Friends” si compone di 24 studi dedicati ognuno a ventiquattro chitarristi, alcuni americani, due tedeschi, un olandese, due neozelandesi, ma anche alcuni straordinari alunni di Aniello Desiderio, artista sublime che mi ha dato un grande aiuto. Il secondo lavoro si intitola “Sonatina Lauriana”, omaggio ad Antonio Lauro e dedicata ad una giovanissima prodigio della chitarra, Betty Magdalena Trevisan ed a sua madre, la chitarrista venezuelana Adriana Veroes, ed terzo si intitola “Races, Sliwowitz & anomalous Smiles”, un quartetto di chitarre che sottointende alla vita sbagliata di chi perde sorridendo le ore tra uno Sliwowitz (che è un liquore amaro) ed il tempo che inesorabile se ne va. Vi è un’ultima cosa che mi frulla in testa ed è una forma d’arte nuova nella quale la musica interagirà con la sensibilità emotiva dell’interprete, anzi si auto-costruirà seguendo la sua personalità. Ho scelto come strumento il pianoforte perché convinto che non abbia l’anima e rendendo così protagonista quasi assoluto chi lo suona. Mariarosa Pozzi, artista straordinaria, la sola che sa trasformare in proprio sangue ciò che suona, sarà protagonista/interprete del DVD che verrà distribuito da Mel-Bay negli USA.
Grazie Giorgio e in bocca al lupo!
Empedocle70
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