Il
quartetto di chitarre Eon Guitar Quartet, fondato nel 1999, è
costituito da Giovanni
Maselli, Rita Casagrande, Roberto Tascini e Mario Barbuti.
Eon
è attualmente considerato uno dei migliori e più attivi ensemble
cameristici nel panorama internazionale chitarristico e diversi
compositori gli hanno dedicato importanti pagine. Oltre i numerosi
appuntamenti italiani, in questi anni molti sono stati i pestigiosi
palchi internazionali che li hanno visti esibire: Messico, Finlandia,
Ecuador, Germania,Russia,Estonia,UK, Portogallo, Bulgaria, Spagna.
GUITARE
è l'ultimo lavoro messo a punto da Eon per l'etichetta "Stamata",
nascente etichetta discografica che abbraccia e mira a promuovere i
talenti più ineressanti del panorama contemporaneo.
Come
afferma lo stesso Giovanni
Maselli (Eon Guitar Quartet) : <Ci
siamo spesso interrogati circa il senso del ripropore trascrizioni
per questa formazione, promuovere nuova musica o suonare repertorio
esistente. L’attuale progetto si inserisce nel mezzo di queste
opzioni. Abbiamo quindi preso brani di punta del repertorio
tradizionale per chitarra sola, e abbiamo, dopo molte ricerche
musicologiche, scoperto che essi avevano dei “cloni” di tipo
orchestrale messi a punto dai compositori stessi. In pratica lo
stesso brano originariamente concepito per chitarra sola, per
molteplici motivi era stato trascritto dallo stesso compositore per
orchestra sinfonica. Noi abbiamo fatto un’operazione “a ritroso”,
una sorta di “traduzione” riportando tali brani sulla chitarra,
ma in un ensemble cameristico che potesse da un lato suonare come il
compositore aveva in origine pensato (la chitarra), ma poi produrre
la molteplice quantità di sfumature timbriche che erano presenti
nelle versioni orchestrali.>
Per questo lavoro di traduzione Eon Guitar Quartet si è affidato alle sapienti mani di compositori come Eugenio Becherucci, Fabio Rizza, Caterina Centofante, Paolo Geminiani.
Per questo lavoro di traduzione Eon Guitar Quartet si è affidato alle sapienti mani di compositori come Eugenio Becherucci, Fabio Rizza, Caterina Centofante, Paolo Geminiani.
La
raffinata operazione dunque fa sì che dall’orchestra si ritorni
alla chitarra prestando fede il più possibile al gioco di colori
della parte orchestrale e arricchendo quest’ultima con suoni ed
effetti che solo la chitarra riesce a creare.
“Guitare” di Frank Martin nasce
per chitarra sola col titolo “Quatre pièces brèves”,
successivamente l’autore rielabora quest’opera per pianoforte e
quindi per orchestra. Il titolo dell’opera evidenzia l’interesse
di Martin per la chitarra e per il suo universo sonoro, che il
compositore sviscera in un campionario timbrico e dinamico
straordinario. Quest’opera,
apparentemente avanguardistica – e in questo tranello cadde lo
stesso Andres Segovia che la ripudiò rifiutandosi di suonarla in
concerto – è intrisa di riferimenti alla tradizione storica
musicale europea, dalla trenodia di “Plainte” che rievoca
chiaramente toni da tragedia greca, ai madrigalismi di “Air” dove
il lento incedere di cadenze perfette e sospese è incalzato da
ricche fioriture nel chiaro stile rinascimentale.
Anche Sir William Walton parte
dal suo capolavoro per chitarra, le “Five Bagatelles”, per
arrivare, quasi assecondando un’evoluzione insita nella parte
chitarristica, all’adattamento orchestrale che prende il nome di
“Varii Capricci”. Nella sua musica possiamo ascoltare i suoni
della modernità, i suoni del cinema e quelli del traffico cittadino,
tenere melodie e ipnotiche cantilene.
A
Debussy, padre del Novecento musicale, Falla dedica l’unica
composizione per chitarra. Sembra
quasi un paradosso visto che tutta
l’opera di Falla è influenzata dalla chitarra e visto che Debussy
era stato un pianista. L’Homenaje di Falla è un’opera
densa e complessa benché di breve durata. In essa il tono solenne e
severo dell’omaggio funebre si stempera in una danza rituale in cui
riaffiorano i riti magici della tradizione andalusa.
Contemporaneo di Falla anche Ottorino
Respighi ha interpretato il Novecento storico italiano come
ricerca del passato e della tradizione. Esemplare è la terza suite
per orchestra d’archi “Antiche arie e danze per liuto” in cui
Respighi si cimenta nell’orchestrazione di danze dei secoli XVI e
XVII scritte in origine per liuto – come le arie di corte di
Jean-Baptiste Besard del secondo movimento – e per chitarra barocca
– come la passacaglia del quarto movimento scritta da Ludovico
Roncalli e raccolta nei suoi “Capricci armonici” del 1692.
Infine
“La oración del torero” di Turina
ci introduce nello scenario mitico e carico di tensione dell’arena
in cui sta per avvenire una tauromachia. L’incertezza del proprio
destino e il sottile piacere nei confronti di una sfida audace e
sfrontata rappresentano con evidenza il contrasto tra tradizione e
modernità. Turina coniuga perfettamente tradizione e modernità con
un linguaggio che fa risuonare briosi ritmi di danza attraverso
estatici momenti di riflessione memori della lezione impressionista
di Debussy.
GUITARE
è disponibile su tutti gli store digitali
oppure contattando direttamente gli artisti attraverso il sito di Stamatawww.stamata.it
oppure contattando direttamente gli artisti attraverso il sito di Stamatawww.stamata.it
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