sabato 10 gennaio 2015

Recensione di Corde Alterne di Roberto Gemo e Alessandro Fedrigo, Nusica, 2014



Mi comunica un certo senso di intimità questo Corde Alterne, sarà il carattere gentile delle corde di nylon di Roberto Gemo o la timbrica calda e pastosa del fretless di Alessandro Fedrigo o anche solo il tempo autunnale, ma questo disco e queste musiche trasmettono un senso di gentile calda intimità.
E’ probabile che sia una sensazione solo mia perché ascoltando con meno emotività rimango comunque coinvolto da altri aspetti: questo è un lavoro stilisticamente molto vario e caratterizzato da equilibri ben dosati e centellinati che si muovono tra i contrasti tra le corde acustiche e quelle elettriche, una calda melodia sempre presente a cui vengono spesso contrapposti aspri suoni elettrici e un certo caos legato a forme di libera improvvisazione. Non si nota molto l’assenza delle percussioni: i suoni effettati e la ritmica della chitarra di Roberto Gemo e gli slap del basso di Alessandro Fedrigo coprono abbondantemente questa mancanza senza tuttavia vincolare i due musicisti a dei ruoli predefiniti, ruoli che credo risulterebbero stretti a delle persone così versatili.

Il risultato è un disco piacevolissimo, intenso e maturo dove ci si può sbizzarrire a cercare e a cogliere tutte le diverse influenze musicali (classica, folk-rock, finger style, jazz, avangarde) che lo attraversano.  


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