Dedizione: Disponibilità a mettere le proprie energie, le proprie qualità a disposizione di qlcu. o di qlco.
Sinonimi: abnegazione, amore, anima, attaccamento, culto, affezione, impegno, zelo, altruismo, fedeltà, lealtà, attenzione, carità, dipendenza, passione.
Credo sia questa la parola che mi è più rimbalzata in testa mentre ascoltavo e riascoltavo in questi ultimi giorni i due dischi Respuesta e Humoresque usciti il primo dalla chitarra di Stefano Grondona e il secondo in duo con Laura Mondiello. E’ ormai quasi difficile immaginare la chitarra di Grondona al di fuori del repertorio novecentesco in cui ha deciso di operare ed è ancora più difficile non notare una tale “dedizione” nei confronti di Llobet. La sua è una ricerca inesauribile ed inesausta, che raggiunge nei momenti in cui suona una quasi totale identificazione col compositore catalano. Non si tratta di pura e semplice erudizione o tecnica chitarristica, si tratta di dedizione totale.
Ricerche bibliofile e filologiche, la ricerca di un suono quanto mai il più possibile vicino all’originale che lo porta non solo a suonare con una Torres originale ma addirittura a riscoprire le corde per chitarra in budello animale per i cantini e di seta rivestista per i bassi, opera del cordaio Mimmo Peruffo. Nostalgia? No. La ricerca di un materiale, lo studio attento per una modalità costruttiva, la ricerca di un suono moderno, attuale e vivo per poter guardare serenamente al passato, salire sulle spalle dei giganti che ci hanno preceduto e continuare sulle loro orme, riattualizzando un patrimonio compositivo che l’oblio del tempo per troppo tempo ci aveva tenuto nascosto.
Altre due cose mi sento di aggiungere prima di addentrarmi nello specifico di ciascun compact disk.
La prima riguarda il suono di questi cd. Sono dei benchmark, dei punti di riferimento non solo per ogni appassionato di chitarra di ogni audiofilo. Pulizia del suono, dinamica eccellente, qualità di registrazione eccezionale. Di solito i tecnici del suono vivono un successo di un disco nell’ombra, rilegati nelle note di copertina ma credo sia giusto lodare l’eccellente lavoro svolto su entrambi i cd da Davide Piva che ha saputo registrare due capolavori.
La seconda riguarda il packaging. In un epoca in cui la “materialità” del supporto della registrazione sembra perdere ogni giorno sempre più colpi contro l’immaterialità e la semplicità del formato mp3 (nonché contro il download illegale) Patrizia Peruffo ha realizzato due confezioni elegantissime, con dei prestigiosi libretti in più lingue arricchiti da una grafica bellissima e contenenti dei veri mini saggi scriiti dallo stesso Grondona, addirittura un doppio cd per Llobet e uno splendido cartonato per le registrazioni in duo.
Datemi fiducia, sono soldi ben spesi.
Empedocle70
Sinonimi: abnegazione, amore, anima, attaccamento, culto, affezione, impegno, zelo, altruismo, fedeltà, lealtà, attenzione, carità, dipendenza, passione.
Credo sia questa la parola che mi è più rimbalzata in testa mentre ascoltavo e riascoltavo in questi ultimi giorni i due dischi Respuesta e Humoresque usciti il primo dalla chitarra di Stefano Grondona e il secondo in duo con Laura Mondiello. E’ ormai quasi difficile immaginare la chitarra di Grondona al di fuori del repertorio novecentesco in cui ha deciso di operare ed è ancora più difficile non notare una tale “dedizione” nei confronti di Llobet. La sua è una ricerca inesauribile ed inesausta, che raggiunge nei momenti in cui suona una quasi totale identificazione col compositore catalano. Non si tratta di pura e semplice erudizione o tecnica chitarristica, si tratta di dedizione totale.
Ricerche bibliofile e filologiche, la ricerca di un suono quanto mai il più possibile vicino all’originale che lo porta non solo a suonare con una Torres originale ma addirittura a riscoprire le corde per chitarra in budello animale per i cantini e di seta rivestista per i bassi, opera del cordaio Mimmo Peruffo. Nostalgia? No. La ricerca di un materiale, lo studio attento per una modalità costruttiva, la ricerca di un suono moderno, attuale e vivo per poter guardare serenamente al passato, salire sulle spalle dei giganti che ci hanno preceduto e continuare sulle loro orme, riattualizzando un patrimonio compositivo che l’oblio del tempo per troppo tempo ci aveva tenuto nascosto.
Altre due cose mi sento di aggiungere prima di addentrarmi nello specifico di ciascun compact disk.
La prima riguarda il suono di questi cd. Sono dei benchmark, dei punti di riferimento non solo per ogni appassionato di chitarra di ogni audiofilo. Pulizia del suono, dinamica eccellente, qualità di registrazione eccezionale. Di solito i tecnici del suono vivono un successo di un disco nell’ombra, rilegati nelle note di copertina ma credo sia giusto lodare l’eccellente lavoro svolto su entrambi i cd da Davide Piva che ha saputo registrare due capolavori.
La seconda riguarda il packaging. In un epoca in cui la “materialità” del supporto della registrazione sembra perdere ogni giorno sempre più colpi contro l’immaterialità e la semplicità del formato mp3 (nonché contro il download illegale) Patrizia Peruffo ha realizzato due confezioni elegantissime, con dei prestigiosi libretti in più lingue arricchiti da una grafica bellissima e contenenti dei veri mini saggi scriiti dallo stesso Grondona, addirittura un doppio cd per Llobet e uno splendido cartonato per le registrazioni in duo.
Datemi fiducia, sono soldi ben spesi.
Empedocle70
Respuesta di Stefano Grondona
Respuesta come risposta, risposta di riscatto della figura di una grande compositore come Llobet, la cui produzione è rimasta in gran parte ancora inesplorata e poco studiata. Stefano Grondona realizza un nuovo evento con questa incisione su doppio cd, una registrazione osannata dalla critica e dagli adetti ai lavori e che stata presentata come Editor's Choice su Gramophone.
Il programma prevede l’incisione dell’integrale dei lavori per chitarra sola di Llobet tra i quali oltre le famose Canzoni catalane, si trovano pagine di grande fascino e impegno come le variciones sobre un tema de Sor, il foglio d’album Respuesta da cui prende il titolo il cd e altre cose come i Cinque Preludi e i tre Estilos Argentinos, composizioni di Quijano che fano riferimento al periodo concertistico trascorso in Argentina. A completare si aggiungono una serie di trascrizioni e arrangiamenti realizzati dal maestro catalano, espressioni di “colpi d’occhio che dalla spirito catalano di Llobet venivano dati a musiche di paesi che egli ha avvicinato nel trascorso delle proprie esperienze” come scrive lo stesso Grondona nel bel libretto allegato al doppio cd. In questo “piatto misto” segnalo la Mazurka de Severina dell’italiano Federico Bufaletti, “nota di personale compiacimento” del chitarrista genovese e testimonianza dei legami con l’Italia.
Grondona realizza qui un mondo sonoro nuovo e allo stesso tempo nostalgico, legato a quel rapporto diretto e privilegiato che egli è riuscito a instaurare con la liuteria d’eccellenza otto-novecentesca rappresentata qui dalla chitarra Torres, modello 1887 da lui utilizzato per l’incisione, che sembra farsi nelle sue mani diretta portavoce delle sfumature dell’animo così sensibile e delicato del compositore catalano lasciando l’ascoltatore rapito e stupito di fronte a tanta bravura e bellezza.
Una registrazione da possedere e custodire gelosamente nella propria discoteca, chitarristi e non. Qui si va ben oltre al semplice apprezzamento per uno strumento e il suo repertorio.
Humoresque di Stefano Grondona e Laura Mondiello
Nei primi del Novecento nella società argentina e in particolare a Buenos Aires si registrò un interesse e uno sviluppò notevole per il mondo della chitarra, accogliendo artisti e liutai di Barcellona. Il catalano Domingo Prat, che era allievo del grande Miguel Llobet, si trasferì a Buenos Aires e portò con sé un po’ alla volta tutto il mondo catalano. Llobet arrivò in Argentina nel 1910 fece molti giri concertistici,e si pensava addirittura ad un suo trasferimento.Maria Luisa Anido (1907-1996), una grande chitarrista argentina, già allieva di Prat, divenne poi allieva di Llobet.
Si formò così uno storico duo di chitarre con un repertorio che Llobet stesso preparò ad hoc, e che purtroppo fece solamente due tournée di concerti, nel 1925 e nel 1929. Parte del repertorio fu pubblicato negli anni ‘60, parte andò perduto. Nessuno ne ha saputo più niente, finchè Stefano Grondona, nel corso della sua ossessiva e entusiastica riscoperta e rivalutazione del personaggio Llobet, non lo ha trovato a Barcellona, e ne ha cominciato la divulgazione tramite la formazione del duo con Laura Mondiello, e con proiezioni discografiche, inizialmente con il CD Homenaje e ora sempre per la Stradivarius con questo ottimo Humoresque.
Questo disco offre tutte le altre musiche ufficiali, sia quelle già conosciute che quelle finora inedite, del repertorio del duo non inclusi in Homanaje, realizzato una Word Premiere Recordings di assoluto rispetto. Sono presenti nel disco le musiche di Albeniz e Granados ma anche quelle del musicologo catalano Lopez-Chavarri, così come le trascrizioni dai classici : Daquin, Mozart, Beethoven, Brahms, Mendelssohn e Tchaikovsky.
Si apre un mondo nuovo con queste registrazioni, rigorosamente effettuate con due Torres originali, un mondo in cui Llobet poteva testare e approfondire gli aspetti creativi e armonici della chitarra, arrivando, anche grazie alla innovativa liuteria di Torres, a scoprire nuove possibilità e nuovi colori musicali.
Oggetto di critiche all’epoca l’opera di questo duo e il suo repertorio trova finalmente la sua giusta posizione tra i giganti della chitarra grazie alla passione e al virtuosismo di Stefano Grondona e Laura Mondiello. Ascoltatelo e rimanetene incantati, difficile segnalare un brano rispetto a un altro, anche se personalmente ho gradito moltissimo l’inedito della famosa Danza Hungara n.5 di Brahms. Indispensabile.
Il programma prevede l’incisione dell’integrale dei lavori per chitarra sola di Llobet tra i quali oltre le famose Canzoni catalane, si trovano pagine di grande fascino e impegno come le variciones sobre un tema de Sor, il foglio d’album Respuesta da cui prende il titolo il cd e altre cose come i Cinque Preludi e i tre Estilos Argentinos, composizioni di Quijano che fano riferimento al periodo concertistico trascorso in Argentina. A completare si aggiungono una serie di trascrizioni e arrangiamenti realizzati dal maestro catalano, espressioni di “colpi d’occhio che dalla spirito catalano di Llobet venivano dati a musiche di paesi che egli ha avvicinato nel trascorso delle proprie esperienze” come scrive lo stesso Grondona nel bel libretto allegato al doppio cd. In questo “piatto misto” segnalo la Mazurka de Severina dell’italiano Federico Bufaletti, “nota di personale compiacimento” del chitarrista genovese e testimonianza dei legami con l’Italia.
Grondona realizza qui un mondo sonoro nuovo e allo stesso tempo nostalgico, legato a quel rapporto diretto e privilegiato che egli è riuscito a instaurare con la liuteria d’eccellenza otto-novecentesca rappresentata qui dalla chitarra Torres, modello 1887 da lui utilizzato per l’incisione, che sembra farsi nelle sue mani diretta portavoce delle sfumature dell’animo così sensibile e delicato del compositore catalano lasciando l’ascoltatore rapito e stupito di fronte a tanta bravura e bellezza.
Una registrazione da possedere e custodire gelosamente nella propria discoteca, chitarristi e non. Qui si va ben oltre al semplice apprezzamento per uno strumento e il suo repertorio.
Humoresque di Stefano Grondona e Laura Mondiello
Nei primi del Novecento nella società argentina e in particolare a Buenos Aires si registrò un interesse e uno sviluppò notevole per il mondo della chitarra, accogliendo artisti e liutai di Barcellona. Il catalano Domingo Prat, che era allievo del grande Miguel Llobet, si trasferì a Buenos Aires e portò con sé un po’ alla volta tutto il mondo catalano. Llobet arrivò in Argentina nel 1910 fece molti giri concertistici,e si pensava addirittura ad un suo trasferimento.Maria Luisa Anido (1907-1996), una grande chitarrista argentina, già allieva di Prat, divenne poi allieva di Llobet.
Si formò così uno storico duo di chitarre con un repertorio che Llobet stesso preparò ad hoc, e che purtroppo fece solamente due tournée di concerti, nel 1925 e nel 1929. Parte del repertorio fu pubblicato negli anni ‘60, parte andò perduto. Nessuno ne ha saputo più niente, finchè Stefano Grondona, nel corso della sua ossessiva e entusiastica riscoperta e rivalutazione del personaggio Llobet, non lo ha trovato a Barcellona, e ne ha cominciato la divulgazione tramite la formazione del duo con Laura Mondiello, e con proiezioni discografiche, inizialmente con il CD Homenaje e ora sempre per la Stradivarius con questo ottimo Humoresque.
Questo disco offre tutte le altre musiche ufficiali, sia quelle già conosciute che quelle finora inedite, del repertorio del duo non inclusi in Homanaje, realizzato una Word Premiere Recordings di assoluto rispetto. Sono presenti nel disco le musiche di Albeniz e Granados ma anche quelle del musicologo catalano Lopez-Chavarri, così come le trascrizioni dai classici : Daquin, Mozart, Beethoven, Brahms, Mendelssohn e Tchaikovsky.
Si apre un mondo nuovo con queste registrazioni, rigorosamente effettuate con due Torres originali, un mondo in cui Llobet poteva testare e approfondire gli aspetti creativi e armonici della chitarra, arrivando, anche grazie alla innovativa liuteria di Torres, a scoprire nuove possibilità e nuovi colori musicali.
Oggetto di critiche all’epoca l’opera di questo duo e il suo repertorio trova finalmente la sua giusta posizione tra i giganti della chitarra grazie alla passione e al virtuosismo di Stefano Grondona e Laura Mondiello. Ascoltatelo e rimanetene incantati, difficile segnalare un brano rispetto a un altro, anche se personalmente ho gradito moltissimo l’inedito della famosa Danza Hungara n.5 di Brahms. Indispensabile.
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