venerdì 29 gennaio 2010

Intervista a Guido Fichtner quarta parte


Al di fuori della musica classica e per chitarra classica ascolta altri generi musicali?



Sì, ascolto anche altra musica. Uno dei musicisti che va per la maggiore in casa mia (ho una moglie veterinaria e due figli di 11 e 8 anni) è Goran Bregovic di cui, credo, possediamo l’intera discografia. La musica etnica è molto presente nel mio archivio, da quella egiziana a quella greca, flamenca, caraibica senza dimenticare il tango argentino dai classici del primo 900 al tango elettronico dei Gotan Project. Amo un certo tipo di jazz (alla Stefano Bollani o Bobby McFerrin) e anche qualche cantante (Paolo Conte su tutti). Detesto Giovanni Allevi.

Come vede la crisi del mercato discografico, con il passaggio dal supporto digitale al download in mp3 e tutto questo nuovo scenario?




Vale quello che ho detto prima sul mercato discografico. Non vedo come oramai si possa arginare, né se sia giusto farlo, il fiume Internet per quanto riguarda il mercato. Sto alla finestra.

Il Blog viene letto anche dai giovani neodiplomati e diplomandi, che consigli si sente di dare a chi, dopo anni di studio, ha deciso di iniziare la carriera di musicista?




Chi scegli di fare il musicista non lo fa per soldi, ma esclusivamente per passione quindi deve avere tanta pazienza, umiltà, voglia di lavorare e perseveranza. Gli obiettivi prima o poi si raggiungono ed il valore, se c’è, viene riconosciuto. Mi piace citare una frase che ho sentito dire tante volte ad Alberto Ponce: “non fate mai gli artisti, siate operai, timbrate il cartellino e lavorate sodo: il tempo vi ripagherà”.

Ci consiglia cinque dischi per lei indispensabili, da avere sempre con se.. i classici cinque dischi per l‘isola deserta…




La scelta è difficile, perché i dischi indispensabili da salvare sono molti. Ma alla fine su quell’isola mi porto un sacco di Bach.
· Bach: “Variazioni Golberg”, suonate da Glenn Gould
· Bach: I Concerti Brandeburghesi, suonati da Gustav Leonhard
· Bach: Le Suite inglesi, sempre suonate da Gould
· Granados: le danze spagnole, suonate da Alicia de la Arrocha
· “The dark side of the moon” dei Pink Floyd


Quali sono invece i suoi cinque spartiti indispensabili?




Qui mi spiace, ma sono più di cinque. Non riesco a farne a meno.
· Tutti gli spartiti per chitarra di Bach, (ciaccona e ogni tipo di trascrizioni comprese)
· Le Rossiniane di Giuliani
· Gli Studi di Sor (anche quelli dell’op. 31-35-60)
· Gli Studi di Villa Lobos
· Il Nocturnal di Britten
· Il Tiento di Ohana
· Invocacion y Danza di Rodrigo

Con chi le piacerebbe suonare?




Coi miei figli (già lo faccio, ma mi riferisco al suonare sul serio), che sono ancora piccoli ma suonano con passione, con la speranza di invecchiare abbastanza da vederli grandi e bravi (sperando che a quell’epoca le mie mani siano ancora in grado di muoversi decentemente).

Quali sono i suoi prossimi progetti? Su cosa sta lavorando?




Coi Guitalian Quartet è in lavorazione un nuovo cd su musiche italiane del Novecento che ci sta appassionando molto. Poi sto pubblicando per la Eco una raccolta di composizioni didattiche con allegato cd (sempre inciso da me) e, per finire con un fuori programma, sto preparando i campionati italiani di balli standard e tango argentino con mia moglie, per la qual cosa ci alleniamo tre sere a settimana (che non c’entra niente, ma ci piace da morire).




Grazie Maestro!


Empedocle70

Nessun commento: