lunedì 25 gennaio 2010

Recensione di Fichtner plays Tarrega di Guido Fichtner


Sembra che nell’ambito delle incisioni discografiche per la chitarra classica ci sia possibilità di scelta in due generi: la registrazione che si avvicina più al recital da concerto e la monografia. Più varia la prima, totalmente dedicata a un autore o uno specifico periodo temporale la seconda. Ciascuna presenta difetti e vantaggi. La prima permette di apprezzare la varietà e il respiro del repertorio di un interprete, la seconda di apprezzarne la capacità di analisi e di “empatia” nei confronti di uno specifico compositore. Oggetto del cd di Guido Fichtner è la figura del compositore Francisco Tarrega, dove trovano posto 10 composizioni e preludi del compositore spagnolo e uscito per i tipi della casa discografica eco. Brani come Capricho arabe e Recuerdos de la Alhambra sono talmente famosi da essere inseriti quasi obbligatoriamente nel repertorio di ogni concertista e usati spesso come brani di “commiato” o come bis a fine concerto. Diverso, a mio personale parere, la loro visione sonora se inseriti nell’ambito di una monografia. Il chitarrista, in questo caso, è quasi costretto a trascendere la natura strettamente specifica di un singolo brano, inquadrandolo nel respiro di una visione più ampia, nella sua personale interpretazione della dimensione musicale del compositore, inserendo i brani come tessere di un mosaico, un mosaico sonoro.
In questo disco Fichtner definisce la sua visione di Tarrega generando un mosaico policromo e vivace, vivido come il rosone centrale di una bella cattedrale gotica. Oltre ai due citati pezzi troviamo la spumeggiante Fantasia sobre la Traviata de Verdi, La Alborada, le polke Pepita, Rosita e Emilia, vibranti di festa paesana, le Variaciones sobre el Carnival de Venecia, vera gioia per un veneziano (acquisito) come me. Dei 35 preludi presenti nella catalogazione ufficiale non trovano posto nella registrazione i nn. 19, 30, 31,32, 33 (esercizi tecnici privi di interesse musicale, ci dice il bel libretto che accompagna il disco) e il 22.
Complessivamente 39 brani per poco più di 57 minuti di buona, anzi ottima musica. Fichtmer è maestro nel muoversi con elegante scioltezza tra i diversi pezzi, regalandoci momenti di rilassante tensione musicale dal piacevole sapore spagnolo. Registrazione pulita e equilibrata, che mette in evidenza il suono caldo e allo stesso tempo brillante della chitarra.




Empedocle70

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