Che cosa, esattamente, scoprì Pitagora? La storia del suo incontro con dei fabbri in una fucina (celebrata nell’opera di Handel The Harmonious Blacksmith) è cosa ben nota, come egli invece abbia vissuto quel momento “Eureka”, sentendo i rumori prodotti da martelli di diverso peso su vari incudini di metallo è un mistero. Un martello di un certo peso produrrebbe una frequenza di due volte più a lunga rispetto a quella generata da un martello con la metà della massa del primo, o in termini di acustica, uno suono di un'ottava più in basso. Ulteriori esperimenti hanno dimostrato, confermando le idee il teorico della musica medievale Boethius, che i rapporti tra le note musicali prodotte negli esperimenti corrispondevano alla precisione, e che quindi Pitagora dando una prima definizione degli intervalli musicali fondamentali, che sono ancora in uso oggi, avrebbe scoperto il profondo legame tra la matematica, numeri e del suono.
Anche se sostiene Harry Partch nel suo libro Genesis of a Music le idee di Pitagora troverebbero fondamento e ispirazione in ancora più antichi sistemi di intonazione risalenti alle civiltà babilonesi, egiziane e cinesi.
L'immagine definitiva del divino monocorde, intonato dalla mano di Dio e circondata da una specie di ragnatela in filigrana con archi e nodi connessi tra loro descrivendo significative regioni tonali e le proporzioni armoniche, è diventata una immagine familiare nelle copertine di dischi e dei libri moderni. La corda solitaria del monocorde - montata su un corpo unico, diviso in due lunghezze da un ponte mobile - ha permesso la divisione del suono nelle proporzioni magiche desiderate dai Pitagorici. Con il ponte che divide la stringa esattamente a metà strada in un rapporto di 1:2, il monocorde suona un ottava perfetta. Spostando il ponte a tre quinti lungo la corda in un rapporto di 3:2, si faranno suonare i due segmenti insieme come una quinta perfetta, e così via, i rapporti aritmetici valgono per tutta la lunghezza dello strumento.
Nelle note allegate al suo album chiamato Slapping Pitagora (1994), il compositore e ricercatore americano Tony Conrad suona una nota esasperata che spinge proprio le sue ricerche musicali nelle frequenze che si trovano lontano dall’autostrada tonale degli antichi Greci: "Yessir, Pythagoras, I do have to see you as a paradigmatically European guy: you travelled abroad, imperialistically raped the East of its 'Exotic' knowledge, and returned with a plan to straitjacket your own people. But we're going to start changing all of that, beginning now."
(Sissignore, Pitagora, devo vederti come un ragazzo paradigmaticamente europeo: hai viaggiato all'estero, hai imperialisticamente violentato l'Oriente della sua 'conoscenza esotica', e sei tornato con un piano per mettere una specie di camicia di forza al tuo popolo. Ma noi andremo a iniziare cambiare tutto questo, cominciando fin da ora.)
Facendo riferimento sul dibattito circa la verità musicale e riportandolo ad una frequenza specificamente americana, la concezione di Conrad di democrazia radicale si pone all’Ordine Mondiale previsto dalla Repubblica di Platone. La democrazia, in questo caso, è rappresentata dalla larghezza di timbro, in tutte le variazioni armoniche all’interno dell'ottava tradizionale, e le divergenze tutto quello che si allontana da quelle che Conrad si definisce come "The Three Chords" - dominante, sottodominante e tonica - che hanno mantenuto per millenni stretta in una morsa la musica occidentale, dalla sonata fino alla canzone pop di tre minuti. Con Slapping Pitagora, Conrad sprona i suoi seguaci a scivolare tra i toni e le frequenze stabilite dai sistemi di accordatura occidentali, e di dividere tra loro le voci che Pitagora aveva ingabbiato in una sola.
Anche se sostiene Harry Partch nel suo libro Genesis of a Music le idee di Pitagora troverebbero fondamento e ispirazione in ancora più antichi sistemi di intonazione risalenti alle civiltà babilonesi, egiziane e cinesi.
L'immagine definitiva del divino monocorde, intonato dalla mano di Dio e circondata da una specie di ragnatela in filigrana con archi e nodi connessi tra loro descrivendo significative regioni tonali e le proporzioni armoniche, è diventata una immagine familiare nelle copertine di dischi e dei libri moderni. La corda solitaria del monocorde - montata su un corpo unico, diviso in due lunghezze da un ponte mobile - ha permesso la divisione del suono nelle proporzioni magiche desiderate dai Pitagorici. Con il ponte che divide la stringa esattamente a metà strada in un rapporto di 1:2, il monocorde suona un ottava perfetta. Spostando il ponte a tre quinti lungo la corda in un rapporto di 3:2, si faranno suonare i due segmenti insieme come una quinta perfetta, e così via, i rapporti aritmetici valgono per tutta la lunghezza dello strumento.
Nelle note allegate al suo album chiamato Slapping Pitagora (1994), il compositore e ricercatore americano Tony Conrad suona una nota esasperata che spinge proprio le sue ricerche musicali nelle frequenze che si trovano lontano dall’autostrada tonale degli antichi Greci: "Yessir, Pythagoras, I do have to see you as a paradigmatically European guy: you travelled abroad, imperialistically raped the East of its 'Exotic' knowledge, and returned with a plan to straitjacket your own people. But we're going to start changing all of that, beginning now."
(Sissignore, Pitagora, devo vederti come un ragazzo paradigmaticamente europeo: hai viaggiato all'estero, hai imperialisticamente violentato l'Oriente della sua 'conoscenza esotica', e sei tornato con un piano per mettere una specie di camicia di forza al tuo popolo. Ma noi andremo a iniziare cambiare tutto questo, cominciando fin da ora.)
Facendo riferimento sul dibattito circa la verità musicale e riportandolo ad una frequenza specificamente americana, la concezione di Conrad di democrazia radicale si pone all’Ordine Mondiale previsto dalla Repubblica di Platone. La democrazia, in questo caso, è rappresentata dalla larghezza di timbro, in tutte le variazioni armoniche all’interno dell'ottava tradizionale, e le divergenze tutto quello che si allontana da quelle che Conrad si definisce come "The Three Chords" - dominante, sottodominante e tonica - che hanno mantenuto per millenni stretta in una morsa la musica occidentale, dalla sonata fino alla canzone pop di tre minuti. Con Slapping Pitagora, Conrad sprona i suoi seguaci a scivolare tra i toni e le frequenze stabilite dai sistemi di accordatura occidentali, e di dividere tra loro le voci che Pitagora aveva ingabbiato in una sola.
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