Sentieri Selvaggi
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mercoledì 28 settembre ore 20.00
mercoledì 28 settembre ore 20.00
Teatro Malibran
SENTIERI SELVAGGI
Steve Martland (1959) Kick (1996, 6')
Christina Athinodorou (1981) Aktaí (2008, 8')
Carlo Boccadoro (1963) Hot shot Willie (2010, 12') (solista Piercarlo Sacco)
Giovanni Verrando (1965) Dulle Griet (2010, 6')
Mark-Anthony Turnage (1960) Grazioso! (2009, 10')
Steve Reich Double Sextet (2007, 22')
flauto Paola Fre - clarinetto Mirco Ghirardini - vibrafono, percussioni Andrea Dulbecco - pianoforte Andrea Rebaudengo - violino Piercarlo Sacco - violoncello Aya Shimura
direttore Carlo Boccadoro
Sarà per quell’accattivante mix di suoni e tendenze, sarà per un’idea non punitiva dell’ascolto che la volontà programmatica di Carlo Boccadoro e del suo ensemble Sentieri Selvaggi di portare la nuova musica a un pubblico sempre più ampio ha avuto successo. Ma anche la critica considera rigenerante l’ingresso nel panorama concertistico attuale di questo gruppo, che allinea strumentisti provenienti dalle più importanti orchestre e formazioni cameristiche classiche insieme a musicisti di jazz. Un viaggio attraverso affinità elettive impensate di sei compositori propone a Venezia Sentieri Selvaggi, con Steve Martland, Christina Athinodorou, lo stesso Boccadoro, Giovanni Verrando,Mark-Anthony Turnage e Steve Reich.
Il programma di concerto che Sentieri selvaggi propone per indagare gli intrecci tra prassi compositiva contemporanea e linguaggi musicali "altri" si incentra su partiture in cui deliberatamente i compositori hanno aperto un confronto con esperienze musicali apparentemente "barbare", ossia, in senso etimologico, fondate su lingue estranee alla lingua franca di una comunità specifica, e quindi considerate "rozze", "inintelleggibili", "incivili".
In apertura Kick di Steve Martland, dove una melodia popolare per violino del XVII secolo inglese viene sottoposta a una travolgente e scatenata serie di variazioni che ne mutano profilo e significato attraverso l'uso di stilemi ritmici e armonici provenienti dai più diversi mondi del paesaggio sonoro di oggi.
Dal mosaico ricco di influenze compositive del suo percorso di formazione, la giovane compositrice greca Christina Athinodorou ha tratto un linguaggio personale: pur evitando di evidenziare in forma esplicita un rapporto con la tradizione musicale popolare del proprio Paese; nelle partiture della Athinodorou soffia un quasi inconsapevole vento “mediterraneo” che emerge in Aktaí, partitura commissionata da Sentieri Selvaggi nel 2008.
In Hot shot Willie di Carlo Boccadoro il mondo del blues è evocato esplicitamente nel titolo, che è lo pseudonimo del grande bluesman Blind Willie McTell. Ed è ancora il violinista del gruppo, come in Martland, il solista di questo concerto da camera, in cui viene chiamato a utilizzare tecniche strumentali simili a quelle dei grandi fiddlers americani dei primi anni ‘20, ovvero un modo di suonare lo strumento che nulla ha a che vedere con la tradizione europea.
I principi di interferenza del segnale e saturazione dello spazio sonoro, praticati in alcune forme estreme della musica trance, animano la partitura di Giovanni Verrando Dulle Griet, dove l'inarmonicità del quadro di Pieter Bruegel da cui è tratto il titolo sembra quasi voler tratteggiare l'inferno della quotidiana e folle alienazione metropolitana.
Grazioso! non è, come potrebbe sembrare, l'innocua aspirazione di una partitura accomodante. È invece il nome del primo modello della chitarra elettrica utilizzata da Jimmy Page dei Led Zeppelin: l'impatto dell'hard rock così rievocato si sostanzia in un brano aggressivo e ritmico, che svela un nuovo aspetto della creatività compositiva di Mark Anthony Turnage.
Infine in Double Sextet, partitura premiata con il prestigioso Pulitzer nel 2009 ed entrata a far parte stabilmente del repertorio di Sentieri Selvaggi, compare in forma esplicita l'enorme influenza che il sistema armonico del jazz ha e continua ad avere sul linguaggio di Steve Reich, con l'utilizzo di strutture scalari modali e modulazioni improvvise fortemente connesse alle scansioni formali del discorso musicale.
Steve Martland (Liverpool – Gran Bretagna, 1959). Studia composizione all’Università di Liverpool e in Olanda con Louis Andriessen. Martland rifiuta il dogma accademico in favore della pluralità delle influenze musicali, sia antiche che moderne, sia “serie” che vernacolari. Lavora spesso con artisti che operano fuori dalle istituzioni accademiche e con la sua Steve Martland Band svolge un intensa attività concertistica internazionale. Nel 1998 ha collaborato con il gruppo Spiritualized su un progetto per il Flux Festival di Edimburgo. La sua musica è stata spesso utilizzata e adattata per il cinema e la televisione. Ha scritto e diretto A Temporary Arrangement with the Sea, un film su Louis Andriessen commissionato dalla BBC in coproduzione con NOS (Olanda).
Babi Yar (1983), un suo ampio brano sinfonico, è stato eseguito per la prima volta quasi in contemporanea in America dalla St. Louis Symphony Orchestra sotto la direzione di Leonard Slatkin e in Gran Bretagna dalla Royal Liverpool Philharmonic Orchestra; successivamente il pezzo è stato inciso per la leggendaria etichetta Factory. Martland ha recentemente rielaborato la partitura e questa nuova versione è stata eseguita recentemente a Glasgow dalla BBC Scottish Symphony Orchestra sotto la direzione di Jurjen Hempel. Starry Night per percussioni e quartetto d’archi è un suo pezzo recente, composto per il TROMP International Music Festival and Competition. La sua musica corale, ampiamente eseguita, include Street Songs, originariamente scritta per i King’s Singers e Evelyn Glennie e successivamente presentata dal Monteverdi Choir e Colin Currie sotto la direzione di John Eliot Gardiner; sempre in questo campo, ha in programma una collaborazione con Paul Hillier.
La sua musica è stata spesso impiegata dai coreografi: Drill per l’Opera House di Sidney, Crossing the Border per il National Ballet di Amsterdam. Danceworks, espressamente commissionato dal London Contemporary Dance Theatre, e poi eseguito in tutto il mondo da grandi compagnie come Les Grands Ballets Canadiens e il Ballet Tech di New York.
Christina Athinodorou (Cipro - Grecia, 1981) - Compositrice e direttrice d’orchestra, la sua formazione si svolge tra Francia e Inghilterra. Studia composizione con Julian Philips e direzione d’orchestra con Alan Hazeldine conseguendo una laurea in musica e poi un master alla Guildhall School of Music and Drama di Londra; segue corsi di orchestrazione, composizione e musica elettronica con Robert Pascal, Olivier Kaspar e Denis Lorrain al Conservatorio nationale superiore di Lione. Trascorre anche un anno alla University of North Texas (Denton), dove studia composizione con Joseph Klein e pianoforte con Nikita Fitenko. Ha conseguito inoltre un dottorato in composizione alla Royal Halloway University di Londra (2011), dove in precedenza aveva insegnato. Tra il 2009 e il 2010 è artista in residenza alla Cité International des Arts di Parigi.
La sua musica è eseguita da noti ensemble e orchestre (Pierrot Lunaire Ensemble Wien, Sentieri selvaggi, Aldworth Philharmonic Orchestra, St Albans Symphony Orchestra/City of London Sinfonia, Endymion Ensemble, Guildhall Percussion Ensemble, Cyprus Symphony Orchestra…) ed è stata presentata in vari festival di musica classica e contemporanea, e in varie sedi e serie di concerti, tra gli altri: MiTo 2008, Italia Classic-Wave Firenze 2007, Spaziomusica Cagliari 2008, Teatro dal Verme Milano, Festival Forfest 2006 - Repubblica Ceca, Viitasaari Musiikin Aika Festival 2008, New Music Festival PeriFÈRIA 2009 - Finlandia, Reading and Dartington Halls, Lauderdale House, Warehouse London, British Music Information Centre New Music Mart 2008 – Gran Bretagna, Kulturhaus Lüdenscheid, Düsseldorfer Tonhalle, Musikclub Konzerthaus Berlin (Germania), Kanagawa Art Hall - Giapppone, Chamber Concert Series of the Royal Flemish Philharmonic Orchestra 2009 - Belgio.
Spesso ha diretto i suoi lavori, tra cui merita di essere ricordata l’opera in un atto Ita Vivam commissionata da GSMD (Guildhall School of Music and Drama).
Carlo Boccadoro (Italia, 1963). Ha studiato al Conservatorio di Milano dove si è diplomato in pianoforte e strumenti a percussione. Nello stesso istituto ha studiato composizione con diversi insegnanti, tra i quali Paolo Arata, Bruno Cerchio, Ivan Fedele e Marco Tutino.
Dal 1990 la sua musica è presente in importanti stagioni concertistiche tra cui: Teatro alla Scala, La Biennale di Venezia, Bang On A Can Marathon di New York, Aspen Music Festival, Monday Evening Concerts (Los Angeles), Orchestra Filarmonica della Scala, Filarmonica '900 del Regio di Torino, Gewandhaus di Lipsia, Alte Oper di Francoforte, Festival di Lucerna, Concertgebouw di Amsterdam, National Concert Hall Dublin, Royal Academy di Glasgow, Maggio Musicale Fiorentino, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Pomeriggi Musicali, Orchestra "G.Verdi", Arena di Verona, Festival MiTo, Unione Musicale di Torino, Mittelfest di Cividale del Friuli, Teatro Comunale di Bologna, Ferrara Musica, Aterforum, Orchestra "A.Toscanini" dell'Emilia Romagna, Teatro Regio di Parma, Orchestra della Toscana, Cantiere Internazionale D’Arte di Montepulciano, Accademia Filarmonica Romana, RomaEuropa Festival, Teatro Massimo di Palermo, Teatro Comunale di Cagliari, e molti altri. Ha scritto molta musica per il teatro collaborando con Luca Ronconi, Valter Malosti, Renato Sarti, Giorgio Gallione, Serena Sinigaglia. Ha collaborato con musicisti jazz come Abdullah Ibrahim, Jim Hall, Paolo Fresu, Maria Pia De Vito, Mauro Negri, Paolo Birro, Bebo Ferra, Glauco Venier, Roberto Dani, Andrea Dulbecco, Paolino Dalla Porta, Emanuele Cisi, Chris Collins.
Nel 2001 è stato selezionato dalla Rai per partecipare alla Tribuna Internazionale dei Compositori dell’UNESCO a Parigi. I suoi libri di argomento musicale sono pubblicati da Einaudi. Insieme a Filippo Del Corno e Angelo Miotto è uno dei creatori del progetto culturale Sentieri selvaggi.
Giovanni Verrando (Sanremo - Italia, 1965). Ha iniziato i propri studi in Francia, giovanissimo, con il pianoforte e la chitarra classica. In seguito ha studiato composizione al Conservatorio di Milano con G. Manzoni, N. Castiglioni e G. Zosi, e filosofia all'Università Statale di Milano. Ha proseguito la propria formazione all'Accademia Chigiana di Siena con F. Donatoni ricevendo nel 1990 il premio SIAE e il Diploma di merito. Dal 1993 al 1997 è a Parigi, dove ha frequentato il Corso annuale di informatica musicale dell'IRCAM. Negli anni '90 e 2000 è stato premiato in molti concorsi internazionali, fra i quali: IRCAM/Ensemble InterContemporain Comitè de lecture, Gaudeamus Music Week di Amsterdam, Festival International d’art lyrique di Aix-en-Provence, ISCM World Music Days e altri ancora. In questi anni, la sua musica è stata presentata nei festival e nelle stagioni di tutto il mondo: Wien Modern, Centre G. Pompidou di Parigi, Berliner Festspiele, Festival Musica di Strasbourg, Opera Bastille di Parigi, La Biennale di Venezia, Tonhalle di Zurigo, Milano Musica, Stockholm New Music, Roma Europa, Huddersfield Contemporary Music Festival, Archipel de Geneve, Festival Ultima di Oslo, Shangai, Varsavia, Tokyo, Royaumont, Köln, Helsinki, Amsterdam, etc.
A partire dal 2005 la sua ricerca musicale si è concentrata sulla parte inarmonica dello spettro, sul rumore e le micro-proprietà dei suoni (Triptych, Memorial Art Show, Dulle Griet). Nell’aprile 2003 è andato in scena Alex Brücke Lange, ritratto commissionatogli dal Festival International d’Art Lyrique di Aix-En-Provence e dalla Fondazione Nuovo Teatro Comunale di Bolzano, con la regia di Yoshi Oida.
Nel 2007, insieme a un mecenate, ha fondato RepertorioZero. Insegna composizione presso la Scuola Civica di Milano.?La sua musica è pubblicata dalle Edizioni Suvini Zerboni.
Mark Anthony Turnage (Corringham – Gran Bretagna, 1960). Studia con Oliver Knussen e John Lambert, poi con Gunther Schuller; Night Dances (‘81) per orchestra riceve il Guinness Composition Prize e il Mendelssohn Prize. Punto di svolta del suo percorso è Greek (1988), lavoro di teatro musicale dall’omonima pièce di Steven Berkoff, commissionato da Henze per la Biennale di Monaco. Seguiranno Three Screaming Popes, Kai, Momentum e Drowned Out, frutto di quattro anni di lavoro come compositore associato presso la City of Birmingham Symphony Orchestra (1989/1993). Blood on the Floor, commissionato dall’Ensemble Modern e scritto (’96) per i jazzisti John Scofield, Peter Erskine e Martin Robertson, viene eseguito anche da Simon Rattle con i Berliner Philharmoniker. La sua seconda opera, The Silver Tassie (1997-‘99), debutta con ampi consensi all’English National Opera nel febbraio 2000 e vince sia il South Bank Show che l’Olivier Awards for Opera nel 2001. Nel 2000 è il primo compositore associato della BBC Symphony Orchestra, periodo che inaugura con Another Set, a cui seguono: il trittico per orchestra Etudes and Elegies (Barbican Weekend della BBC 2003, nell’ambito di un ritratto monografico); Bass Inventions, commissione dell’Asko Ensemble, Birmingham Jazz e BCM, eseguita in prima dal bassista Dave Holland ad Amsterdam (2001); Dark Crossing per Oliver Knussen e la London Sinfonietta; Scorched, scritto insieme a John Scofield per trio jazz e orchestra (2002). Fra le composizioni più recenti: il concerto per viola On Opened Ground (Yuri Bashmet e Cleveland Orchestra, 2002); Crying Out Loud eseguito dall’Ensemble Modern (2004); A Constant Obsession per il Nash Ensemble e Mark Padmore; Five Views of a Mouth per BBC Scottish Symphony Orchestra e il flautista Dietmar Wiesner; Out of Black Dust per i Berliner Philharmoniker.
Il suo lavoro è attualmente pubblicato da Boosey & Hawkes. I lavori precedenti al 2003 sono pubblicati da Schott.
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