lunedì 9 giugno 2014

Recensione di Terra di Jonas Löffler, 2014


Giovane, classe 1988, talentuoso e con un ottimo curriculum il tedesco Jonas Löffler fa il suo esordio discografico con un cd semplicemente impeccabile sia dal punto di vista musicale che dall’aspetto e dal packaging.
Ho notato di recente una nuova tendenza da parte delle nuove leve per la chitarra classica: se in passato, anche recente, i concertisti preferivano dividersi tra repertorio classico e repertorio contemporaneo, specializzandosi in ciascuno di essi, oggi i loro allievi presentano una visione più ampia proponendo come loro prime opere discografiche repertori dal più ampio respiro, in grado di spaziare agilmente nell’intero repertorio a disposizione.
Credo sia un segno dei tempi: maggiore apertura mentale, maggiore flessibilità, una visione musicale più ampia, una migliorata capacità tecnica e, perché no, anche la necessità di poter rispondere meglio alle richieste del pubblico e del mercato musicale.
Jonas Löffler risponde perfettamente a queste esigenze muovendosi a suo agio in un immaginario recital che va dalla BVW 998 di Bach, al Tellur fur Gitarre solo di Murail, dal rinascimento di John Dowland al Tiento di Ohana al romanticismo di Sor e di De Falla. Nessun problema, tutto eseguito con e una sicurezza, una maturità e una preparazione tecnica e interpretativa da far semplicemente invidia a concertisti più maturi e rodati. Uno dei dischi di chitarra classica da avere in casa per questa prima metà del 2014 e, mi auguro un ottimo biglietto da vista e di presentazione per questo giovane chitarrista a cui non mancano decisamente capacità, talento e impegno.

Aggiungo una stella in più per la eccellente qualità di registrazione e una lode per il packaging del cd e per le foto in bianco e nero che lo accompagnano scattate dallo stesso Löffler. Spero di avere l’occasione di conoscerlo di persona in Italia.

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