Sull'edizione online del mensile americano Rolling Stone c'è un articolo molto lungo e interessante
http://www.rollingstone.com/news/story/17777619/the_death_of_high_fidelity/print
sulla questione della "loudness war" e, più in generale, sulla perdità di qualità audio musicale legata alla rivoluzione digitale, agli Mp3 e agli iPod.
La "loudness war" è un tema piuttosto caldo tra artisti, produttori, addetti ai lavori e tra gli appassionati più attenti alla qualità delle registrazioni musicali. Sono stati pubblicati già diversi articoli e saggi sull'argomento e mi è sembrato giusto richiamerne l'attenzione anche su questo blog.
Sostanzialmente negli ultimi quindici anni è cambiato radicalmente il modo di produrre un disco: non si bada più alla varietà dei suoni, quanto alla loro potenza e all'impatto che questi hanno sull'ascoltatore. Meno sfumature, insomma, e più volume. Non si tratta di un cambiamento casuale, ma fortemente legato al contesto ambientale e al modo in cui ci siamo abituati ad ascoltare la musica con il passare degli anni.
L'ascolto domestico, tranquillo e ragionato, magari su impianti stereo ad alta qualità, ha lasciato spazio a una fruizione più dispersiva e in situazioni dove spesso la musica deve "lottare" con altri rumori: in macchina, nei supermercati, tramite i walkman.
Un processo accelerato dalla progressiva digitalizzazione, con il suo tsunami di Mp3, iPod e telefonini musicali. Tra produttori, etichette discografiche (e qualche volta anche artisti) si è quindi diffusa l'idea che l'attenzione del pubblico deve essere catturata operando soprattutto sul volume, un po' come si fa negli spot pubblicitari in tv. Il risultato è stato alzare il livello di qualsiasi suono e strumento, rendendo il prodotto finale decisamente più uniforme e meno eterogeneo che in passato.
L'articolo sul Rolling Stone fornisce un paio di esempi interessanti, mettendo a confronto il grafico delle frequenze di With or Without You degli U2 (classe 1987), Smells Like Teen Spirit dei Nirvana (l'inno grunge del 1991) e I Bet You Look Good on the Dancefloor degli Arctic Monkeys (fresca hit britannica della Web Generation).
Le differenze sono notevoli: nel caso degli Arctic Monkeys tutte le frequenze sono pompate al massimo, non c'è un attimo di tregua.
E' una degenerazione della qualità senza ritorno? Alcuni esempi recenti, a cominciare dal successo dei dischi di Norah Jones, registrati con cura "old style", sembrerebbero indicare il contrario. Ma nel complesso il mondo della musica sembra muoversi in una direzione che sembra davvero in grado di mutare la sensibilità di ascolto del pubblico.
La prova più evidente è il successo dei file MP3, che grazie a Internet stanno diventando il formato d'ascolto più diffuso del pianeta (soprattutto tra le giovani generazioni), soppiantando i cd e relegando in una nicchia i vinili. Come si sa, gli MP3 non sono altro che uno strumento di compressione che permette di ridurre lo spazio occupato da una canzone eliminando una serie di frequenze e sfumature. Un brano in MP3 è sempre meno ricco di informazioni rispetto a uno su cd o vinile.Come sempre, di fronte a un cambiamento così radicale le posizioni variano molto tra apocalittici e integrati.
- "Dio è nei dettagli, ma ormai non ci sono più dettagli", dice Donald Fagen, musicista degli Steely Dan.
- "Ormai tutti ascoltano gli Mp3", gli fa eco Butch Vig, membro dei Garbage e produttore di Nevermind dei Nirvana. "(Un formato in cui) alcuni effetti si perdono, quindi devi intensificare altri aspetti".
E' davvero troppo tardi? E' una questione di educazione dell'orecchio musicale? Che ne pensate?
Empedocle70
7 commenti:
Ciao Empedocle,
io non credo affatto che sia troppo tardi, perché la tecnologia continua ad andare avanti e ad evolversi e non è possibile che ai suoi miglioramenti si accompagni un ribasso della qualità del prodotto. Dico così perché sono convinto che sarebbe ancora possibile produrre un disco nel modo che chiami "old style". Il problema è che non interessa al grande pubblico questo tipo di risultato: il grande pubblico è quello degli mp3, di MTV (che ha rovinato la musica), delle trasmissioni radio e degli iPod. Per questi la musica io non so davvero cosa sia, ma sicuramente ne hanno una concezione ben lungi dalla mia come dalla tua (anzi, vostra). Proprio ieri, camminando da solo per vie tranquille e silenziose, pensavo al triste fatto che gli appassionati di grande musica sono pochissimi. Di questi, pochissimissimi non sono musicisti e altri pochissimi lo sono. E pensare che tra gli studenti di musica non si può nemmeno affermare che ci sia un totale interesse, anzi, più spesso si tratta di ignoranza. Questo discorso vale per la musica classica, ma vale anche per tutta quella musica di qualità che non rientra in questo genere. E pensiamo, per esempio, a The Dark Side of the Moon. Io credo che potrebbe tornare un album simile, ma forse, anzi probabilmente, non tornerà...
Caro Ettore .. io credo che si continui a fare registrazioni old style e in tutti i generi musicali pensa a case discografiche come Telarc, Fonè, Revenant, ESP, Axis, Constellation, Stradivarius .. e l'elenco potrebbe continuare dopo la cura per il prodotto e per il SUONO è ancora una cosa importante.
Mi stupisce che questa ignoranza sia diffusa anche tra i musicisti come dici tu, chi suona dovrebbe avere maggiore attenzione e cura per come la sua musica e il suo suono vengono riprodotti, no?
un salutone
Empedocle
Dopo aver postato il commento mi sono accorto di aver generato un pò di confusione: nel tuo post parlavi di un gruppo pop e quindi io mi sono riferito più che altro alla musica leggera, che è quella con un maggior pubblico, con meno cura per i suoni e con maggiore diffusione anche in mp3 o consimili. Se parliamo di musica classica o di chitarra classica in particolare, io credo che la necessità di una buona registrazione sia ancora piuttosto sentita, anche se più dagli esecutori e dai produttori che non dai fruitori.
Eh sì è brutto vedere che studenti del conservatorio non si interessino neppure del reportorio del proprio strumento, se non di quello che devono studiare al momento.
Un album di rock tendente al commerciale che mi è sembrato molto curato e che apprezzo è "One by one" dei Foo Fighters, che mi viene in mente per il tuo riferimento ai Nirvana. Lo conosci?
Sì conosco e apprezzo i Foo Fighters (guardacaso il cantante era il batterista dei Nirvana). Sono un buon gruppo, fanno buone canzoni e soprattutto fanno sempre dei videoclip eccellenti, hanno un buon sense of humor e si sente. I loro dischi sono ben curati, è vero. Tu citi i Nirvana: Nevermind (il disco che li ha lanciati, loro e l'epopea grunge) è un perfetto esempio di eccellente lavoro di registrazione e produzione con un sound perfettamente curato e calibrato. Nel rock "recente" anche i Pearl Jam si sono sempre fatti notare per la cura delle registrazioni e per il loro amore per il vinile (mai ascoltato il loro "Spin the black circle"?). Di recentissimo, ho apprezzato tantissimo i dischi di !!! (il loro primo lavoro del 2004 è strepitoso) e Gli LCDSound System, anche loro con un suono eccellente, molto funky, newyorkese. Molto bravi anche The Books e Architecture in Helsinky. Nel sottobosco indipendente si trova di tutto ma in genere cercano un buon suono o comunque un "loro" suono. Il post rock ha fatto ottima scuola. Devi tenere presente che l'etica punk del "do it yourself" ha sempre molto influenzato l'etica rock dopo il 1977 con diverse schiere di musicisti rock fedeli al motto "suono sporco è meglio". Vedi Steve Albini sia come musicista (Shellac) che come produttore (elenco infinito).
E' anche vero che il disco per eccellenza punk "Never mind the bollocks" dei Sex Pistol è stato registrato dagli stessi tecnici del suono che avevano curato Dark Side of The moon. Curioso vero? In effetti ad ascoltarlo bene quel disco ha un suono innovativo e ben costruito, grezzo sì ma non per caso. Altra pietra di paragone il suono Kraut rock .. lì bisognerebbe citare Tony Plank, eccezionale tecnico del suono e produttore tedesco .. che Dio lo accolga tra i suoi corrieri cosmici, senza di lui Can, Neu!, Cluster, Tangerine Dream .. beh non suonerebbe così.
A proposito di produttori, nel rock sono fondamentali.. pensa ai lavori di Brian Eno per Roxy Music, U2 e Talking Heads ad esempio, il suono di dischi come The Unforgettable Fire, Achtung Baby, Remain in Light ha fatto scuola in tutto il mondo. O a uno come Sakamoto ... o Daniel Lanois ..
Il disco di musica pop più curato in assoluto? .. lancio un guanto di sfida .. The Nightfly di Donald Fagen ..
Empedocle
Molti di quelli che citi non li conosco affatto, ma se mi assicuri che ne vale la pena mi cerco qualcosa... solo una cosa: in un punto invece di un nome hai messo tre punti esclamativi...
Sì molto curioso il fatto che il disco dei Pistols sia stato curato dallo stesso che aveva fatto quell'altro...
Ciao
p.s. I Nirvana li hai citati tu per primo ;)
hehehe il gruppo si chiama proprio così !!! tre punti esclamativi che hanno tradotto in linguaggio verbale con "chk chk chk" il disco è Louden Up Now credo che sia in sezione economica ormai, è un buon disco di p-funk newyorkese al calore bianco, molto ballabile senza essere disco music :-D
Eh .. I Nirvana sono i Nirvana! :)
Articolo davvero molto interessante. Forse sì, è un po' troppo tardi, perché - come hai fatto notare - è cambiato il modo stesso di ascoltare musica, in un contesto notevolmente più urbanizzato rispetto al passato. Però mi fa piacere notare come continuano ad essere stampati vinili anche nuovi, di album usciti nel 2008 e nel 2007. Inoltre, grazie proprio alla digitalizzazione, possiamo andarci ad ascoltare delle chicche di rarità che fino a dieci anni fa costavano tantissimo. Insomma, come tante altre cose, vale la legge del pro & contro. Non sono però esclusivista: per me il vinile e i nuovi formati digitali possono convivere perfettamente.
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