venerdì 12 aprile 2013

Intervista a Walter Salin per il #BlogChitarraeDintorniNuoveMusiche seconda parte




Parlaci di questo tuo nuovo lavoro che esce in contemporanea per la Parafonica Netlable e AlchEmistica, come mai il titolo “13 Improvvisi”? Come sono nati questi brani e come è nata la collaborazione con le netlabels?

Per amore della musica dei miei amici e di Elena che ho cercato di dipingere con la mia piccola musica.

Una cosa che mi ha colpito nel tuo curriculum è il fatto che tu hai collaborato e continui a lavorare anche in campo teatrale, per il cinema e per la danza, vuoi parlarci di queste tue esperienze … magari un po’ insolite per chi esce dal Conservatorio, anche se tu hai anche studi di Giurisprudenza alle spalle?

La curiosità è un aspetto dell’umiltà e chi fa molto non sempre è un esibizionista, non sempre è un tuttologo da rotocalco, l’esperienza è sempre una buona compagna e se hai la fortuna di muoverti tra tanti maestri che con gioia ti accolgono nel loro mondo, tu accogli e raccogli:
ho avuto la gioia di lavorare con registi e attori importanti, musicisti fortissimi, il teatro danza…e ogni volta è stato un nutrimento straordinario.
La chitarra diventa parte di un tutto-arte che ti da una gioia grande e ti salva dal rischio di essere solo uno specialista delle 6 corde.

Ci consigli cinque dischi per lei indispensabili, da avere sempre con se.. i classici cinque dischi per l‘isola deserta.. Che musiche ascolta di solito?

Attualmente ascolto Ida Presti, una chitarrista infinita e Alirio Diaz con il quale ho suonato in 5 concerti nel 1996.
5 dischi: non saprei proprio…ho provato a pensarci ma, non mi vengono idee utili ad essere pubblicate.

Il Blog viene letto anche da giovani neodiplomati e diplomandi, che consigli ti sente di dare a chi, dopo anni di studio, ha deciso di iniziare la carriera di musicista?

Chi ama la chitarra e la musica sa cosa fare, io mi limito a riportare le parole che  Segovia diceva alla Chigiana negli anni 50, quando Elena Padovani frequentava i suoi corsi: “State vicini ai musicisti e lontani dai chitarristi…” Forte!? Io mi permetto di aggiungere che nel mondo chitarristico vi sono dei grandi uomini e donne che possono guidare ed aiutare i giovani, ma attenzione alle logiche dei protocolli spesso intrise di interessi personali e ricatti di ogni genere.
Ragazzi: SIATE VOI STESSI, sempre e non vendete mai la vostra dignità per il biblico pugno di lenticchie.

Ultima domanda, proviamo a voltare verso la musica le tre domande di J.P.Sartre verso la letteratura: Perché si fa musica? E ancora: qual è il posto di chi fa musica nella società contemporanea? In quale misura la musica può contribuire all’evoluzione di questa società?

Non condivido l’esistenzialismo ateo di Sartre, dato che sono cristiano, quindi mi è difficile immedesimarmi nelle logiche che hanno mosso gli interrogativi del nostro, in ogni caso, autonomamente posso abbozzare alcuni spunti di riflessione:
-si fa musica per amore (qualcuno anche per soldi, moltissimi soldi…)
-chi fa musica nella società può scegliere di essere sé stesso o meno, io penso che sia importante unire il mestiere con il cuore e la semplicità.

Ultimissima domanda, poi andiamo a berci un meritato spritz.. quali sono i tuoi prossimi programmi e come va l’attività con il Salin Ensemble che hai fondato con i tuoi tre figli (tutti figli d’arte in famiglia)?

Il nostro mestiere è come una passeggiata in un bel giardino, puoi respirare e osservare, ti puoi sedere  o correre, puoi incontrare nuovi amici e unire le forze per fare ciò che ami, puoi ritrovare negli sguardi dei tuoi figli quell’amore che non si descrive a parole, ma che può essere abbozzato con i suoni.
Adesso chiudo e auguro salute a tutti gli amici musicisti, vi propongo un brindisi sincero per continuare insieme a fare arte nella gioia e nella luce.
Walter

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