lunedì 15 aprile 2013

Recensione di Nocturnal di Stefano Grondona, Stradivarius 2013




Dopo quasi sei anni di gestione del Blog Chitarra e Dintorni Nuove Musiche dovrei essermi abituato: con la primavera arriva sempre il nuovo cd del maestro Stefano Grondona. Puntuale come Immanuel Kant e dotato di ferrea disciplina teutonica il Maestro non sembra conoscere non dico la minima crisi creativa ma neanche il minimo ritardo nelle sue consegne.
Dopo aver indagato a fondo nell’animo creativo di Llobet e essersi concesso alcune incursioni nei territori di Bach e  ….. ora Grondona ritorna al repertorio più contemporaneo, dopo una assenza durata diversi anni. Faccio riferimento infatti all’incisione “Grondona, Stefano: Guitar Works By Bach, Henze, Petrassi by Stefano Grondona” datato 1994 ….
Il titolo di questo cd “Nocturnal” riflette abbondantemente il carattere più quieto e intimo delle musiche da lui suonate, nel cd trovano posto infatti il “Nocturnal after John Dowland” di Benjamin Britten, le “Five Bagatelles di William Walton. “All in Twlight e “Muir Woods” di Toru Takemitsu e “Five Impromptus” di Richard Rodney Bennett. Tutte musiche dalla caratteristiche quasi corpuscolari, dove il suono sempre sorgere e immergersi periodicamente nel silenzio che lo circonda.
Grondona è un musicista di rara intelligenza musicale e anche in questo cd conferma tutta la sua bravura, esperienza e preparazione. Quello che mi ha lasciato un po’ sorpreso ascoltando questo cd è che le musiche da lui interpretate suonano come dei classici e non come dei brani di musica contemporanea. Ho avuto la strana sensazione di “sentire” queste musiche ormai come facenti parti di un corpus di interpretazioni già definite all’interno del mondo della chitarra classica. Un po’ come se ascoltassi Tarrega o Giuliani.
Non so capire se questo derivi dalla particolare interpretazione di Grondona o dal fatto che il mio orecchio si sia ormai da tempo abituato a questi brani e li percepisca come brani che hanno esaurito la loro spinta innovativa e di cui nel tempo si è andata definendosi una “forma” interpretativa che li ha resi a loro modo ormai dei classici alla portata dei studenti agli ultimi anni del Conservatorio.
La cosa è un problema? Non per quanto mi riguarda , almeno. Grondona è un interprete eccezionale e la sua bravura è fuori discussione così come lo sono la qualità e le emozioni che sa esprimere suonando questi brani. La Stradivarius realizza un altro cd eccezionale in quest’annata, un lavoro direi impedibile nello “scaffale” virtuale o reale di ogni appassionato di chitarra, e non solo di chitarra classica.

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