Caro
Arturo … insomma, non ti riesce proprio di stare tranquillo. Non
bastava tutto quello che fai già nella tua “normale” attività
di concertista a livello mondiale e di insegnante al Conservatorio di
Santa Cecilia a Roma, adesso hai lanciato questo nuovo progetto .. ce
ne vuoi parlare?
Comincio
da una precisazione: non amo le orchestre di chitarre. Supernova è
semmai un oggetto sonoro mobile e prismatico: potrei quasi definirla
un'iperchitarra,
un magma sonoro cangiante il cui fine è dare vita ad un universo
sonoro molteplice.
Questo
è possibile grazie al livello eccellente di tutti i componenti, che
ho contattato lo scorso anno.
Questa
idea di “iperchitarra” mi guida sia nella scelta del repertorio
sia nelle trascrizioni: quando penso ad un adattamento per
l'ensemble, la distribuzione delle parti è sempre 'spaziale' e non
strutturata secondo il principio pianistico che prevede registro
acuto a sinistra e via via verso destra le altre parti.
Nella
Sonata dall'Offerta Musicale BWV 1079, ad esempio, le parti sono
distribuite 'a stella' per cui la parte, poniamo, del flauto è
affidata alla posizione n. 1 e 5 , le altre alla posizione 2 e 6 e
così via; si crea così una sorta di tridimensionalità del suono
che conferisce a questo adattamento una profondità molto peculiare.
Per
cui riassumiamo: 8 giovani talenti, tutti di età tra i 17 e i 28
anni, provenienti da tutta Italia sotto la tua guida. Cos’hanno in
comune tra loro e cosa li spinge a fare squadra?
Hanno
in comune senz'altro il livello: sono tutti concertisti, con davanti
una carriera e la voglia di arrivare al più alto livello possibile.
Credo che ciò che li spinge a fare squadra sia proprio la
consapevolezza di un livello alto e senza 'slabbrature' individuali:
otto eccellenze per le quali il desiderio è fare musica sapendo di
condividere gli stessi obiettivi con il resto del gruppo.
Sai,
la cosa che mi ha colpito è la dedizione al repertorio
contemporaneo, è vero che la musica contemporanea e di avanguardia
ha da sempre avuto un “orecchio” di favore per la chitarra,
rilanciandone il repertorio di per sé un po’ angusto, è bello
vedere, soprattutto nel nostro paese un simile spirito d’iniziativa
per un ensemble così esteso, 9 chitarre classiche è roba che non si
è praticamente mai vista, credo che le uniche esperienze in questo
senso sia la League of Crafty Guitarists di Robert Fripp, gli
ensemble chitarristici di Glenn Branca e Rhys Chatham, l’Enseble
Forestare in Canada ….
Si,
Robert Fripp, mi ha molto colpito e direi anche ispirato in questa
idea....Dici bene, 9 chitarre: in effetti spesso smetto di dirigere
l'ensemble e vi entro o suonando o per gestire elettronica. Anche
questo fa parte di una mia visione un po' magmatica dell’ensemble.
Forse la frequentazione di Cage, Maderna, Stockhausen, Bussotti, che
hanno segnato questi ultimissimi anni di carriera, mi hanno aperto
alla possibilità e necessità di entrare e uscire dai ruoli: quello
di strumentista, quello di interprete e, in questo caso, quello di
direttore.
Come
mai la scelta di includere In C di Terry Riley?
La
scelta è in linea con ciò che ti ho appena detto: InC
è un magma sonoro in continuo divenire; non puoi mai sapere cosa
diventerà e presume un ascolto totale di ognuno dei membri uno verso
l'altro. È come una massa sonora in movimento che si amplia, si
muove, si trasforma, si moltiplica ..... Poi, la nostra versione, è
arricchita da suoni elettronici che muovo io a mia volta attraverso
il computer e da piccoli strumenti a percussione suonati a turno .
Vuoi
parlarci del brano composto per voi da Maurizio Pisati?
È
un brano, come sempre nel caso della musica di questo geniale amico,
di ricca gestualità, giocoso e sempre in contatto con la musica:
tutto ciò che Maurizio fa, è in vista di un'espressione di sé,
dell'interprete, delle possibilità stesse del materiale. E io
(oramai siamo al terzo pezzo scritto su mia richiesta, dopo Guitar
Click I e Cha-Hack) mi diverto sempre a infilarci un pizzico di
invenzione che credo gli piaccia molto....
I
chitarristi ampliano i loro gesti, i loro suoni, il loro essere
strumentisti e si fanno persone-suono, si, insomma il loro suono
diventa altro dal semplice suono di chitarra.
So
che tu hai più di un'esperienza diretta con Electric Counterpoint di
Steve Reich .. pensi di eseguirla con SuperNova?
Assolutamente
si, è già previsto nelle proposte future; naturalmente in quel
caso Supernova sarà integrata da altri chitarristi (2 per la
precisione più 2 Chitarre basso)
Parliamo
di improvvisazione ... pensi di riuscire a ricavare uno spazio per
l'improvvisazione anche in SuperNova? Non credo sia facile per un
ensemble di 9 persone ... ma so che ti piacciono le sfide …
Si,
è una sfida: a parte Riley, che è già un pezzo improvvisato, e la
Serenata per un Satellite, che abbiamo suonato nel nostro debutto, in
realtà ho in mente di affrontare Tierkreis
di Stockhausen, che suoneremo con il percussionista Gianluca Ruggeri
e un DJ, il cui nome è ancora un segreto.....
I
vostri prossimi progetti? Esiste la possibilità di ascoltarvi oltre
che dal vivo anche in cd?
Un
CD è senz'altro nei nostri progetti, non immediati, però: Supernova
sarà la fotografia di un oggetto sonoro complesso e denso con un uso
accorto della tecnologia. Il progetto artistico più interessante è
arrivare a creare una nostra versione di Tierkreis di Stockhausen da
una parte, e completare la Sonata
BWV 1079 per Flauto, Violino e Cembalo dall'Offerta Musicale di J. S.
Bach: ....come dire, L'altra
faccia della Spirale,
(direbbe Asimov) si, due mondi diversi, separati da secoli eppure
uniti da una ricerca che trae dalla poesia e del numero la propria
linfa vitale.
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