Giulio Regondi
(1822-1872)
Sulla nascita di Giulio Regondi si hanno notizie discordanti: la data più attendibile sembra essere l’anno 1822 e il luogo quanto mai incerto fra Genova, Ginevra e Lione. Ė invece fuor di dubbio che italiano di origine milanese fosse il padre e di origine tedesca la madre.
Al fine di far fruttare le sue doti di fanciullo prodigio il padre lo fece esordire a Lione all’età di soli 7 anni portandolo successivamente a Parigi dove nel 1830, ottenne non solo un grandissimo successo di pubblico e di critica ma anche l’entusiastica ammirazione dei più celebrati chitarristi del tempo fra i quali, in particolare, Fernando Sor. Stabilitosi in Inghilterra nel 1831, vi diede numerosi concerti effettuando anche varie tournées in diverse città europee fra le quali Vienna, Praga e Dresda.
La stampa inglese è entusiasta:
“Un altro prodigio! Un Paganini autentico, ma fanciullo, che suona la chitarra. Un giornale della sera constatò che il fenomeno musicale era arrivato a Londra quale chitarrista, per la prima volta all’età di 8 anni. Anche il “Figaro” e “Le journal des débats” parlano di lui con entusiasmo. Essi dicono che in aggiunta alla precisione meccanica, la quale generalmente non è acquisita in meno di 20 anni di pratica, il giovane che suona con sicurezza non manca di quell’arte e di quel sentimento degno di una mente matura di artista.
Quando egli tocca così divinamente le corde della chitarra, ne trae suoni che per la loro bellezza, nessuno potrebbe superare. A un certo momento i suoi occhi brillano come stelle e questo succede allorquando l’entusiasmo degli ascoltatori tocca il colmo.
Senza tema di esagerare si può considerare questo fanciullo come un genio, un prodigio musicale mai esistito prima di lui, e fortunatamente vive nella nostro epoca.
Come compositore, Regondi non è stato molto fecondo ma le sue opere per chitarra, di straordinaria importanza sotto l’aspetto tecnico, sono da collocare per l’alto valore artistico, al vertice dell’arte musicale romantica.
Nel 1846 Regondi volse la sua attezione anche ad un nuovo strumento portatile simile all’organetto ad ance inventato da Whueatstone nel 1929: la Concertina portandola con le magistrali esecuzioni di composizioni sue originali, a vasta popolarità.
Fino ad ora rimane sconosciuto il luogo ove riposano le sue spoglie, per quanto la data di morte, stando a concordi dichiarazioni, sia accertata nell’anno 1872 a Londra.
(1822-1872)
Sulla nascita di Giulio Regondi si hanno notizie discordanti: la data più attendibile sembra essere l’anno 1822 e il luogo quanto mai incerto fra Genova, Ginevra e Lione. Ė invece fuor di dubbio che italiano di origine milanese fosse il padre e di origine tedesca la madre.
Al fine di far fruttare le sue doti di fanciullo prodigio il padre lo fece esordire a Lione all’età di soli 7 anni portandolo successivamente a Parigi dove nel 1830, ottenne non solo un grandissimo successo di pubblico e di critica ma anche l’entusiastica ammirazione dei più celebrati chitarristi del tempo fra i quali, in particolare, Fernando Sor. Stabilitosi in Inghilterra nel 1831, vi diede numerosi concerti effettuando anche varie tournées in diverse città europee fra le quali Vienna, Praga e Dresda.
La stampa inglese è entusiasta:
“Un altro prodigio! Un Paganini autentico, ma fanciullo, che suona la chitarra. Un giornale della sera constatò che il fenomeno musicale era arrivato a Londra quale chitarrista, per la prima volta all’età di 8 anni. Anche il “Figaro” e “Le journal des débats” parlano di lui con entusiasmo. Essi dicono che in aggiunta alla precisione meccanica, la quale generalmente non è acquisita in meno di 20 anni di pratica, il giovane che suona con sicurezza non manca di quell’arte e di quel sentimento degno di una mente matura di artista.
Quando egli tocca così divinamente le corde della chitarra, ne trae suoni che per la loro bellezza, nessuno potrebbe superare. A un certo momento i suoi occhi brillano come stelle e questo succede allorquando l’entusiasmo degli ascoltatori tocca il colmo.
Senza tema di esagerare si può considerare questo fanciullo come un genio, un prodigio musicale mai esistito prima di lui, e fortunatamente vive nella nostro epoca.
Come compositore, Regondi non è stato molto fecondo ma le sue opere per chitarra, di straordinaria importanza sotto l’aspetto tecnico, sono da collocare per l’alto valore artistico, al vertice dell’arte musicale romantica.
Nel 1846 Regondi volse la sua attezione anche ad un nuovo strumento portatile simile all’organetto ad ance inventato da Whueatstone nel 1929: la Concertina portandola con le magistrali esecuzioni di composizioni sue originali, a vasta popolarità.
Fino ad ora rimane sconosciuto il luogo ove riposano le sue spoglie, per quanto la data di morte, stando a concordi dichiarazioni, sia accertata nell’anno 1872 a Londra.
Nessun commento:
Posta un commento