L’idea di Disney e di Iwerks fu di quella di modificare prodotti vecchi e lanciarli grazie al sonoro: fu così che Oswald The Lucky Rabbit venne trasformato in Mickey Mouse, concedendogli l’uso della voce il 18 novembre 1928. Stalling in questo periodo lavorò dietro le quinte dando un apporto fondamentale nella creazione delle musiche anche per i vecchi cartoons della Disney e pare che in un paio di occasioni fu addirittura il doppiatore di Mickey Mouse. Grazie a lui nascono le “Silly Simphonies”, animazioni particolarmente curate nelle quali la musica svolgeva un ruolo di primo piano rispetto alla narrazione, come nella eccezionale "Skeleton Dance": il cartone animato mostra il concerto di mezzanotte di un gruppo di scheletri in un cimitero.
In questo periodo Stalling inventò anche l'uso del sistema del "Tick System", ovvero la traccia audio preregistrata, meglio nota come “click”, che fornisce ai musicisti muniti di cuffia il ritmo esatto della composizione che andranno ad eseguire. Negli anni Stalling si lascerà ricordare come un perfezionista e questa invenzione è una dichiarazione di intenti.
Dopo aver lasciato la Disney e Mickey nel 1930, si unì ad Ub Iwerks per scrivere la parte conclusiva dei cartoni "Flip the Frog". Conclusa questa esperienza nel 1933 il direttore compositore del Missouri si ritrovò in possesso di ottime referenze ma senza un impiego fisso, fino al 1936 quando approdò alla Warner Bros nella quale rimase per i successivi 22 anni, fino alla pensione.
In questa casa editrice, sotto l’egida del produttore Leon Schlessinger, realizzerà la musica per oltre 600 cartoni alla imponente frequenza di un brano a settimana per più di 2 decenni! Una prolificità impressionante in grado di rivaleggiare coi grandi compositori classici del passato!
La sua musica che per anni abbiamo ascoltato senza accorgercene in sottofondo ai capolavori di Tex Avery, Chuck Jones e gli altri animatori della Warner Bros, presenta elementi musicali e concettuali che per gli anni in cui fu elaborata sono sconcertanti.
Ad esempio compaiono già rumori concreti (una chiara anticipazione di quello che verrà poi) rivolti alla narrazione come i versi di alcuni animali utilizzati non solo come elementi narrativi ma come veri e propri strumenti atti a sottolineare particolari atmosfere e svincolati dalle rigidità delle partiture.
Come ricorda John Zorn, che si laureò proprio con una tesi su Stalling, gli anni ’30 e ’40 furono un ventennio cruciale per la storia musicale americana: jazz, swing, hillibilly, le prime scoperte etnomusicologiche lontane (base della musica exotica) e un manipolo di compositori americani che cercava nuove vie in contrapposizioni alle soluzioni adottate dai colleghi europei: Partch, Antheil, Nancarrow, Cage e Varese.
Stalling si segnala per la sua volontà di includere tutti i generi musicali, uno alla volta o tutti insieme, ogni qualvolta necessario, conferendogli un'apertura, un punto di vista musicale non gerarchico, tipico dei più giovani compositori di oggi, ma cosa veramente rara nella metà degli anni '60. Tutti i generi musicali hanno eguale importanza, nessuno è per sua essenza migliore degli altri e con Stalling tutti sono abbracciati, mescolati e diversificati in un modello simile ai tagli di Burrough o alle edizioni filmiche di Godard degli anni '60, piuttosto che ad ogni altro evento avvenuto durante gli anni '40.
Contemporaneamente a colleghi dai nomi così illustri Stalling realizzò risultati altrettanto sconvolgenti, specie se si tiene conto che il supporto visivo dei cartoons per certi versi edulcora i contenuti musicali del lavoro del compositore (per non parlare della sottovalutazione artistica che ricade su chi lavora a prodotti per bambini).
Il mago dei sound effects co-responsabile con Stalling delle colonne sonore era Treg Brown, vincitore di un Oscar nel 1965 per gli effetti sonori del film “La Grande Corsa”.Voci filtrate, versi di animali, percussioni esotiche, schianti metallici, pernacchie e tonfi unite alle partiture orchestrali di Stalling, eseguite dal Milt Franklin, e alle assurdissime voci di Mel Blank creano un dirompente effetto cinetico e cinematico.
In questo periodo Stalling inventò anche l'uso del sistema del "Tick System", ovvero la traccia audio preregistrata, meglio nota come “click”, che fornisce ai musicisti muniti di cuffia il ritmo esatto della composizione che andranno ad eseguire. Negli anni Stalling si lascerà ricordare come un perfezionista e questa invenzione è una dichiarazione di intenti.
Dopo aver lasciato la Disney e Mickey nel 1930, si unì ad Ub Iwerks per scrivere la parte conclusiva dei cartoni "Flip the Frog". Conclusa questa esperienza nel 1933 il direttore compositore del Missouri si ritrovò in possesso di ottime referenze ma senza un impiego fisso, fino al 1936 quando approdò alla Warner Bros nella quale rimase per i successivi 22 anni, fino alla pensione.
In questa casa editrice, sotto l’egida del produttore Leon Schlessinger, realizzerà la musica per oltre 600 cartoni alla imponente frequenza di un brano a settimana per più di 2 decenni! Una prolificità impressionante in grado di rivaleggiare coi grandi compositori classici del passato!
La sua musica che per anni abbiamo ascoltato senza accorgercene in sottofondo ai capolavori di Tex Avery, Chuck Jones e gli altri animatori della Warner Bros, presenta elementi musicali e concettuali che per gli anni in cui fu elaborata sono sconcertanti.
Ad esempio compaiono già rumori concreti (una chiara anticipazione di quello che verrà poi) rivolti alla narrazione come i versi di alcuni animali utilizzati non solo come elementi narrativi ma come veri e propri strumenti atti a sottolineare particolari atmosfere e svincolati dalle rigidità delle partiture.
Come ricorda John Zorn, che si laureò proprio con una tesi su Stalling, gli anni ’30 e ’40 furono un ventennio cruciale per la storia musicale americana: jazz, swing, hillibilly, le prime scoperte etnomusicologiche lontane (base della musica exotica) e un manipolo di compositori americani che cercava nuove vie in contrapposizioni alle soluzioni adottate dai colleghi europei: Partch, Antheil, Nancarrow, Cage e Varese.
Stalling si segnala per la sua volontà di includere tutti i generi musicali, uno alla volta o tutti insieme, ogni qualvolta necessario, conferendogli un'apertura, un punto di vista musicale non gerarchico, tipico dei più giovani compositori di oggi, ma cosa veramente rara nella metà degli anni '60. Tutti i generi musicali hanno eguale importanza, nessuno è per sua essenza migliore degli altri e con Stalling tutti sono abbracciati, mescolati e diversificati in un modello simile ai tagli di Burrough o alle edizioni filmiche di Godard degli anni '60, piuttosto che ad ogni altro evento avvenuto durante gli anni '40.
Contemporaneamente a colleghi dai nomi così illustri Stalling realizzò risultati altrettanto sconvolgenti, specie se si tiene conto che il supporto visivo dei cartoons per certi versi edulcora i contenuti musicali del lavoro del compositore (per non parlare della sottovalutazione artistica che ricade su chi lavora a prodotti per bambini).
Il mago dei sound effects co-responsabile con Stalling delle colonne sonore era Treg Brown, vincitore di un Oscar nel 1965 per gli effetti sonori del film “La Grande Corsa”.Voci filtrate, versi di animali, percussioni esotiche, schianti metallici, pernacchie e tonfi unite alle partiture orchestrali di Stalling, eseguite dal Milt Franklin, e alle assurdissime voci di Mel Blank creano un dirompente effetto cinetico e cinematico.
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