Chitarra da concerto "Liuteria Sansone"
Come si sa per il clavicembalo, la chitarra è uno strumento che ha un suono ridotto rispetto agli archi. Ed è proprio nelle occasioni dove la chitarra, chiamata a svolgere il ruolo di solista e accompagnata dall'orchestra, mostra il proprio tallone di Achille. Un esempio per tutti il Concerto di Aranjuez. Spesso ci si serve di un amplificatore per bilanciare le sonorità con l'orchestra. Ovviamente, questo espediente snatura il timbro dello strumento. Da questo problema nasce l'idea e il progetto per una chitarra particolarmente sonora; una chitarra che possa tenere testa a volumi elevati. Il concetto di grande sonorità passa attraverso degli studi che riguardano la voce umana. Come si sa, i cantanti lirici in teatro cantano senza l'ausilio del microfono concorrendo con grandi compagni orchestrali e questo, senza creare alcun problema all'equilibrio sonoro tra strumenti e voce. La risposta a questo problema va ascritta nella composizione e stratificazione armonica della voce "impostata". Guardando con attenzione lo spettrogramma di un buon cantante ci si accorge subito che sono enormemente rinforzate alcune armoniche. Precisamente quelle intorno alle frequenze dei 2800 e 3300 Hz. Queste armoniche sono da considerarsi come l'elemento portante del suono. Non sono le uniche frequenze ad interagire ma, un ruolo importante rivestono anche quelle tra i 5000-6000 e 9000 Hz. C'è da dire che l'ascolto umano è tutt'altro che lineare basta guardare la curva di loudness per rendersene conto. Infatti, queste frequenze risuonano nella cavità dell'orecchio umano con incrementi che si aggirano anche a +12 db. In conclusione, non è la potenza di un suono fondamentale che determina il volume ma, la sua composizione armonica ne fa la differenza. La chitarra Sansone da concerto è costruita mantenendo inalterata la struttura dello strumento classico. Però si avvale di accorgimenti atti ad aumentare considerevolmente lo spettro armonico. Un piccolo foro nel quale si innesta un cilindor a mo' di canna d'organo, sviluppa determinati armonici che sommandosi alle vibrazioni della cassa e al suono del foro principale danno allo strumento un timbro particolarissimo; caldo e allo stesso tempo brillante.
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