Arturo Tallini, an internationally known guitarist, performed in Margaret Morrison Carnegie Hall of Carnegie Mellon University on April 8th, 2008. It was a performance of modern Italian music for classical guitar. With the first half of the recital, Tallini seemed to be exploring beyond the limits of standard classical guitar music. The first song, “Suoni Notturni,” felt as though he was improvising with an unexpected variety of chords and notes. He confirmed this feeling by showing us the twisted and looping mess that was his sheet music. He explained that he improvised with the written notes. It was not totally free improvisation, but the song is always different. The artist must ask himself, “Where is the beginning?” In the second song, “Serenata per un Satellite,” he added his voice, not for lyrics, but as an additional instrument that blended beautifully with the guitar and enhanced the piece. The third song, “Ko-Tha,” was divided into three movements, each preceded by a piece of Scelsi’s poem “Sogno 101-il ritorno.” This modern song was the most experimental of those he played. He moved the bridge up the guitar in order to facilitate the use of the strings below the bridge. It was a very percussive piece, full of different taps and thumps on the body of the guitar. He only used open strings, so the notes took a backseat to the percussion. Tallini’s performance during the second half showed the audience exactly why his talent is known throughout the world. His finger-picking was flawless and smooth. The songs were a bit less experimental, but more accessible, as they were more characteristic of what the average listener would expect. The songs flowed more naturally with fewer unexpected chord changes. Throughout the night, he played on the entire guitar, plucking and scraping the strings and tapping the body, adding sounds not typically heard in a solo guitar performance. Tallini successfully expanded the musical possibilities of classical guitar.
Ben Edmunden
Arturo Tallini, un chitarrista di fama internazionale, ha suonato in concerto alla Margaret Morrison Carnegie Hall della Carnegie Mellon University, l'8 aprile, 2008. E 'stata una performance di moderna musica italiana per chitarra classica. Con la prima metà del recital, Tallini sembrava stare esplorando i limiti della “normale” musica per chitarra classica. Il primo brano, "Suoni Notturni", sembrava quasi come se egli stesse improvvisando con una inattesa varietà di accordi e note. Egli ha confermato questa sensazione mostrandoci la massa confusa di annotazioni che era il suo spartito. Ha spiegato che aveva improvvisato sulla base di note scritte. Non è stata libera e totale improvvisazione, ma la canzone era sempre diversa ogni volta suonata. L'artista deve chiedere a se stesso, "Dove è l'inizio?"
Nel secondo brano, "Serenata per un satellite", ha aggiunto la sua voce, non per i testi, ma come uno strumento supplementare che si integrasse magnificamente con la chitarra rafforzando il pezzo.
Il terzo brano, "Ko-Tha", è stato diviso in tre movimenti, ciascuno preceduto da un pezzo del poema di Scelsi "Sogno 101-il ritorno." Questo pezzo di musica moderna è stato il brano più sperimentale di quelli suonati. Ha spostato in avanti il ponte della chitarra, al fine di facilitare l'uso delle corde al di sotto del ponte. E’ stato un pezzo molto a percussione, piena di diversi colpi e battiti sul corpo della chitarra. Ha usato solo corde aperte, trasformando la chitarra in uno strumento a percussione. La performance di Tallini durante la seconda metà del concerto ha dimostrato al pubblico esattamente il motivo per cui il suo talento è conosciuto in tutto il mondo. Il suo finger-picking è stato impeccabile e morbido. I pezzi sono stati un po' meno sperimentali, ma più accessibili, in quanto erano più simili a quello che il pubblico si aspettava. Sono fluite in modo più naturale, con un minor numero di cambiamenti inaspettati. Per tutta la notte, egli ha suonato in maniera completa e totale la chitarra, pizzicando e raschiando le corde e percuotendo, aggiungendo suoni normalmente mai sentiti in un concerto di chitarra. Tallini ha con successo ampliato le possibilità musicali della chitarra classica.
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