venerdì 3 ottobre 2008

Speciale Maurizio Pisati: Intervista di Empedocle70 parte terza

E.: L’uso dell’elettronica sembra essere diventato una carattere imprescindibile per chi fa musica d’avanguardia, lei che rapporto ha con il suono digitale? Ho notato che spesso lo abbina anche al suono di strumenti come per il caso della sua composizione Catullvs, ce ne vuole parlare?
M.P.: Vale sempre il criterio dell’immaginazione assoluta. Con l'elettronica, superata una prima fase di apprendistato elementare, ho voluto ricreare le mie condizioni ideali: con la necessaria distanza dal mouse immagino suoni ed elaborazioni, strutture, concatenazioni, come quando ho in mano la penna. Concepisco il suono e le forme con profonda attenzione ai mezzi che li generano (talvolta il mezzo stesso suggerisce un'idea) e compongo i parametri di sempre: proporzione, bilanciamento, consequenzialità e contrasto, attesa, slancio, addensamento, tensione e distensione, riposo, silenzio, trovando per il suono acusticoelettronico il respiro necessario.
Inoltre, la mia elettronica origina sempre da suoni acustici, non uso processi di sintesi, semmai risintesi e manipolazione spinta.
Catvllvs ne è in effetti un buon esempio: è stato composto per UNESCO-International Institute for Opera and Poetry e Società Letteraria di Verona, a cura di Roberto Sanesi. Massimo Lonardi al Liuto e Arciliuto, Maurizio BenOmar ai Timpani antichi e Percussioni, e nella Traccia Audio una miriade di suoni, voci e campioni eleborati, addirittura tubi industriali, i famosi lunghi tubi senza saldatura della TenarisDalmine, gran suono!


MPTuborganoDalmine

















Com’è noto, era uso dei liutisti, accordando, improvvisare un “tastar de corde”: anche qui ogni sezione è preceduta dal suo tastar de corde per Liuto e Percussione, non totalmente improvvisato ma da me composto in forma molto elastica: figure, segnali, risonanze, richiami alle figurazioni di Dowland da concatenare in libertà. Vi sono inoltre una Cadenza per Timpani e i testi di Catullo letti da Roberto Sanesi. Tutto attorno scorrono le mie zone di confine, campane, elettricità amplificate, i tubi d’acciaio, una “divagazione” per Arciliuto, Percussioni e Traccia Audio sulla Toccata XXIV di Alessandro Piccinini, anch’essa da me “eseguita” live al mixer come un tastar de corde.

MPmixer
























E.: Quale approccio segue per comporre? Usa il computer o preferisce un approccio più “tradizionale”? Scrive su pentagramma o ricorre a altre sistemi come diagrammi, disegni etc.?
M.P.: Immagino si riferisca ai sistemi di notazione più che alle procedure compositive, anche se talvolta mi succede di fondere le due cose in un processo di reciproca generazione, come dirò più oltre.
-Per la notazione, a mio parere sono i softwares ad essere ancora troppo tradizionali, legati al mondo dei fonts e loro quantizzazione in modo da permettere a chiunque, principiante o no, di ascoltare il risultato. Questi softwares non sono nati per l’editoria professionale, poi invece si sono evoluti anche in quelle direzioni divenendo ormai degli standard di alto livello. Ma ancora risentono dell’origine amatoriale e della mentalità da sequencer: non liberandosi dalla possibilità di ascolto, o almeno non rendendola sganciabile dal processo di scrittura, non possono svincolarsi dal posizionamento ordinario degli oggetti musicali, sono ancora carenti dal punto di vista grafico e costringono talvolta a percorsi macchinosi per ottenere i risultati più semplici che, in quanto tali, sono spesso frutto di lunghe riflessioni e ricerche sull’essenzialità del segno.
-Vi sono poi sempre anche procedure più tecniche e personali che riassumo così: la mano felice lasciatami dall’esperienza di copista mi permette di usare tutto assieme: carta, penna, scanner, softwares di grafica, impaginazione, editing audiovideo.


















Una volta che gli appunti siano in uno stadio avanzato, con "Finale" preparo pentagrammi e impaginazione di massima (ebbene sì, lo uso ormai prevalentemente come disegnatore di righi).

















Poi importo l'armatura o l'intestazione degli strumenti in un programma di impaginazione. Quindi, su fogli a parte, scrivo a mano pagine o frammenti della musica che poi importo ed elaboro graficamente.























Infine, nell'impaginato organizzo i frammenti, sincronia e agogica, fraseggi, attingendo a una tavolozza di simboli manipolabili che nel tempo ho costruito. Qui integro anche le immagini della traccia audio o audiovideo: forme d'onda, frames del video, o algoritmi di MaxMsp. Letteralmente quindi: la mia scrivania mi circonda, è una workstation multimediale e multitasking, con tutto acceso.
In un certo senso privilegio la "scrittura", intesa come ciò che esprima rapporti di segnatura e traduzione, fossero i frammenti di mosaico per SpiegelKontaktFabrik
























Video: SpiegelKontaktFabrik






o addirittura -per ipotesi- orme animali. E' il caso del Trio che sto componendo, “GlyphoZoo”, imperniato sugli ipotetici segni, lasciati ai bordi dei corsi d'acqua boschivi, da creature immaginarie nate per segnare o accogliere segni.
Sono legnetti, filamenti, cortecce levigate e dalle forme evocative che ho collezionato in una sorta di zoo del segno. Per tutti ho inventato una storia e un rapporto coi segni: Calamus, Mostrofoglio, Monstre Grisanche e altri, con nome scientifico e nome volgare.
Al concerto lo Zoo sarà visibile e animato in video, oltre che visitabile dal vivo dopo l'esecuzione.
Ne parlo perchè la Chitarra è in organico (Violino, Chitarra, Fisarmonica, Traccia AudioVideo) e perchè, nella fattispecie, forma e procedimenti originano anche dagli immaginifici comportamenti scrittorii delle creature: chi lascia un segno sulla sabbia, chi sul Mostrofoglio, chi si colora passando, chi ancora è indecifrato.


E.: Nei suoi filmati su youtube e nella sua musica ho notato una cura e una attenzione notevoli sia per l’immagine sia per il suono, pensa che la sua musica possa essere definita come potenzialmente cinematica? Ha mai pensato di realizzare musica per colonne sonore di film?
M.P.: Rispondo con due esperienze significative sull’importanza che ha per me l’immagine. Anni fa ho ottenuto una borsa di studio per un soggiorno a Tokyo di tre mesi per lavorare al pezzo “STOCK - ZONE taku hon”: avevo trovato ad Amsterdam un libro giapponese lungo circa dodici metri rilegato a fisarmonica, che narra del viaggio fluviale di un poeta e un pittore del periodo Edo, dal tragitto simbolico Kyoto-Osaka, dalla formalità della capitale Kyoto alla città del rinnovamento. Durante il viaggio, sullo stesso rotolo di carta uno dipinge il fiume e il viaggio, l'altro scrive poesie.
Ebbene, per me non era solo un quadro: aveva infatti un inizio e una fine, e però non era solo un libro. Vi ho intravisto una sorta di cinema ante litteram, senza musica. Da qui è nato STOCK, magazzino musicale, regia e immagini di Ferruccio Bigi al Teatro Studio di Milano, per MilanoMusica, testi originali di Roberto Sanesi e Carlo Sini, con una vera barca che scivolava tra due file di Archi trasportando Mario Brunello al Violoncello, mentre MaurizioBenOmar suonava i legni esterni e interni della barca stessa.
























Nel sottotitolo –ZONE Taku hon- si indicava proprio la tecnica utilizzata dai due artisti per stampare il lavoro: una tecnica di calco, dove il segno è riprodotto tale e quale quasi in una fotocopia al negativo.
Pochi anni dopo, in ideale continuità, con Il Copiafavole-ZONE (Fotocopiatrice laser, Chitarra Elettrica, Chitarra, 2Voci, Percussione, Viola, Flauto, 2 danzatori di Tango, Traccia AudioVideo) al Piccolo Teatro Regio di Torino ho portato in scena proprio i suoni di una fotocopiatrice "eseguita" dal vivo, con copie delle mani dei musicisti come loro vere firme, autografi corporei offerti al pubblico.












L'immagine riveste quindi per me una importanza fondamentale in quanto elemento di scrittura, segno espressivo nel tempo, segno e immagine in movimento. Ho quindi composto anche musiche per film, la prima è stata "Vormittagsspuk" per l'omonimo film di Hans Richter, e la seconda "ZONE-d'Amore" per "L'Inhumaine" di Marcel L'Herbier. Due film storici per i quali ho preparato sia una Traccia Audio, sia una parte da eseguire dal vivo unitamente alla Traccia Audio (e la Chitarra era sempre tra gli strumenti utilizzati).
A questi sono seguiti "ZONE-Spidersound", corto di Max Bertolai con Pitture di Salvatore Zito sull'icona dell'Uomo Ragno, "La Stanza degli Indizi Terrestri" con Marcos Jorges, "Children's War Questions", composto negli anni della guerra in Iraq sempre con Max Bertolai, su immagini di Goya. Attualmente l'interesse si sta spostando anche verso il fenomeno luminoso in generale, da cui il nuovo duo dal nome ironico "FLASHetBIP" con il Light Designer Fulvio Michelazzi.

Flash&Bip - Coach1Seat11





Flash&Bip - GuerrigliaLuminosa






E.: Il Blog ha aperto di recente una nuova rubrica dedicata ai giovani neodiplomati e diplomandi, che consigli si sente di dare a chi, dopo anni di studio, ha deciso di iniziare la carriera di musicista?
M.P.: Da anni la mia attività artistica si accompagna a quella didattica, attualmente al Conservatorio di Bologna, in alcune Università di Tokyo, Svezia e Islanda e talvolta in corsi estivi quali Bobbio in cui insegnavo agli esecutori a scrivere le Cadenze per i concerti di repertorio, o i corsi Novantiqua di Frascati. Vedo gli Allievi come “nuovi inventori” e nuovi “insegnanti di invenzione”; a partire da queste due definizioni rispettose ed esigenti non separo l’attività artistica da quella didattica ed ho osservato che l'insegnante non può essere un ripetitore di ciò che ha imparato. Oppure sì, ma rimane un professore.
Quindi mi viene difficile credere ai consigli generici, so che gli artisti cercano semmai suggerimenti ad personam. In un certo senso, l'artista non è persona che “inizia” una carriera: a parte il percorso del musicista di repertorio -agenzia e giro di concerti annuali con riproposta del repertorio consolidato- a parte questo percorso, dicevo, la carriera di un musicista non "inizia" veramente in un punto, con una assunzione, un incarico. Il musicista non "trova il lavoro": deve avere rapporti di livello già mentre studia, e, soprattutto, lo sguardo deve andare subito al resto del mondo, non solo a “trovar lavoro” ma soprattutto a capire qual è il proprio spazio, perchè per ognuno esiste uno spazio personale e di invenzione che consente di mantenere intatto l’entusiasmo iniziale.
Lo studente di musica, il musicista -ricordiamo Zappa- è lì tra quelle molecole d'aria dalle combinazioni infinite, inconsapevolmente sa che esiste una combinazione che lui solo potrà trovare, e allora inventa. Questo però non è un consiglio, è una sfida.


E.: Quali sono i suoi prossimi progetti?

M.P.: Questi i progetti in corso o per l’immediato futuro:
-è in via di definizione un progetto multimediale svedese sul mito di Orfeo, con la coreografia di Claudine Ulrich, Stefan Östersjö Chitarra e Jörgen Pettersson Sax.
-24-26 Ottobre, due interventi alla Festa dei Teatri di Milano: la prossima "uscita" del duo FLASHetBIP Pisati-Michelazzi, con una installazione intitolata "revoXlutions" e una anticipazione della nuova pièce con Riccardo Magherini tratta dalla trilogia “Guida intergalattica per gli autostoppisti” di Douglas Adams, che intitoleremo “L’Universo, molto probabilmente”, in un viaggio andata/ritorno di 20’ circa su un treno in partenza dalla Stazione Centrale di Milano.
-30 Ottobre, Galleria Porta Palatina, Torino, video ZONE-Spidersound e installazione audiopittorica "SUITE-25", con Salvatore Zito.
-18 Febbraio, Foyer Rossini Bologna, prima esecuzione di GlyphoZoo, di cui sopra, per la stagione dell'Ensemble Fontanamix, con Valentino Corvino Violino, Elena Càsoli Chitarra, Corrado Rojac Accordeon, e Traccia AudioVideo.
-24 Marzo, Palazzina Liberty Milano, prima esecuzione di un Duo Viola-Percussione per la stagione del Divertimento Ensemble
-1 Aprile, Orlando-Florida, prima esecuzione di un lavoro in corso con Arturo Tallini, una sorta di improvvisazione guidata sulla Ciaccona di JSBach
-continua la collaborazione con la Compagnia di Teatro PACTA-Arsenale dei Teatri, di Milano, con la quale nella stagione 2009 riprenderemo ZONE-Tarkus, composto per l'etichetta VictorJapan, in collaborazione con Keith Emerson, in cui mie trascrizioni dal famoso album degli EmersonLake&Palmer, "Tarkus" sono alternate ad altre mie composizioni originali per un organico tradizionale: Aki Kuroda Piano, Quartetto d'Archi Prometeo, Elena Càsoli Chitarra classica, Maurizio Ben Omar Percussioni, Yoichi Sugiyama Direzione.
-continua l’instancabile tour del film “Un gioco ardito” di FrancescoLeprino, per il quale ho realizzato la trascrizione per Chitarra di una Sonata di Scarlatti



















Pisati transcribes Scarlatti for Elena Càsoli's guitar - (Milano)



-sono in corso di registrazione audiovideo per LimenMusic –Web tv e società di produzione CD e DvD- i SetteStudi per Chitarra da parte di Elena Càsoli.
-infine, ma non ultimo, l'annunciato cd LArecords: "TUHU-homenagem ao malandro carioca".
Infine, per chi volesse avere riscontro audiovideo su alcuni dei lavori citati ed altri non citati, o volesse seguire le attività annunciate, vorrei segnalare qui i link dove potremmo anche incontrarci online.
Sarà un piacere rimanere in contatto con la bella e rara attività di questo blog e dei suoi amici:
• sito LArecords, con links alle pagine personali, compresa quella del catalogo generale delle composizioni:
http://www.larecords.it/home.shtml
• catalogo composizioni:
http://www.larecords.it/catalogue.shtml
• blogzone, sino ad ora non un blog interattivo ma un deposito delle presentazioni dei pezzi che di volta in volta comunico agli organizzatori o Interpreti per i programmi di sala, ma aperto anche ad eventuali commenti ed interventi:
http://zonemp.blogspot.com/
• spazi YouTube e MySpace, i video delle esecuzioni, installazioni, prove, work in progress:
http://www.youtube.com/zonemp
http://www.myspace.com/mauriziopisati
• spazio su LastFM, ascolto di un buon numero di pezzi, interviste, video:
http://www.lastfm.it/music/Maurizio+Pisati
webTv di Mogulus: i video trasmessi a ciclo continuo, con tv-Zone esportabile:
http://www.mogulus.com/zonemp1

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Maurizio (ed anche caro Empedocle70; a proposito, chi si cela sotto tale nick, se lecito?
;-)),
complimenti per la bella ed interessante intervista sulla tua attività e sulla musica. Come sai, sono da sempre affascinato dal rapporto "audio-video-multimedialità" e dalle possibilità espressive che possono scaturire da tale incontro; e trovo che la tua produzione artistica sintetizzi in maniera fantastica ed evocativa tali possibilità. E' stato quindi un piacere per me leggerti.
I miei complimenti anche al blog.
Alla prossima,
Sante