martedì 16 febbraio 2010

FIRENZE PER BUSSOTTI 17 febbraio – 22 marzo 2010


Museo Marino Marini
presenta

FIRENZE PER BUSSOTTI
17 febbraio – 22 marzo 2010


Si inaugura mercoledì 17 febbraio 2010 FIRENZE PER BUSSOTTI, un mese di eventi dedicati al grande compositore fiorentino, uno dei maggiori del secondo dopoguerra, ideato e promosso dal Museo Marino Marini. Ad aprire le celebrazioni, nelle sale del Museo, sarà la mostra Corpi da musica. Vita e teatro di Sylvano Bussotti, a cura di Luca Scarlini. Fino al 22 marzo, accompagneranno l’esposizione una serie di eventi scenici, incontri, spettacoli, concerti e proiezioni a lui dedicate che coinvolgeranno varie realtà di Firenze: CANGO Cantieri Goldonetta, Tempo Reale, la Galleria Nazionale d’arte moderna di Palazzo Pitti, il Teatro della Pergola e la Mediateca Regionale Toscana Film Commision. Con Rete Toscana Classica è stato realizzato inoltre un programma radiofonico, Sylvano Bussotti: Vita e teatro, che andrà in onda durante questo periodo e che racconterà un itinerario esistenziale e artistico di straordinaria ricchezza, vissuto in relazione con personalità come Theodor Adorno, Roland Barthes, Pierre Boulez e John Cage.


FIRENZE PER BUSSOTTI è sostenuto da OAC Osservatorio per le Arti Contemporanee dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e alla Contemporaneità del Comune di Firenze.


LA MOSTRA
Sylvano Bussotti ha da sempre all’attivo una vastissima attività grafica, che si è espressa nella definizione scenica di lavori complessi e sontuosi. Nelle partiture, veri capisaldi della storia della musica novecentesca, albergano immagini che si fanno note e disegni che si prestano a una reinterpretazione come spartito, suggestione di un’azione scenica a venire.
Corpi da musica. Vita e teatro di Sylvano Bussotti, dal 17 febbraio al 22 marzo 2010, a cura di Luca Scarlini, propone una vasta selezione dell’opera grafica dell’artista, molte delle quali presentate al pubblico per la prima volta. La ricognizione parte dagli anni ’40, dai primi ritratti, che catturano istanti di un’esistenza nomade, divisa tra molte città, e passa poi attraverso progetti per spettacoli mai realizzati e iconografie di lavori che hanno avuto vasta risonanza, in una miscela di arte e vita. Un itinerario visivo notevolissimo, che è emerso solo in alcune occasioni nel corso del tempo, a partire dalle esposizioni connesse alle attività del Gruppo 63, sotto la cui egida si svolse il celeberrimo debutto palermitano di Bussotti, nel 1965, de La passion selon Sade, messa nerissima in nome del divin marchese, che raccontava un teatro da camera d’eros e sogni. Le sale del museo saranno sonorizzate da musiche del Maestro, scelte da lui stesso.
Sarà pubblicato per l’occasione un catalogo edito da Artout-Maschietto Editore con materiali inediti e una selezione degli interventi sulle arti pubblicati nel corso dei decenni sulle testate più diverse, dal “Marcatre” della neoavanguardia, a “Frigidaire”, su cui Bussotti pubblicò una sequenza di note per il personaggio fumettistico di Ranx Xerox.

Sylvano Bussotti, nato a Firenze nel 1931, si è cimentato in un progetto di opera d’arte totale, che per lungo tempo ha avuto nome BOB (bussottioperaballet), firmando regie, scenografie, dipingendo e scrivendo libretti e liriche. Il suo catalogo è ricchissimo di incursioni in ambiti diversi, nel teatro come nel cinema, dove si ricordano soprattutto Rara Film, 1965-1969, vera summa dell’avanguardia del tempo e Apology, realizzato a Berlino nel 1972, cui vanno aggiunti almeno i divertenti clip realizzati per la Biennale in cui compare a fianco di Patty Pravo e Moira Orfei. Allievo tra gli altri di Luigi Dallapiccola, a Firenze, dopo gli incontri parigini con Pierre Boulez e John Cage, si rivelò però a Darmstadt con i Five Piano Pieces for David Tudor (1958), che poi saranno parte del lavoro che sancì la sua notorietà, dall’inequivocabile titolo Pièces de chair, presentato nel 1960 e decisamente volto a un’estetica del gesto musicale, di immediato impatto teatrale. In ciò agisce una decisa idea di “opera aperta”, che è elemento fondamentale della sua ricerca; secondo le parole della musicologa Ivanka Stoianova: “per la produzione artistica di Bussotti la totale apertura è una caratteristica tipica e permanente”. Di questi anni è anche il lavoro con Carmelo Bene per una serie di celebri concerti di poesia dedicati a Maiakovskij; la rappresentazione del gender in questa prospettiva diventa basilare e trova accoglienza nei suoi titoli più importanti, che si confrontano con testi di De Pisis, Pasolini e soprattutto di Aldo Braibanti, a cui è stato legato da una lunga amicizia. La Passion selon Sade è il lavoro che lo consacra ed è un successo di scandalo a Palermo, nel 1965, nell’ambito di un convegno del Gruppo 63, prima di una vasta tournèe internazionale che fissa per sempre l’icona della diva d’avanguardia Cathy Berberian, Justine e Juliette a un tempo, intenta a eseguire variazioni da un sonetto di Louise Labé, su uno sfondo operistico di inginocchiatoi, con un kapellmeister (il compositore stesso in abiti glam) che manovra con altrettanta disinvoltura la bacchetta d’orchestra o la frusta. I costumi dorati, i gioielli e le parrucche iperboliche troveranno ben presto la via di “Vogue” dando a Bussotti una vasta notorietà anche in ambito extramusicale, in una decisa chiave di provocazione, come dimostrò anche un incontro tumultuoso con il mondo del Living Theater, in occasione di una soirèe memorabile a Bordeaux nel 1967. Nella produzione degli anni seguenti sarà evidente una commistione di echi rinascimentali e meccanismi di alea, in opere come Rara Requiem (1969), il bel lavoro biografico “a tema” per quartetto e orchestra I semi di Gramsci (1971), l’opera Lorenzaccio rappresentata ad Amburgo nel 1972, summa di ispirazioni da De Musset per narrare un mondo cromaticamente sovraccarico che nel disegno bussottiano di copertina associa come nel futuro Caravaggio di Derek Jarman un costume vagamente cinquecentesco e una motocicletta. Nel 1973 sarà la volta del balletto Bergkristall dal racconto omonimo di Adalbert Stifter e in seguito de Le Racine, pianobar per Phèdre (1981), primo capitolo di una serie di interventi sul tema raciniano e il sontuoso Bal Mirò (1981). Nel 1988 ha presentato al Comunale di Firenze L’ispirazione, tratto da un’idea di Ernest Bloch e messo in scena da Derek Jarman, che ha aperto lo spettacolo con frammenti crudeli da The Last of England, mentre la sua musa Tilda Swinton incarnava Futura, signora del Teatro e dello Spazio. Tra i suoi ultimi lavori, da citare almeno Tieste, presentato all’Opera di Roma nel 2000 e Silvano, Sylvano, andato in scena all’Auditorium nel 2009.


FIRENZE PER BUSSOTTI – il programma degli eventi


Mercoledì 17 febbraio, ore 19 - Museo Marino Marini
“Manifesto per un’inaugurazione” - vernissage
con Sylvano Bussotti e Luca Scarlini
Interventi di Monica Benvenuti, Leonardo Andreotti e Raro Coro
Musica di Bussotti


Sylvano Bussotti disegna il manifesto della mostra Corpi da musica, che è allo stesso tempo una partitura che verrà eseguita in prima assoluta; una visita guidata con sorprese all’esposizione al Museo Marino Marini, tra frammenti delle conferenze di John Cage e musiche e parole di Bussotti.



Venerdì 19, sabato 20, domenica 21 febbraio ore 21 - Cantieri Goldonetta
Bussotti / Sieni / Cantieri Goldonetta
“Ermafrodito”
“Three Lover’s Ballet”
Regia e occasioni coreografiche di Virgilio Sieni
Con la partecipazione di Elena Casoli e la compagnia Virgilio Sieni
Musica di Bussotti


Due partiture, una recente e l’altra del passato, concepite da Bussotti come occasioni coreografiche, affidate alla scrittura scenica di Virgilio Sieni, con in scena la chitarrista Elena Casoli.


Lunedì 8 marzo, ore 21 - Palazzo Pitti, Sala del Fiorino
“Bussotti, Berberian, Berio

Conferenza spettacolo di Sylvano Bussotti con Luca Scarlini. In collaborazione con Tempo Reale
Con la partecipazione di Daria Nicolodi, Hidehiko Hinohara, Caterina Paoloni, Arcadio Baracchi, Marco Ortolani.

La relazione tra Sylvano Bussotti, Luciano Berio e Cathy Berberian è stata di lunga data e la cantante è stata spesso interprete delle partiture di Bussotti. Un’ occasione di memoria, con ascolti d’archivio e pagine di Bussotti dal vivo.

Lunedì 15 marzo, ore 19 - Museo Marino Marini
“Mascare in gloria

Con Sylvano Bussotti

Sylvano Bussotti inizia la sua carriera con spettacoli di marionette, realizzate in casa con l'aiuto della madre, che gli permettono di sperimentare i primi quadri di un "teatro impossibile". In una conferenza spettacolo il compositore rievoca i suoi esordi, legati allo spettacolo “Arlecchinbatoceria”


Lunedì 22 marzo, ore 21 - Teatro della Pergola
“Rara Film”
Con la partecipazione di Hidehiko Hinohara, Mauro Castellano, Monica Benvenuti, Leonardo Andreotti, Riccardo Ristori, Luca Paoloni, Maurizio Ben Omar e Raro Coro


Rara Film è un archivio vivente delle avanguardie alla fine degli anni ’60 (il lavoro è stato girato dal 1967 al 1969) e nella partitura di volti e corpi, sfilano infiniti nomi del tempo, dal Living Theater a Laura Betti; il film, recentemente restaurato, è accompagnato da una partitura inedita di Bussotti e presentato per la prima volta nella versione con coro.

“Sylvano Bussotti: vita e teatro”
Progetto radiofonico di Rete Toscana Classica realizzato in collaborazione con il Museo Marino Marini di Firenze a cura di Luca Scarlini
17 febbraio: Firenze
24 febbraio: Parigi
2 marzo: Roma
10 marzo: Palermo-Buffalo
17 marzo: Milano

Cinque trasmissioni dedicate alle città abitate durante da Sylvano Bussotti e che racconta la sua parabola di musicista e uomo di teatro. Le trasmissioni andranno in onda alle ore 18,40 sulle frequenze e sul sito di Rete Toscana Classica (FM 90.2 – 93.1 – 93.3 – 94.6 – 97.5; http://www.retetoscanaclassica.it/) e si potranno ascoltare in permanenza alla pagina: http://www.retetoscanaclassica.it/?q=node/4420


Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito e prenotazione obbligatoria. La prenotazione non è necessaria per l’inaugurazione: Studio Neri Torrigiani - rsvp@torrigiani.com - 055 2654589


Informazioni: Museo Marino Marini
Firenze, Piazza San Pancrazio - tel. 055.219432;
e.mail: info@museomarinomarini.it - http://www.museomarinomarini.it/
Orario: dalle 10 alle 17, chiuso la domenica e il martedì


Ufficio stampa Museo Marino Marini: Davis & Franceschini
tel. 055.2347273 – fax 055.2347361 e.mail: davis.franceschini@dada.it - http://www.davisefranceschini.it/

1 commento:

bb firenze ha detto...

ci vorrebbero più spesso eventi di questo genere.