sabato 31 dicembre 2011

Intervista a Bruskers di Carlo Siega, quarta parte


  1. Come vedete questo fenomeno ormai sempre più in continua ascesa (e sotto un certo aspetto anche un po’ invadente) del supporto musicale digitale dell’mp3? E della conseguente circolazione libera del materiale musicale?...

M: Io faccio parte di quella generazione nata con la musicassetta.. i CD in circolazione erano pochi e costavano troppo. A suo tempo la ricerca di un artista o di un gruppo era cosa seria e richiedeva tempo: quando conquistavi l’ambito nastro te lo ascoltavi fino a quando non l’avevi consumato. Questo però permetteva di conoscere ogni singolo brano alla perfezione, di cogliere i dettagli e di appassionarsi alla musica del proprio beniamino cercando anche tutte le informazioni che riguardavano l’artista in questione. Oggigiorno i ragazzi hanno accesso alla musica in maniera estremamente facilitata: l’aspetto positivo è però vanificato dalla mancanza di un limite, ovvero l’eccesso di informazione porta all’annullamento dell’informazione stessa. Mi spiego meglio. Capita spesso che i miei allievi a lezione arrivino con il lettore mp3 stracolmo di canzoni (e parlo di centinaia e centinaia); alla mia domanda su qual è il loro criterio di scelta della musica che ascoltano mi sento spesso rispondere: “.. a caso!”. La facile reperibilità di musica ha annullato la capacità di possedere spirito critico nella selezione della stessa. Quando un teenager afferma di ascoltare musicalmente di tutto è la verità, l’inconveniente è che non si ricorda nulla di quello che ha ascoltato.

Il mercato musicale del futuro sarà indubbiamente digitale e la diffusione via internet diventerà sempre più importante: il formato fisico sarà destinato a sparire. Io stesso ho constatato la reale comodità di convertire in mp3 i miei cd e ascoltarli, mediante la chiavetta usb, durante i viaggi in macchina: è molto facile di doversi portare dietro pacchetti di dischi che inevitabilmente si disperdono all’interno dell’automobile (..almeno nel mio caso).

Quindi l’unica speranza, almeno nel caso delle nuove generazioni, è che rimanga uno spirito critico nella scelta della musica per evitare di essere sommersi e “normalizzati” ai canoni del business del mercato musicale. Insomma il rischio è che l’utente sia semplicemente spettatore e non protagonista della propria scelta musicale.

E.: Come molte cose, se utilizzata bene e in tutte le sue potenzialità, l’ascesa del supporto digitale dell’mp3 non può essere che un fatto positivo. Certamente manca l’aspetto più “romantico” del cd fisico, dell’apertura della confezione, del booklet da sfogliare ecc, ma il cd in formato digitale dà l’opportunità al pubblico di acquistare musica ad un prezzo mediamente vantaggioso, e all’artista di farsi conoscere ad un pubblico infinitamente più vasto di quello semplicemente locale o nazionale. I contro li sappiamo tutti: la pirateria è il pane quotidiano per milioni di persone. Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro. Se vogliamo trovarci un aspetto positivo a quest’ultimo argomento da un lato c’è sempre da considerare l’eventuale vantaggio che può trarre un artista sconosciuto nell’essere “scaricato” illegalmente migliaia e migliaia di volte (che può avvenire se il suo progetto musicale risulta valido): aumentando a dismisura la propria popolarità può aprirsi maggiori possibilità dal punto di vista concertistico.

  1. Prima di concludere mi piacerebbe risolvere una questione che a me resta ancora oscura... Come mai “Bruskers”?

E: Come ho scritto qualche risposta fa il nostro percorso è nato quasi per scherzo con la partecipazione ad un festival di “Buskers”. Il caso ha voluto che il mio maestro che mi ha portato fino al diploma e che è stato per un periodo anche insegnante di Matteo si chiami proprio Bruschi Mauro. Per rendergli omaggio, dal momento che ha contribuito in maniera determinante alla nostra formazione musicale, abbiamo così unito, ancora quasi casualmente, i due nomi creando questo “Bruskers” che tutt’ora conserviamo!

  1. Quali saranno i vostri impegni futuri come duo e quali in veste di solistica o in altra formazione?

E.: Semplicemente cercheremo di far ascoltare il più possibile questo nuovo lavoro, e di promuoverlo soprattutto all’estero. Quello che verrà lo vedremo!

Il prossimo impegno in duo è il 17 Dicembre al Teatro Comunale di Carpi (MO). Per l’anno nuovo stiamo cercando di organizzare un po’ di date in giro tra il nord e il centro Italia soprattutto. E speriamo davvero che il nostro nuovo cd ci possa dare una mano a fare il più concerti possibile, perché è in quel momento che crediamo di essere più efficaci.

Per quanto mi riguarda le altre formazioni in cui suono: la Lybra Guitar Orchestra, un quintetto jazz-fusion e un duo con un flautista, sono altre attività che mantengo ma che sono un po’ più collaterali. Mi capita di fare concerti con queste formule ma quello a cui mi dedico principalmente è il duo di cui si parla in questa intervista.

Dal punto di vista solistico sto approfondendo parte del repertorio chitarristico del ‘900, che amo molto. L’ultimo pezzo a cui ho lavorato è il Capriccio Diabolico di Mario Castelnuovo-Tedesco, compositore davvero geniale.

M: Il principale obiettivo è quello di promuovere “Addition” sia dal punto di vista commerciale ma anche portando in giro dove sarà possibile lo spettacolo. Al momento riscontriamo alcune difficoltà in Italia.. stiamo decisamente puntando al mercato estero dove paradossalmente spesso riceviamo feedback migliori. Riguardo altri progetti la “Lybra Guitar Orchestra” rimane una realtà che porta molte soddisfazioni.. per velleità solistiche o altro non c’è tempo: i Bruskers richiedono un impegno totale!!

  1. Ultima battuta (ormai diventata tradizione per il Blog): quali sono i vostri 5 cd da portare nell’ormai famosissima isola deserta?

E.: Premetto: non rispetterò molto le regole della domanda!

1 - Mike Stern: Play (un cd e un chitarrista che ha cambiato la mia concezione musicale..impressionante dal vivo)

2 - Tommy Emmanuel: Only (artista da vedere assolutamente in concerto!)

3 – Tutte le sinfonie di Beethoven, anche se non ci stanno in un cd (facciamo un dvd stavolta!)

4 – Un cd contenente il Concerto n°1 per violino e orchestra di Tchaikovsky, lo trovo semplicemente geniale, gli interpreti bravi sono molteplici, non indico un disco in particolare, mi riferisco più all’aspetto compositivo

5 - Prima di approdare in un’isola deserta spero di avere ancora tanta musica da ascoltare, per cui conto di trovarlo “strada facendo”

M: Il mio è un mix un po’ eterogeneo.. ma guardando la mia dispensa dischi sono quelli che affettivamente non potrei lasciare lì a prendere polvere.

1) “Concerti Brandeburghesi” – Johann Sebastian Bach.

Bach è il mio autore classico preferito fin da bambino.. i concerti Brandeburghesi mi mettono allegria: in macchina quando è primavera non possono mancare nel repertorio.

2) “The Wall” – Pink Floyd.

Tuttora adoro i Pink : a 14 anni hanno rappresentato il mio primo vero concerto dal vivo .. all’arena di Verona … emozione indescrivibile!!

3) “Surfing with the Alien” – Joe Satriani

Il maestro della chitarra elettrica.. poi da quando ha perso i capelli mi è ancora più simpatico perché mi assomiglia.

4) “Basquiat. colonna sonora”

Un film molto bello con una colonna sonora coi fiocchi: contiene alcune canzoni semplicemente struggenti quali “Summer in Siam”, “Hallelujah” e soprattutto “Last song I’ll ever Sing”

5) “Best of Depeche Mode”

I signori della musica elettronica: hanno saputo evolversi rimanendo al passo con i tempi senza diventare banali.. e concertisti formidabil

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