lunedì 4 febbraio 2013

Recensione di 24 Caprichos de Goya Mario Castelnuovo-Tedesco di Zoran Dukic, Naxos 2009




Confesso di avere un rapporto ambivalente con il compositore Mario Castelnuovo-Tedesco. La sua musica mi piace e molto, è stato un gigante nella composizione per chitarra e tutti gli appassionati di chitarra classica gli devono davvero tanto, eppure … quello che non capisco e non riesco ad apprezzare è il suo atteggiamento nei confronti della sua epoca. La sua musica sembra essere uscita dall’ottocento … ma davvero parliamo di un uomo nato il 1895 e deceduto nel 1968? Le musiche di Castelnuovo-Tedesco sembrano uscite da un’altra epoca, assolutamente intonse, neanche minimamente sfiorate dalle rivoluzioni e dai fatti storici che hanno sconvolto il secolo in cui lui ha vissuto, non entro nelle caratteristiche tecniche e nelle etichette musicali: tonalità-atonalità, serialismo-classicismo, modernismo-postmodernismo, etc… tutte queste cose sembrano non riguardarlo, la sua musica vive in un mondo astratto e atemporale in cui il temine “contemporaneità” sembra non poter trovare una possibile collocazione.
Ma poi è davvero così? Ascoltando questi Caprichos .. non lo so .. non ne sono tanto sicuro. Goya creò questi capolavori con un forte intento satirico e caustico nei confronti della società e della corte spagnola e dell’invasore francese. Atrocità di guerra, meschinità e vizi umani vi sono ritratti con una crudezza e una vivacità che ancora oggi colpisce perché nel frattempo l’umanità non è migliorata e questi deliri ci accompagnano da sempre e Castelnuovo-Tedesco riesce a fare suoi questi incubi, queste angosce, queste infamie dell’animo umano cesellando 24 capricci qui ben interpretati dal chitarrista Zoran Dukic. Le scimmie, gli asini, le streghe, i cortigiani, la guerra, le fucilazioni, gli incubi tutto scorre nella chitarra di Dukic in un doppio cd davvero molto bello.
Complimenti ancora.

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