Rassegna di Nuova Musica Vol.1 recita il sottotitolo di questo disco uscito nel 2006 dalla Stradivarius e che documenta diverse registrazioni effettuate tra il febbraio 2004 e il febbraio 2005 a Macerata nell’ambito della Rassegna stessa.
Una delle difficoltà che incontro nell’avvicinare la gente alla Nuova Musica è a volte la difficoltà di poter disporre di una compilation di pezzi e di autori sufficientemente accessibile e accattivante. Problema risolto con questo disco! La carrellata di autori è impressionante: praticamente il meglio dell’avanguardia di oltre oceano. A iniziare le danze è Charles Ives con un pezzo, At the river, che rimanda a una festa quasi in stile Grande Gatsby, suonato come gli altri due brani Illmenau e Charlie Rutklage dal trombone di Mike Svoboda e dalla Banda
Comunale Giuseppe Verdi di Pollenza diretta da Fernando Sileoni . La musica di Ives è curiosa, intrigante, è musica metropolitana newyorkese ma con uno strano accento, Ives lavorava a New York ma andava spesso nel Connecticut e forse questo particolare, questa sua fuga dalla metropoli ha lasciato alla sua musica una specie di ambivalenza che consiste nell’alternare ai tratti metropolitani un aspetto di tipo contemplativo, dolcemente sognante. Di carattere completamente diverso le musiche di Henry Cowell, Dynamic Motion e The Banshee per pianoforte, unghie strisciate sulle corde dello strumento e veri, potenti cluster cromatici di
note scuotono l’ascoltatore che trova rifugio nella quiete di Dream di John Cage qui nella prima esecuzione italiana per liuto e violoncello, che instaurano una vera oasi di pace e di suoni che avvolgono in modo caldo e soffice. Ci si ritrova in Valentine di Jacob Druckman la cui complessità esecutiva sembra torturare il contrabbasso suonato dal virtuoso Stefano Scodanibbio e nelle Six
Pieces for Violoncello di Roger Sessions suonate da Lucas Fels.
Vertigine assoluta del disco il Beat Sutra #7, 11 minuti di autentico trip pianistico per pianoforte modificato suonato direttamente da Terry Riley! Un pezzo semplicemente stupendo dove le onde pianistiche di Riley si rifrangono in una festa entusiasmante, allegra e multicolore.
Benvenuti al Nuovo Mondo signori! C’è un sacco da ascoltare!
Una delle difficoltà che incontro nell’avvicinare la gente alla Nuova Musica è a volte la difficoltà di poter disporre di una compilation di pezzi e di autori sufficientemente accessibile e accattivante. Problema risolto con questo disco! La carrellata di autori è impressionante: praticamente il meglio dell’avanguardia di oltre oceano. A iniziare le danze è Charles Ives con un pezzo, At the river, che rimanda a una festa quasi in stile Grande Gatsby, suonato come gli altri due brani Illmenau e Charlie Rutklage dal trombone di Mike Svoboda e dalla Banda
Comunale Giuseppe Verdi di Pollenza diretta da Fernando Sileoni . La musica di Ives è curiosa, intrigante, è musica metropolitana newyorkese ma con uno strano accento, Ives lavorava a New York ma andava spesso nel Connecticut e forse questo particolare, questa sua fuga dalla metropoli ha lasciato alla sua musica una specie di ambivalenza che consiste nell’alternare ai tratti metropolitani un aspetto di tipo contemplativo, dolcemente sognante. Di carattere completamente diverso le musiche di Henry Cowell, Dynamic Motion e The Banshee per pianoforte, unghie strisciate sulle corde dello strumento e veri, potenti cluster cromatici di
note scuotono l’ascoltatore che trova rifugio nella quiete di Dream di John Cage qui nella prima esecuzione italiana per liuto e violoncello, che instaurano una vera oasi di pace e di suoni che avvolgono in modo caldo e soffice. Ci si ritrova in Valentine di Jacob Druckman la cui complessità esecutiva sembra torturare il contrabbasso suonato dal virtuoso Stefano Scodanibbio e nelle Six
Pieces for Violoncello di Roger Sessions suonate da Lucas Fels.
Vertigine assoluta del disco il Beat Sutra #7, 11 minuti di autentico trip pianistico per pianoforte modificato suonato direttamente da Terry Riley! Un pezzo semplicemente stupendo dove le onde pianistiche di Riley si rifrangono in una festa entusiasmante, allegra e multicolore.
Benvenuti al Nuovo Mondo signori! C’è un sacco da ascoltare!
Empedocle70
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