mercoledì 2 settembre 2009

Intervista a Pat Ferro di Empedocle70 parte seconda

Quali sono i titoli che hanno funzionato meglio in termini di vendita? Quali dischi vi siete pentiti di aver fatto e quali invece avreste voluto e non siete riusciti a realizzare?

Ma queste non sono domande da fare! E' come chiedere ad un nonno chi è il nipote preferito a cui lasciare la casa in eredità e qual'è invece quello a cui dare solamente mazzate!!!
La scelta di pubblicare o meno un prodotto spetta alla commissione label: questo gruppo di lavoro (tutta l'associazione si basa sul principio dei gruppi di lavoro) è formato non solo da musicisti, che in questo caso sono i tecnici della situazione, ma anche da ricercatori e giornalisti. Credo poi che ognuno di loro abbia delle idee ben precise su ogni prodotto uscito o non uscito, ma di pentimenti non ve n'è aria!
Sicuramente aver fatto uscire Phase III di Jim Pugliese è stato un forte riconoscimento, non possiamo lamentarci di nulla in tal senso. Tutte le nostre pubblicazioni hanno una storia intensa ed articolata che spero avrete voglia di conoscere più approfonditamente andando a spulciare il nostro sito e magari acquistando quel che più vi soddisfa.

Che rapporti hai con i tuoi musicisti? Come reagiscono al tuo occhio fotografico e come li hai scelti per la tua attività di promoter e per l’etichetta discografica?

La fotografia mi è sempre servita per imparare a conoscere meglio chi o cosa ho davanti, e mi piace definirmi una ritrattista, dunque, anche in questo caso, mediante il lavoro ho imparato a conoscere meglio questi artisti. Sono stati poi loro che hanno scelto me, la stessa etichetta mi ha riconosciuta prima come fotografa e poi mi ha chiesto di occuparmi anche del resto.
All'inizio ero preoccupata del fatto che le due cose non potessero essere compatibili ma poi, sul piano pratico, mi sono resa conto che queste due mansioni si possono scindere od amalgamare in base alla situazione, con assoluta tranquillità.
Nel tempo si è sviluppato uno stretto rapporto di amicizia oltre che di collaborazione con ognuno di loro, lavoriamo nella stessa direzione.
La reazione all'occhio fotografico non è sempre facile: io sono abituata a riprendere non sempre il lato bello delle situazioni, per quello ci sono altri tipi di fotografi; a me piace e mi soddisfa di più quello che in genere non piace perchè dà la possibilità di vedere oltre. Quello che cerco di sperimentare è un viaggio speculare tra musica ed una staccata visione di essa, ed è un viaggio appena cominciato.

Parlaci del rapporto che hai instaurato con internet e col downloading e se credi che i due fenomeni abbiano cambiato il jazz e il modo in cui si produce e si ascolta la musica…. E non solo la musica .. anche l’attività di promozione, i concerti…

Internet è un grande mezzo, per noi vitale: la promozione di un prodotto ora parte da qua, non certo dalla vendita al banco.
Certo che il modo di produrre ed ascoltare musica è cambiato ed è in costante trasformazione e trovo questo sia molto interessante. Le nuove tecnologie ci aiutano eccome: provate a chiedere alla nostra Anna Troisi, che abbiamo la fortuna di avere tra noi.
Oggi ci rapportiamo al pubblico in maniera diretta, quasi personale. Ti basti pensare ad una fan page di Facebook di un grande jazzista che manda l'invito ad un concerto, a tutti gli iscritti: quella pagina non è certo gestita dall'artista stesso anzi da un collaboratore, ma il pubblico, molto spesso, si sentirà direttamente coinvolto. Il coinvolgimento è diverso perchè è diversa la modalità di interfacciarsi. La strategia è banale eppure funziona.
Per quel che ci riguarda abbiamo discusso, all'interno del nostro forum, per molto tempo sulla possibilità del free downloading.
Personalmente penso sia una strategia, anche questa, per dare maggiore visibilità, ma sta di fatto che, quando si parla di etichette che fanno tutto da sole, non possiamo permetterci il lusso di regalare il nostro lavoro, ma di abbassare i costi si; non siamo una major, ed è giusto valorizzare ed investire, anche in minima parte, in un prodotto che suda sette camice per emergere.
Le nostre novità, a tal proposito, comuque ci saranno e riguarderanno la collana Limited Edition "Shortcuts" ...
La promozione è totalmente cambiata: se ci pensi mentre gli scorsi anni avevamo molti posti dove far suonare questo genere ed ancora pochi gruppi, oggi la produzione musicale è moltiplicata ed i locali sono ridotti rispetto alla mole di materiale. Soprattutto è ridotto l'investimento in queste produzioni. I conservatori sfornano artisti che non sanno dove suonare, mentre chi ha già il proprio posto se lo tiene ben stretto, ovviamente!
Il jazz poi è un linguaggio in continua evoluzione e come tale tende a mischiarsi con le nuove tecnologie: questo è inevitabile.


... continua domani

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