sabato 29 agosto 2009

L'industria musicale in risalita in Gran Bretagna

Secondo i dati raccolti da Prs for Music (la Siae britannica), nel 2008, il giro d'affari del settore è salito del 4,7% raggiungendo quota 3,6 miliardi di sterline. Un dato rilevante perché riguarda un un settore, quello discografico, che già prima della recessione non godeva certo di ottima salute a causa sia della pirateria online che della contraffazione che hanno fatto colare a picco le vendite di cd, prodotto di punta del settore. Ma il calo che sembrava inesorabile subisce ora un'inversione di rotta ed è significativo che questa avvenga in Gran Bretagna, paese che da solo rappresenta il 10% del mercato globale. I dati della Prs for music parlano chiaro: nel 2008 i ricavi del settore hanno toccato quota 3,6 miliardi di sterline, dai 3,5 del 2007. Un risultato a cui ha contribuito notevolmente il comparto della musica dal vivo, i cui ricavi sono saliti del 13% a quota 1,391 miliardi di sterline. È proprio dal "live" che ora arrivano i principali proventi per i i musicisti. Se dieci anni fa si facevano concerti per promuovere i dischi, oggi accade esattamente il contrario. C'è poi fetta del "B2B" (diritti d'autore, licenze e pubblicità) che cresciuta del 10% arrivando a rappresentare un terzo della torta del mercato britannico (926milioni di sterline). Venendo poi alla nota dolente del "retail", si segnala la crescita a doppia cifra del download a pagamento (+50%) che ha limitato i danni legati al crollo della vendita di cd (-10%). L'intera fetta della musica a pagamento (che con 1,309 miliardi di sterline rappresenta ancora oltre un terzo del business nel Regno Unito) ha così registrato un calo del 6%. Un dato che, coi tempi che corrono, viene giusticato ampiamente positivo. Il download digitale rappresenta ancora una fetta limitata dei ricavi (circa il 15%). Ma la strada è segnata. «Prs for music» stima che, se i trend e i volumi rimarranno stabili, nel 2011 il calo della vendita dei cd potrà essere compensato dall'aumento del download a pagamento. E in Italia? La strada appare ancora lunga da fare. Ma, anche se a ritmo più contenuto, stiamo andando nella stessa direzione. Nel primo trimestre del 2009, secondo i dati di mercato raccolti da Deloitte, che la Fimi (Federazione dell'industria musicale italiana) ha anticipato al sole24ore.com, il fatturato della musica su internet è salito del 45 % (con un +32% per i singoli brani e un +24% per gli album e un +150% per i ricavi dal video streaming tipo YouTube)

fonte (IlSole&24Ore)

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