..."terzo appuntamento con MITO SettembreMusica, un evento che ha creato un nuovo clima di fiducia, di sviluppo e di simpatia al processo di avvicinamento delle città di Milano e Torino.
Quest'anno, poche settimane dopo la conclusione del Festival, si inaugurerà la tratta ferroviaria ad alta velocità che collegherà i due centri cittadini in meno di un'ora: il tempo per leggere un giornale o un capitolo di un buon libro, per scrivere una nota da utilizzare durante l'incontro di lavoro per il quale ci spostiamo. La musica ha anticipato il senso di questa straordinaria nuova infrastruttura e ha aperto la strada ad altre forme di cooperazione tra le due città in campo culturale (l'arte contemporanea, la musica giovanile) ma non solo: basti pensare alle potenzialità di Italia 150 e dell'Expo 2015.
MITO SettembreMusica si è affermato in questi tre anni per la sua ventata di novità. È un Festival al quale non manca nulla dal punto di vista della qualità degli esecutori e della raffinatezza delle scelte programmatiche. Ma che sa anche come fare per non escludere nuove esperienze sociali. C'è, infatti, un modo particolare di accedere ai luoghi del festival, riscontrabile persino nella scelta dell'abbigliamento. C'è un modo particolare di applaudire. C'è un modo particolare di trattenersi a commentare dopo gli spettacoli. Tutto questo è passato dalla più antica esperienza torinese alla più recente vicenda milanese con una sorprendente naturalezza. E la conferma arriva direttamente dagli esecutori: “L’aria che si respirava in Torino Settembre Musica, che ci colpiva per il suo maggiore calore rispetto agli altri festival musicali, l’abbiamo ritrovata tale e quale a Milano.” Sarebbe interessante che qualcuno studiasse e spiegasse questo fenomeno.
Oggi molte sono le obiettive difficoltà di carattere generale che non possano non riguardare anche questa iniziativa. Ma faremo tutto il possibile per far sì che il nostro grande Festival e il suo spirito possano avere quella funzione anticiclica oggi tanto preziosa. Anche MITO può e deve dare il suo contributo per diffondere la speranza che la crisi economica passi presto per lasciare spazio a un nuovo e diverso rapporto tra economia e territorio, tra città e cultura, secondo una logica di sviluppo sostenibile, eticamente orientata all’arte...."
Quest'anno, poche settimane dopo la conclusione del Festival, si inaugurerà la tratta ferroviaria ad alta velocità che collegherà i due centri cittadini in meno di un'ora: il tempo per leggere un giornale o un capitolo di un buon libro, per scrivere una nota da utilizzare durante l'incontro di lavoro per il quale ci spostiamo. La musica ha anticipato il senso di questa straordinaria nuova infrastruttura e ha aperto la strada ad altre forme di cooperazione tra le due città in campo culturale (l'arte contemporanea, la musica giovanile) ma non solo: basti pensare alle potenzialità di Italia 150 e dell'Expo 2015.
MITO SettembreMusica si è affermato in questi tre anni per la sua ventata di novità. È un Festival al quale non manca nulla dal punto di vista della qualità degli esecutori e della raffinatezza delle scelte programmatiche. Ma che sa anche come fare per non escludere nuove esperienze sociali. C'è, infatti, un modo particolare di accedere ai luoghi del festival, riscontrabile persino nella scelta dell'abbigliamento. C'è un modo particolare di applaudire. C'è un modo particolare di trattenersi a commentare dopo gli spettacoli. Tutto questo è passato dalla più antica esperienza torinese alla più recente vicenda milanese con una sorprendente naturalezza. E la conferma arriva direttamente dagli esecutori: “L’aria che si respirava in Torino Settembre Musica, che ci colpiva per il suo maggiore calore rispetto agli altri festival musicali, l’abbiamo ritrovata tale e quale a Milano.” Sarebbe interessante che qualcuno studiasse e spiegasse questo fenomeno.
Oggi molte sono le obiettive difficoltà di carattere generale che non possano non riguardare anche questa iniziativa. Ma faremo tutto il possibile per far sì che il nostro grande Festival e il suo spirito possano avere quella funzione anticiclica oggi tanto preziosa. Anche MITO può e deve dare il suo contributo per diffondere la speranza che la crisi economica passi presto per lasciare spazio a un nuovo e diverso rapporto tra economia e territorio, tra città e cultura, secondo una logica di sviluppo sostenibile, eticamente orientata all’arte...."
- Letizia Moratti
- Massimiliano Finazzer Flory
- Sergio Chiamparino
- Fiorenzo Alfieri
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