mercoledì 3 marzo 2010

Teatro Fondamenta Nuove RISONANZE e MOVIMENTI 2010


RISONANZE 2010


Rassegna di nuove musiche contemporanee
Venezia, Teatro Fondamenta Nuove

sabato 13 marzo, ore 21
HAN BENNINK & DANIELE D’AGARO
Han Bennink (batteria)
Daniele D’Agaro (sax tenore e clarinetto)

giovedì 1 aprile, ore 21
ORANGE ROOM
Beppe Scardino (sax baritono, clarinetto basso, composizioni)Francesco Bigoni (sax tenore, clarinetto)Piero Bittolo Bon (sax contralto, flauto, clarinetto contralto)
Pasquale Mirra (vibrafono)Antonio Borghini (contrabbasso)Federico Scettri (batteria)

domenica 25 aprile, ore 21
TO ROCOCO ROT
Robert Lippok (chitarra, elettronica)
Stefan Schneider (basso)
Ronald Lippok (batteria, elettronica)

giovedì 6 maggio, ore 21
PARENTHETICAL GIRLS
Zac Pennington (voce, chitarra, tastiere)
Rachael Jensen (tastiere, violino, voce)
Freddie Ruppert (percussioni, synth, voce)
Jherek Bischoff (basso, percussioni)
Opening act: Former Ghost


Dopo il grande successo dei concerti della prima parte di stagione, anche il programma primaverile di Risonanze 2010, la popolare rassegna di nuove musiche contemporanee del Teatro Fondamenta Nuove di Venezia, si presenta come un originale e coinvolgente percorso attraverso le migliori espressioni della musica di oggi, dal jazz creativo all’indie-pop, passando attraverso l’elettronica e l’improvvisazione.

Il primo appuntamento del 2010 sarà sabato 13 marzo, con un concerto che gli appassionati di jazz non si lasceranno certamente sfuggire: arriva infatti sul palco del Teatro Fondamenta Nuove uno dei musicisti più importanti e originali della scena europea, il batterista olandese Han Bennink, in un imperdibile duo con il sassofonista e clarinettista Daniele D’Agaro, da anni ai vertici del jazz non solo nazionale. Tra energia e swing, groove e tradizione, un travolgente dialogo in musica che attraversa gli stili per aprirsi ad un emozionante futuro.

Tra le realtà più originali e interessanti della nuova scena jazz (e dintorni) italiana, componenti del collettivo/etichetta El Gallo Rojo, gli Orange Room guidati dal sassofonista livornese Beppe Scardino esploreranno poi nuove forme di rapporto tra la scrittura musicale e l’improvvisazione. Dalla lezione della grande tradizione nera (da Mingus a Braxton, passando per Roscoe Mitchell e Julius Hemphill), ma con uno sguardo personale e coinvolgente, la band sarà protagonista di una residenza e di un attesissimo concerto giovedì 1 aprile. Il jazz di domani passa di qui.

Band di culto della scena elettronica/post-rock europea fin dalla metà degli anni Novanta, i To Rococo Rot hanno saputo rimettere in gioco gli elementi costitutivi del grande rock elettronico tedesco [Can, Faust, Neu!] in una cangiante tessitura che attraversa minimalismo e pop, sperimentazione e electro. A Venezia, domenica 25 aprile, presenteranno dal vivo il nuovo disco, "Speculation", registrato in parte nello studio dei Faust, una nuova avventura in cui astrazione e ritmo, suggestione e fisicità si scambiano continuamente le parti. Uno degli eventi della stagione!

La stagione si chiude giovedì 6 maggio con una delle band indie-pop più conturbanti e trasversali di questi ultimi anni, i Parenthetical Girls – guidati dalla voce dell’androgino Zac Pennington – sono certamente una continua sorpresa. Scoperti da Jamie Stewart (Xiu Xiu), leggeri e obliqui, intimi e orchestrali, ombrosi e inquieti, non ci mettono molto per conquistare il cuore degli ascoltatori. Dischi come "Safe as Houses" o "Entanglements" sono creature di sensuale limpidezza e dal vivo le loro canzoni giocano a rincorrersi come in una stanza delle meraviglie. A Venezia presentano alcune canzoni del nuovo progetto "Privilege", 5 ep in edizione limitata che confluiranno nel prossimo album. L’irresistibile leggerezza del pop!




MOVIMENTI



Gesti di teatro necessario


Venezia, Teatro Fondamenta Nuove
giovedì 4 marzo, ore 21




di e con Andrea Fagarazzi e I-Chen Zuffellato


interviene Jacopo Lanteri



giovedì 11 marzo, ore 18.30 e 21




di e con


Andrea Fagarazzi e I-Chen Zuffellato



giovedì 8 aprile, ore 21


MENOVENTI"INVISIBILMENTE" di Consuelo Battiston, Gianni Farina, Alessandro Miele
con Consuelo Battiston e Alessandro Miele


regia Gianni Farina



mercoledì 14 aprile, ore 21


PROVA APERTA MENOVENTI e incontro con la compagnia



giovedì 22 aprile, ore 21


FIBRE PARALLELE"MANGIAMI L’ANIMA E POI SPUTALA"


di e con Licia Lanera e Riccardo Spagnulo



Giunta alla sua seconda fase programmatoria questa edizione di MOVIMENTI continua a proporre inedite visioni di teatro contemporaneo fotografando una nuova generazione di artisti complessa e multiforme nell’approccio ai linguaggi e nelle scelte stilistiche adottate. Così se nella prima parte Santasangre, Pathosformel e Anagoor sintetizzavano perfettamente una direzione di lavoro che svuota le categorie tradizionali di composizione, a partire dalla centralità della parola, per lasciare spazio ai suoni e alle immagini, le proposte che nei prossimi mesi saranno ospitate al Teatro Fondamenta Nuove tornano a recuperare il senso di una drammaturgia dialogica o pseudonarrativa, all’apparenza più leggibile e decodificabile ma nella sostanza ugualmente capace di mettere in crisi i codici più convenzionali. Se nelle proposte viste fin’ora la presenza umana del performer restava così nello sfondo come una delle componenti necessarie all’azione, per balzare a volte in primo piano ma solo come tassello elementare di un meccanismo più articolato e sempre funzionale all’apparato scenografico, qui il performer torna quasi inaspettatamente a parlare. E’ pur vero che la voce è alterata, sfasata, sussurrata, distorta, ma di fatto la parola risulta essere l'elemento centrale nei lavori di Menoventi (8 e 14 aprile) o di Fibre Parallele (22 aprile). L’aspetto più evidente che accomuna i loro spettacoli è che il linguaggio utilizzato da entrambi traduce in drammaturgia corporea una forma-pensiero costruita attorno alla visione, più che a partire dal senso, per portare sul piano puramente fisico l’immagine che inseguono, senza alcun riferimento interpretativo. E’ solo in questi termini che la comunicazione, e in qualche modo il racconto, finisce col passare attraverso l'utilizzo della parola. Se questa struttura linguistica adottata da due dei gruppi ospiti del progetto riporta comunque ad un impianto scenico più classico, almeno sul piano formale e della fruizione, di contro il terzo gruppo, Fagarazzi & Zuffellato (4 e 11 marzo), arriva a ridiscutere il tradizionale rapporto attore-spettatore sperimentando un modello di comunicazione che sovverte i ruoli convenzionalmente riconosciuti."Chi guarda chi?"? E’ questa la domanda centrale che si pone e che sintetizza perfettamente il loro campo di indagine, legandosi in modo speculare a quello sperimentato degli altri due gruppi ospiti della rassegna. Nella sostanza MOVIMENTI mette lo spettatore di fronte ad uno specchio deformante, dove il suo profilo fisico corporeo arriva a perdere i contorni e dove il senso di quello che si consuma davanti ai suo occhi sembra fin troppo chiaro ad una prima lettura, ma puntualmente finisce col ribaltare qualsiasi comprensione intuitiva o immediata! Resta solo un senso di indefinitezza, che riesce a scardinare le convinzioni più profonde che ognuno di noi si porta dietro, riesce a metterci in pericolo, lasciandoci inesorabilmente nel dubbio!



Carlo Mangolini

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