Come già scritto in precedenza, la maggior parte dei lavori di Jozef van Wissem sono basati sull'applicazione dell'immagine a specchio sulle composizioni con il liuto, lavoro idiomatico per le tablature del liuto del 1600 d.C. Grazie a degli studi compiuti a New York City insieme a Patrick O'Brien, il buon Van Wiessem ha scoperto infatti che, a partire dal Medioevo, una delle varianti del cantus firmus, ossia la melodia data, è la riproduzione al contrario della stessa. La prima applicazione da parte di Van Wissem di questo metodo è risultato nella pubblicazione dell'album Retrograde. A Classical Deconstruction (Persephone 002), nel quale il compositore ha scritto centinaia di tablature classiche del liuto come fossero immagini specchiate, copiandole a partire dall'angolo in basso a destra per finire a quello in alto a sinistra. A queste inversioni, o palindromi musicali (tipiche anche di certi assoli scritti da Frank Zappa per Steve Vai) sono state aggiunte nuovi temi, accenti e ritmi. Il tutto è stato poi rimescolato, tagliato, cambiato di posto, mischiato ed amalgamato insieme creando lavori totalmente nuovi, sulla falsa riga, dicevamo, di quanto fatto dallo scrittore William Burroughs per i suoi romanzi. Il risultato di questo suo radicale approccio al liuto rinascimentale è una musica che non segue una tradizionale progressione lineare né sfocia in un climax, ma piuttosto rimane sullo stesso livello di intensità e di tranquillità.
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