Fu l’inizio di un grande sodalizio che proseguì per tutta la serie successiva di spaghetti-western diretti dal regista romano: Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto, il cattivo, C'era una volta il West (1.260.000 copie vendute in Francia), Giù la testa. Un sodalizio che durò fino all'ultimo film di Leone, il gangster-movie C'era una volta in America, creando alcune tra le sue musiche più famose, contribuendo a far diventare i film di Leone dei capolavori indiscussi.
Leone trovò in Morricone una presenza astuta e sconvolgente. Ha raccontato a più di un intervistatore quanto fosse "snervante" sedere vicino a Morricone mentre lavoravano assieme alla stesura della colonna sonora: “sembrava che lui ridesse di tutto, mentre ruggiva e ridacchiava mentre sullo schermo proiettavamo scontri a fuoco, scene di amore, e cambi di scena” afferma nel libretto che accompagna il cd.
Le musiche risplendenti di Morricone suonano e funzionano diversamente da qualunque musica cinematografica precedente. Come per il lavoro di Bernardo Herrmann per Orson Welles ed Alfred Hitchcock, di Nino Rota per i film di Fellini, o John Barry per i film di James Bond, le composizioni di Morricone scritte per Leone segnavano una delle collaborazioni più intense tra compositore e direttore che la storia del cinema ricordi, nella quale la musica non solo segue ed illustra le sequenze girate del film, ma anche lo spieghi, lo espanda e lo commenti.
Un esempio perfetto in C’era una volta il West sono l'armonica stridente e la chitarra elettrica che segnalano la presenza di Charles Bronson nel granaio di Jill ancora prima che la macchina da presa lo inquadri. Suoni "concreti" ed elettronici, rumori di fondo ed amplificati (il gocciolio dell’acqua, un bisbigliare, il ronzio delle mosche ….) fanno frequentemente da ponte collegando tra loro episodi altrimenti apparentemente discontinui, a volte sostituendo direttamente i dialoghi e sottolineando le sequenze e i primi piani di Sergio Leone.
Sempre per la colonna sonora di C’era una volta il West, sceneggiatura precedentemente scartata da Bertolucci, essa fu completata addirittura prima dell’inizio delle riprese, come confermato da Leone: "throughout the shooting schedule, we listened to the recordings. Everyone acted with the music, followed its rhythms, and suffered with its 'aggravating' qualities, which grind the nerves."
Il capolavoro del Leone è un capriccioso balletto di morte, coreografato dal maelstrom musicaledi di Morricone. Ogni personaggio si muove su un tema ricorrente e la musica mima e sottolinea le interpretazioni iconografiche di Bronson, Henry Fonda, Jason Robards, e Claudia Cardinale.
Tuttavia, per quanto siano le più note ed imitate, le colonne sonore scritte per Leone rappresentano solo una parte della vena creativa del compositore, il quale si è cimentato praticamente con tutti i generi cinematografici: dalla fantascienza al thriller, dal film erotico alla commedia di costume, fondamentale la compilation “Crime and Dissonance” curata dal Mike Patton e uscita per la sua casa discografica Ipecac che permette l’ascolto delle perle nascoste di Morricone. In tal senso estremamente variegate e spesso curiose le sue collaborazioni con i moltissimi registi italiani e internazionali (ad esempio Carlo Verdone e John Carpenter).
continua giovedì
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