Disco particolare questo Nita, l’angelo sul trapezio, seconda uscita di Paolo Angeli con la benemerita ReR. Particolare per il sottotitolo emblematico “an imaginary soundtrack”: una colonna sonora per un film che è mai stato realizato se non nell'immaginazione dell’autore, che si snofda in una lunga serie di tracce - ventitré - che affiancano brani musicali per organici diversi, registrazioni d'ambiente, rumori, proclami e poesie.
Particolare perché non è un progetto solita o per un piccolo ensamble come di solito Angeli ci ha abituato ma anzi vede la partecipazione di un impressionante numero di amici musicisti, da jazzisti come il pianista Fabrizio Puglisi e il sassofonista Edoardo Marraffa, fino a tradizionali cantanti a “tenores” e alla Banda Roncati, passando per artisti di ambito classico e popolare.
Particolare per lo strano susseguirsi dei brani si passa da tracce di leggera strumentalità (”Nita”, “Sorbetto”) a su basi di ottoni, con momenti di tradizione rivisitata (”Cussi No' La Cridia”) e non (”Miserere”), con scenette surreali (”Diamo i Numeri”, “La Mulina”, “L'Angoscia dell'Amore”), con veri estratti sonori dalla vita reale.
Particolare per il duro lavoro in studio che deve aver richiesto, diverso dalle usuali registrazioni live di Paolo Angeli.
Particolare per la sua concezione e per l’elevato numero di citazioni che racchiude, non è solo un grande disco folk che attinge pienamente dalla tradizione sarda, ma risuonano echi free, giri di orchestre mariachi, il prog di Cutler, tempi dispari e poliritmi, la forth world music di Hassell, muri di ottoni, mentre qua e là fa capolino lo Zappa di Hot Ratts e Grand Wazoo.
Un disco creativo, che sottolinea le abilità compositive di Angeli oltre a quelle, ben note, di valido improvvisatore. Non stupitevi se vi sorprenderete a battere il tempo, questo disco fa muovere il corpo. Un punto in più per il bellissimo libretto che accompagna il cd: 28 pagine con grafica e foto stupende! Viene voglia di chiedere se esiste anche la versione su vinile ……..
Particolare perché non è un progetto solita o per un piccolo ensamble come di solito Angeli ci ha abituato ma anzi vede la partecipazione di un impressionante numero di amici musicisti, da jazzisti come il pianista Fabrizio Puglisi e il sassofonista Edoardo Marraffa, fino a tradizionali cantanti a “tenores” e alla Banda Roncati, passando per artisti di ambito classico e popolare.
Particolare per lo strano susseguirsi dei brani si passa da tracce di leggera strumentalità (”Nita”, “Sorbetto”) a su basi di ottoni, con momenti di tradizione rivisitata (”Cussi No' La Cridia”) e non (”Miserere”), con scenette surreali (”Diamo i Numeri”, “La Mulina”, “L'Angoscia dell'Amore”), con veri estratti sonori dalla vita reale.
Particolare per il duro lavoro in studio che deve aver richiesto, diverso dalle usuali registrazioni live di Paolo Angeli.
Particolare per la sua concezione e per l’elevato numero di citazioni che racchiude, non è solo un grande disco folk che attinge pienamente dalla tradizione sarda, ma risuonano echi free, giri di orchestre mariachi, il prog di Cutler, tempi dispari e poliritmi, la forth world music di Hassell, muri di ottoni, mentre qua e là fa capolino lo Zappa di Hot Ratts e Grand Wazoo.
Un disco creativo, che sottolinea le abilità compositive di Angeli oltre a quelle, ben note, di valido improvvisatore. Non stupitevi se vi sorprenderete a battere il tempo, questo disco fa muovere il corpo. Un punto in più per il bellissimo libretto che accompagna il cd: 28 pagine con grafica e foto stupende! Viene voglia di chiedere se esiste anche la versione su vinile ……..
Empedocle70
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