Anche se non sono pievese mi inorgoglì un poco apprendere che uno studioso del pari del Monaldi avesse assistito ad una rappresentazione di Marietta nel teatro della Pieve e fornisse quindi informazioni di prima mano che confermavano quanto già espresso da altri.. La notizia, tra l’altro , è testimonianza della vivacità culturale che doveva esistere alla Pieve nella seconda metà dell’800. Il Monaldi non data l’episodio, ma da un sonetto di lode reperito dal dott. Bittarello apprendiamo che la sera del 22 luglio 1869 Marietta Piccolomini “con la stupenda armonia della sua voce allietava i cittadini pievesi accolti nel nobile teatro degli Avvaloranti”. Può darsi che entrambi i documenti si riferiscano alla stessa occasione, ma niente ci impedisce di credere che la cantante, dopo il matrimonio con il Marchese della Fargna, più di una volta si sia esibita nel teatro degli Avvaloranti,all’epoca di recente costruito.
L’altro archivio che visitai, grazie all’ausilio di don Remo Serafini che mi introdusse a quelli che potevano essere i documenti di una qualche importanza alla mia ricerca, fu quello del seminario Arcivescovile di Città della Pieve. Non vi trovai niente relativo a Marietta, ma, insieme a notizie riguardanti la storia del marchesato della Fargna, trovai una petizione delle figlie Teresa, Concetta e Rita che, nel 1911, chiedevano l’indulto al fine “ di far celebrare tutte le tre messe del santo Natale nell’oratorio della loro villa di Musignano ,nel suburbio di Città della Pieve. Con facoltà di accostarsi alla S. Comunione , tanto per le postulanti quanto per le altre persone che assistono alla S. Messa” Un altro documento, della cancelleria del Vescovo Angelucci, nell’agosto del 1916, proroga di un decennio l’indulto alle Marchesine Caetani della Fargna di conservare il Ss. Sacramento nell’oratorio pubblico della Villa di Musignano , e ne definisce i termini di attuazione.
Da questi documenti si evince che le figlie di Marietta Piccolomini, Marchesa Caetani della Fargna, ereditarono dai genitori la predilezione che essi avevano avuto per Città della Pieve e dopo la loro morte vi abitarono quasi costantemente., continuando l’opera di filantropia e beneficenza che era stata propria della loro madre e contribuendo a diffondere quell’aura di ‘pietas” di cui la marchesa della Fargna si era circondata e che è messa in gran in risalto da Pietro Piccolomini nella sua biografia.
La storia della Marchesa della Fargna è , ovviamente, un fatto privato.. Ebbe il suo domicilio stabile a Firenze, ma niente ci vieta di immaginarla cantare nelle stanze della Villa di Musignano, luogo che lei prediligeva perché poteva occuparsi del giardino che aveva fatto impiantare personalmente. Di questo amore della Marchesa per la natura e i giardini mi fu riferito dai suoi discendenti, che ebbi il piacere e la fortuna di conoscere un paio di anni fa.
Marietta morì a Firenze, nella sua villa di Poggio Imperiale, l’11 dicembre 1899 a causa di una polmonite. E’ sepolta al Cimitero delle Porte Sante, presso S. Miniato a Monte, nella cappella di famiglia affrescata da Gualtiero de’ Bacci Venuti, pittore che molto della sua fortuna dovette alla vicinanza che per tutta la vita ebbe con i marchesi Caetani della Fargna..
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Un articolo più approfondito, dell’autrice, su Marietta PiccolominI -Marietta Piccolomini, una gentildonna senese prestata alla lirica- si trova in : Il Chiasso Largo, n.3, 2006, ed Pascal, Siena, e in http://chitarraedintorni.blogspot.com
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2007/11/marietta-piccolomini-una-gentildonna.html
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2007/11/marietta-piccolomini-una-gentildonna_24.html
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