lunedì 12 ottobre 2009

Speciale Laverna.net: intervista con Empedocle70 parte prima

Empedocle70: Raccontateci come è nata l’etichetta, come è stato scelto il nome, il logo, come mai la scelta della musica elettronica, o meglio, di una certa forma di musica elettronica, in particolare quella italiana, quando avete iniziato e come vedete il panorama musicale oggi, cosa volevate fare e se pensate di esserci riusciti, quali erano i vostri back ground e i vostri modelli…ma soprattutto... cos’è una netlabel e come si gestisce?

MARIO MARINO: Le origini della nostra passione musicale affondano le radici molto più lontano nel tempo (ricordate le trasmissioni "Nocturnal Emission" e "Red Planet"?), ma per questa storia possiamo far partire tutto dal 2004, che per l'era della musica in Rete rappresenta in qualche modo l'anno della svolta: esplode a livello internazionale il fenomeno delle “net-label”, vere e proprie etichette discografiche virtuali che offrono file sotto forma di MP3 liberamente scaricabili. Esse alimentano il proprio catalogo attraverso l'attività libera e gratuita di musicisti che in questo modo hanno la possibilità di dare ampia diffusione al proprio lavoro. Il consolidamento di questo fenomeno è avvenuto in concomitanza con la nascita negli Stati Uniti di una forma di tutela legale dei diritti d'autore più modulare e flessibile del tradizionale “copyright”, ormai inadeguato ai nuovi mezzi tecnologici. Si tratta delle ormai notissime “Creative Commons”, licenze che consentono di “scaricare”, duplicare e diffondere da e verso la Rete un brano musicale, mantenendo nello stesso tempo la tutela del diritto d'autore.
Appena presi coscienza di quanto stava avvenendo, delle straordinarie potenzialità di un modo di diffondere i suoni e costruire collaborativamente percorsi musicali, aprii un sito web ed iniziai a mettere dentro interi pezzi del mio percorso musicale. Tuttavia dopo aver fatto questo mi resi conto che il valore dell'operazione era puramente di documentazione storica, non trascurabile, ma ben al di sotto delle potenzialità che offriva lo strumento. Pensai allora che il vero valore aggiunto, il senso di tutto il progetto, fosse in realtà nella dimensione "collaborativa", che infatti rimane il tratto centrale ancora oggi. Il percorso si alimenta quotidianamente della collaborazione di più persone e, pur mantenendo una linea artistica di riferimento come deve essere per un'etichetta, i contenuti prendono forma da un lavoro comune. Ecco che allora la parte documentativa diviene solo una voce del menu del sito ("eventi") più rivolta alla memoria del passato e il cuore diventano le pubblicazioni periodiche di "release" in formato MP3, che nascono inizialmente da contatti locali. La prima fase della label sostanzialmente la caratterizza come una sorta di contenitore di suoni raccolti in base al nostro gusto ma fondamentalmente legati alla scena elettronica locale (il Veneto). Dunque in questa prima fase il suono non è ben definito la linea estetica non precisa. Abbiamo un contenitore di proposte elettroniche di artisti locali anche molto interessanti, nel quale di volta in volta possono trovare spazio sonorità anche molto diverse (dall'ambient alla drum'n'bass, dalla techno all'IDM). L'anno successivo (il 2005) avviene la svolta artistica: la linea estetica si definisce (il nostro suono è un suono da ascolto tra l'ambient e l'IDM con venature di sperimentazione e iniezioni di elementi acustici..) e i contatti con i musicisti internazionali diventano il tratto distintivo. Il percorso ha raggiunto una tappa importante: siamo partiti dal locale, ma la Rete ci ha spinto nella dimensione globale, parliamo percorsi musicali con musicisti di Mosca nello stesso modo con cui lo facciamo con i nostri storici amici di Treviso o di Vicenza. Il fatto che siamo a Padova o a Venezia a Londra o a Mosca non fa differenza: le idee viaggiano veloci come gli scambi di informazioni nell'era digitale..

LORENZO ISACCO :Della scelta del nome del progetto e della musica elettronica, non posso che rifarmi a quanto affermato da Mario e confermare che la musica elettronica italiana di qualità, è sicuramente una risorsa immensa che probabilmente troppo spesso rimane un po’ troppo nel sottobosco delle etichette dance e techno. Anche altre forme di musica elettronica, come quelle predilette da noi di Laverna (intendo ambient, IDM, electro, eccetera) trovano in Italia degli interpreti di straordinario valore. In Laverna.net abbiamo potuto far convogliare una situazione un po’ particolare, ovvero un certo sottobosco di arte musicale che negli anni e dagli anni ’80 in avanti ha prodotto realtà a livello internazionale. Abbiamo avuto la fortuna di nascere ed estenderci tra Padova, Treviso e soprattutto Venezia. E’ in questi territori che hanno trovato ispirazione buona parte delle ultime realizzazioni della nostra etichetta, con un risultato qualitativo che a detta di esperti del settore è di indubbio interesse. Nostro piacere sarà quello di continuare a migliorare e poter proporre altri artisti che fluttuano da tempo o si sono appena immersi in questo suono. Questa è forse una premessa per ciò che riguarda il resto della domanda, molto impegnativa. Il mio background, in particolare, esula dalle ribalte se non per sporadiche apparizioni in qualità di speaker radiofonico, di organizzatore e presentatore. La base di tutto però è la passione e la passione per un suono che non si è mai sentito prima di una certa annata e soprattutto, per l’Italia, prima di una certa trasmissione, “Nocturnal Emission”, ma qui è meglio che proseguano Mirco e Mario.
Ritrovarsi con il cuore e le orecchie piene di suoni così innovativi (per l’epoca) e qualitativi, ha fatto venire l’acquolina in bocca a noi tutti, tanto che un giorno, dopo che Mario aveva già svolto buona parte del lavoro “sporco” fondando l’etichetta, ci siamo resi conto che le evoluzioni tecnologiche e della rete WWW ci si potevano aprire davanti nuove fantastiche strade. Una NET LABEL.
Mario era già andato avanti, rispetto a quelle che erano le elucubrazioni di Mirco e mie, assieme al buon Massimo. Una NET LABEL. Già, cos’è una NL? E’ una etichetta, a tutti gli effetti, con una struttura non giuridica, ma dichiarata, formata da alcune persone (e ne stai intervistando alcune) che sono eletti a ruolo, come direttore artistico, direttore di produzione e responsabile tecnico, nonché altre forme, dato il continuo evolversi del progetto Laverna.net.

Laverna nasce come progetto collaborativo tra i fondatori, ed i potenziali associati.
Una Net Label si propone come una normale etichetta discografica, pubblicando con i propri mezzi, in perfetto accordo con la forma della licenza CCL (Common Creative License) i prodotti che sono considerati consoni rispetto alla linea artistica dell’etichetta, e soprattutto di una certa qualità (cosa alla quale teniamo molto, sperando anche di soddisfare i nostri affezionati visitatori). Ricevuto il materiale (si fa tutto via email ed affini oramai), se lo consideriamo affine alle nostre linee artistiche, lo pubblichiamo negli spazi della nostra etichetta, dedicandoci alla promozione di esso al fine di favorirne la maggior diffusione possibile. Questa è la parte “facile”.
Inoltre, Laverna.net sta espandendosi in molteplici direzioni artistiche, ampliando i propri orizzonti pur sempre mantenendo la fondamentale passione per il suono e la qualità elevata di esso. Attualmente possiamo contare circa 15 persone che collaborano più o meno attivamente ai progetti di Laverna, che non si sta trasformando in un qualcosa di ancor più complesso rispetto ad una net label.

MIRCO SALVADORI: Il mio back ground sonoro risale ai tempi meravigliosi in cui pronunciare la parola 'Rock' significava ribaltare completamente il significato di musica. Nel corso del tempo ho sempre 'estenuamente' cercato e ricercato suoni che potessero continuamente (ri)darmi quel senso di "rivolta" che sentivo quando, giovane, appoggiavo la puntina del braccio sul vinile facendo scaturire la 'Meravigliosa Cattiveria dell'esser Alternativi'. Erano ovviamente altri tempi, usare il termine Alternativo oggi non avrebbe oramai alcun senso ma il gusto per la ricerca è rimasto intatto, solo il suono si è trasformato sbandando verso territori più vasti e silenziosi ma non per questo meno potentemente devastanti. Mi chiederai, buon Aguzzi, che relazione può mai esserci tra una traccia, che ne so, dei Ten Years After ed una - per esempio - di Biosphere (cito un esempio easy per facilitare l'immaginazione). Beh, il coinvolgimento! Il pathos è il medesimo solo mediato (forse nel mio caso) dall'età e dal tempo ma ti assicuro che una svirgolata elettrica dei bei tempi andati ha la stessa incurante potenza di un suono micromicamente glitch immerso all'interno di un universo sconfinato di ondate elettroniche!




continua domani..

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