venerdì 16 ottobre 2009

Speciale Laverna.net: intervista con Empedocle70 parte quinta


Empedocle70: Siete una netlabel veneta .. come vedete la possibilità di fare musica elettronica o comunque avanguardia in una città come Venezia che da una parte sembra ormai addormentata nel suo passato e d’altra ospita un evento come la Biennale?

LORENZO ISACCO: Hai ragione, come accennavo prima il tema dello spettacolo che abbiamo raccontato in breve prima è proprio questo: Venezia è un po’ un punto nodale per questa sinergia particolare, tra passato e futuro, tra decadenza e splendore, tra manualità e tecnologia. Venezia è una città unica al mondo, in tutto e per tutto, e qualsiasi proposta le si adatta perfettamente, anche propri per questa struttura del tessuto sociale molto differenziata. Ci sono i dormienti, che vivono nel passato, che vivono e gestiscono la città nelle sue molteplici forme. E ci sono i veglianti, che vivono la stessa città,negli spazi e modi che si sono spartiti con i dormienti. La Biennale è un esempio di vegliante straordinario, di risonanza mondiale. Gli abusivi di Piazzale Roma pure, per certi versi.. Venezia vive di queste contraddizioni e di questi contrasti netti e violenti, che possono rendere il terreno fertile per ambientazioni futuribili di incredibile interesse: la vediamo molto bene. Il problema è che le possibilità di fare musica spesso sono gestite da dormienti o da veglianti che sono provati dalla fatica di carpire una fetta di tempo/spazio ai dormienti e quindi sono concentrati a far crescere la poca erbetta nel proprio metro quadro. A mio parere, invece è la condivisine, il concetto di rete, non solo internet, che deve vincere e portare Venezia come esempio di illuminazione ed internazionalizzazione musicale a tutto tondo. Deve guardare a modelli come Londra che ha un angolo per ogni suono: ma vogliamo mettere gli angoli veneziani con quelli londinesi? Ora stiamo cercando di collaborare con i movimenti che sembrano voler svegliare la city fisica e metafisica, movimenti come il Creative Hub o i 40X e speriamo di poterci eleggere con Venezia e tutti i veglianti illuminati a portatori di suoni e musica, e non solo, come da 20 anni e più speriamo e desideriamo fare, per far ascendere Venezia a capitale mondiale delle opportunità artistiche.

MIRCO SALVADORI: Non è che la mia città dorma...tra l'altro sarebbe cosa impossibile visto il volume impressionante di gente che la ricopre da mane a sera! Venezia vive anche di suoni 'elettronicamente diversi' ma sono suoni club-oriented, dedicati ad un pubblico giovanilmente e giustamente da sballo (leggilo nel senso buono del termine eh?! ...basta solo il suono per sballare..ah, se lo capissero!...). Quello che credo manchi, a parte l'attività di un Teatro Fondamente Nuove che offre ricerca sonora a piene mani, è l'esperienza del suono elettronico così come la si vive nelle grosse metropoli quali Berlino o New York. Non dirmi che Venezia non ne avrebbe le possibilità. Per un motivo o per l'altro siamo sempre artisticamente al centro del mondo solo che la cosa non è risaputa da chi ha in mano le chiavi per aprire certe porte perennemente aperte però per quei suoni che io ritengo terribilmente deleteri...(Massimo Ranieri in Piazza San Marco?...)

MARIO MARINO: Come hanno detto Lorenzo e Mirco, Venezia potenzialmente non avrebbe nulla da invidiare nei confronti di qualsiasi capitale europea in termini di gente che ci passa con i relativi fermenti culturali che si porta dietro, né tantomeno in termini di suggestioni..


So che avete realizzato uno stretto rapporto da tempo con i nuovi metamondi fioriti in internet come second life, proiettando direttamente lì registrazioni di vostri live e installazioni, come mai questa scelta? Una stretta correlazione tra musica elettronica e virtuale? Un nuovo canale di promozione e di marketing?

LORENZO ISACCO: Si, tutto quello che hai detto è sicuramente vero. Ci siamo appassionati al mondo virtuale, per vari motivi, alcuni li abbiamo spiegati: affinità con il mondo opensource, affinità tra musica elettronica, i mezzi che la creano e i mezzi che la diffondono maggiormente, la rete, l’innovazione, il nuovi media, le possibilità di diffusione e la possibilità di raggiungere pubblici che non conosceremmo altrimenti. Molti suonano in Second Life da tempo. Tantissimi DJ anche molto famosi, ogni tanto,per diletto o per lavoro, suo non tramite un canale mediatico così affascinante e differente dal canonico. Noi siamo stati tra i primi a vedere le potenzialità di uno strumento del genere, nella ridondanza della vita sdoppiata: mondi virtuali che vedono se stessi proiettati su uno schermo reale, dove la gente reale vede il mondo virtuale, che a suo a volta rivede il mondo reale ivi proiettato.. Sembra complesso, ma non lo è: io nella realtà vedo proiettata la vita virtuale, interagisco con queste forme di video arte moderne e rivoluzionarie, faccio arte e la rivedo in tempo reale, proiettata, ma la vivo, e mentre la vivo in 3D, mi rivedo, proiettando la realtà nel metamondo.. Ricorsività di visioni ed interazioni. Affascinante. Siamo stati tra i primi al mondo, assieme per esempio alla Regione Toscana. Abbiamo portato questo strumento semplice ma affascinante in molti luoghi e ovunque ha avuto interazione con successo. Inoltre, se riusciremo, potremo avere una chicca non da poco con un piccolo pezzo di intromissione in un pomeriggio reale, con un artista virtuale (che però, “dietro” ha sempre un personaggio reale di indubbio peso artistico!).

Quali saranno le prossime uscite e le vostre prossime iniziative?

MIRCO SALVADORI: In qualità di direttore artistico mi occupo anche della ricerca suoni ed uso ovviamente anche MySpace come bacino di ascolto. Girando le varie pagine di questo favoloso libro scopri realtà sonore meravigliose: piccoli capolavori costruiti sull'immaginazione di, quasi sempre, giovanissimi artisti. Abbiamo parecchie cose in arrivo dalle più svariate parti del mondo ma preferiamo curarle bene e proporle solo quando riteniamo siano pronte per l'ascolto.
Dovremmo inoltre avere prossimamente in catalogo anche produzioni firmate da grossi nomi dell'ambient internazionale ma...riserbo è la parola chiave.

MARIO MARINO: 3 cose mi piacerebbero:
1. il secondo volume di "nocturnal emission".
2. una release audio-video con le registrazioni dal vivo del nostro prossimo evento "futuribile".
3. e poi lo so che un giorno, con un po' di fortuna, uscirà anche la release di molven..

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