Empedocle70: A volte ho la sensazione che la possibilità di scaricare tutto, qualunque cosa da internet gratis abbia creato una frattura all’interno del desiderio di musica, una sorta di banalizzazione: insomma dov’è la spinta per un musicista a incidere un disco che con pochi euro riesci da solo a registrare e stampare quello che vuoi e chiunque può farlo? Alla fine diventa quasi un gesto quotidiano che si perde in un mare di download dove scegliere diventa impossibile … stiamo entrando in un epoca radicalmente diversa da quella che abbiamo vissuto finora? Come poter scegliere?
LORENZO ISACCO: Questa domanda mi piace moltissimo!!! Si, tutto vero, infatti la libertà e la semplicità di download ha un po’ banalizzato la musica e creato una specie di azione di rigetto per l’ascolto. Oggi è normale trovare chiunque con un hard disk esterno per PC con caricati giga di materiale da ascoltare, molto del quale è inascoltato, non piace, superfluo o addirittura è stato scaricato perché “piace a tizio e quando verrà a cena a casa mia faccio un figurone…”. Beh, purtroppo tutto quello che genera vantaggio, ha la giusta contropartita, e genera svantaggio. Oggi fare musica è facilissimo, renderla fruibile altrettanto, scaricarla ed ascoltarla è ancora più semplice, ed è spesso diventata una specie di droga (non parliamone oppure non ti basta la puntata di oggi).. Come orientarsi nel mare magno del suono che si trova in rete? Beh, facile e difficile allo stesso tempo.
Ti faccio io una domanda: oggi si sente spesso dire che non ci sono più bravi musicisti, bravi cantanti, che anche il cane del vicino può farsi un disco e pubblicarlo. Se poi va ad X Factor, ed è un bel personaggio ed è “disponibile” a certi compromessi, diventa un personaggio da classifica pazzesco! Ma poi, per il resto, è tutto piatto, tutto grigio.. non c’è più nulla da ascoltare.. E’ vero?
Beh, per molti penso e temo di si, ma a mio parere, tutto questo è falso. Oggi c’è moltissima scelta, diffusione, reperibilità.. posso ascoltare di tutto. Ma non è detto che sia tutto di qualità, ANZI.. Allora come fare? Beh,ascoltare, ascoltare ed ascoltare: non scaricare solo per la sindrome del possesso, ma con la volontà di fornire un servizio a se stessi! Ascoltare per giudicare se piace o meno, e poi magari diffondere.
Cosa c’è, allora, di meglio di appassionati che lo fanno costantemente? Che lo fanno perché lo considerano fondamentale? Piacevole? Imprescindibile? Allora fidiamoci di chi ascolta e diffonde quello che piace anche a noi, e fidiamoci di realtà come Laverna.net, e ascoltiamo la sua web radio, o guardiamo la sua web tv.. come eravamo pionieri negli anni 70, ora lo siamo nel senso della qualità degli ascolti e nella scelta del suono. Questa, secondo me, è la strada migliore.
MIRCO SALVADORI: Bisogna innanzitutto capire cosa si vuole ascoltare! Penso sia fondamentale limitare e limitarsi se si vuole continuare a mantenere un 'ascolto umano'. Bisogna tenersi informati sulle uscite della varie labels e poi andarsi a cercare quello che più interessa. Solo così si può mantenere un senso logico, nel caso contrario si arriva a fagocitare hard disk su hard disk di roba e non si riesce ad ascoltare più nulla, se non scampoli di brani dispersi e senza senso.
MARIO MARINO: Ricordo ancora quando andavo a Milano o a Ginevra a comprare dischi. E trovavo solo una piccola parte di quello che volevo! Oggi su una web radio tematica o su Last.fm riesco ad ascoltare una quota enorme di un filone musicale che mi interessa, o a leggere recensioni sulle Netzine o sui blog tematici. Per non parlare del peer to peer.. Insomma dalla solita cameretta non serve più uscire, altro che viaggi a Ginevra.. Viaggeremo per turismo.
Io personalmente ho adottato un mio sistema di archiviazione-fruizione della musica: cartelle tematiche con brani selezionatissimi che costruiscono percorsi sonori possibili per serate eventuali in cui metto musica come dj. Non ha senso secondo me riempire centinaia e centinaia di GB di album e di discografie complete che non ascolterai mai. Faccio il lavoro alla fonte, seleziono numerose playlist tematiche a cui cerco di dare un senso e che poi riascolto o propongo agli altri..
Empedocle70: Credete che il ritorno al vinile di cui tanto si parla, a fronte del crollo delle vendite degli ultimi anni, sia un fenomeno solido e destinato a durare?
MIRCO SALVADORI: Moda?...forse. Lo dico a malincuore visto il mio assoluto e spassionato amore per quelle cose nere e tonde che in moltitudine ordinata coprono le pareti del mio buen retiro. Non credo si tornerà mai alla diffusione del disco come nuovo risorto mezzo di ascolto suoni. E' moda di nicchia e ben venga ma non credo potrà avere chissà che futuro.
MARIO MARINO: sicuramente può durare ma solo come fenomeno di nicchia per irriducibili appassionati. E' come tutte le altre cose del mondo futuro, così come me lo immagino io: un insieme di comunità tematiche tra le quali ci sarà probabilmente anche quella del vinile..
Empedocle70: Il 16 maggio 2009 avete realizzato presso la Libreria Mondadori a Venezia vicino a Piazza San Marco un evento culturale chiamato “Un futuribile pomeriggio di inizio estate” interazioni immersive dentro l’immaginario elettronico, come è andata questa manifestazione? Come si è svolta? Ci sarà un seguito?
LORENZO ISACCO: Il 16 maggio del 2009 rimarrà per Laverna.net una data importante, in quanto per la prima volta abbiamo portato in un luogo di letteratura la nostra musica e le nostre idee. Da tempo, da un paio di anni, Laverna.net ha una certa familiarità e simpatia per i mondi 3D virtuali e tutte le innovazioni tecnologiche, in particolare legate al mondo Opensource, come testimonia l’apparizione nella puntata della trasmissione “Scenari” di Rai 3 del 4 aprile 2008. Inoltre alcuni di noi hanno una certa dimestichezza con le forme d’arte letterarie e ci siamo convinti di provare a proporre ad un pubblico non propriamente di affezionati dei nostri suoni, un prodotto multimediale completo, con interazioni di differenti forme e formule d’arte. E’ nato così, prima come esperienza umana e poi come proposta completa. Non era la prima volta che Laverna si cimentava in situazioni simili, ma per la prima volta il luogo, l’interazione, il pubblico a cui ci si rivolgeva ed un filo conduttore come il passato, la storia, la decadenza urbana e di costume, a raffronto con il futuro, l’energia, la tecnologia, il tutto legato da Venezia, città che è tutto questo. Laverna ed i suoi artisti italiani di punta, che guarda caso.. son quasi tutti legati a Venezia o di Venezia e dintorni.. Una esperienza molto interessante, ne ho già accennato prima e dato i link ad un video che una realtà di professionisti del settore video ha realizzato per e con noi. La Pixel Group che ha sposato gli ideali e la storia di Laverna, al fine di costruire un prodotto che ne narri la storia per portare a conoscenza dei più tutto il sottobosco musicale e tecnologico mondiale di cui abbiamo parlato nelle prime risposte. Una società di persone appassionate ed illuminate con le quali spero potremo collaborare ancora in futuro, anche per far crescere il mondo della musica indipendente.
Seguito. Si, sicuramente ci saranno dei seguiti. Più di uno: la cosa fondamentale di cui ci siamo accorti facendolo, è che uno spettacolo del genere è piaciuto. Persone che mai avevano approcciato queste tematiche, son rimaste buone buone sedute 2 ore a godersi quello che stava capitando davanti a loro. Ora vogliamo migliorare qualche piccola parte, aggiungere delle sorprese e far diventare il “pomeriggio intromissivo” una esperienza itinerante. Sicuramente ci rivedremo a dicembre in uno dei posti più interessanti per il livello delle proposte e per la struttura: l’auditorium del Centro Culturale Candiani di Mestre.
MIRCO SALVADORI: Una notte ho avuto come un'illuminazione...ho pensato - perché non proporre in pieno centro a Venezia u qualcosa che vada oltre il solito concerto e oltre la solita rappresentazione artistica. Perché non proporre un mix tra suono di ricerca, letteratura, video e web. Dalla semplice idea alla realizzazione il passo è stato (si fa per dire) breve e il risultato ci ha premiato in pieno. Quella di Venezia è stata la puntata zero, al Candiani di Mestre torneremo con l'esperienza e la voglia di proporre ancor meglio e di più la nostra 'fantasia elettronica'.
MARIO MARINO: Magnifica concretizzazione di sogni concentrati tutti in un unico evento.. Io da vecchio organizzatore di eventi elettronici, l'ho vissuto come una sorta di punto di passaggio tra l'evento classico in cui l'ambient è relegata sempre a introduzione al suono elettronico ballabile (techno, house, drum'n'bass), all'evento dal vivo in cui il suono da ascolto ritrova la sua centralità e le persone arrivano per ascoltare e si fermano ad ascoltare. Un grande esperimento che avrà sviluppi futuri emozionanti.
continua domani..
LORENZO ISACCO: Questa domanda mi piace moltissimo!!! Si, tutto vero, infatti la libertà e la semplicità di download ha un po’ banalizzato la musica e creato una specie di azione di rigetto per l’ascolto. Oggi è normale trovare chiunque con un hard disk esterno per PC con caricati giga di materiale da ascoltare, molto del quale è inascoltato, non piace, superfluo o addirittura è stato scaricato perché “piace a tizio e quando verrà a cena a casa mia faccio un figurone…”. Beh, purtroppo tutto quello che genera vantaggio, ha la giusta contropartita, e genera svantaggio. Oggi fare musica è facilissimo, renderla fruibile altrettanto, scaricarla ed ascoltarla è ancora più semplice, ed è spesso diventata una specie di droga (non parliamone oppure non ti basta la puntata di oggi).. Come orientarsi nel mare magno del suono che si trova in rete? Beh, facile e difficile allo stesso tempo.
Ti faccio io una domanda: oggi si sente spesso dire che non ci sono più bravi musicisti, bravi cantanti, che anche il cane del vicino può farsi un disco e pubblicarlo. Se poi va ad X Factor, ed è un bel personaggio ed è “disponibile” a certi compromessi, diventa un personaggio da classifica pazzesco! Ma poi, per il resto, è tutto piatto, tutto grigio.. non c’è più nulla da ascoltare.. E’ vero?
Beh, per molti penso e temo di si, ma a mio parere, tutto questo è falso. Oggi c’è moltissima scelta, diffusione, reperibilità.. posso ascoltare di tutto. Ma non è detto che sia tutto di qualità, ANZI.. Allora come fare? Beh,ascoltare, ascoltare ed ascoltare: non scaricare solo per la sindrome del possesso, ma con la volontà di fornire un servizio a se stessi! Ascoltare per giudicare se piace o meno, e poi magari diffondere.
Cosa c’è, allora, di meglio di appassionati che lo fanno costantemente? Che lo fanno perché lo considerano fondamentale? Piacevole? Imprescindibile? Allora fidiamoci di chi ascolta e diffonde quello che piace anche a noi, e fidiamoci di realtà come Laverna.net, e ascoltiamo la sua web radio, o guardiamo la sua web tv.. come eravamo pionieri negli anni 70, ora lo siamo nel senso della qualità degli ascolti e nella scelta del suono. Questa, secondo me, è la strada migliore.
MIRCO SALVADORI: Bisogna innanzitutto capire cosa si vuole ascoltare! Penso sia fondamentale limitare e limitarsi se si vuole continuare a mantenere un 'ascolto umano'. Bisogna tenersi informati sulle uscite della varie labels e poi andarsi a cercare quello che più interessa. Solo così si può mantenere un senso logico, nel caso contrario si arriva a fagocitare hard disk su hard disk di roba e non si riesce ad ascoltare più nulla, se non scampoli di brani dispersi e senza senso.
MARIO MARINO: Ricordo ancora quando andavo a Milano o a Ginevra a comprare dischi. E trovavo solo una piccola parte di quello che volevo! Oggi su una web radio tematica o su Last.fm riesco ad ascoltare una quota enorme di un filone musicale che mi interessa, o a leggere recensioni sulle Netzine o sui blog tematici. Per non parlare del peer to peer.. Insomma dalla solita cameretta non serve più uscire, altro che viaggi a Ginevra.. Viaggeremo per turismo.
Io personalmente ho adottato un mio sistema di archiviazione-fruizione della musica: cartelle tematiche con brani selezionatissimi che costruiscono percorsi sonori possibili per serate eventuali in cui metto musica come dj. Non ha senso secondo me riempire centinaia e centinaia di GB di album e di discografie complete che non ascolterai mai. Faccio il lavoro alla fonte, seleziono numerose playlist tematiche a cui cerco di dare un senso e che poi riascolto o propongo agli altri..
Empedocle70: Credete che il ritorno al vinile di cui tanto si parla, a fronte del crollo delle vendite degli ultimi anni, sia un fenomeno solido e destinato a durare?
MIRCO SALVADORI: Moda?...forse. Lo dico a malincuore visto il mio assoluto e spassionato amore per quelle cose nere e tonde che in moltitudine ordinata coprono le pareti del mio buen retiro. Non credo si tornerà mai alla diffusione del disco come nuovo risorto mezzo di ascolto suoni. E' moda di nicchia e ben venga ma non credo potrà avere chissà che futuro.
MARIO MARINO: sicuramente può durare ma solo come fenomeno di nicchia per irriducibili appassionati. E' come tutte le altre cose del mondo futuro, così come me lo immagino io: un insieme di comunità tematiche tra le quali ci sarà probabilmente anche quella del vinile..
Empedocle70: Il 16 maggio 2009 avete realizzato presso la Libreria Mondadori a Venezia vicino a Piazza San Marco un evento culturale chiamato “Un futuribile pomeriggio di inizio estate” interazioni immersive dentro l’immaginario elettronico, come è andata questa manifestazione? Come si è svolta? Ci sarà un seguito?
LORENZO ISACCO: Il 16 maggio del 2009 rimarrà per Laverna.net una data importante, in quanto per la prima volta abbiamo portato in un luogo di letteratura la nostra musica e le nostre idee. Da tempo, da un paio di anni, Laverna.net ha una certa familiarità e simpatia per i mondi 3D virtuali e tutte le innovazioni tecnologiche, in particolare legate al mondo Opensource, come testimonia l’apparizione nella puntata della trasmissione “Scenari” di Rai 3 del 4 aprile 2008. Inoltre alcuni di noi hanno una certa dimestichezza con le forme d’arte letterarie e ci siamo convinti di provare a proporre ad un pubblico non propriamente di affezionati dei nostri suoni, un prodotto multimediale completo, con interazioni di differenti forme e formule d’arte. E’ nato così, prima come esperienza umana e poi come proposta completa. Non era la prima volta che Laverna si cimentava in situazioni simili, ma per la prima volta il luogo, l’interazione, il pubblico a cui ci si rivolgeva ed un filo conduttore come il passato, la storia, la decadenza urbana e di costume, a raffronto con il futuro, l’energia, la tecnologia, il tutto legato da Venezia, città che è tutto questo. Laverna ed i suoi artisti italiani di punta, che guarda caso.. son quasi tutti legati a Venezia o di Venezia e dintorni.. Una esperienza molto interessante, ne ho già accennato prima e dato i link ad un video che una realtà di professionisti del settore video ha realizzato per e con noi. La Pixel Group che ha sposato gli ideali e la storia di Laverna, al fine di costruire un prodotto che ne narri la storia per portare a conoscenza dei più tutto il sottobosco musicale e tecnologico mondiale di cui abbiamo parlato nelle prime risposte. Una società di persone appassionate ed illuminate con le quali spero potremo collaborare ancora in futuro, anche per far crescere il mondo della musica indipendente.
Seguito. Si, sicuramente ci saranno dei seguiti. Più di uno: la cosa fondamentale di cui ci siamo accorti facendolo, è che uno spettacolo del genere è piaciuto. Persone che mai avevano approcciato queste tematiche, son rimaste buone buone sedute 2 ore a godersi quello che stava capitando davanti a loro. Ora vogliamo migliorare qualche piccola parte, aggiungere delle sorprese e far diventare il “pomeriggio intromissivo” una esperienza itinerante. Sicuramente ci rivedremo a dicembre in uno dei posti più interessanti per il livello delle proposte e per la struttura: l’auditorium del Centro Culturale Candiani di Mestre.
MIRCO SALVADORI: Una notte ho avuto come un'illuminazione...ho pensato - perché non proporre in pieno centro a Venezia u qualcosa che vada oltre il solito concerto e oltre la solita rappresentazione artistica. Perché non proporre un mix tra suono di ricerca, letteratura, video e web. Dalla semplice idea alla realizzazione il passo è stato (si fa per dire) breve e il risultato ci ha premiato in pieno. Quella di Venezia è stata la puntata zero, al Candiani di Mestre torneremo con l'esperienza e la voglia di proporre ancor meglio e di più la nostra 'fantasia elettronica'.
MARIO MARINO: Magnifica concretizzazione di sogni concentrati tutti in un unico evento.. Io da vecchio organizzatore di eventi elettronici, l'ho vissuto come una sorta di punto di passaggio tra l'evento classico in cui l'ambient è relegata sempre a introduzione al suono elettronico ballabile (techno, house, drum'n'bass), all'evento dal vivo in cui il suono da ascolto ritrova la sua centralità e le persone arrivano per ascoltare e si fermano ad ascoltare. Un grande esperimento che avrà sviluppi futuri emozionanti.
continua domani..
Nessun commento:
Posta un commento