lunedì 3 dicembre 2007

Consigli dal passato: “In un Mondo di Carullisti!” del Maestro Francesco Taranto

Iniziamo la pubblicazione di una nuova rubrica chiamata “Consigli dal passato” curata dal Maestro Francesco Taranto a cui diamo il benvenuto nel nostro blog.



Norman Czabo


Diversi anni fa, in un articolo scritto per “Chitarre classica”, mi trovai a sostenere con scherzosa provocazione che la famosa “querelle” tra Ferdinando Carulli e Francesco Molino avesse trovato nel nostro attuale tempo una sua curiosa soluzione: una vittoria sancita in favore di Carulli, decretata più o meno consapevolmente dai chitarristi attuali e da un fortunato riscontro editoriale.

Ne prendevo atto da molti segnali che sembravano presentarsi sotto i miei occhi in modo troppo evidente per non essere notati, primo tra tutti il numero elevato di edizioni del Metodo op.27, pubblicato dalla quasi totalità delle case editrici in molte vesti e revisioni e quasi (mi si perdoni l’affermazione!) inflazionato, mentre al contrario si riscontrava una quasi completa assenza del Metodo (o meglio dei Metodi) di Francesco Molino.

Mi domando chi da studente non abbia passato il suo tempo od eseguito in saggio i famosi e piacevoli studi della prima parte del metodo op.27 già citato, e chi invece si sia formato nel suo percorso di studente leggendo le preziose indicazioni del Metodo di Molino o con i suoi studi. Non oso pronunciare la risposta ma….

Riprendendo oggi il gioco scherzoso di allora, proponendo un simbolico sondaggio: “Carullisti o Molinisti” mi accorgo di altri elementi che rendono più ardua la scelta tra i due Maestri ottocenteschi.




Confesso che la prima volta mi schierai dalla parte di Molino!! Ero convinto che la sorte lo vedesse “perdente” (per così dire) a tavolino per una mancanza di confronto tra le due scuole e di trovarmi quindi “in un Mondo di Carullisti!”.

Ora sono convinto (e qui la provocazione e forse lo scherzo si tramutano in una piccola amarezza) che in fondo hanno perso in egual modo entrambi: Molino, trascurato pur avendo proposto soluzioni nei suoi metodi che, adottate e sviluppate oggi, potrebbero essere presentate tranquillamente come elementi per una moderna didattica; Carulli, sottovalutato nel suo tentativo di sviluppare l’op.27 nell’op.241, che trovò all’epoca contrario il suo stesso editore (artefice di una curiosa presentazione alla nuova opera) e oggi, sua nemica, la fama inarrestabile della sua stessa creatura: l’op.27 (ne è testimonianza il fatto che l’op. 241 non risulti nei cataloghi delle maggiori case editrici).



Uscendo ora dallo scherzo e rientrando in un ruolo di studioso (ed appassionato) del periodo ottocentesco, ritengo che proporre una rilettura approfondita dell’opera didattica dei metodi dell’epoca possa farci scoprire molti aspetti legati alla tecnica, allo stile, alla didattica che potrebbero, se esaminati con attenzione, arricchire il nostro presente.

Per questo motivo ho pensato di proporre un percorso di riflessioni, riletture e considerazioni al quale ho dato il titolo: “Consigli dal passato”, nella speranza di dare vita ad un momento di periodico incontro (ovviamente simbolico) dove condividere le mie ricerche.

Vi lascio con questo esempio su come in fondo l’op.241 di Carulli non sia così diversa dagli studi proposti abitualmente ai nostri giorni.


Ferdinando Carulli - Studio dall’op. 241



Julio Sagreras - Studio n° 36



...nulla si crea, nulla si distrugge…?!
Francesco Taranto
Si è diplomato sotto la guida del M° Massimo Gasbarroni, perfezionandosi nel repertorio della musica del '900 con i MM. J. Tomas, E. Fernandez, M. Barrueco, A. Minella ed in quella del '500 con i MM. H. Smith e P. Cherici.
Si è specializzato nell’esecuzione del repertorio del primo ‘800 con strumenti originali e prassi esecutive filologiche all’Accademia Superiore di perfezionamento “l’Ottocento” dell’A.G.I.F.

Dal 1980 svolge costante attività concertistica, avendo al suo attivo oltre 500 concerti sia come solista che in organici cameristici ed oltre 60 performances in qualità di solista con orchestra, sia in Italia che all'estero.

In America ha debuttato nel 1991 a New York presso la Carnegie Hall e l’American Institute of Guitar, presentando in riesecuzione moderna brani di Gabriello Melia (XIX sec.). Nel 1992 si è esibito alla Carnegie Hall ed alla State University at Stony Brook, eseguendo musiche ottocentesche su una preziosa chitarra G. Guadagnini del 1829. Nel 1993 è stato invitato per un concerto dimostrativo presso la Julliard School di New York. Ha eseguito nel 1995, con strumenti originali, il Primo Concerto in La Maggiore di M. Giuliani per chitarra ed orchestra per il Museo degli Strumenti Musicali di Milano. Nel 1999 si è esibito a Kuala Lampur invitato dall’Ambasciata Italiana in Malesia.

Ha insegnato chitarra classica presso il conservatorio di Musica “V. Bellini”, sede staccata di Trapani.

Attualmente è docente presso il
Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova del corso sulla “Prassi esecutiva e repertorio della musica per chitarra dell’ '800”, nell’ambito del Diploma Accademico di II livello.

Dal 1989 tiene costantemente corsi di perfezionamento e masterclasses in prestigiosi festival internazionali.

Come Presidente dell'Associazione
Rosso Rossini, ha ideato "Incontri con i Maestri", Master di Alto Perfezionamento presso l'Istituto Santa Maria di Roma, affiancandosi nell'insegnamento a nomi come Carlo Domeniconi, Carlos Bonell, Carlo Carfagna, Pablo de la Cruz, Giovanni Grano.

Ha inciso per la RUSTY CLASSICA e PLAYGAME. Ha pubblicato con le Case Editrici ZANIBON, RUGGINENTI, NUOVA CARISH, BERBEN ed
EROM, Edizioni Romana Musica di cui è il direttore editoriale.

Nessun commento: