martedì 31 agosto 2010
Intervista con Daniel Buess dei Ensemble Phoenix Basel, prima parte
L'Ensemble Phoenix Basel è stato fondato nel 1998 da Jürg Henneberger, Christoph Bösch e da me. Prima della sua nascita, più o meno gli stessi musicisti suonavano spesso insieme sotto il nome di "Ensemble of the IGNM (like ISCM) Basel" così l'idea di fondare un ensemble ben organizzato è risultata in qualche modo quasi ovvia ... piuttosto Basilea presenta una lunga tradizione per la musica contemporanea, ma non vi era nessun ensemble ben organizzato così abbiamo iniziato a sviluppare un progetto per fondare un ensemble professionalmente organizzato per rendere più facile organizzare concerti, a collaborare con managers e accanto a queste ragioni pratiche, un ensemble in grado permettere una crescita qualitativa per gli stessi musicisti che suonano regolarmente insieme.
Come ha avuto inizio il vostro interesse per il repertorio contemporaneo, e quali sono le correnti stilistiche in cui vi riconoscete maggiormente?
Parlando di me stesso, il mio interesse per la musica sperimentale è iniziato quando avevo circa 14 anni, ho suonato la prima volta i primi pezzi per percussione di John Cage pezzi con un ensemble di percussioni. Ero rimasto davvero impressionato dai suoni industriali del metallo e del pianoforte preparato così ho iniziato a appassionarmi veramente a questo genere di musica. È per questo che John Cage ha sempre esercitatao una grande influenza su di me e è una figura molto importante nella mia vita. A proposito delle correnti stilistiche e dei Phoenix: direi che non ne seguiamo nessuna, semplicemente suoniamo la musica che ci interessa, siamo sempre alla ricerca di nuovi suoni e sperimentazioni, ma non ci orientiamo verso correnti stilistiche, movimenti, scene, ecc. Ci sono anche tre persone molto individualiste, che stanno organizzando l'ensemble e scegliendo i programmi (Jürg Henneberger, Christoph Bösch e me), con tre backgrounds molto diversi per cui ciascuno di noi deve aver presente degli interessi e dell'estetica di ciascun altro, il che è non è sempre facile, ma è sicuramente interessante e penso che confrontare le nostre estetiche sia importante per la personalità e il carattere dell’ensemble.
Chi sono i compositori con cui collaborate maggiormente e come sono nati questi contatti?
Lavoriamo insieme con Alex Buess da molti anni. Ho iniziato a lavorare con lui circa nel 1996, quando abbiamo suonato il suo pezzo per due percussioni per la prima volta con il mio Duo di percussioni HOW con Daniel Stalder. Il lavoro su questo pezzo portò ad una collaborazione molto stretta. Circa due anni dopo ho suonato la batteria nel l'ultimo progetto del leggendario gruppo noise di Alex 16-17 (in origine con Knut Remond e Markus Kneubühler) e dopo 16-17 Alex e io abbiamo cominciato il nostro progetto per il duo chiamato CORTEX che è ancora attivo oggi. Con il Phoenix Ensemble abbiamo suonato molti pezzi suii, due di loro (Parallaxe A e Maxwell's Demon) sono sul Buess / Feiler / Hodgkinson-CD e uno (Ghosts of Schizophonia) è il Phoenix-Portrait-CD che è stato realizzato dalla label Svizzera Grammont. Un suo nuovo pezzo è stato presentato in anteprima il 25 Novembre a Bludenz (Austria) e in dicembre in Svizzera. Alex sta lavorando anche come produttore e tecnico del suono e di fatto la maggior parte delle nostre registrazioni, anche le registrazioni dal vivo dei nostri concerti, che saranno presto disponibili on-line attraverso la nostra personale net label "United Phoenix-Records". Maggiori informazioni sul nostro sito www.ensemble-phoenix.ch
Altri musicisti con i quali stiamo collaborando da lungo tempo sono Junghae Lee, Detlev Müller-Siemens e Franz Furrer Münch.
lunedì 30 agosto 2010
Recensione di Music by Detlev Müller-Siemens, Ensemble Phoenix Basel, Vergo, 2001
English Version
La musica contenuta in questo cd, dove l’Ensemble Phoenix Basel suona esclusivamente musiche del compositore Detlev Müller-Siemens realizzate per ensemble, sembra andare in questa direzione, blocchi, nuovole massicce di suoni si spostano nella spazio tridimensionale a volte seguendo un caos apparente, a volte seguendo quelli che sembrano dei percorsi razionalmente prestabiliti.
Il cd inizia con il ciclo "Phoenix 1-3", sembra di assistere alle fasi iniziali di un concerto, quando gli orchestrali provano e riprovano alcuni passaggi, intonano lo strumento, in attesa che il direttore faccia il suo ingresso in sala e si possa iniziare il concerto, un momento di calmo caos iniziale, che gradatamente prende forma nello svolgersi del pezzo quando il materiale musicale prende lentamente una forma, si trasforma, si deforma seguendo determinate regole date dal compositore. Regole che investono direttamente tutti e tre i pezzi che si muovono tutti nello stesso spazio ed hanno un carattere comune di base, pur avendo ciascuno una sua autonomia di base, spostandosi tra gli estremi di una tonalità compatta da un lato e una melodia lineare intricata, dall'altro.
"Light blue, almost white" si riferisce a un testo di Samuel Beckett dal quale Müller-Siemens associa la 'light blue' a una tendenza malinconica di base, come è possibile trovare nel cool-jazz, ma anche nell'arte giapponese. 'Almost white' si riferisce invece al respiro, a un suono, a un rumore di base.
Il titolo "Cuts" ha una doppia valenza: si riferisce sia ai tagli, ai punti di svolta, nel tempo e anche ai tagli “fisici”, per sezioni longitudinali, cantilene alternate a voci musicali flebili, quasi mormoranti, suoni dilatati quasi ad aprire degli spazi …
Vale anche qui quanto già detto prima, non si tratta di musiche semplici, siamo su nuovi territori, spesso solo con mappe abbozzate, la cui esplorazione richiede tempo, fiducia e passione.
Empedocle70
Ensemble Phoenix Basel: biografia
La città di Basilea, che col suo grande numero di compositori residenti è considerato un centro importante per la musica contemporanea, era il posto ideale per ospitare un ensemble di questo genere. In più, un ensemble indipendente, autogestito alleviava significativamente il carico organizzativo dei promotori di concerti come l'IGNM ed il Teatro di Basilea, e poteva assicurare l'efficienza che viene dal lavorare con un team permanente. In 1998 Jürg Henneberger e una manciata di musicisti presero l'iniziativa e fondarono l’ Ensemble Phoenix Basel che diede il suo concerto iniziale sul "Kleine Bühne" del Teatro di Basilea il 12 dicembre dello stesso anno, con in programma musiche di B. A. Zimmermann, Harrison Birtwistle e Christoph Delz.
Il concerto venne registrato direttamente da Swiss Radio DRS II e ricette ampie risposte positive dalla stampa. L’ Ensemble Phoenix Basel continuerà a eseguire concerti al IGNM Basel, così come a suonare progetti che richiedano ensemble per musica da camera al Teatro di Basilea, e a organizzare i suoi propri concerti. Lo scopo dell' Ensemble Phoenix Basel è realizzare concerti nella sua città natale, nel resto della Svizzera ed anche di essere presente nei più importanti festival di musica contemporanea al di fuori del paese. Il suo obiettivo primario è quello di giocare un ruolo primario nello sviluppo della musica contemporanea attraverso la co-operazione diretta con compositori rinomati, ma anche con giovani compositori per permettere loro di eseguire le loro musiche e renderli accessibili ad un pubblico più vasto.
http://www.ensemble-phoenix.ch/
domenica 29 agosto 2010
sabato 28 agosto 2010
venerdì 27 agosto 2010
giovedì 26 agosto 2010
Le Altre Note Festival 27 agosto - 12 settembre
Speciale Emanuele Forni
Così è con grande piacere e un pizzico di orgoglio che questa settimana troverete il Blog impegnato in un nuovo speciale dedicato a Emanuele Forni, chitarrista italiano eccletico e da tempo impegnato nella repertorio contemporaneo e di cui da qualche mese è uscita una nuova incisione per la Stradivarius dal tito semplicemente emblematico: Ceci n'est pas une guitare.
Buona lettura
Empedocle70
Biografia, Discografia e Strumentazione
Ceci n'est pas une guitare, recensione di Empedocle70
Feedbacks and press
Intervista di Empedocle 70 parte prima
Intervista di Empedocle 70 parte seconda
Intervista di Empedocle70 parte terza
La parola alle immagini
Recensioni
mercoledì 25 agosto 2010
martedì 24 agosto 2010
Speciale Mauro Storti
Questo ci rende tutti orgogliosi e fieri !!!
Oggi parlare di una “Scuola di chitarra" è difficile, nel senso che si potrebbero fare errori di omissione su talune opere didattiche, in particolare dei Maestri dell'Ottocento e di qualche contemporaneo tuttavia, per essere lucidi ed onesti, sposo in pieno il tatto con cui lo stesso Mauro Storti, nella prefazione di alcune sue opere, cita i grandi didatti del passato. Egli è però uno dei nostri autorevoli didatti che ha perfezionato e dato riferimenti scientifico- pragmatici all'arte chitarristica. A mio modesto avviso è sempre stato difficile coniugare la parte "teorica e teoretica" con la creazione di specifici esercizi di tecnica.(parlo da studioso di chitarra e da chitarrista).
Storti ci è riuscito con le sue opere, decondizionando l'iter dell'allievo chitarrista, descrivendo con estrema lucidità, ad esempio, i vari tipi di tocco e le ragioni per la quali le corde si devono affondare.
Per dare qualche numero, il M° Storti ha diplomato in circa 35 anni d'insegnamento oltre 60 allievi, cosa che anche per i non addetti ai lavori la dice lunga sulla sua "Scuola".
Quando ho cominciato a leggere il suo “Trattato di Chitarra”, “L'arte della mano destra” e
“Il dominio delle corde”, per citare tre sole opere (ma ve ne sono molte altre tutte importanti) mi sono subito reso conto della validità dei contenuti e soprattutto della dedizione totale al nostro amato strumento da parte del Maestro.Ho avuto una bella sensazione che è il risultato dell'amore con cui sono state scritte e sono stato immediatamente colto dal desiderio di provare le formule di arpeggi e alcuni esercizi di tecnica monodica e polifonica.
Ciò che di Mauro Storti mi ha colpito “a fior di pelle” sono state la modestia e la serenità con cui si esprime, unitamente ad un mix di alto livello professionale (è merce rara, siamo onesti....). Il Maestro è uno che ha dato e darà tanto ancora al nostro strumento.
Angelo Barricelli
Biografia
Foto
Pubblicazioni Carish
Pubblicazioni Casa Musicale Eco
Programmi da Concerto prima parte
Programmi da Concerto seconda parte
Pubblicazioni Berben e Curcio
Intervista con Angelo Barricelli prima parte
Intervista con Angelo Barricelli seconda parte
Lo Scienziato della Sei Corde
lunedì 23 agosto 2010
Elena Càsoli in concerto questa settimana!
MASSINO VISCONTI, castello DEI viscontI DI SAN VITO
Elena Casoli, chitarra e chitarra elettrica
D. Scarlatti/M. Pisati, Esercizio K3
Sonata K37
T. Takemitsu, In the Woods
D. Scarlatti/M. Pisati, Esercizio K8
Sonata K141
S. Reich, Electric Counterpoint (versione per chitarra elettrica e audio track)
CONCERTO chiesetta di S.Marta
20.45 - Elena Casoli (chitarra classica e musica contemporanea)
domenica 22 agosto 2010
Ensemble Phoenix Basel a Venezia il 27 settembre
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lunedì 27 settembre ore 20.00
Teatro alle Tese
direttore Jürg Henneberger
sassofono Raphael Camenisch
Gérard Grisey (1946-1998) Perichoresis per tre gruppi strumentali (1969 – rev.1973, 13’)
Vladimir Tarnopolski (1955) Eastanbul per grande ensemble (2008, 20’) prima es. it. *
Nadir Vassena (1970) materia oscura per sassofono e ensemble (2006, 25’) prima es. it.
Hanspeter Kyburz (1960) Parts per ensemble da camera (1994/95, 24') prima es. it.
Concerto realizzato con il supporto di Pro Helvetia
* Commissioned by Ensemble Modern and Siemens Arts Program in the context of „into Istanbul", a project by Ensemble Modern and Siemens Arts Program, in collaboration with the Goethe-Institut
Nato nel 1998 in seno all’International Gesellschaft für Neue Musik di Basilea per merito di Jürg Henneberger, che dopo aver dato vita a formazioni occasionali e flessibili sente l’esigenza di dotare la società (IGNM) di un strumento operativo permanente per l’esecuzione della nuova musica, il Phoenix Ensemble e il nucleo di 25 musicisti che lo compone è oggi una delle realtà più vitali non soltanto nel panorama musicale elvetico. L’impegno programmatico del gruppo è di dedicarsi all’esecuzione dei nomi consolidati della musica contemporanea, ma soprattutto dei più giovani con lo scopo di farli conoscere ad un pubblico ampio.
Fiore all’occhiello del concerto del Phoenix Ensemble sarà l’esecuzione di Perichoresis di Gérard Grisey, figura seminale della musica spettrale. È Grisey - insieme ai suoi compagni di strada con cui fonda l’ensemble l’Itinéraire: Tristan Murail, Roger Tessier, Michael Levinas, e più tardi Hugues Dufourt – che traccia una nuova strada rispetto al serialismo integrale di Darmstadt, e indaga il suono sotto il profilo fisico-acustico, esplorando lo spettro che va dai suoni armonici ai rumori. L’esecuzione di Perichoresis, risalente alla fine degli anni sessanta e rivisto nel ‘73, probabilmente in occasione della seconda e ultima esecuzione di cui, però, non è rimasta traccia, e a cui non ne seguirono altre, è tanto più interessante perché precede di poco il ciclo che segnerà la nascita della musica spettrale, Les Espaces Acoustiques, di cui Perichoresis contiene i germi e ne rappresenterà una prima genesi. Concepito per tre gruppi strumentali, Perichoresis significa, secondo lo stesso Grisey “uno scambio reciproco, una relazione profonda che si stabilisce, al di là della lingua e del pensiero, tra due o più persone. Tre gruppi, tre personaggi, tre colori, tre cellule ritmiche a confronto…”.
Il concerto prosegue con Eastanbul, un pezzo presentato in prima italiana del compositore ucraino Vladimir Tarnopolski, fra i più attivi divulgatori della nuova musica in Russia e fra i più impegnati propulsori del dialogo con l’occidente fin dagli anni ’90, attraverso la fondazione di società, festival, convegni. Tarnopolski è autore di una musica che combina in modo paradossale due diversi aspetti: da un lato la ricerca di una nuova eufonia, attraverso materiali sonori dalla costruzione complessa e attraverso l’abolizione tra consonanza e dissonanza, suono e rumore, armonia e timbro, strumenti acustici ed elettronici; dall’altro una teatralità raffinata in cui infonde una gioiosa ironia e un senso surreale del grottesco.
In Eastanbul Tarnopolski cerca di cogliere lo spirito e l’essenza di una città considerata crocevia tra oriente e occidente. Arrivato nella capitale turca carico di pregiudizi, Tarnopolski pensava di intitolare il suo pezzo Westanbul, in omaggio al forte desiderio di questa città di entrare e integrarsi all’Europa comunitaria. Ma la visita alla vera Istanbul cambierà i suoi progetti. “Il fascino di questa città – scrive Tarnopolski - consiste proprio nel fatto che è il dominio dell’oriente, quindi mi sono allontanato dalle mie idee precedenti verso il titolo di Eastanbul. Istanbul è come un’interfaccia tra oriente e occidente - non solo in termini geografici, ma anche in termini culturali. Per me questa città rappresenta molteplici contraddizioni - etniche, culturali, sociali e politiche. Sono stato colpito dall’enorme energia di questa città, simile a un tino di lava ribollente. Anche dal punto di vista geologico Istanbul si trova in una zona sismica attiva, e gli esperti pronosticano forti terremoti nei decenni a venire. Il paesaggio sonoro di Istanbul è caratterizzato dai numerosi richiami dei muezzin, che si odono simultaneamente da da ogni dove. Questa idea di una variazione simultanea di linee melodiche e di figure ritmiche simili è alla base del mio lavoro”.
Il concerto si completa con due novità per l’Italia: Materia oscura dello svizzero Nadir Vessena e Parts di Hanspeter Kyburz, autore complesso, i cui procedimenti matematici computazionali non diminuiscono, anzi, rafforzano l’intensità drammatica dei suoi pezzi.
Concepito per sassofono e ensemble, Materia oscura esprime tutto l’amore per questo strumento e le origini compositive di Vessena che, a proposito del brano, dichiara un “autobiografismo” di fondo: “In quanto mio primo strumento, ricollego il sassofono anche emozionalmente con gli inizi dei miei esperimenti musicali, come interprete e, quasi contemporaneamente, come compositore. Per queste sue radici profonde, che ha nel mio modo di pensare e di sentire la musica, è quindi lo strumento ideale per questa incursione nella materia oscura. Si tratta infatti di un pezzo autobiografico (con tutte le necessarie traslazioni e gli equivoci che questo termine può qui produrre). Questo scrivere la propria storia va letto come un fare i conti con problematiche di tipo tecnico, estetico, storico, (ma mi vien da aggiungere anche sensuali e sentimentali) che hanno occupato già i lavori precedenti e che, in questo brano, invece di trovare un punto di approdo, sprofondano di nuovo nell’incertezza degli inizi”.
Parts è un esempio dell’applicazione dei fondamenti matematici astratti alla composizione, in particolare algoritmi, che nella produzione di Kyburz diventa pratica costante proprio a partire dal 1995, anno di composizione del brano. Ispirato al romanzo del grande autore viennese Hermann Broch, Der Tod des Vergils (in realtà pubblicato prima in inglese nel 1945), di cui riprende la suddivisione in quattro “tempi” - arrivo, discesa, attesa, ritorno – Kyburz “si concentra in particolare sulla drammatizzazione delle sottili trame, sulla dialettica tra totalità e solitudine, erigendo un mondo interiore dinamico ed espressivo che si dipana drammaticamente fino a toccare punte di frenesia, che alla fine si disintegrano e finiscono in un distacco apatico” (Jorn Peter Hiekel). Il pezzo è infatti caratterizzato da violente esplosioni che interrompono ex abrupto il flusso del suono, e da una continua espansione/contrazione che si traduce in forme di crescendo e decrescendo. Si tratta di procedimenti “così intricati, intrecciati e contrappuntisticamente sovrapposti, da mettere in una strana posizione l’ascoltatore: portato a conoscere e percepire la forma che viene generata, ma senza che l’orecchio abbia modo di comprendere davvero ciò che questa forma davvero contiene” (Jorn Peter Hiekel)
giovedì 19 agosto 2010
XIX Festival Milano Musica: Elena Càsoli e Matteo Bonanni
Aprirà la serata la proiezione del documentario
Nelle corde di Elena, omaggio a Elena Càsoli
Regia di Francesco Leprino (2008-09)- durata 35’
Un programma altamente poetico nelle mani sapienti di Elena Càsoli e del giovane Matteo Bonanni. Ai giochi di risonanze cangianti e quasi di simbiosi tra la percussione e la chitarra elettrica di Dufourt si oppone con inaudita e primitiva violenza Rebonds II di Xenakis, un pezzo che pietrifica l’ascoltatore per l’ossessiva esaltazione ritmica. Incastonato come una pietra preziosa Calmo, dolcissimo, lontano di Kurtág, in prima esecuzione assoluta. Altre due novità, rispettivamente di Perezzani e Pisati, danno al programma l’emozionante attesa del primo ascolto.
Elena Càsoli, chitarra
Matteo Bonanni, percussione
Walter Prati, regia del suono
Iannis Xenakis (1922-2001)
Repons II per percussione (1987-88)
6'
Hugues Dufourt (1943)
L’île sonnante (1990)
per percussione e chitarra elettrica
Prima esecuzione in Italia 6'
John Zorn (1953)
The Book of Heads (1996)
per chitarra elettrica 8'
Paolo Perezzani (1955)
Tre poesie in forma di suono (2010)
per chitarra e percussione
Commissione di Milano Musica
Prima esecuzione assoluta 10'
György Kurtág (1926)
Calmo, dolcissimo, lontano (2009-2010)
per chitarra
Prima esecuzione assoluta 3'
Hugues Dufourt (1943)
La Cité de saules (1997)
per chitarra elettrica
e trasformazione del suono 13'
Maurizio Pisati (1959)
ELETTRICOdrum (2010)
per chitarra elettrica
e percussione
Commissione di Milano Musica
Prima esecuzione assoluta
mercoledì 18 agosto 2010
XIX Festival Milano Musica: Hugues Dufourt
Nato nel 1943 a Lione, Dufourt studia filosofia, composizione ed elettroacustica a Ginevra. Nella sua carriera raggiunge importantissimi traguardi, ricevendo i maggiori riconoscimenti in Francia, in Germania e negli Stati Uniti. La molteplicità dell’attività intellettuale di Dufourt, non solo compositore affascinante e inconfondibile, è impressionante. Filosofo, saggista e teorico, ha scritto numerosi libri di analisi dell’evoluzione musicale, filtrata attraverso la storia della società. Con la pittura, instaura un rapporto fecondo. Alcune celebri tele di Tiepolo, Giorgione, Rembrandt, Bruegel, Poussin e altri accendono la sua fantasia e suggeriscono trame compositive, ma la sua musica non è pittoresca descrizione, non evoca le forme e le figure, ma la luce, la prospettiva e il colore attraverso il tempo.
Il Festival di Milano Musica 2010 presenterà, in sei concerti, le più significative composizioni del maestro francese, da Erewhon del 1972 per 150 strumenti a percussione, eseguito da Les Percussions de Strasbourg, a Le Cyprès blanc per viola e orchestra del 2004, in prima esecuzione italiana, con la Filarmonica della Scala diretta da Frédéric Chaslin e la viola di Gérard Caussé al Teatro alla Scala. Attraverso un arco creativo di trent’anni si seguirà la trasformazione dello stile di Dufourt, dalla violenta verticalità di Antiphysis alle distese sconfinate sempre più cariche di tensione di L’Afrique d’après Tiepolo. All’apice si pone Saturne per 22 strumenti ed un complesso apparato elettronico, opera emblematica sul tempo pervasa di malinconia che immerge l’uditore in un’esperienza profonda della durata. Ogni programma dedicato a Dufourt comprende inoltre opere di compositori della scuola spettrale, quali Grisey, Murail e Levinas, accanto a tre prime esecuzioni assolute di Pisati, Perezzani e Bulfon, commissioni di Milano Musica.
Accanto al Festival Dufourt ci saranno quattro concerti dedicati ai “Percorsi di musica d’oggi 2010”: il celebre Quintetto Bibiena presenterà opere di Ligeti, Francesconi, Berio, oltre ai giovani Cassinelli e Corrado; ritornerà a Milano Musica lo Scharoun Ensemble dei Berliner Philharmoniker con due straordinari programmi: due prime esecuzioni commissionate da Milano Musica ad Ambrosini e a Cappelli, accostate a un bellissimo ciclo per voce e strumenti di Mosca e alla riproposta di Scene da un romanzo di Kurtág; il giorno successivo, con protagonista Fanny Ardant, verrà rappresentato il capolavoro di Michael Jarrell Cassandre, monodramma per recitante, ensemble ed elettronica su testo di Christa Wolf, un violento melologo contro la guerra e sulla condizione femminile. Il concerto sarà dedicato ad Amnesty International.
Conclude il Festival, il 7 novembre al Teatro alla Scala, la prima esecuzione a Milano di una novità di Wolfgang Rihm per un insolito organico: quattro archi (Quartetto Arditti) e quattro voci (Hilliard Ensemble) accanto a musiche rinascimentali a cappella.
Un nutrito numero di “approfondimenti e variazioni”, a ingresso libero, illustreranno i temi del Festival.
Tutti i concerti saranno registrati e trasmessi, come di consueto, da Rai RadioTre
martedì 17 agosto 2010
MITO: Marco Angius
Musiche di dall’Ongaro
lunedì 16 agosto 2010
MITO: LACHENMANN E RIHM E LA GERMANIA MUSICALE DI OGGI
Torino 15/16/17/18/20/21 settembre
Milano 16/17/18/20/22 settembre
domenica 15 agosto 2010
sabato 14 agosto 2010
venerdì 13 agosto 2010
FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA CHITARRA Sergio Sorrentino
FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA CHITARRA
giovedì 26 agosto 2010, ore 21.15
Teatro S. Michele, Rivello
Sergio SORRENTINO chitarra
musiche di Berio, Corghi, Brouwer, Sauguet, Sorrentino, Calderone (prima
assoluta).
sabato 28 agosto 2010, ore 21.15
Chiostro “De Pino”, Maratea
Simone TELANDRO tromba, Luca SIGURTA’ live electronics, Sergio SORRENTINO
chitarra
partecipazione della compositrice Paola CALDERONE
musiche di Pava, Sorrentino, Calderone (prima assoluta), improvvisazioni
collettive.
info: www.chitarrafestival.it
giovedì 12 agosto 2010
Speciale Corrado Sfogli
Norman Czabo
E' un grande piacere ospitare sul nostro blog un musicista completo come Corrado Sfogli.
Chitarrista di origini napoletane, ma casertano di adozione, Corrado rappresenta un modo
d'intendere e vivere la musica vivo, semplice e professionale; un prodotto di terra di lavoro dal marchio d.o.c con una musicalità spiccata, brillante e poliedrica.
Si esprime in modo generoso aprendosi agli altri con grande intelligenza e sensibilità : una persona che permette facilmente di fare amicizia.
Grazie di cuore, Corrado.
Angelo Barricelli
Biografia
Discografia
Foto degli strumenti
Intervista di Titti Esposito parte prima
Intervista di Titti Esposito parte seconda
Intervista di Titti Esposito parte terza
Intervista di Titti Esposito parte terza
La voce del mio canto - mp3
Spartito Tarantella
Video: a Reykyavik
Video: Pizzica
mercoledì 11 agosto 2010
Intervista a Marco Cappelli su All About Jazz!
martedì 10 agosto 2010
Speciale Fernando Lepri
Questa settimana infatti vedrà il blog interamente impegnato nel primo speciale dedicato ai chitarristi classici!
Il chitarrista che apre oggi questa che speriamo per Voi sia una gradita iniziativa è il Maestro Fernando Lepri.
Abbiamo predisposto su di lui uno speciale ricco e interessante: biografia, discografia, pubblicazioni, una splendida intervista realizzata dal Maestro Angelo Barricelli e dulcis in fundo da un grande regalo che il Maestro Fernando Lepri ha voluto dedicare e donare a voi lettori del blog!
Nei prossimi post della settimana troverete infatti sul blog il file mp3 relativo all’interpretazione della Sonata in sol minore (RV 85 – F XVI n.4) per chitarra e cembalo (dall’originale per violino, liuto e continuo) nell’interpretazione di Fernando Lepri e della clavicembalista Vera Alcalay.
Troverete, inoltre, il file pdf della parte della chitarra del secondo tempo della stessa sonata (con la realizzazione di diminuzioni e abbellimenti) e il relativo file mp3 che vi consentirà di poterlo eseguire con l’accompagnamento del clavicembalo.
Non vi nascondo il mio entusiasmo! Buona lettura!
Norman Czabo.
Biografia
Discografia
Download: mp3 e spartiti
Intervista col M. Angelo Barricelli
Pubblicazioni
Rassegna stampa
Revisioni
lunedì 9 agosto 2010
Intervista a Elena Càsoli su Frammenti!
domenica 8 agosto 2010
sabato 7 agosto 2010
venerdì 6 agosto 2010
Festival Chitarristico Internazionale "Delle due Città"
T R E V I S O
Mer 01 Settembre Treviso, Teatro Eden ore 20.45
Mediterranea biografia e programma >
Ven 03 Settembre Treviso, Teatro Eden ore 20.45
Juan Falu' biografia e programma >
Dom 05 Settembre Treviso, Teatro Eden ore 20.45
Massimo Delle Cese biografia e programma >
Lun 06 Settembre Treviso, Palazzo Scotti ore 20.45
Carles Pons biografia e programma >
Sab 11 Settembre Treviso, Teatro Eden ore 20.45
Augustin Wiedemann and Michael Koschorreck Duo biografia e programma >
Lun 13 Settembre Treviso, Teatro Eden ore 20.45
David Russell biografia e programma >
R O M A
Mer 15 Settembre Roma, Teatro Ghione ore 20.45
David Russell biografia e programma >
Ven 17 Settembre Roma, Teatro Ghione ore 20.45
Amadeus Guitar Duo biografia e programma >
Sab 18 Settembre Roma, Teatro Ghione ore 20.45
Jose Luis Del Puerto biografia e programma >
Mar 21 Settembre Roma, Teatro Ghione ore 20.45
Tom Kerstens biografia e programma >
Gio 23 Settembre Roma, Teatro Ghione ore 20.45
Simone Iannarelli biografia e programma >
giovedì 5 agosto 2010
Collaborazioni ...
mercoledì 4 agosto 2010
Nuova uscita per la OnClassical: Las Flores No Valen Nada di Pablo Lentini Riva
martedì 3 agosto 2010
“Kunst ist Energie – Energie ist Bewegung”: Gisbert Watty
“Kunst ist Energie – Energie ist Bewegung”
Concerto per il Ruhr-Atoll
Gisbert Watty, chitarra
Siegmund Watty, pianoforte
Ponce Sonate
Böttger Nocturne
Todzy Autumn Piece, Tanz
Del Puerto Mirada
Mense Three Dances in the Abstract
Böttger Stoa
Bach Triosonate C-Dur BWV 529
Venerdì, 6.8.2010
Ruhr-Atoll-Kunsthalle
Essen-Werden, Ruhrtalstr.19 (Tor 2), Ore 20, Infresso 7 Euro
http://www.ruhr-atoll.de/