domenica 27 giugno 2010

“Claxica” Castel d’Aiano (BO)


L’apertura delle lezioni avverrà lunedì 19 luglio con l’esecuzione dei sette studi di Maurizio Pisati eseguiti da Elena Casoli.

PROGRAMMA DELLE GIORNATE
La giornata sarà divisa in due parti: la prima sarà composta da lezioni individuali e vedrà come insegnanti i Maestri: Giovanni Maselli, Rita Casagrande, Mario Barbuti e Roberto Tascini (componenti del quartetto di chitarre Eon Guitar Quartet).
Nella seconda parte le lezioni “2inImpro” saranno di gruppo e tenute da Maurizio Pisati e Cristian Gentilini.
Inoltre vi saranno alcune ore dedicate alla musica d’insieme con prove orchestrali al fine di formare un gruppo che si esibirà durante la serata conclusiva del festival.
Il corso terminerà domenica 25 luglio con l’esibizione serale dei partecipanti.

LEZIONI Maselli, Casagrande, Tascini, Barbuti
Queste lezioni di tipo individuale, saranno tenute in parallelo dai suddetti insegnanti. Per gli iscritti sarà possibile assistere a tutte le lezioni. In base alla preferenza degli allievi e al numero degli iscritti si programmeranno le lezioni individuali. Ogni iscritto avrà comunque diritto di seguire le lezioni di tutti gli insegnanti anche come uditore.
Queste verteranno sulla tecnica e sul repertorio tradizionale.

LEZIONI “2inImpro” M. PISATI, C. GENTILINI
Invenzione, interpretazione, improvvisazione
Analisi Operativa per l'interpretazione e l'Improvvisazione, in un percorso che dal repertorio personale porta ad un concerto di improvvisazione collettiva attraverso la pratica della Conduction.

COSA COMPRENDE LA QUOTA D’ISCRIZIONE
L’iscrizione alla Masterclass comprende:

Sei notti in hotel in pensione completa
trasferimento/trasporto ai luoghi dei concerti e corsi
Corso con i componenti dell’ Eon Guitar Quartet
Corso con Maurizio Pisati e Cristian Gentilini
Musica d’insieme
Ingresso a tutti i concerti
Ingresso alle conferenze e a tutte le attività del festival.

SCARICA IL MODULO D'ISCRIZIONE



CALENDARIO DEI CONCERTI

Domenica 18 luglio
In via di definizione

Lunedi 19 luglio
Stefano Sanzogni - Recital solistico
Sala M. Dallari Montese (MO) ore 21.00

Martedì 20 luglio
In via di definizione

Giovedì 22 luglio
Fabio Montomoli - Recital solistico
Sala polivalente - Castel d'Aiano (BO) ore 21.00

Venerdì 23 luglio
Eon Guitar Quartet - Quartetto di chitarre
Chiesa della Rocca di Montese (MO) ore 21.00

Sabato 24 luglio
Daniel Olmos e Yhusy - Elogio de la danza
Sala polivalente - Castel d'Aiano (BO) ore 21.00

Domenica 25 luglio
Orchestra di chitarre di Bologna
Salla polivalente di Castel d'Aiano (BO) ore 21.00

Pablo Montagne's The Sharp Edge out soon on AlchEmistica!

sabato 26 giugno 2010

“XI CORSO INTERNAZIONALE DI FORMAZIONE E DI PERFEZIONAMENTO MUSICALE” MARCO ANNUNZIATI

“XI CORSO INTERNAZIONALE DI FORMAZIONE E DI PERFEZIONAMENTO MUSICALE”
“La Chitarra e la Musica da Camera


Docente
MARCO ANNUNZIATI
Campese, Isola del Giglio . 10 – 17 Luglio 2010

Assistente ai Corsi di Formazione
ELEONORA PARRINI

Un appassionante Stage per gli studiosi e per gli appassionati di Chitarra. Stage della durata di sette giorni sulla formazione corretta e funzionale dello studio della Chitarra.
Aggiornamenti Didattici sulle Tecniche Strumentali dei Corsi Superiori dei Conservatori Statali di Musica. Corsi di “Biodinamica Musicale” e di “Hatha Yoga” per i musicisti. “Concerti Premio” per i migliori Allievi in Stagioni Concertistiche 2010 - 2011 Tecniche d’Accompagnamento Musica Country, Folk, Rock e della Musica Contemporanea d’Autore. La scrittura multimediale musicale.

Informazioni e Iscrizioni:
M.° MARCO ANNUNZIATI
Chitarrista e Compositore
Via G.Pascoli, 18
59016 POGGIO A CAIANO (PO)
(Tel. 055/88.96.675 - Fax 055/87.78.918)
(Cell: 333/25.77.601)
(E - mail: marcoannunziati@alice.it - marco.annunziati1@virgilio.it)
(Sito: www.giglionews.it –> Archivio news)

Prefazione

Il presente “XI CORSO DI FORMAZIONE E DI PERFEZIONAMENTO MUSICALE” è rivolto a tutti gli studenti dei Corsi Sperimentali ad Indirizzo Musicale della Scuola Media di I Grado, agli Allievi dei Corsi di Strumento delle Scuole di Musica e dei Conservatori, ai Diplomandi e ai Diplomati in Chitarra.
Il Corso si svolgerà, come per le precedenti edizioni, sia sulle tematiche della “formazione e metodologia dello studio dello strumento”, allo scopo di definire le linee più corrette e funzionali dell’esperienza dei giovani studenti fin dal loro primo approccio alla disciplina musicale, sia riguardo al rapporto soggettivo con lo strumento e a quello dell’esperienza della musica d’insieme.
Il Corso tratterà le tematiche delle tecniche dello “Hatha - Yoga” e della “Biodinamica Musicale” come processi pedagogici importanti per l’esperienza strumentale.
Da questa edizione saranno seguite oltre alle le tecniche d’accompagnamento del repertorio della musica folk, country e della musica d’autore contemporanea più vicine alla sensibilità delle giovani generazioni, uno studio sistematico e appropriato della multimedialità musicale allo scopo di orientare correttamente lo studente nell’analisi dei software specifici (Sibelius 6, Cubase 5, Finale 2010).
Durante lo svolgimento dello Stage ci saranno appuntamenti musicali inseriti all’interno del Corso che vedranno protagonisti gli allievi, in qualità di solisti ed in formazione da camera, con l’opportunità di vivere personalmente “l’esperienza del Concerto”.I migliori Allievi saranno inseriti in Stagioni Concertistiche per il 2010 – 2011.

MARCO ANNUNZIATI
Chitarrista e Compositore

Si è diplomato presso il Conservatorio “Luigi Cherubini “ di Firenze sotto la guida di Alvaro Company seguendo contemporaneamente lo studio della composizione con Adriano Guarnieri, Arrigo Benvenuti e Franco Cioci.
Si è perfezionato ai Corsi dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena, dove ha ricevuto nel 1987 la Borsa di Studio, ai Corsi dell’Accademia Musicale di Pescara, ai Corsi di Casciana Terme ed ai Seminari di “Ricercare” di Firenze sul tema “La Chitarra e la Musica da Camera” con A.Company, Oscar Ghiglia ed Eliot Fisk.
La sua attività concertistica si svolge sia in Italia sia all’estero come solista ed in complessi da camera.E’ invitato da importanti Società Concertistiche, Enti, Associazioni Musicali e Istituzioni Universitarie Italiane e Straniere e, nel 1993, in Francia dall’Istituto Italiano di Cultura di Lione ottenendo ovunque unanimi apprezzamenti di pubblico.
La critica inoltre lo ha definito come “…..uno dei migliori virtuosi e interpreti nel panorama concertistico internazionale…..” (La Repubblica), ricevendo inoltre autorevoli consensi da personalità del mondo concertistico internazionale (U.Ughi) e recentemente da una recensione giornalistica: “…Il chitarrista MARCO ANNUNZIATI ha elegantemente portato avanti, durante il Recital al Castello Caetani di Sermoneta per il "Caroso Festival 2009", la rischiosa proposta di un programma composto di brani celeberrimi e quindi soggetti a diverse interpretazioni facilmente confrontabili, discostandosi dalla spettacolarità fine a sé stessa a favore di una comunicazione diretta ed essenziale, restituendo così alla musica cuore e contenuti. …Un’atmosfera quasi senza tempo, in rispettoso silenzio, in un coinvolgimento emotivo e in un’attenzione che permane per ogni composizione, interrotti solo dai lunghissimi applausi del numeroso pubblico…"
Dal 1986 ha collaborato con l’Orchestra da Camera Fiorentina in registrazioni per la Radio Televisione Italiana, con l’ORT Ensemble di Firenze, con incisioni di due “CD Live” con musiche della letteratura barocca (A.Vivaldi), con l’Orchestra Sinfonica “NUOVA EUROPA” nell’esecuzione del “Concierto de Aranjuez” di J.Rodrigo, con l’Orchestra “Amadeus”, con l’Orchestra da Camera “Ricercare Strumentale Italiano”, con il Teatro Comunale di Firenze nelle Stagioni del “Maggio Musicale Fiorentino” e importanti Festival Musicali Internazionali di Firenze, Roma, Torino, Arezzo e Sermoneta.
E’ stato invitato al “VI Festival Internazionale di Chitarra – M. Giuliani di Bisceglie” - Edizione 2004, per una “Conferenza – Concerto” su “La Biodinamica Musicale e la prassi esecutiva del repertorio solistico e da camera”.
E’ stato Direttore Artistico dei “Festival Internazionali di Musica” per l’Istituto Francese di Firenze dal 1993 al 2001, de “I Concerti di Bonistallo” dal 2000 al 2005 e dei Concerti della Pro Loco di Poggio a Caiano, dal 2006 al 2009.
La sua attività compositiva comprende opere prevalentemente dedicate alla chitarra, al pianoforte e alle formazioni cameristiche, pubblicate dalla “Berben” d’Ancona, dalla “Wicky” e dalla“Rugginenti” di Milano, presentate ai Festival del “G.A.M.O” di Firenze per le edizioni “I Giovani Compositori”e per l’Associazione Musicale de “Il Tempietto”di Roma per i “Festival delle Nazioni”, segnalate e premiate ai Concorsi Internazionali di Composizione di Viareggio (1999), di Povoletto (Udine) (2000) (2008) e di Padenghe sul Garda (Edizione 2006).
La sua ricca attività didattica, comprendente Workshop Musicali, Master Classes, “Conferenze – Concerto” a Firenze, Roma, Bari e Genova – Nervi, si svolge attualmente, come Docente di Ruolo di Chitarra ai Corsi Ordinari di Strumento delle S.M.S. ad Indirizzo Musicale e ai “Corsi Internazionali di Formazione e di Perfezionamento Musicale” di Roma e dell’Isola del Giglio.
Numerosi i premi vinti in Concorsi Chitarristici Nazionali ed Internazionali oltre ad incisioni discografiche per la “Foné”e la “Sonitus”.

“XI CORSO DI FORMAZIONE E DI PERFEZIONAENTO MUSICALE”
“La Chitarra e la Musica da Camera”

Programma di Studio

Corso di Formazione Musicale:
1) Introduzione alle tecniche dello ”Hatha Yoga”.
2) Lo studio della tecnica di base per la chitarra.
(I - V Anno Conservatorio)
3) Programmi specifici in relazione a quelli ministeriali dei Corsi ad Indirizzo Musicale e dei Conservatori
(Esami di Compimento Inferiore).
4) Le tecniche d’accompagnamento del repertorio folk, country e della musica d’autore.
4) La “Musica d’Insieme” del repertorio per gli allievi delle Scuole Medie ad Indirizzo Musicale.

Corso di Tecniche d’Accompagnamento:
1) Le tecniche d’accompagnamento del repertorio country, folk,rock e della musica d’autore.
2) Repertorio di studio di musiche dei generi country, folk, rock e di cantautori per le giovani generazioni trascritte dal docente.

Corso di Informatica Musicale
1) Introduzione alla notazione musicale dei software Finale 2010, Sibelius 6, Cubase 5 per Mac e PC.

Corso di Perfezionamento Musicale:
1) Studio della tecnica chitarristica:
a) La postura chitarristica.
b) Il “relax attivo”.
c) Gli aggiornamenti sulla tecnica esecutiva.
(La fraseologia, le diteggiature e la memorizzazione)
d) La “Biodinamica Musicale”.
e) L’interpretazione musicale.

2) Programmi specifici in relazione a quelli ministeriali dei Corsi del Conservatorio.(Esami di Compimento Medio e Diploma)

3) Studio di programmi specifici:
a) Autori dal Rinascimento al Barocco con particolare riguardo a J.Dowland e J.S.Bach.
b) Autori dell’Ottocento con particolare riguardo alla “forma sonata”.
c) Autori del Novecento con particolare riguardo alle musiche:
H.Villa - Lobos (I Preludi e gli Studi)
M.Castelnuovo -Tedesco (La musica da camera ed i Concerti).

4) La Musica da Camera per chitarra:
a) Dal “Duo Rinascimentale ai “Quintetti” di L.Boccherini, fino ai Concerti per Chitarra e Orchestra e Orchestra d’Archi d’autori dal Barocco ai Contemporanei.

NORME PER L’ISCRIZIONE E QUOTE DI PARTECIPAZIONE

- QUOTA D’ISCRIZIONE EURO 100
(Da versare entro il 31 Marzo 2010)
con Assegno Bancario non trasferibile
o Bonifico Bancario (*) intestato a:
M.° MARCO ANNUNZIATI - Direttore Artistico
“XI CORSO INTERNAZIONALE DI FORMAZIONE
E DI PERFEZIONAMENTO MUSICALE”
Campese, Isola del Giglio, 10 – 17 Luglio 2010

Inviato a:
M.° MARCO ANNUNZIATI
Via G.Pascoli, 18
59016 POGGIO A CAIANO (PO)

- QUOTE DI FREQUENZA
(Da versare entro il 31 di Maggio 2010)

- Quota ALLIEVI EFFETTIVI
Corso di CHITARRA E MUSICA DA CAMERA
(Tecniche di “Hatha - Yoga”, Lezioni Individuali
Lezioni di “Musica da Camera” e Tecniche di Accompagnamento)
Sistemazione in Residence**** e convenzione Ristorante
Soggiorno Spiaggia e Viaggio A/R in traghetto con prenotazione EURO 650

Quota ALLIEVI COLLABORATORI
(Vocalisti, Flautisti, Pianisti, Violinisti.....)
Corso di MUSICA DA CAMERA
(Tecniche “Hatha - Yoga” e di “Musica da Camera”)
Sistemazione in Residence**** e convenzione Ristorante
Soggiorno Spiaggia e Viaggio A/R in traghetto con prenotazione EURO 650

Quota ALLIEVI Isola del Giglio
(Tecniche di “Hatha – Yoga”, Lezioni Individuali di Chitarra,
Lezioni di “Musica da Camera” e Tecniche di Accompagnamento) EURO 150

Quota UDITORI * EURO 550
ACCOMPAGNATORI (§)(Genitori o parenti)
(Tecniche di “Hatha - Yoga” *)
Sistemazione in Residence**** e convenzione Ristorante
Soggiorno Spiaggia e Viaggio A/R in traghetto con prenotazione EURO 500

Luigi Attademo: corsi estivi


Nato nel 1972, si forma sotto la guida del chitarrista compositore Angelo Gilardino. Vincitore di diversi premi nazionali e internazio-nali, raggiunge un prestigioso risultato nel 1995 laureandosi terzo al "Concours International d'Exécution Musicale" di Ginevra. Nella sua attività concertistica ha suonato nei maggiori festival chitarristici italiani. Ha eseguito in prima esecuzione diverse opere di autori del '900 e contemporanei. La sua formazione musicale spazia al di là dell'ambito strumentale: tra i suoi maestri Giovanni Guant, Ennio Morricone, Alessandro Solbiati (composizione), Julius Kalmar (direzione), Emilia Fadini (musica antica). Laureato in Filosofia con una tesi sull'interpretazione musicale, ha pubblicato diversi articoli di stampo musicologico ed estetico. Come musicologo nell'ottobre del 2002 ha curato la catalogazione dei manoscritti presso l'Archivio della “Fondazione Andrés Segovia” di Linares (Spagna), rinvenendo opere sconosciute di autori come Tansman, Pahissa, Cassadò ecc. Ha registrato per la casa discografica diversi cd tra cui quello dedicato alle Sonate di Domenico
Scarlatti e i due cd che includono opere inedite ritrovate nell'Archivio Segovia.

http://www.luigiattademo.it/

Paola dal 4 al 9 agosto

http://www.vocesintimae.it/download/pieghevolepaolaita.pdf

Bormio dal 27 agosto al 5 settembre
per il corso di Bormio si segnala che le iscrizioni sono prorogate fino al 20 agosto!

http://www.lealtrenote.org/page40/page49/files/brochure.pdf

Virtual Melodies



Recensione di Electric Dream di Marco Pavin, 2001


Credo che stia accadendo qualcosa di assolutamente interessante nel campo della musica contemporanea: i compositori classici, provenienti dal mondo delle accademie, stanno riavvicinandosi alla musica popolare.
La cosa in se non dovrebbe in realtà sorprendere, in quanto anche nei tempi passati la musica “alta” ha sempre cercato nuove idee e soluzioni nel calderone della musica popolare, utilizzandola come una fonte di idee e di soluzioni inesauribili da distillare e da adattare per creare la nuova musica classica. Questo collegamento però era andato in crisi nel novecento, i compositori (e gli artisti in generale) avevano considerato l’arte come un elemento di rottura con la società, scollegandosi da ciò che ci poteva essere di “basso” e di popolare, arrivando addirittura ad affrancarsi dal rapporto e dal consenso/dissenso del pubblico.
Perché dico questo? Perché da diverso tempo sto notando da parte di questi compositori un interesse crescente verso uno strumento che da più di cinquant’anni sta segnando il corso e il destino della “popular music”: sto ovviamente parlando della chitarra elettrica, strumento rock per eccellenza nonché perfetto sinonimo di rumore, ribellione e quanto vi possa essere di più lontano dall’idea di accademia e di Conservatorio. Perfetto esempio di questo nuovo interesse per uno strumento e una musica popolare da cui attingere per generare nuove forme di musica e arte contemporanea è questo cd, Electric Dream, del chitarrista padovano Marco Pavin. Il titolo, quasi azzeccato, io parlerei più che di un sogno elettrico di un “corpo elettrico” vista la forte valenza fisica del suono che ospita, rimanda immediatamente al suono elettrico, sono cinque composizioni, quasi una vera e propria monografia dei brani disponibili per questo repertorio, che vanno dall’ormai “classico” Electric Counterpoint” di Steve Reich (di cui abbiamo già parlato nel blog), alla quasi texture sonora ambientale del secondo brano “Virtual Melodies” di Michele Biasiutti , alla dedica a Jimi Hendrix “J…X” di Lucio Garan, alla bellissima, hendrixiana e potente “’Scuse me” di Eric Chasalow, fino alla “Electric Dream” conclusiva dello Stesso Pavin.
Un disco che sicuramente merita di stare in discoteca a fianco di Electric Guitar Solo di Mauro Franceschi, a The Stroke that kills di Seth Josel, a “John Somebody” di Scott Johnson, Playing Guitar: Symphony #1 di Tim Brady e a Electric Counterpoint/Different Trains di Steve Reich.
Bellissimo, ne voglio ancora! Sono davvero felice di vedere e ascoltare come la chitarra cosmica Jimi Hendrix si stia facendo, faticosamente ma inesorabilmente, largo oltre il pantheon del rock.

Empedole70

venerdì 25 giugno 2010

Giuseppe Chiaramonte in concerto!


Sabato 26 Giugno 2010 si svolgerà, presso la Civica Scuola di Liuteria di Milano, la giornata "Incontro con la liuteria", all'interno della quale Giuseppe Chiaramonte terrà una
Lezione-concerto sulla "Fantasia Elegiaca op. 59" di F. Sor e un concerto con musiche di Bach, Mertz, Barrios.
Tutti i brani saranno eseguiti su chitarre costruite da allievi ed ex-allievi della Scuola Civica.

All'interno della giornata anche:

-mostra degli strumenti realizzati dagli allievi e da ex allievi diplomati
-sale ed auditorium a disposizione per prove, brevi esecuzioni, confronti
-laboratori aperti alla visita
-ricco buffet


Luogo: Civica Scuola di Liuteria di Milano - via Noto 4, Milano
Orario: 10:00-17:00

Marco Pavin plays Zappa

Zsa Zsa Gabor is 305 years old I know Because I counted Her Rings

giovedì 1 luglio 2010
21.00 - 22.30
Associazione 15 Febbraio
via Baretti 31/a
Torino,

Un programma di performance e musica sperimentale a cura di Francesco Gagliardi.

Lavori di G. Douglas Barrett, Kara Feely, Francesco Gagliardi e Travis Just. Con G. Douglas Barrett, Kara Feely, Francesco Gagliardi, Travis Just, Alessandra Novaga e Elena Russo Arman.

JUST Everybody's Everyone (it's time to love life again), for Aaron Schimberg (2009)
BARRETT A Few Museum Goers (2009)
GAGLIARDI Five Museums (2010)
JUST War/Alamo/Lenin/Sciencefiction/Crime/Hell parts 10 and 11 (guitar version, 2009)
FEELY Map Piece (2010)
BARRETT Diva Series (2010)
GAGLIARDI Film 5: L’Eclisse (2009)

Intervista a Marco Pavin, quarta parte


Parliamo di marketing. Quanto pensa che sia importante per un musicista moderno? Intendo dire: quanto è determinante essere dei buoni promotori di se stessi e del proprio lavoro nel mondo della musica di oggi?


Penso molto. Ma non chiedetelo a me… Sono un pessimo manager in questo senso!

Come vede la crisi del mercato discografico, con il passaggio dal supporto digitale al download in mp3 e tutto questo nuovo scenario? Tutta questa passiva tendenza ad essere aggiornati e di possedere tonnellate di mp3 che difficilmente potranno essere ascoltati con la dovuta attenzione non comporta il rischio di trascurare la reale assimilazione di idee e di processi creativi? Le faccio questa domanda anche il relazione al fatto che lei ha realizzato diversi dischi .. oltre a Electric Dream che dischi ha realizzato e come viene curata la loro distribuzione?


Per quanto riguarda la distribuzione dei miei dischi, vale la risposta precedente!
Quanto agli mp3 e ai nuovi supporti digitali, io vengo da una generazione di ragazzi cresciuti con gli LP, sognati e, dopo mesi di risparmi, finalmente acquistati… Ma non posso che vedere con favore il progresso tecnologico. E’ vero che esiste il rischio di accumulare molto e ascoltare poco approfonditamente, ma io vedo soprattutto l’aspetto positivo della accessibilità di tutta la musica a livello universale. Le possibilità sono immense; dipende come sempre da ognuno di noi come utilizzarle.

Ci consigli cinque dischi per lei indispensabili, da avere sempre con se.. i classici cinque dischi per l‘isola deserta.. Che musiche ascolta di solito?


Ascolto veramente di tutto. Dal canto gregoriano all’hard rock.
Cinque dischi? Rispondo con un buon margine di errore! Bach: l’arte della fuga, Beethoven: nona sinfonia, Ligeti: composizioni corali, Coltrane: A Love Supreme, Zappa: Hot Rats.


Quali sono invece i suoi cinque spartiti indispensabili?


Electric Counterpoint di Steve Reich, Difference Engine di Tim Brady; per la classica: Fuga 1000 di Bach e 12 studi di Villa-Lobos. Il quinto spartito, beh …. è quello che sto studiando oggi!

Il Blog viene letto anche da giovani neodiplomati e diplomandi, che consigli ti sente di dare a chi, dopo anni di studio, ha deciso di iniziare la carriera di musicista?


Credete in quello che state facendo! Guardatevi dentro e cercate la vostra vera strada, imparate dai grandi ma non limitatevi a volerli imitare.

Con chi le piacerebbe suonare e chi le piacerebbe suonare? Quali sono i suoi prossimi progetti? Su cosa sta lavorando?


Attualmente ho in mente più che altro progetti solistici. Sto ultimando il mio secondo CD di chitarra elettrica sola. Attualmente mi interessa proporre brani, sia su disco che dal vivo, senza l’uso di basi ma con l’intervento in diretta del live-electronics. Per quanto riguarda la musica in ensemble, vorrei sviluppare un progetto sulle musiche di Frank Zappa; è una cosa che ho in mente da tempo, ma finora non ho incontrato i musicisti adatti, anche perché non è facile. Mi piace suonare con musicisti appassionati che, come me, intendano dedicare il tempo che serve per approfondire un determinato progetto e detestano la superficialità.

Ultima domanda, proviamo a voltare verso la musica le tre domande di J.P.Sartre verso la letteratura: Perché si fa musica? E ancora: qual è il posto di chi fa musica nella società contemporanea? In quale misura la musica può contribuire all’evoluzione di questa società?


Fare musica, come fare matematica, è un’attività propria della mente umana. E’ la parte positiva dell’essere umano. L’uomo è capace di uccidere e di distruggere il proprio ambiente e se stesso, animato dal desiderio di sopraffazione. Ma è anche animato da quella misteriosa spinta alla curiosità e alla ricerca, che lo ha portato appunto a inventare dal nulla discipline come la musica e la matematica, che non hanno nessun tornaconto, nell’accezione mercantilistica di oggi.
La musica è in grado di agire direttamente sul cuore dell’uomo, indipendentemente dalla sua provenienza etnica o sociale. Nella musica l’uomo ritrova il suo essere primordiale, tutte le barriere che siamo riusciti a costruire vengono eliminate. Chi fa musica ha in questo senso una grande responsabilità nei confronti del mondo. Per questo lo deve fare nel migliore dei modi, mettendoci dentro tanta passione e competenza.
Una società permeata di arte e in particolare di musica è più bella, più tollerante e più creativa.
Mi rendo conto che sono concetti difficili da far passare al giorno d’oggi. Pensiamo ad esempio all’assenza totale dello studio della musica su gran parte del percorso scolastico in Italia.

giovedì 24 giugno 2010

ORCHESTRA DA CAMERA FIORENTINA - LUIGI ATTADEMO

Domenica 27 Lunedì 28 GIUGNO CHIESA DI ORSANMICHELE Via Calzaiouli Firenze

Firenze estate 2010
ORCHESTRA DA CAMERA FIORENTINA
Direttore MARIO RONCUZZI
Chitarra LUIGI ATTADEMO
Pianoforte CETTINA MUSUMARRA

F.PAVAN Labyrinth Prima esecuzione assoluta
W.A.MOZART Concerto per Pianoforte e Orchestra K.V. 271 “Jeunehomme
M.GIULIANI Concerto per chitarra e archi Op.36
W.A.MOZART Sinfonia N° 10 K74 in Sol maggiore

DUE PROGRAMMI DI MUSICA E PERFORMANCE A CURA DI FRANCESCO GAGLIARDI

Performance di Milano
Inizio: lunedì 28 giugno 2010 alle ore 21.00
Fine: martedì 29 giugno 2010 alle ore 23.00
Luogo: PHOEBE LAB - Viale Monza 10 - Milano
www.pzteatro.org
http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.pzteatro.org%2Findex.php%3Fid%3D26&h=67f4fYBXFrW4_rq54qt86NFECqg

Lavori di G. Douglas Barrett, Kara Feely, Francesco Gagliardi e Travis Just. Con G. Douglas Barrett, Kara Feely, Francesco Gagliardi, Travis Just, Alessandra Novaga e Elena Russo Arman

Programma 1 – Lunedì 28 giugno

GAGLIARDI Five Museums (2010)
JUST War/Alamo/Lenin/Sciencefiction/Crime/Hell parts 10 and 11 (guitar version, 2009)
BARRETT A Few Museum Goers (2009)
GAGLIARDI Masterpieces from the Metropolitan Museum of
Art: Manet: Mademoiselle V… en costume
d'Espada (2010)

Programma 2 – Martedì 29 giugno

JUST Everybody's Everyone (it's time to love life again), for Aaron Schomberg (2009)
BARRETT Diva Series (2010)
GAGLIARDI Film 5: L’Eclisse (2009)
FEELY Map Piece (2010)


http://francescoxgagliardi.blogspot.com/
http://francescogagliardi.net/
http://www.objectcollection.us/
http://synthia.caset.buffalo.edu/~gbarrett/

Scuse Me - Marco Pavin

Intervista a Marco Pavin, terza parte



Luciano Berio ha scritto “la conservazione del passato ha un senso anche negativo, quanto diventa un modo di dimenticare la musica. L’ascoltatore ne ricava un’illusione di continuità che gli permette di selezionare quanto pare confermare quella stessa continuità e di censurare tutto quanto pare disturbarla”, che ruolo possono assumere la musica e i compositori contemporanei in questo contesto?



Non seguo molto queste disquisizioni filosofiche…

Quale significato ha l’improvvisazione nella sua ricerca musicale? Si può tornare a parlare di improvvisazione in un repertorio così codificato come quello classico o bisogna per forza uscirne e rivolgersi ad altri repertori, jazz, contemporanea, etc?

L’improvvisazione è da sempre mia compagna di viaggio. Avere l’abitudine ad improvvisare apre nuove strade, sia a livello compositivo che a livello interpretativo. Ai tempi di Bach era perfettamente normale che un musicista sapesse improvvisare. Oggi purtroppo, nei conservatori di musica, si esaspera il lato tecnico-esecutivo, tralasciando completamente l’improvvisazione, che dovrebbe invece essere uno dei temi fondamentali nella formazione di un musicista, sia esso un futuro concertista o un futuro insegnante. Sapere improvvisare, ma anche arrangiare, stimola moltissimo la creatività di un musicista, anche se classico. Devo dire però che, con la recente riforma dei nostri conservatori, qualcosa si sta muovendo in questo senso.

Nel 1968 Derek Bailey chiese a Steve Lacy di definire in 15 secondi la differenza tra improvvisazione e composizione, la risposta fu “In 15 secondi la diferenza tra composizione e improvvisazione è che nella composizione uno ha tutto il tempo di decidere che cosa dire in 15 secondi, mentre nell’improvvisazione uno ha 15 secondi” .. la risposta di Lacy era troppo ironica o corrisponde a verità?


No, non era una risposta ironica! Le cose stanno proprio così. L’improvvisatore è in realtà un compositore estemporaneo. Ma esiste una differenza tra le due cose; infatti non mancano grandi improvvisatori che anche “compongono” in senso classico, mentre vi sono altri che non lo fanno assolutamente. A mio parere gli improvvisatori veramente creativi sono anche quelli che hanno la curiosità e la capacità di comporre “a mente fredda”, mentre quelli che non lo fanno sono spesso solo degli esperti in tecnica dell’improvvisazione, insomma non ci mettono molto di proprio. Parimenti esistono compositori classici che applicano semplicemente le loro conoscenze formali, e non compongono nulla di interessante.

Qual è il ruolo dell’Errore nella sua visione musicale? Dove per errore intendo un procedimento erroneo, un’irregolarità nel normale funzionamento di un meccanismo, una discontinuità su una superficie altrimenti uniforme che può portare a nuovi sviluppi e inattese sorprese...



E’ una domanda molto interessante. Potrei partire dalla teoria darwiniana dell’evoluzione… è appunto l’errore che porta alla generazione di nuovi organismi e, in definitiva all’evoluzione. Voglio dire che l’errore, anche se la gran parte delle volte è un errore e basta, è necessario al cambiamento, anche al cambiamento in positivo. Il giovane Stravinsky si divertiva a “storpiare” gli esercizi che gli davano da studiare, cambiando alcune note con altre che gli piacevano di più. Thelonious Monk metteva dentro un sacco di note che Miles Davis definiva “sbagliate”. Il grande Miles ha dovuto poi ricredersi affermando che “non esistono note sbagliate”.
Un buon improvvisatore, come un buon compositore, riesce a dare un senso a qualunque nota, anche a quella nata per caso o per errore. E magari è proprio quella che ha fatto da stimolo per nuove idee…


- parte prima
- parte seconda
- parte terza
- parte quarta

mercoledì 23 giugno 2010

Galliate Master Guitar


Sabato 04 Luglio 2009

19:00 Centro Storico - palco 7 Los Chitarones Inontri con lo stile

Sabato 03 Luglio 2010

09:30 Castello Sforzesco - Aula Consigliare 2° Convegno Liutai - Chitarre in Rivolta Chitarre in Rivolta - Liutai a convegno
15:00 Aula Consigliare - Cortile Castello La liuteria italiana on-line Laboratori
16:30 Centro Storico - palco 6 Patrizia Giannone Inontri con lo stile
17:00 Castello - palco 1 Rino De Patre Inontri con lo stile
17:00 Castello Sforzesco - Aula Consigliare Esposizione chitarre Liutai Chitarre in Rivolta - Liutai a convegno
17:00 Castello Sforzesco 3° Mercato in Corte Mercato in Corte
17:30 Centro Storico - palco 6 Anton Kudryavtsev Inontri con lo stile
18:00 Castello - palco 1 Marcio Rangel Inontri con lo stile
18:00 Centro storico - palco 3 Andrea Massaria Inontri con lo stile
18:00 Centro storico - palco 5 Paolo Devecchi Inontri con lo stile
18:00 Centro storico - palco 4 Gianfranco Preverino “I Beatles chitarra e voce” Inontri con lo stile
18:30 Centro storico - palco 6 Domenico Stranieri Inontri con lo stile
19:00 Centro Storico - palco 7 Analía Gómez & the SteelWood Quartet Inontri con lo stile
19:00 Centro Storico - palco 3 Cattaneo – Cortellessa Duo Inontri con lo stile
19:00 Castello - palco 1 Giovanni Palombo Inontri con lo stile
19:00 Centro Storico - palco 5 Manuguerra - Flamenco fantasy Inontri con lo stile
19:00 Centro storico - palco 4 Michela Mosso duo Inontri con lo stile
19:30 Centro storico - palco 6 Amasiah guitar duo - Angelo Barricelli, Giorgio Albiani Inontri con lo stile
21:30 Castello - palco 1 Massimiliano Cona Fingerstyle Life
22:00 Centro storico - palco 3 Giulia Ballarè e Sara Ruggeri Inontri con lo stile
22:00 Centro Storico - palco 5 Melody Makers Inontri con lo stile
22:00 Centro storico - palco 7 Toni Balocco & Chicken Rooster Inontri con lo stile
22:30 Castello - palco 1 Pietro Nobile Fingerstyle Life
22:30 Centro Storico - palco 8 Triesis Inontri con lo stile
23:30 Castello - palco 1 Alberto Grollo Fingerstyle Life

Domenica 04 Luglio 2010

09:30 Castello Sforzesco - Aula Consigliare 2° Convegno Liutai - Chitarre in Rivolta Chitarre in Rivolta - Liutai a convegno
16:00 Castello Sforzesco - Aula Consigliare Esposizione chitarre Liutai Chitarre in Rivolta - Liutai a convegno
16:00 Castello Sforzesco 3° Mercato in Corte Mercato in Corte
16:30 Centro Storico - palco 6 Bonfanti duo Inontri con lo stile
17:00 Castello - palco 1 Luca Pedroni Fingerstyle Life
17:30 Centro Storico - palco 6 Anton Kudryavtsev Inontri con lo stile
18:00 Castello - palco 1 Riccardo Zappa Fingerstyle Life
18:00 Centro storico - palco 5 Gabriel Delta Inontri con lo stile
18:00 Centro storico - palco 4 Marcio Rangel Inontri con lo stile
18:30 Centro Storico - palco 6 Genoni - Tanzi - Patumi Inontri con lo stile
19:00 Castello - palco 1 Luca Francioso Fingerstyle Life
19:00 Centro storico - palco 4 Pino Russo Inontri con lo stile
19:00 Centro storico - palco 7 Los Chitarones Inontri con lo stile
19:00 Centro Storico - palco 3 Quartetto 19 Inontri con lo stile
21:30 Castello - palco 1 Renato Pompilio Concerti al Castello
21:30 Centro storico - palco 3 Toni Melillo Inontri con lo stile
21:30 Centro Storico - palco 5 Analía Gómez & the SteelWood Quartet Inontri con lo stile
21:30 Centro storico - palco 7 Walter Calafiore & Luca Meneghello Inontri con lo stile
22:00 Centro storico - palco 8 Davide Facchini Inontri con lo stile
22:00 Centro storico - palco 4 Piera Quirico e Lia Invernizzi Inontri con lo stile
22:30 Castello - palco 1 Gigi Cifarelli Concerti al Castello

DOVE SEI,O MUSA Sonetti di William Shakespeare, musica di John Dowland


domenica 27 giugno 2010 16.00 - 17.00
Teatro Elfo Puccini sala Bausch
Corso Buenos Aires, 33
Milano,

sabato 3 luglio 2010 Ore 21
Spazio Oberdan Milano
Viale Vittorio Veneto 2

Elena Russo Arman, voce recitante
Alessandra Novaga, chitarra
Ingresso Libero
info www.elfo.org

Alessandra Novaga ha compiuto i suoi studi sotto la guida di Stefano Grondona e di Oscar Ghiglia al Conservatorio di Vicenza e alla Musik Akademie di Basilea. Ad Atene ha avuto un importante incontro con Paul Galbraith, una delle figure che più la ha ispirata. In questi anni ha suonato sia in formazioni da camera che da solista in molte città italiane e europee, ricordando tra le altre Milano, Roma, Londra e Vienna. Con l'ensemble di chitarre “Nova Lira Orfeo” diretto da Stefano Grondona, ha inciso il cd Homenaje pubblicato dalla Stradivarius. Ha avuto anche esperienze teatrali suonando in scena per lo spettacolo Le muse orfane al Teatro dell'Elfo di Milano e collaborando con l'attrice Elena Russo Arman con cui da anni mette in scena Platero y Yo, il melologo di Mario Castelnuovo Tedesco e J. Ramon Jimènez. Con la clarinettista Maria Teresa Battistessa ha fondato lo “Spring In Duo”, interessato principalmente a nuove composizioni, alcune scritte appositamente per il duo, suonate spesso in prima esecuzione. Presto uscirà il loro primo cd con l'etichetta Preludio. Si è occupata di performance dapprima eseguendo opere di Davide Mosconi alla Galleria Milano e opere di Cage, Toch e Reich in occasione del centenario del Futurismo nel gruppo Q+ ?, e in seguito insieme a Francesco Gagliardi eseguendo sue opere. Ha registrato per la Rai Radiotre.

Elena Russo Arman
Si è diplomata a Torino alla Scuola del Teatro Stabile, sotto la direzione di Luca Ronconi dal quale ha poi avuto i primi ruoli lavorando ne L'affare Makropulos di K. Capek e in seguito in Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di C.E. Gadda.
Negli anni successivi lavora al fianco di Marco Baliani, Mauro Avogadro, Francesco Gagliardi, Gabriele Vacis, Lorenzo Loris e Gabriele Lavia.
Nel 1999 vince il Premio Eleonora Duse come migliore attrice emergente dell'anno.
Importante l’incontro a Milano con il gruppo del Teatro dell’Elfo nel ’94, dove partecipa all’allestimento di Roberto Zucco di B.M. Koltès, e da allora il rapporto si intensifica fino a quando nel 2002 diventa socia della compagnia.
Da allora ha lavorato al fianco di E. De Capitani e F. Bruni in numerose produzioni tra cui le più significative sono Le Amare lacrime di Petra von Kant e I Rifiuti, la città e la morte di R.W. Fassbinder, Zoo di vetro di T. Williams Libri da ardere di A.Nothombe, con la regia di Cristina Crippa, Blasted di S. Kane e Angels in America di T. Kushner.
Importanti anche gli incontri negli anni successivi con Paola Rota in BabyDoll di T. Williams; Nicola Russo ne Le muse orfane di M.M. Bouchard, Renzo Martinelli in Prima della pensione di T. Bernard.
Ha partecipato a performance nel gruppo Q+? nell’ambito delle manifestazioni per il centenario del Futurismo eseguendo brani di J.Cage, S.Reich , E.Toch, e a Torino al fianco di Francesco Gagliardi eseguendo sue composizioni.

Electric Counterpoint II & III

Intervista a Marco Pavin, seconda parte



Più che una domanda .. questa è in realtà una riflessione: Luigi Nono ha dichiarato “Altri pensieri, altri rumori, altre sonorità, altre idee. Quando si ascolta, si cerca spesso di ritrovare se stesso negli altri. Ritrovare i propri meccanismi, sistema, razionalismo, nell’altro. E questo è una violenza del tutto conservatrice.” … ora .. la sperimentazione libera dal peso di dover ricordare?



Direi di sì, se è vera sperimentazione! In realtà quella che noi chiamiamo “sperimentazione” spesso è rielaborazione di concetti già proposti in precedenza e sedimentati, anche a livello inconscio. Spesso è solo scopiazzatura, talvolta semplicemente spazzatura… Ma va bene così, c’è bisogno anche di quella! Le cose sono sempre andate in questo modo: i creatori nell’arte e nella musica sono veramente pochi…

Sembra essersi creata una piccola scena musicale di chitarristi classici dediti a un repertorio innovativo e contemporaneo, oltre a lei mi vengono in mente i nomi di Elena Càsoli, Arturo Talini, Maurizio Grandinetti, Marco Cappelli e David Tanenbaum, David Starobin, Marc Ribot con gli studi di John Zorn … si può parlare di una scena musicale? Ci sono altri chitarristi che lei conosce e ci può consigliare che si muovono su questi percorsi musicali?



Fermo restando che esistono anche degli ottimi polistrumentisti, distinguerei subito tra chitarra classica ed elettrica.
Se ci riferiamo alla chitarra classica, più che di scena musicale, alludendo a quanto dicevo sopra, parlerei piuttosto di una necessità. Non si può continuare a proporre programmi solistici con prevalenza di trascrizioni e composizioni minori dell’800. Giuliani, per quanto geniale, non è paragonabile a Beethoven, e Beethoven non ha scritto per chitarra. La letteratura per chitarra è soprattutto quella moderna e contemporanea e non la si può ignorare.
Se ci riferiamo alla chitarra elettrica, i tempi sono maturi per poter parlare di scena musicale. Qui in Europa, di solito coloro che si dedicano alla chitarra elettrica contemporanea provengono da studi classici, ma non sempre conoscono a dovere la tecnica e le possibilità dello strumento. Ho l’impressione che molti dei chitarristi classici che prendono in mano la chitarra elettrica per suonare musica contemporanea lo facciano per seguire una moda o per sembrare “trasgressivi”. Io penso che la chitarra elettrica sia uno strumento musicale come tutti gli altri, che bisogna conoscere a fondo. Basta guardarsi intorno per scoprire che esistono i veri specialisti, magari nel sottobosco “underground”, lontano dai riflettori dei circoli accademici.
In Nordamerica invece ho conosciuto ottimi chitarristi elettrici “colti” che provengono dal rock o dal jazz. Mi spiego meglio: conoscere anche la chitarra classica è di per sé un arricchimento e non certo un male. Però la chitarra elettrica per essere suonata bene richiede a mio avviso un certo background che non può prescindere da elementi quali jazz, rock, improvvisazione. Richiede inoltre una approfondita conoscenza delle tecniche esecutive, nonché delle tecniche legate all’amplificazione e al processamento del suono.
Quali specialisti della chitarra elettrica contemporanea, posso aggiungere i nomi di Mauro Franceschi e Seth Josel in Europa. Di Kevin Gallagher (che suona molto bene anche la classica) e Marco Oppedisano a New York, e naturalmente Steven McKay.

Parlando di compositori innovativi, che ne pensa di John Zorn, dei suoi studi Book of Heads e della scena musicale downtown newyorkese così pronta ad appropriarsi e a ricodificare di qualunque linguaggio musicale, dall’improvvisazione, al jazz, alla contemporanea, al noise, alla musica per cartoni animati?



Indubbiamente sono una pietra miliare, sia per l’esplorazione delle possibilità tecnico-espressive della chitarra elettrica, sia per l’esplorazione, senza alcun confine e preclusione, dei linguaggi musicali contemporanei. In un certo senso Zorn in questi studi è un Frank Zappa della chitarra elettrica contemporanea.

Ho, a volte, la sensazione che nella nostra epoca la storia della musica scorra senza un particolare interesse per il suo decorso cronologico, nella nostra discoteca-biblioteca musicale il prima e il dopo, il passato e il futuro diventano elementi intercambiabili, questo non può comportare il rischio per un interprete e per un compositore di una visione uniforme? Di una “globalizzazione temporale” musicale?

Più che di rischio parlerei di un senso di liberazione! Per me la globalizzazione temporale è un elemento di stimolo e di continua ricerca. Vedo ad esempio molte analogie tra musica rinascimentale e rock, oppure tra musica medioevale e jazz modale. Molte sono le rivisitazioni al giorno d’oggi, e questo è un modo per far rivivere la musica. Non mi piace pensare all’evoluzione della musica su base temporale, e non è detto che tutto sia progresso. Ad esempio la scoperta della tonalità ha portato allo sviluppo di tutta la musica occidentale e ha fatto raggiungere livelli sublimi alla musica classica, ma in un certo senso ha anche posto dei paletti per un lunghissimo periodo.


- parte prima
- parte seconda
- parte terza
- parte quarta

martedì 22 giugno 2010

FABRIZIO DE ROSSI RE – IMPROVVISAZIONE MUSICA E IMMAGINE


FABRIZIO DE ROSSI RE – IMPROVVISAZIONE MUSICA E IMMAGINE
Ideazione e realizzazione della colonna sonora di un breve film muto

Dal 30 luglio al 6 agosto 2010 al Campus delle Arti di San Gemini

INFO: http://www.campusdellearti.eu/

Laboratorio di scrittura creativa
Docente: FABRIZIO DE ROSSI RE - Programma del corso : Il corso, aperto a tutti i musicisti prevede l’ideazione e la realizzazione della colonna sonora di un breve film muto da eseguirsi dal vivo con un piccolo gruppo strumentale in cui il proprio strumento possa avere un ruolo di primo piano. Il lavoro verrà impostato e costruito all’interno di un laboratorio di scrittura creativa dove l’analisi del testo filmico e delle sue diverse possibilità di sonorizzazione procede di pari passo con la messa a punto della colonna sonora, realizzata anche attraverso la pratica dell’improvvisazione collettiva. Al di là del concerto finale, in cui le musiche dei partecipanti verranno eseguite dal vivo durante la proiezione dei film, obiettivo del corso è sviluppare le capacità di composizione e improvvisazione degli allievi attraverso una presa di coscienza delle proprie potenzialità creative.

INFO: http://www.campusdellearti.eu

Per informazioni dettagliate :

Prof.ssa ELEONORA MALAVASI

Tel./Fax (+39).06.98182425

Cell. (+39) .347. 8628781

E- mail: e.malavasi@campusdellearti.eu

Segreteria Campus delle Arti – Via Serafino Belfanti, 82 – 00166 Roma

Tel./Fax +39.06.98182425

FABRIZIO DE ROSSI RE Roma 1960.
La produzione di De Rossi Re è da diversi anni caratterizzata da un’ esplorazione aperta a 360 gradi che accoglie e coniuga varie esperienze stilisticamente multiformi sempre in bilico tra una diretta comunicazione e l’eredità linguistica della sperimentazione ( dalle opere di teatro musicale “Biancaneve” su libretto proprio “Cesare Lombroso “su libretto di A.Vianello ; “Musica senza Cuore” su libretto di F.Angeli con Paola Cortellesi ; “Tre per una” con Vittorio Sermonti fino alle recenti Rappresentatione per strumenti antichi, coro e orchestra commissionata dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Ricercare per clavicembalo e archi scritto per il prestigioso quartetto d’archi dei Berliner Philarmoniker ).
Ed inoltre le numerose opere per la radio tra le quali : “Terranera”, radiofilm su testo di Valerio Magrelli prodotto dalla RAI RadioTre per la regia di Giorgio Pressburger (1994); “Orti di guerra” striscia quotidiana di musica e poesia su testi di Edoardo Albinati, prodotta dalla RAI RadioTre (1995); “Tre per una” (per non dire l’Ernani) su testo di Vittorio Sermonti in occasione dell’anno verdiano (2001) “Il quadro di Buzzati” (2006) su testo di Luis Gabriel Santiago (in occasione del centenario della nascita di Dino Buzzati) ;
le musiche scritte per la danza: “L'ombra dentro la pietra”gruppo Entr'acte - produzione di Roma Europa Festival 1996 e del Teatro Hebbel di Berlino 1997). “Elettrotauri” su libretto di Luis Gabriel Santiago (produzione : Spoleto, 2004) “Alatiel” (melologo erotico-sentimentale su testo di Luis Gabriel Santiago ispirato al Decamerone di G.Boccaccio - commissione Centro Pietà dei Turchini di Napoli 2008) “Songs and memories” (L’Occhio della memoria: Caruso, cielo, terra, sole e mare con luna crescente) (commissione ISME International Society for Music Education - Bologna 2008) Terror vocis, due canti popolari agitati e disperati (2008) prodotto dalla Fondazione Musica per Roma ed eseguito all’Auditorium di Roma nel Festival Contemporanea (2008-2009) etc..
Tra le altre composizioni: "Terra trémuit" per tenore, coro e orchestra (commissione della Sagra Musicale Umbra in occasione del Giubileo del 2000), Progetto contemporaneo "Paludes" per l'Accademia Filarmonica Romana in collaborazione con il Teatro dell'Opera di Roma (1999), “An Imaginary portrait” per orchestra di strumenti antichi (commissione dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia 2000-2001 ), “Slow Dance” danzetta lenta e molle delle piccole fate (Omaggio a Verdi) per fisarmonica e orchestra ( commissione del Concorso 2 agosto di Bologna 2001 - Orchestra Toscanini di Parma).; “Valse” per orchestra ( Orchestra Sinfonica RAI di Torino 2006) ;
Le sue composizioni sono pubblicate ed incise da Adda Records, Agenda, BMG Ricordi CNI, Edipan, Fonit Cetra, I Move, QQD, RAI Trade, RCA, Semar, Sonzogno,

Electric Counterpoint I

Intervista a Marco Pavin, prima parte


La prima domanda è sempre quella classica: come è nato il suo amore e interesse per la chitarra e con quali strumenti suona o ha suonato? Qual è il suo background musicale?


Anche la risposta è classica…Da bambino avevo un amico che sapeva fare qualche accordo con la chitarra, ne rimasi affascinato e per la promozione chiesi ai miei genitori di regalarmene una: costava 12.000 lire… Ritengo non sia stata una cosa casuale. La chitarra è il mio strumento e non vorrei suonare altro. Per me l’amore per chitarra classica ed elettrica è stato parallelo. Ho compiuto gli studi classici ma ho sempre suonato anche l’elettrica per conto mio. In questo senso mi potrei definire un polistrumentista, ma delle 6 corde.
Il mio primo approccio musicale è stato con il jazz. In casa c’erano diversi dischi di be-bop (Charlie Parker soprattutto). Successivamente ho scoperto la musica classica.
Il mio background musicale? Ascolto veramente di tutto. Mi interessano tutte le novità, ma nutro uguale interesse anche per la musica antica, e vedo spesso affinità tra quest’ultima e l’avanguardia musicale. Un posto di rilievo lo occupano Jazz e improvvisazione. Ultimamente anche il rock.


Come è nato il suo interesse verso il repertorio contemporaneo e quali sono le correnti stilistiche nella quale lei si riconosci maggiormente? Il suo disco Electric Dream guarda palesemente verso forme musicali di stampo americano e newyorkese, in particolare verso il minimalismo …


Compiendo i miei studi al conservatorio, ed essendo la chitarra uno strumento molto proiettato verso il repertorio moderno e contemporaneo, non mi è stato difficile avvicinarmi alle correnti di avanguardia, che poi ho approfondito per conto mio. Nella musica e nell’arte in generale sono sempre stato attratto dalla modernità e dalla novità, forse anche grazie al background di studi scientifici che ho alle spalle. Ho esplorato in tutti questi anni diverse correnti stilistiche, e mi è difficile stabilire in quali mi riconosco. Posso senz’altro dire che la musica di Ligeti (che non ha scritto per chitarra) è per me un riferimento, ed ha in effetti a modo suo un approccio “minimale”. Per quanto riguarda il minimalismo americano, mi interessano sia l’approccio di Reich che quello di Glass, totalmente differenti. Non è un caso che un chitarrista elettrico di musica contemporanea guardi a occidente… negli Stati Uniti la chitarra elettrica ha avuto da sempre un ruolo di primo piano, e così è stato anche in ambito colto. Lì da molti anni è normale includere questo strumento negli organici di musica “seria”, mentre qui in Italia c’è ancora chi vede la cosa con diffidenza o storce il naso…

So che lei ha suonato con due compositori come Scott Johnson e Tim Brady, molto attenti alla presenza della chitarra elettrica nelle loro musiche e loro stessi chitarristi, come si è trovato con questi due musicisti?


Scott Johnson è un buon amico e condivide con me anche la passione per la montagna… Ci siamo visti diverse volte a New York, e nel 2008 a Padova abbiamo suonato in anteprima il suo pezzo per due chitarre elettriche Bowery Haunt, presente nel nuovo disco di Scott. E’ un compositore eccellente. Precursore di un certo tipo di minimalismo basato sull’imitazione della parola umana, ha in seguito sviluppato un linguaggio tutto suo, lontano da qualsiasi tipo di codifica accademica ma pur estremamente colto, risente molto del rock e trae spunti addirittura da semplice musica commerciale! Mi ricorda a volte Frank Zappa, altro mio grande amore.
Sono in costante contatto con Tim Brady, anche se non ho ancora avuto ancora modo di incontrarlo personalmente. Essendo anche un grande performer, le sue composizioni suonano stupendamente sulla chitarra elettrica. Ha scritto pagine veramente superbe e geniali, soprattutto ammiro le sue composizioni per chitarra sola. Eseguo regolarmente nei miei concerti suoi pezzi, che compariranno anche nel mio prossimo CD.
Scott e Tim hanno anche in comune due grandi qualità, che sono la semplicità e la modestia.

In Storia del Tango su Evaristo Carriego Borges parla della natura rissosa del tango con queste parole “..io direi che il tango e la milonga esprimono in maniera immediata qualcosa che molte volte i poeti hanno voluto dire con parole: la convinzione che combattere possa essere una festa…” al di là del gioco poetico nascosto nelle parole di Borges, lei come sente il Tango? Che rapporto ha con le musiche di Astor Piazzolla?


Borges mi piace molto ma in questo caso fatico a seguirlo. Da sempre amo il nuovo tango argentino di Piazzolla e lo suono anche spesso. Ho avuto modo di approfondirlo con il chitarrista uruguayano Betho Davezac. E’ un genere musicale che sento molto mio. Per quanto mi riguarda, la musica di Piazzolla non ha molto di “festoso”; esprime piuttosto un sentimento di angoscia e rassegnazione, ma anche di lucida coscienza. Nel tango argentino vedo l’uomo che, solo con se stesso, fa i conti con il significato della propria esistenza.

Berlioz disse che comporre per chitarra classica era difficile perché per farlo bisognava essere innanzitutto chitarristi, questa frase è stata spesso usata come una giustificazione per l’esiguità del repertorio di chitarra classica rispetto ad altri strumenti come il pianoforte e il violino. Allo stesso tempo è stata sempre più “messa in crisi” dal crescente interesse che la chitarra (vuoi classica, acustica, elettrica, midi) riscuote nella musica contemporanea. Come chitarrista lei quanto ritiene ci sia di veritiero ancora nella frase di Berlioz?


Berlioz aveva ragione, perché la chitarra è uno strumento veramente complesso! Anni fa ho avuto modo di parlare con il grande compositore ungherese Ferenc Farkas, il quale mi disse che, per comporre la sua Sonata per chitarra, aveva dovuto noleggiarne una e provare fisicamente su di essa le posizioni! Per non parlare poi delle infinite sfumature timbriche… il tutto elevato al quadrato se si parla di chitarra elettrica.
Bisogna riconoscere che dal ‘900 in poi le cose sono cambiate e molti grandi compositori hanno scritto per chitarra. Attualmente il pericolo potrebbe essere proprio quello di relegarla, cosa che in parte succede, al limbo degli affezionati delle 6 corde, cioè musica scritta da chitarristi per suonare bene sulla chitarra ed essere a sua volta ascoltata da chitarrofili. Pensiamo ai ripetitivi programmi da concerto di molti chitarristi classici… E’ necessario invece che la chitarra, anche quella elettrica, entri finalmente nel DNA dei compositori colti. Ma soprattutto che la “musica” entri nel DNA dei chitarristi.

- parte prima
- parte seconda
- parte terza
- parte quarta

lunedì 21 giugno 2010

Laboratorio di chitarra Florindo Baldissera - Masterclass di chitarra Elena Càsoli Fornesighe di Forno di Zoldo (BL) 22-29 agosto 2010


Laboratorio di chitarra Florindo Baldissera


Loc. Fornesighe di Forno di Zoldo (BL) 22-27 agosto 2010


Laboratorio aperto a chitarristi di ogni livello. Il primo giorno avrà luogo una prova di ammissione in cui il docente deciderà chi potrà partecipare in qualità di allievo effettivo. La prova di ammissione prevede un programma libero dai 7 ai 12 minuti, possibilmente eseguito a memoria. Gli iscritti non ammessi come effettivi potranno partecipare come allievi uditori. Il numero massimo di partecipanti è 12, selezionati in base alla data di arrivo della domanda di iscrizione. Gli allievi iscrittisi oltre il numero accettato potranno partecipare eventualmente in veste di uditori.


Masterclass di chitarra Elena Càsoli


Loc. Fornesighe di Forno di Zoldo (BL)28-29 agosto 2010


Due giornate dedicate ad esplorare e approfondire il repertorio contemporaneo per Chitarra, l’invenzione dei compositori, la complessità di nuove forme di scrittura musicale, il potenziale espressivo dei nuovi linguaggi. È prevista la partecipazione di allievi effettivi ed uditori. La Masterclass si aprirà il 28 agosto, con un seminario dedicato al rapporto tra interprete e scrittura non convenzionale, aleatoria, lontana dai parametri della notazione musicale tradizionale. Esempi, tecniche di studio, soluzioni, ascolti, esperimenti di lettura ed esecuzione che coinvolgeranno tutti i partecipanti.

MANIFESTAZIONI

22 Agosto - ore 21:00
Jeanne Christée (violino) - Florindo Baldissera (chitarra)

25 Agosto - ore 18:30
Carlo Mattiuzzo (chitarra)

27 Agosto ore 21:00
Concerto finale degli allievi del Laboratorio

28 Agosto ore 11:00
Compositori e nuove musiche per chitarra - Seminario di Elena Càsoli

28 Agosto ore 21:00
Virginia Arancio (chitarra)

29 Agosto ore 17:00
Concerto degli allievi della Masterclass

Il modulo di iscrizione va inviato entro il 31 luglio 2010, insieme alla copia
del versamento della tassa di iscrizione, a
Associazione Piodech Zoldan piazza R. Giacomel, 1
32010 Fornesighe di Zoldo (BL)

Per maggiori informazioni e per scaricare la brochure del corso:
http://www.piodech.it/




Marco Pavin: Biografia


Marco Pavin nasce a Padova nel 1962.
Inizia a suonare la chitarra all'eta' di 11 anni e presto si indirizza verso lo studio della chitarra classica; si diploma al Conservatorio "Pollini" di Padova nel 1987 e contemporaneamente consegue la laurea in fisica e studia chitarra elettrica e improvvisazione.
Segue corsi di perfezionamento in Italia e Francia con Betho Davezac e David Russell.
Come chitarrista classico si è affermato in diversi concorsi e selezioni nazionali, ottenendo nel 1991 il primo premio al concorso "Città di Genova" nella categoria duo (con flauto) e nel 1992 il primo premio assoluto nella categoria solisti al concorso "Riviera dei fiori" di Alassio.
Dal 1987 svolge attività concertistica come solista di chitarra classica, in formazioni cameristiche (duo di chitarre, duo con flauto, ecc.) e anche con orchestra, ottenendo fin dall'esordio positive valutazioni da parte della stampa.
Da sempre predilige il repertorio contemporaneo di cui è divenuto uno specialista; non a caso nel 1989 entra a far parte del gruppo INTERENSEMBLE con il quale ha importanti esperienze che vanno da Stravinsky alle nuove frontiere della musica d'oggi, inclusa la computer-music.
Come solista e in varie formazioni ha tenuto concerti in tutta Italia, in Francia, Germania, Belgio, Polonia, Cecoslovacchia, Croazia, Grecia, Romania, Egitto e 4 tour negli USA. Ha partecipato a importanti festival internazionali di musica contemporanea ed effettuato registrazioni per la RAI e diverse radio-televisioni estere.
Ha suonato anche in formazioni jazz e fusion (Slang, Renewal Quartet).
Da diversi anni si dedica prevalentemente alla chitarra elettrica e al suo utilizzo nella musica "colta", cercando un punto di incontro con altre realtà come jazz contemporaneo e rock. Nel 1995 suona a Bologna in uno dei primi contesti in cui la chitarra elettrica figura da strumento solista con orchestra, sotto la direzione di Arturo Tamayo e davanti a 3000 persone.
L'improvvisazione, parte fondamentale del suo linguaggio musicale, trova spesso spazio nelle sue programmazioni concertistiche, dove la chitarra elettrica solista si coniuga con una nutrita effettistica, live electronics e anche con l'uso del MIDI e di basi realizzate con il computer.
Con l'Interensemble ha realizzato 7 CD in svariati contesti che vanno dal minimalismo a Astor Piazzolla.
Nel 2001 l'uscita del suo primo CD come solista, "Electric Dream", interamente dedicato alla chitarra elettrica contemporanea e in cui è impegnato anche come compositore. Tra i brani una versione completamente elettrica del noto "Electric Counterpoint" di Steve Reich. Il CD è stato trasmesso radiofonicamente a Londra, in U.S.A. (Oberlin-OHIO) e in Australia (Perth).

domenica 20 giugno 2010

No time (at all) Magnus Andersson e Arturo Tallini in concerto 26 giugno 2010


26 giugno 2010, ore 21,00
Conservatorio di Santa Cecilia

Magnus Andersson, chitarra
Arturo Tallini, chitarra

No time (at all)
concerto di musica contemporanea per chitarra

Magnus Andersson, uno dei chitarristi più noti e attivi nella scena mondiale della musica contemporanea, fondatore della classe di chitarra ai Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt, e Arturo Tallini, assoluto protagonista nel panorama italiano di musica contemporanea per chitarra, saranno gli interpreti del concerto del prossimo 26 giugno nell'ambito della prima edizione del GuitFest, il Festival Internazionale di Chitarra del Conservatorio di Santa Cecilia.
Dall'unione di due chitarristi molto diversi - Andersson, da sempre interprete rigoroso di musiche dl taglio fortemente sperimentale, e Tallini, esecutore esperto attratto dalla spettacolarità della performance così come dall'improvvisazione - nasce l'idea di un concerto che esplora tutte le possibilità del duo contemporaneo, dalle impervie pagine di Lachenmann e Ferneyhough, alle strutture aperte di Pisati e Maderna.
Accanto a Chahack di Maurizio Pisati (composizione del 2009 espressamente dedicata a Tallini) e alla celebre Serenata per un satellite (1969) di Bruno Maderna, si inseriscono quindi due composizioni a struttura determinata come Salut für Caudwell per due chitarre (1977) del compositore tedesco Helmut Lachenmann - allievo di Luigi Nono e Karlheinz Stockhausen e tra i principali esponenti della musica concreta - e come No time (at all) per due chitarre (2004) del compositore inglese Brian Ferneyhough, idealmente scelto quale nome del concerto per il suo esplicito richiamo alla responsabilità dell'esecutore. “Nessun tempo (affatto)” sembra, al di là del titolo della composizione stessa, anche un buon manifesto per il momento politicamente difficile che sta attraversando la musica colta oggi.

PROGRAMMA
H. Lachenmann Salut für Caudwell
B. Ferneyhough No time (at all)
B. Maderna Serenata per un satellite
M. Pisati Chahack*

*scritto per A. Tallini

Magnus Andersson - svedese, ha studiato al Trinity College of Music di Londra e all'Accademia Musicale Viotti di Vercelli. Nel 1984 ha fondato la classe di chitarra nei Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt, dove ha insegnato fino al 1996. E' docente presso la Reale Accademia di Musica di Svezia a Stoccolma, è membro fondatore dell'innovativo gruppo di musica da camera Ensemble SON ed è stato direttore artistico del New Music Festival di Stoccolma fino al 2008. Tra i premi vinti, il Composers Union Interpreter Prize nel 1983 e il Kranischsteiner Prize a Darmstadt nel 1984.

Arturo Tallini - italiano, vincitore di vari premi in concorsi internazionali, tra i quali il primo premio Città di Alessandria e il terzo premio al prestigioso concorso Radio France, con conseguente ammissione all'Ecole Normale de Musique di Parigi dove ha conseguito con Alberto Ponce la License Superieur de Concertiste. Ha tenuto concerti in Europa, Africa e Stati Uniti; punto di riferimento per il repertorio contemporaneo, tra i vari dischi Tallini ha anche inciso nel 2005 il cd “Blu” con musica di Petrassi, Britten, D'Angelo, la prima incisione integrale di “Ko-Tha” di Giacinto Scelsi, un brano ai vertici del virtuosismo strumentale, e brani scritti per lui da D. Nicolau, M. Dall’Ongaro e G.V. Cresta. Dal 2007 è docente di chitarra presso il Conservatorio di Musica Santa Cecilia di Roma.

26 giugno 2010, ore 21,00
Conservatorio di Musica Santa Cecilia
No time (at all)
Magnus Andersson, chitarra; Arturo Tallini, chitarra
GuitFest, ingresso libero
Ufficio Stampa Arturo Tallini: STEFANIA BENIGNI, 335-8436057

IL GAZZETTINO edizione di Padova del 2 giugno 2010: Intervista alla Laverna Net Label Crew a cura di Caterina Cisotto







sabato 19 giugno 2010

Elena Càsoli in concerto a Milano Musica il 25 ottobre


lunedì 25 ottobre 2010
ore 20.30

Teatro Elfo Puccini
Sala Shakespeare

Aprirà la serata la proiezione del documentario
Nelle corde di Elena, omaggio a Elena Càsoli
Regia di Francesco Leprino (2008-09)- durata 35’

Un programma altamente poetico nelle mani sapienti di Elena Càsoli e del giovane Matteo Bonanni. Ai giochi di risonanze cangianti e quasi di simbiosi tra la percussione e la chitarra elettrica di Dufourt si oppone con inaudita e primitiva violenza Rebonds II di Xenakis, un pezzo che pietrifica l’ascoltatore per l’ossessiva esaltazione ritmica. Incastonato come una pietra preziosa Calmo, dolcissimo, lontano di Kurtág, in prima esecuzione assoluta. Altre due novità, rispettivamente di Perezzani e Pisati, danno al programma l’emozionante attesa del primo ascolto. (A.P.)

Elena Càsoli, chitarra
Matteo Bonanni, percussione
Walter Prati, regia del suono

Iannis Xenakis (1922-2001)
Repons II per percussione (1987-88)

Hugues Dufourt (1943)
L’île sonnante (1990)
per percussione e chitarra elettrica
Prima esecuzione in Italia

John Zorn (1953)
The Book of Heads (1996)
per chitarra elettrica

Paolo Perezzani (1955)
Tre poesie in forma di suono (2010)
per chitarra e percussione
Commissione di Milano Musica
Prima esecuzione assoluta

György Kurtág (1926)
Calmo, dolcissimo, lontano (2009-2010)
per chitarra
Prima esecuzione assoluta

Hugues Dufourt (1943)
La Cité de saules (1997)
per chitarra elettrica
e trasformazione del suono

Maurizio Pisati (1959)
ELETTRICOdrum (2010)

per chitarra elettrica
e percussione
Commissione di Milano Musica
Prima esecuzione assoluta

Recensione di landscapes – classical guitar di Mauro Tonolli, 2009


Fa decisamente piacere vedere finalmente qualche musicista classico reagire positivamente alle nuove situazioni create dai cambiamenti tecnologici e di mercato, invece di commiserarsi e di rimpiangere “il bel tempo perduto” è bello vedere qualcuno che con saggio e concreto pragmatismo cerca di adeguarsi alle nuove situazioni e di coglierne il lato positivo. E’ questo il caso di questo cd autoprodotto dal giovane chitarrista trentino Mauro Tonolli, che con molto coraggio e grande intraprendenza esegue un repertorio contemporaneo che partendo dalla “Sarabande” di Francis Poulenc arriva alla ghost track rigorosamente elettrica dell’ultima parte di “m,a,u,r,o” di Nicola Straffellini, passando per il “Preludio” del venezianissimo Gian Francesco Malipiero, allo “Studio da concerto” di Giorgio Francesco Ghedini e ai “Cinque preludi per chitarra” di Bruno Bettinelli.
Da buon milanese di origine e veneziano di adozione non posso che gioire nella scelta di questo repertorio non molto eseguito ed ascoltato che combina tra loro delle forme compositive sì contemporanee ma che allo stesso tempo si muovono senza mai rinnegare il senso di tradizione e il bagaglio culturale a loro precedenti, la sensazione qui non è quella di trovarsi di fronte a una netta rottura stilistica compositiva con il passato, bensì piuttosto di doversi confrontare con tematiche come quelle relative alle polifonie e al respiro interpretativo che le musiche consentono. Scelte e decisioni formali che Mauro Tonolli sembra padroneggiare e gestire senza problemi, muovendosi con disinvoltura e mostrando un bel suono caldo e pulito in grado di creare una piacevole sensazione di intimità musicale.
Penso che la scelta di realizzare questo disco sia stata una buona idea e un buon modo per “rompere il ghiaccio” e tentare di superare le difficoltà che in questi tempi difficili di cambiamenti sembrano particolarmente coinvolgere chi ha scelto di fare della musica sia un mestiere sia una scelta di vita lontana da certi atteggiamenti superficiali legati a ciarliere mode televisive.
Bella la fragorosa chiusura elettrica, una bella chitarra ruvida e tagliente, ho la sensazione che sentiremo ancora parlare di lui.

Empedocle70

venerdì 18 giugno 2010

IV Festival Internazionale di Chitarra di Castrocielo


Monacato di Villa Eucheria, Castrocielo (FR)

CONCERTI

Venerdì 16 luglio
Ore 21.00 Orchestra del corso di iniziazione chitarristica
Ore 21.30 Eon Guitar Quartet (Italia)

Sabato 17 luglio
Ore 21.00 Allievi del corso di interpretazione
Ore 21.30 Juan Lorenzo (Flamenco)

Domenica 18 luglio
Ore 21.00 Angelo Mirante
Ore 21.30 Duo Cristobal Pazmiño & Orlando Rojas (Ecuador Paraguay)

CORSI
dal 12 al 18 luglio

Eugenio Becherucci
“VI CORSO DI INTERPRETAZIONE CHITARRISTICA”

Pompeo Vernile
“III CORSO ANALISI E COMPOSIZIONE”

Master di Chitarra del Maestro Francesco Taranto

Master di Chitarra del Maestro Francesco Taranto nell’ambito del 2° Festival chitarristico di Collelongo


La quota di partecipazione per gli allievi effettivi è di 200,00 €. per l’intera durata del corso (10 giorni), comprensiva della quota di iscrizione. Per gli uditori la partecipazione è gratuita (su richiesta verrà rilasciato un attestato di frequenza)

Le iscrizioni dovranno pervenire entro il 20 luglio tramite e-mail info@rossorossini.com o telefonicamente al numero 347/8760109

Intervista con Mauro Tonolli, quarta parte


Parliamo di marketing. Quanto pensa che sia importante per un musicista moderno? Intendo dire: quanto è determinante essere dei buoni promotori di se stessi e del proprio lavoro nel mondo della musica di oggi?

E’sicuramente importante anche se prima di tutto bisogna creare rapporti personali e di stima con persone che lavorano nel settore, non si può fare solo con il marketing.

Come vede la crisi del mercato discografico, con il passaggio dal supporto digitale al download in mp3 e tutto questo nuovo scenario? Tutta questa passiva tendenza ad essere aggiornati e di possedere tonnellate di mp3 che difficilmente potranno essere ascoltati con la dovuta attenzione non comporta il rischio di trascurare la reale assimilazione di idee e di processi creativi? Le faccio questa domanda anche il relazione al fatto che lei ha autoprodotto il suo cd “landascape”…


Penso bisogni pensare il passaggio dal cd agli mp3 (o formati simili) in modo positivo, sono assolutamente cosciente degli svantaggi che questo comporta, per esempio la perdita di qualità mediante le compressioni o come diceva giustamente Lei il rischio di trascurare la reale assimilazione di idee e di processi creativi per la sovrabbondanza di materiale; non possiamo però tornare indietro.
Cerchiamo di vedere i vantaggi piuttosto che gli svantaggi, che non sono pochi: la quasi gratuità degli mp3 o affini, la possibilità di poter avere qualsiasi brano si desideri praticamente in tempo reale, la comodità di spostare una discoteca in un portatile o addirittura in un iPod. Questo per i semplici ascoltatori.
Pensiamo anche agli esecutori che possono far conoscere la propria musica su internet avendo una distribuzione mondiale con l’abbattimento dei costi di stampa, non è cosa da niente. Penso anche a You Tube che ha una funzione simile.
Può essere difficile prendere confidenza con questa nuova distribuzione ma molti musicisti la stanno già usando.
Io ho autoprodotto Landscapes con un concetto diverso. Ho voluto fissare i brani che per me hanno rappresentato la modernità ma che ora vivo come classici. Un punto di partenza che vuole dare ordine alle diverse e stimolanti esperienze che ho fatto in questi anni. Landscapes è quindi un progetto personale, svincolato dalla distribuzione, stampato in un numero limitato di copie che non sono in vendita.
Con Landscapes vorrei farmi conoscere soprattutto dai compositori e dai colleghi che da anni frequentano l’ambiente della musica moderna e contemporanea. Sono molto felice che Lei mi abbia dato spazio sul suo blog perché penso che la condivisione d’idee, di musica e partiture sia indispensabile. Ognuno, chi più chi meno, può fare la sua parte.

Ci consigli cinque dischi per lei indispensabili, da avere sempre con se.. i classici cinque dischi per l‘isola deserta.. Che musiche ascolta di solito?

Ascolto un po’ di tutto ma non ho dischi indispensabili; per non parlare solo di musica contemporanea Le cito cinque cantanti/gruppi che mi piacciono e ho ascoltato e ascolto volentieri: Radiohead, Nouvelle Vague, Noir Dèsir, Daniele Silvestri ed Elio e le Storie Tese.

Quali sono invece i suoi cinque spartiti indispensabili?

Non ho neanche spartiti indispensabili, sento più vicini i pezzi scritti per me, come quelli di Nicola Straffelini o il trio Beta test del compositore Alessandro Giannotti che a breve sarà pubblicato delle edizioni Taukay.
11) Con chi le piacerebbe suonare e chi le piacerebbe suonare? Quali sono i suoi prossimi progetti? Su cosa sta lavorando?
Mi piacerebbe collaborare con vari musicisti ma se devo fare alcuni nomi, esagerando, direi Elena Càsoli, Mauro Graziani e Massimiliano Viel.
Per quanto riguarda i progetti futuri; nei prossimi mesi registrerò con DIFONDO “ZANG TUMB TUMB - Battaglia a 9 piani. 1915, i Futuristi alla conquista del Monte Baldo!”, inizierò a studiare nuovi brani e ne commissionerò altri, questo entro l’estate, poi vedremo.


grazie Mauro, in bocca al lupo!

Empedocle70

giovedì 17 giugno 2010

Chitarra elettrica di Mauro Tonolli in vendita








caratteristiche tecniche
legno corpo: frassino
legno manico: ciliegio
legno tastiera: palissandro
tastiera a 22 tasti
pick up manico: seymour duncan jazz
pick up ponte: seymour duncan '59
meccaniche:gotoh
1 volume
switch 3 posizioni
ponte: shaller
chi fosse interessato può contattare Mauro Tonolli via email: ma_tonolli@yahoo.it

Stagione Internaionale.di Chitarra Classica 2010 Lodi


Intervista con Mauro Tonolli, terza parte



Luciano Berio ha scritto “la conservazione del passato ha un senso anche negativo, quanto diventa un modo di dimenticare la musica. L’ascoltatore ne ricava un’illusione di continuità che gli permette di selezionare quanto pare confermare quella stessa continuità e di censurare tutto quanto pare disturbarla”, che ruolo possono assumere la musica e i compositori contemporanei in questo contesto?

E’ una domanda complessa. Penso che Berio volesse sottolineare l’inutilità e la poca onestà intellettuale dei compositori che attingono a piene mani dal passato; penso che non ci siano dubbi che una sonata, anche se bellissima, nello stile di Beethoven ormai non abbia più senso. Però il confine è labile, non condannerei a priori chi ha una scrittura legata al passato, per esempio alla tonalità; sarà l’opera a farsi giudicare, non il suo procedimento o tecnica di composizione. Per quanto riguarda questa “illusione dell’ascoltatore” e della “censura di quanto lo disturba”… io non ci vedo un problema, anzi. Ogni ascoltatore è diverso e percepisce delle informazioni soggettive; considererei un traguardo molto alto poter comunicare a un vasto pubblico mantenendo diversi livelli di lettura.

Quale significato ha l’improvvisazione nella sua ricerca musicale? Si può tornare a parlare di improvvisazione in un repertorio così codificato come quello classico o bisogna per forza uscirne e rivolgersi ad altri repertori, jazz, contemporanea, etc


Nel repertorio della musica classica l’improvvisazione è quasi assente, l’improvvisazione veniva adottata sì da compositori classici ma non fa parte del repertorio, era una pratica. Oggi in un recital per pianoforte con musiche di Chopin nessun pianista si sognerebbe di improvvisare. Ci anche delle eccezioni, le cadenze per esempio sono delle vere e proprie improvvisazioni; anche nella musica rinascimentale e barocca l’improvvisazione ha un ruolo fondamentale.
Detto questo nella musica classica (che è un termine molto generico) è più pertinente parlare d’interpretazione più che d’improvvisazione.
Nella musica del XX secolo le cose cambiano e la libertà dell’esecutore cresce. Come noto nelle opere aleatorie l’interprete svolge un ruolo attivo nell’elaborazione del materiale compositivo ma anche in questo caso non parlerei di improvvisazione.
Se prendiamo per esempio un’opera di Maderna, “Y DESPUÉS”, nella parte finale l’esecutore deve concatenare dei frammenti in un ordine a piacere decidendo tra due agogiche e dinamiche diverse. E’ vero che l’esecutore in questo caso ha più libertà rispetto a uno spartito tradizionale ma non considererei questa un’improvvisazione. Le partiture aleatorie sono tantissime e i procedimenti spesso sono molto diversi ma non capita mai che il compositore non dia indicazioni, l’esecutore è vincolato da note tecniche e spesso da complicate legende.
Penso che per parlare di improvvisazione si debba uscire dal campo della musica classica.
Per me l’improvvisazione è stata importante soprattutto per una personale ricerca timbrica sullo strumento elettrico
.

Nel 1968 Derek Bailey chiese a Steve Lacy di definire in 15 secondi la differenza tra improvvisazione e composizione, la risposta fu “In 15 secondi la differenza tra composizione e improvvisazione è che nella composizione uno ha tutto il tempo di decidere che cosa dire in 15 secondi, mentre nell’improvvisazione uno ha 15 secondi” .. la risposta di Lacy era troppo ironica o corrisponde a verità?

Potrebbe corrispondere anche a verità, la differenza sostanziale secondo me è che la composizione scritta gestisce meglio tutti i rapporti architettonici del brano ed ha la possibilità di raggiungere una raffinatezza maggiore nei dettagli; può usare procedimenti complessi che non è possibile improvvisare. Dipende molto dal tipo di scrittura.