Il Maestro Angelo Barricelli suona l'Allegro Solenne de la Catedral di Agustín Barrios Mangoré nella splendida cornice della Cattedrale di Siviglia. Regista Andrea Aguzzi (empedocle70)
mercoledì 31 ottobre 2007
martedì 30 ottobre 2007
Festival Internazionale di Chitarra di Monterotondo
E' ormai alle porte la seconda edizione del Festival Internazionale di Chitarra Città di Monterotondo, organizzata dal Cantiere della Musica, in collaborazione con IMAIE, Comune di Monterotondo e la Regione Lazio, assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport. Ancor di più della precedente edizione quest'anno gli organizzatori hanno voluto dotare la città di Monterotondo di una manifestazione di respiro internazionale che favorisse la conoscenza della chitarra e ne valorizzasse l'immagine. Anche quest'anno il Cantiere della Musica ha mantenuto un filo costante col mondo concertistico internazionale, invitando il vincitore di uno dei più importanti concorsi internazionali del mondo, il "Michele Pittaluga" di Alessandria. Confermate anche le esibizioni del vincitore del concorso internazionale di Madrid, di quattro allievi scelti fra i migliori delle scuole di chitarra di altrettanti conservatori italiani e un allievo di post-diploma dell'Accademia di Musica di Cetinje (Montenegro). Le due grosse novità del 2007 saranno invece la masterclass di Alberto Ponce, la masterclass di Andrea Ballarin, uno dei più interessanti liutai italiani di chitarre elettriche, che aprirà una porta sul mondo complesso della chitarra elettrica, unita da un sottile filo alla chitarra classica, poi il Premio e la Mostra di Liuteria chitarristica a Palazzo Orsini.
«L'ambizione di far diventare Monterotondo - hanno spiegato gli organizzatori alla presentazione del nuovo Festival - un centro di riferimento per la chitarra, ci accompagna come un'utopia che speriamo di realizzare sempre meglio. Quest'anno abbiamo inoltre voluto strizzare l'occhio alla formazione, che da sempre contraddistingue la nostra attività nel Cantiere: durante il Festival si terrà un laboratorio attorno al brano "A portata di mano", del compositore montenegrino Senad Gacevic per clarinetto e ensemble di chitarre; inoltre gli insegnanti del Cantiere della Musica terranno gratuitamente un laboratorio di approccio alla chitarra per gli allievi delle scuole di Monterotondo che lo richiederanno».
«Ringrazio il Comune di Monterotondo- ha concluso il direttore artistico del Festival Arturo Tallini- per il patrocinio e l'aiuto finanziario offerti, la preside Manco dell'istituto comprensivo "eSpazia" per la collaborazione, i maestri Massimo Delle Cese (conservatorio di L'Aquila), Renato Samuelli (conservatorio di Verona), Claudio Marcotulli (conservatorio di Fermo) e Walter Zanetti (conservatorio di Bologna), docenti degli allievi in concerto».
Di seguito il programma completo del festival:
Venerdi 9 Novembre 2007
Ore 14.00
Sala Rodari
Primo incontro del laboratorio
A portata di mano
Sul brano del compositore montenegrino Senad Gacevic
con i ragazzi degli istituti comprensivi eSpazia e del Cantiere della Musica
gli incontri proseguiranno bisettimanalmente fino alla Prima Esecuzione del pezzo
che avrà luogo Domenica 2 Dicembre alle ore 11.30, nel primo dei 3 concerti-aperitivo (v. oltre)
Sabato 10 Novembre 2007
Ore 21.00
Palazzo Orsini, Sala Consiliare
Concerto di Tom Kerstens (Inghilterra)
Sabato 17 Novembre 2007
Ore 21.00
Sala Consiliare
Concerto
di Fernando Espì (Spagna)
Venerdi 23 Novembre 2007
Ore 15.30
Palazzo Orsini, Sale Affrescate
Primo Concorso di Liuteria Chitarristica Palazzo Orsini
Giuria:
Gioacchino Giussani, Liutaio (Italia)
Claudio Marcotulli, Concertista (Italia)
Dimitri Nicolau, Compositore (Grecia)
Alberto Ponce, Concertista (Spagna)
Antonino Scandurra, Liutaio (Italia)
Ore 21.00
Proclamazione e premiazione del vincitore del
Premio di Liuteria Chitarristica Palazzo Orsini
Sabato 24 Novembre 2007
Ore 10.00
Apertura della Masterclass di Alberto Ponce
Ore 11.00 – 20.00
Palazzo Orsini, Sale Affrescate
Prima Mostra di Liuteria Chitarristica Palazzo Orsini
Ore 21.00
Palazzo Orsini, Sala Consiliare
Concerto del vincitore del
Concorso Internazionale M. Pittaluga di Alessandria
Domenica 25 Novembre 2007
Ore 10.00 – 20.00
Palazzo Orsini, Sale Affrescate
Prima Mostra di Liuteria Chitarristica Palazzo Orsini
Ore 10 -13 e 16-20
Biblioteca Comunale, Sala Conferenze
Masterclass di Alberto Ponce
Lunedì 26 Novembre 2007
Ore 10-14
Biblioteca Comunale, Sala Conferenze
Masterclass di Alberto Ponce
Ore 18.00
Biblioteca Comunale, Sala Conferenze
Concerto Finale degli allievi della masterclass di Alberto Ponce
Sabato 1 Dicembre 2007
Ore 21.00
Palazzo Orsini Sala Consiliare
Concerto del vincitore del
Concorso Internazionale I. Guerrero di Madrid
Domenica 2 Dicembre 2007
Ore 11.00
Sala Rodari
Concerto di due allievi dei conservatori di
Fermo (Classe di Claudio Marcotulli) e L'Aquila (Classe di Massimo Delle Cese)
Sabato 8 dicembre 2007
Ore 21.00
Palazzo Orsini, Sala Consiliare
Concerto dell'Orchestra di Chitarre Centocorde di Milano
con la partecipazione di Arturo Tallini
Domenica 9 Dicembre 2007
Ore 11.00
Sala Rodari
Concerto di Bojana Brajovic della
Music Academy di Cetinje, Montenegro
Sabato 15 Dicembre 2007
Ore 17.00
Sala Rodari
Seminario: i segreti della chitarra elettrica
Andrea Ballarin, liutaio di chitarre elettriche
Ore 21.00
Palazzo Orsini, Sala Consiliare
Concerto di musica brasiliana per chitarra e percussioni
Gianluca Persichetti (Chitarra) e Stefano Rossini (percussioni)
Domenica 16 Dicembre 2007
Ore 11.00
Concerto di due allievi dei conservatori di
Bologna (Classe di Walter Zanetti) e Verona (Classe di Renato Samuelli)
Sabato 22 Dicembre 2007
Palazzo Orsini, Sala Consiliare
Ore 21.00
Concerto per chitarra flamenca, danzatore e percussioni
Juan Lorenzo (Chitarra) e Dario Carbonell (Danza e Percussioni)
Per info e contatti:
Arturo Tallini
(Direttore artistico e didattico)
06 90623223 347 9084175
arturotallini@libero.it
Mariantonietta De Santis
(Segreteria e coordinamento)
06 90626699
347 7115945
maridesa@libero.it
Daniele Goretti
(Ufficio stampa)
347/8795562
danygor@inwind.it
cantieredellamusica@libero.it
«L'ambizione di far diventare Monterotondo - hanno spiegato gli organizzatori alla presentazione del nuovo Festival - un centro di riferimento per la chitarra, ci accompagna come un'utopia che speriamo di realizzare sempre meglio. Quest'anno abbiamo inoltre voluto strizzare l'occhio alla formazione, che da sempre contraddistingue la nostra attività nel Cantiere: durante il Festival si terrà un laboratorio attorno al brano "A portata di mano", del compositore montenegrino Senad Gacevic per clarinetto e ensemble di chitarre; inoltre gli insegnanti del Cantiere della Musica terranno gratuitamente un laboratorio di approccio alla chitarra per gli allievi delle scuole di Monterotondo che lo richiederanno».
«Ringrazio il Comune di Monterotondo- ha concluso il direttore artistico del Festival Arturo Tallini- per il patrocinio e l'aiuto finanziario offerti, la preside Manco dell'istituto comprensivo "eSpazia" per la collaborazione, i maestri Massimo Delle Cese (conservatorio di L'Aquila), Renato Samuelli (conservatorio di Verona), Claudio Marcotulli (conservatorio di Fermo) e Walter Zanetti (conservatorio di Bologna), docenti degli allievi in concerto».
Di seguito il programma completo del festival:
Venerdi 9 Novembre 2007
Ore 14.00
Sala Rodari
Primo incontro del laboratorio
A portata di mano
Sul brano del compositore montenegrino Senad Gacevic
con i ragazzi degli istituti comprensivi eSpazia e del Cantiere della Musica
gli incontri proseguiranno bisettimanalmente fino alla Prima Esecuzione del pezzo
che avrà luogo Domenica 2 Dicembre alle ore 11.30, nel primo dei 3 concerti-aperitivo (v. oltre)
Sabato 10 Novembre 2007
Ore 21.00
Palazzo Orsini, Sala Consiliare
Concerto di Tom Kerstens (Inghilterra)
Sabato 17 Novembre 2007
Ore 21.00
Sala Consiliare
Concerto
di Fernando Espì (Spagna)
Venerdi 23 Novembre 2007
Ore 15.30
Palazzo Orsini, Sale Affrescate
Primo Concorso di Liuteria Chitarristica Palazzo Orsini
Giuria:
Gioacchino Giussani, Liutaio (Italia)
Claudio Marcotulli, Concertista (Italia)
Dimitri Nicolau, Compositore (Grecia)
Alberto Ponce, Concertista (Spagna)
Antonino Scandurra, Liutaio (Italia)
Ore 21.00
Proclamazione e premiazione del vincitore del
Premio di Liuteria Chitarristica Palazzo Orsini
Sabato 24 Novembre 2007
Ore 10.00
Apertura della Masterclass di Alberto Ponce
Ore 11.00 – 20.00
Palazzo Orsini, Sale Affrescate
Prima Mostra di Liuteria Chitarristica Palazzo Orsini
Ore 21.00
Palazzo Orsini, Sala Consiliare
Concerto del vincitore del
Concorso Internazionale M. Pittaluga di Alessandria
Domenica 25 Novembre 2007
Ore 10.00 – 20.00
Palazzo Orsini, Sale Affrescate
Prima Mostra di Liuteria Chitarristica Palazzo Orsini
Ore 10 -13 e 16-20
Biblioteca Comunale, Sala Conferenze
Masterclass di Alberto Ponce
Lunedì 26 Novembre 2007
Ore 10-14
Biblioteca Comunale, Sala Conferenze
Masterclass di Alberto Ponce
Ore 18.00
Biblioteca Comunale, Sala Conferenze
Concerto Finale degli allievi della masterclass di Alberto Ponce
Sabato 1 Dicembre 2007
Ore 21.00
Palazzo Orsini Sala Consiliare
Concerto del vincitore del
Concorso Internazionale I. Guerrero di Madrid
Domenica 2 Dicembre 2007
Ore 11.00
Sala Rodari
Concerto di due allievi dei conservatori di
Fermo (Classe di Claudio Marcotulli) e L'Aquila (Classe di Massimo Delle Cese)
Sabato 8 dicembre 2007
Ore 21.00
Palazzo Orsini, Sala Consiliare
Concerto dell'Orchestra di Chitarre Centocorde di Milano
con la partecipazione di Arturo Tallini
Domenica 9 Dicembre 2007
Ore 11.00
Sala Rodari
Concerto di Bojana Brajovic della
Music Academy di Cetinje, Montenegro
Sabato 15 Dicembre 2007
Ore 17.00
Sala Rodari
Seminario: i segreti della chitarra elettrica
Andrea Ballarin, liutaio di chitarre elettriche
Ore 21.00
Palazzo Orsini, Sala Consiliare
Concerto di musica brasiliana per chitarra e percussioni
Gianluca Persichetti (Chitarra) e Stefano Rossini (percussioni)
Domenica 16 Dicembre 2007
Ore 11.00
Concerto di due allievi dei conservatori di
Bologna (Classe di Walter Zanetti) e Verona (Classe di Renato Samuelli)
Sabato 22 Dicembre 2007
Palazzo Orsini, Sala Consiliare
Ore 21.00
Concerto per chitarra flamenca, danzatore e percussioni
Juan Lorenzo (Chitarra) e Dario Carbonell (Danza e Percussioni)
Per info e contatti:
Arturo Tallini
(Direttore artistico e didattico)
06 90623223 347 9084175
arturotallini@libero.it
Mariantonietta De Santis
(Segreteria e coordinamento)
06 90626699
347 7115945
maridesa@libero.it
Daniele Goretti
(Ufficio stampa)
347/8795562
danygor@inwind.it
cantieredellamusica@libero.it
lunedì 29 ottobre 2007
Blog Differentwaters
Cercate musica da tempo estinta? Siete appasionati del primo minimalismo americano e non riuscite davvero a trovare i lavori di LaMonte Young? Siete appassionati di musica aliena? Il disco che cercate da anni non verrà (forse) mai ristampato?
Provate a frugare in questo blog:
http://differentwaters.blogspot.com/
rimarrete stupiti....
Provate a frugare in questo blog:
http://differentwaters.blogspot.com/
rimarrete stupiti....
sabato 27 ottobre 2007
il calcio come cultura a colori e in b/n (saper perdere)
stasera mi sono ricordato di essere un tifoso (non violento),mi sono trovato per "caso" (ihihihi) in un circolo culurale modello caracas dove si vede anche il calcio,ho bevuto un pochino di rhum,bbbuooono,salute a tutti, cin cin...
mi sono leggermente abbattuto,la vecchia signora ha beccato 3 pappine dal Napoli Calcio,con 2 rigori (uno forse non c'era,ma...una volta tanto.......)
era tanto che non vedevo in bianco e nero,alla fine per sdrammatizzare o meglio sorridere alla delusione, ho festeggiato con i tifosi azzurri,qualcuno si è meravigliato, qualcun'altro no,ma credo che la prossima volta,se la zebra dovesse colorarsi, preferirò il bianco e nero siempre.
La nota positiva è che ho rivisto un vecchio amico, tale magnifico visbal segundo
L'ho abbracciato e mi sono commosso.
Saludos
mi sono leggermente abbattuto,la vecchia signora ha beccato 3 pappine dal Napoli Calcio,con 2 rigori (uno forse non c'era,ma...una volta tanto.......)
era tanto che non vedevo in bianco e nero,alla fine per sdrammatizzare o meglio sorridere alla delusione, ho festeggiato con i tifosi azzurri,qualcuno si è meravigliato, qualcun'altro no,ma credo che la prossima volta,se la zebra dovesse colorarsi, preferirò il bianco e nero siempre.
La nota positiva è che ho rivisto un vecchio amico, tale magnifico visbal segundo
L'ho abbracciato e mi sono commosso.
Saludos
Un atto dello spirito di Gianluca Cavallo
«Udire, come vedere, è immaginare; si tratta di un atto dello spirito»(1).
Questa frase, di Dujka Smoje, può riassumere e giustificare l’esperienza musicale di quella che è una delle figure più emblematiche dell’avanguardia musicale del dopoguerra, John Cage.
La sua opera presuppone una definizione di musica diversa da quella convenzionale, un altro senso della composizione che, ponendo interprete e pubblico sul piano del compositore, «è intesa come una dimostrazione della vita»(2).
Il musicista diviene sensibile alle vibrazioni dell’ambiente, di ogni suono di qualsiasi natura. Questo presuppone «la disponibilità, il distacco, il silenzio interiore, il vuoto», appunto un atto dello spirito. Questo tipo di concezione deriva dalla conoscenza da parte di Cage delle filosofie orientali come lo zen e il taoismo e diventa quindi una filosofia di vita prima che sperimentazione musicale, risultando effettivamente di difficile comprensione e accettazione se osservata secondo la concezione musicale tradizionale europea.
Presenterò qui brevemente un aspetto fondamentale della musica cageana: il silenzio, cui si può associare quello di alea. 4’33’’, forse il brano più conosciuto, è una composizione aleatoria in cui il silenzio fa da padrone: l’esecutore (originalmente un pianista) suddivide il tempo determinato dal titolo in tre movimenti nei quali l’unica indicazione data dal compositore è Tacet, letteralmente egli tace. Questo brano-simbolo mostra ciò che è evidente: né il silenzio né la musica in senso assoluto possono esistere. Il silenzio potenzialmente contiene tutti i suoni e tutti i rumori (che sono indifferenziati dai primi) ed è aperto a tutte le possibilità, divenendo indeterminato, aleatorio. Questa concezione deriva dalla filosofia zen, che come ho detto influenzò Cage, secondo la quale il silenzio (ku) va inteso come spazio in cui tutto avviene secondo la propria natura, sia nella realtà che nella mente umana: udire è immaginare. 4’33’’ vuole spostare quindi l’attenzione del pubblico sui suoni che esso stesso produce, insieme ai suoni imprevedibili, che determinano l’unicità di ogni esecuzione del brano. Per Cage, infatti, la reazione del pubblico di fronte ad un esecuzione, è parte integrante della stessa: la sua musica è una serie di eventi sonori legati tra loro da casualità e da un rapporto, mutante, di causa-effetto. Questa varietà di suoni rappresenta inoltre la realtà sonora che ci circonda quotidianamente secondo lo zen, che implica la consapevolezza del fluire degli eventi, anche quelli apparentemente più insignificanti.
I risultati udibili dell’azione sperimentale, per Cage, devono essere imprevedibili, anche per il compositore e l’interprete. Alla base di questo tipo di composizione sta la non-intenzionalità, la «mortificazione imposta a qualsiasi soggettività operante come fattore decisionale», che vale per tutte le parti coinvolte.
Considerando tutti questi aspetti dobbiamo ridefinire anche il concetto di silenzio, il cui risultato uditivo è imprevedibile, ma caratterizzato da una certa omogeneità di suono, sotto la quale si celano le differenze. Infatti, pur essendo differente ogni istante da quello immediatamente precedente o successivo, se si considera un lasso di tempo più o meno lungo, come i quattro minuti di 4’33’’, possiamo cogliere una certa omogeneità. Accettando questa definizione, possiamo affermare che anche brani come Organ²/ASLSP per organo, One12 per un lettore, Four6 per qualsiasi produttore di suoni, o anche Music for four per quartetto d’archi, possono considerarsi silenzio, in quanto caratterizzati da omogeneità di suono e in quanto portano il pubblico e l’interprete a concentrarsi sui più vari suoni della stessa natura di 4’33’’, che caratterizzano appunto il silenzio e sottolineano l’inserimento di qualsiasi realtà in un ambiente sonoro, che non si differenzia più dalla musica intesa come arte somma da proteggere dai rumori naturali o dai suoni provenienti dall’esterno rispetto al luogo di esecuzione – come la tradizione vuole fin da quando la produzione artistica musicale si è trasferita in ambienti chiusi, portando al disprezzo dei rumori e della musica di strada – ma si mischia con essi, includendoli nell’opera artistica.
«Il silenzio è sempre più perfetto della musica. Bisogna solo imparare ad ascoltarlo (…). Tutto è già pieno Noi non riusciamo neppure a immaginare quante cose ci siano nell’aria. (…) Le persone in generale non le vedono: non ascoltano tutto quanto si trova nel silenzio che ci circonda»(3)
Gianluca Cavallo
(1) Dujka Smoje, L’udibile e l’inudibile, in Le avanguardie musicali nel Novecento nella collana Enciclopedia della Musica, Einaudi, Milano, 2006, p. 187
(2) Cage in Dujka Smoje, L’udibile e l’inudibile, in Le avanguardie musicali nel Novecento nella collana Enciclopedia della Musica, Einaudi, Milano, 2006, p. 195
(3) Arvo Pärt in Dujka Smoje, L’udibile e l’inudibile, in Le avanguardie musicali nel Novecento nella collana Enciclopedia della Musica, Einaudi, Milano, 2006, p. 188
Questa frase, di Dujka Smoje, può riassumere e giustificare l’esperienza musicale di quella che è una delle figure più emblematiche dell’avanguardia musicale del dopoguerra, John Cage.
La sua opera presuppone una definizione di musica diversa da quella convenzionale, un altro senso della composizione che, ponendo interprete e pubblico sul piano del compositore, «è intesa come una dimostrazione della vita»(2).
Il musicista diviene sensibile alle vibrazioni dell’ambiente, di ogni suono di qualsiasi natura. Questo presuppone «la disponibilità, il distacco, il silenzio interiore, il vuoto», appunto un atto dello spirito. Questo tipo di concezione deriva dalla conoscenza da parte di Cage delle filosofie orientali come lo zen e il taoismo e diventa quindi una filosofia di vita prima che sperimentazione musicale, risultando effettivamente di difficile comprensione e accettazione se osservata secondo la concezione musicale tradizionale europea.
Presenterò qui brevemente un aspetto fondamentale della musica cageana: il silenzio, cui si può associare quello di alea. 4’33’’, forse il brano più conosciuto, è una composizione aleatoria in cui il silenzio fa da padrone: l’esecutore (originalmente un pianista) suddivide il tempo determinato dal titolo in tre movimenti nei quali l’unica indicazione data dal compositore è Tacet, letteralmente egli tace. Questo brano-simbolo mostra ciò che è evidente: né il silenzio né la musica in senso assoluto possono esistere. Il silenzio potenzialmente contiene tutti i suoni e tutti i rumori (che sono indifferenziati dai primi) ed è aperto a tutte le possibilità, divenendo indeterminato, aleatorio. Questa concezione deriva dalla filosofia zen, che come ho detto influenzò Cage, secondo la quale il silenzio (ku) va inteso come spazio in cui tutto avviene secondo la propria natura, sia nella realtà che nella mente umana: udire è immaginare. 4’33’’ vuole spostare quindi l’attenzione del pubblico sui suoni che esso stesso produce, insieme ai suoni imprevedibili, che determinano l’unicità di ogni esecuzione del brano. Per Cage, infatti, la reazione del pubblico di fronte ad un esecuzione, è parte integrante della stessa: la sua musica è una serie di eventi sonori legati tra loro da casualità e da un rapporto, mutante, di causa-effetto. Questa varietà di suoni rappresenta inoltre la realtà sonora che ci circonda quotidianamente secondo lo zen, che implica la consapevolezza del fluire degli eventi, anche quelli apparentemente più insignificanti.
I risultati udibili dell’azione sperimentale, per Cage, devono essere imprevedibili, anche per il compositore e l’interprete. Alla base di questo tipo di composizione sta la non-intenzionalità, la «mortificazione imposta a qualsiasi soggettività operante come fattore decisionale», che vale per tutte le parti coinvolte.
Considerando tutti questi aspetti dobbiamo ridefinire anche il concetto di silenzio, il cui risultato uditivo è imprevedibile, ma caratterizzato da una certa omogeneità di suono, sotto la quale si celano le differenze. Infatti, pur essendo differente ogni istante da quello immediatamente precedente o successivo, se si considera un lasso di tempo più o meno lungo, come i quattro minuti di 4’33’’, possiamo cogliere una certa omogeneità. Accettando questa definizione, possiamo affermare che anche brani come Organ²/ASLSP per organo, One12 per un lettore, Four6 per qualsiasi produttore di suoni, o anche Music for four per quartetto d’archi, possono considerarsi silenzio, in quanto caratterizzati da omogeneità di suono e in quanto portano il pubblico e l’interprete a concentrarsi sui più vari suoni della stessa natura di 4’33’’, che caratterizzano appunto il silenzio e sottolineano l’inserimento di qualsiasi realtà in un ambiente sonoro, che non si differenzia più dalla musica intesa come arte somma da proteggere dai rumori naturali o dai suoni provenienti dall’esterno rispetto al luogo di esecuzione – come la tradizione vuole fin da quando la produzione artistica musicale si è trasferita in ambienti chiusi, portando al disprezzo dei rumori e della musica di strada – ma si mischia con essi, includendoli nell’opera artistica.
«Il silenzio è sempre più perfetto della musica. Bisogna solo imparare ad ascoltarlo (…). Tutto è già pieno Noi non riusciamo neppure a immaginare quante cose ci siano nell’aria. (…) Le persone in generale non le vedono: non ascoltano tutto quanto si trova nel silenzio che ci circonda»(3)
Gianluca Cavallo
(1) Dujka Smoje, L’udibile e l’inudibile, in Le avanguardie musicali nel Novecento nella collana Enciclopedia della Musica, Einaudi, Milano, 2006, p. 187
(2) Cage in Dujka Smoje, L’udibile e l’inudibile, in Le avanguardie musicali nel Novecento nella collana Enciclopedia della Musica, Einaudi, Milano, 2006, p. 195
(3) Arvo Pärt in Dujka Smoje, L’udibile e l’inudibile, in Le avanguardie musicali nel Novecento nella collana Enciclopedia della Musica, Einaudi, Milano, 2006, p. 188
28/10/2007 Tributo ad Astor Piazzolla
Norman segnala: Tributo ad Astor Piazzolla
Artisti: Rubino Salvo (attore)
Velardi Davide (chitarrista)
Giorgio Buttitta (chitarrista)
Blanco Alessandro (chitarrista)
Concetta Maria (flautista)
Data: 28/10/2007
Ora di inizio: 18:45
Sede: Centro Marconi, Alcamo (TP)
Ambito: Stagione Concertistica 2007, Associazione “Amici della Musica” di Alcamo.
Programma: Cinco Piezas, chitarra sola (Davide Velardi) - Campero - Romantico - Accentuado - Tristòn - Compadre Histoire du Tango, chitarra e flauto (Alessandro Blanco, Concetta Maria) - Bordel 1900 - Cafe 1930 - Night Club 1960 - Concert d’aujurd’hui Tango Suite, duo di chitarra (Davide Velardi, Giorgio Buttitta) - Tango n.1, Deciso - Tango n.2, Andante - Tango n.3, Allegro Musiche di Astor Piazzolla
Info: eMail.: info@amicimusicaalcamo.it
WebSite.: http://www.amicimusicaalcamo.it/StagConcert.html
Artisti: Rubino Salvo (attore)
Velardi Davide (chitarrista)
Giorgio Buttitta (chitarrista)
Blanco Alessandro (chitarrista)
Concetta Maria (flautista)
Data: 28/10/2007
Ora di inizio: 18:45
Sede: Centro Marconi, Alcamo (TP)
Ambito: Stagione Concertistica 2007, Associazione “Amici della Musica” di Alcamo.
Programma: Cinco Piezas, chitarra sola (Davide Velardi) - Campero - Romantico - Accentuado - Tristòn - Compadre Histoire du Tango, chitarra e flauto (Alessandro Blanco, Concetta Maria) - Bordel 1900 - Cafe 1930 - Night Club 1960 - Concert d’aujurd’hui Tango Suite, duo di chitarra (Davide Velardi, Giorgio Buttitta) - Tango n.1, Deciso - Tango n.2, Andante - Tango n.3, Allegro Musiche di Astor Piazzolla
Info: eMail.: info@amicimusicaalcamo.it
WebSite.: http://www.amicimusicaalcamo.it/StagConcert.html
Jacopo da Montaio: virtual guitarist
Anche con questo piccolo esperimento siamo, si può dire, nei 'dintorni' della chitarra, pur non avendone il suo autore sfiorato nemmeno per caso le corde. Di cosa stiamo parlando? Semplice: di suoni chitarristici quali fonte di esperimenti di manipolazione e composizione elettronica.. Mettiamola così: mi piace definire 'intona-rumori' (mutuando l'antica terminologia futurista di Russolo) un moderno 'campionatore'. Questa macchina 'registra' i suoni e li rende disponibili per varie operazioni successive, generalmente legate all'utilizzo di apparecchiature midi. In teoria, si può campionare qualunque suono (o rumore), dalle note della chitarra al gorgheggiare di un merlo, per dire... Certo, la cosa è un po' più complessa da spiegare, ma, per farla breve, può succedere a un certo momento di avere a disposizione certi suoni, senza però essere condizionati dai limiti fisici, meccanici degli 'strumenti' che quei suoni hanno prodotto, e di poterli usare quindi, soli o associati ad altri, in una condizione di 'libertà' forse ancora da esplorare fino in fondo...
Ora, per la verità, anch'io in linea di principio sono d’accordo con l'idea di usare l'elettronica 'in maniera creativa', come si suol dire: cosa che potrebbe, anzi dovrebbe avere come conseguenza necessaria il fatto che il suono prodotto elettronicamente abbia una sua identità riconoscibile e distinguibile dal suono acustico. Ma, tanto per entrare subito in contraddizione (cosa volete, sono fatto così), per il momento uno dei progetti che più mi intriga riguarda il campionamento, il più fedele possibile, dei suoni di una buona chitarra classica; anche perché si trovano in circolazione ottimi suoni campionati di altri strumenti (di pianoforte, di arpa, per es.) e di chitarra, che io sappia, nulla.. per lo meno nulla di un livello paragonabile a quelli. Certo, si tratta di uno scopo dichiaratamente.. provvisorio: non è certo l’imitazione il fine ultimo di questi esperimenti. Come punto di partenza però, secondo me, può andar bene: anche studiare come i suoni si comportano quando sono sottoposti.. a varie forme di maltrattamenti può essere utile fonte d’apprendimento..
Jacopo da Montaio
http://it.share.geocities.com/normanczabo/neve0.mp3
Ora, per la verità, anch'io in linea di principio sono d’accordo con l'idea di usare l'elettronica 'in maniera creativa', come si suol dire: cosa che potrebbe, anzi dovrebbe avere come conseguenza necessaria il fatto che il suono prodotto elettronicamente abbia una sua identità riconoscibile e distinguibile dal suono acustico. Ma, tanto per entrare subito in contraddizione (cosa volete, sono fatto così), per il momento uno dei progetti che più mi intriga riguarda il campionamento, il più fedele possibile, dei suoni di una buona chitarra classica; anche perché si trovano in circolazione ottimi suoni campionati di altri strumenti (di pianoforte, di arpa, per es.) e di chitarra, che io sappia, nulla.. per lo meno nulla di un livello paragonabile a quelli. Certo, si tratta di uno scopo dichiaratamente.. provvisorio: non è certo l’imitazione il fine ultimo di questi esperimenti. Come punto di partenza però, secondo me, può andar bene: anche studiare come i suoni si comportano quando sono sottoposti.. a varie forme di maltrattamenti può essere utile fonte d’apprendimento..
Jacopo da Montaio
http://it.share.geocities.com/normanczabo/neve0.mp3
venerdì 26 ottobre 2007
Pisati transcribes Scarlatti for Elena Càsoli's guitar
Una grande chitarra e una grande chitarrista: Elena Càsoli.
Norman segnala questo interessante blog A chitarra du vinu
http://achitarraduvinu.spaces.live.com/
dedicato alla chitarra battente.
http://achitarraduvinu.spaces.live.com/
dedicato alla chitarra battente.
Paco De Lucia a Milano Guitar Festival
Si terrà a Milano (in vari luoghi della città), l’8, il 9 e l’11 novembre, la prima edizione del “Milano Guitar festival”, il festival organizzato da Energie Multimediali S.r.l con la direzione artistica di Ezio Guaitamacchi e con il patrocinio della Provincia di Milano.
Il programma della prima edizione del “Milano Guitar festival”, evento internazionale interamente rivolto al mito delle 6 e delle 12 corde, presenta tre giorni dedicati a questo strumento con incontri, seminari e concerti destinati a tutti gli appassionati ma anche ai semplici curiosi. Il programma dei concerti prevede: Dominic Frasca (per la prima volta in Europa) e forastiere, Paco De Lucia (unica data in Italia) e Mick Taylor (unica data in Italia).
Il cartellone del “Milano Guitar festival” prevede per la prima giornata (8 novembre) la serata di apertura dal titolo: “MILANO meets NEW YORK GUITAR FESTIVAL” che si terrà a partire dalle ore 21.30 alla Salumeria Della Musica di Milano (via Pasinetti 2, ingresso: Posto unico euro 15 + dir. Prev).
La serata sarà condotta da Ezio Guaitamacchi (direttore artistico del Milano Guitar Festival) alla presenza di David Spelman (direttore artistico del New York Guitar Festival).
Il pubblico potrà assistere all’esibizione di due grandi interpreti della chitarra: Dominic Frasca (leader della chitarra sperimentale negli Stati Uniti in esclusiva europea al Milano Guitar festival) e Forastiere (chitarrista unico ospite italiano al New York Guitar Festival 2008). Ospite d’eccezione sarà Pietro Nobile.
Nel corso della serata verrà consegnato ad un chitarrista d’eccezione il Premio “Jimi Hendrix”.
La seconda giornata, 9 novembre, si aprirà alle ore 17.00 presso il CPM - Centro Professione Musica di Milano (Via Elio Reguzzoni 15) dove si terrà l’incontro dal titolo: “The New York Guitar Festival 2008 & The Milano Guitar Festival”, presentazione del festival di New York e del gemellaggio con il Milano Guitar festival.
All’incontro parteciperanno: David Spelman (in qualità di direttore artistico del New York Guitar Festival), Dominic Frasca, Forastiere e Ezio Guaitamacchi (in qualità di direttore artistico del Milano Guitar Festival).
La giornata si concluderà alle ore 21.00 presso il Teatro dal Verme di Milano (Via San Giovanni sul Muro 2, Ingresso: Platea 1° settore euro 68,00/Platea 2° settore euro 55,00/Balconata euro 35,00 + dir. Prev) con il concerto di PACO DE LUCIA & BAND (unica data italiana).
Ad aprire l’ultima giornata del Milano Guitar festival (11 novembre), che si svolgerà presso l’Alcatraz di Milano (via Valtellina 25), la 30° edizione della Mostra mercato “Second Hand Guitars” (www.secondhandguitars.com) che si aprirà alle ore 11.00 e si prolungherà fino alle ore 18.30 (ingresso: euro 8,00).
Alle ore 15.30 si terrà il seminario dal titolo “Le chitarre dei Rolling Stones”. A seguire, alle ore 16.30, Mick Taylor (chitarrista dei Rolling Stones dal 1969 al 1974) incontrerà il pubblico del Milano Guitar Festival.
La giornata si concluderà alle ore 21.00 con l’unica data italiana di MICK TAYLOR & BAND (Ingresso: Posto unico euro 18,00 + dir. Prev.).
È possibile acquistare un unico biglietto per la giornata di domenica 11 novembre (mostra mercato e concerto di Mick Taylor) al costo di euro 22+ dir. prev.
Il programma della prima edizione del “Milano Guitar festival”, evento internazionale interamente rivolto al mito delle 6 e delle 12 corde, presenta tre giorni dedicati a questo strumento con incontri, seminari e concerti destinati a tutti gli appassionati ma anche ai semplici curiosi. Il programma dei concerti prevede: Dominic Frasca (per la prima volta in Europa) e forastiere, Paco De Lucia (unica data in Italia) e Mick Taylor (unica data in Italia).
Il cartellone del “Milano Guitar festival” prevede per la prima giornata (8 novembre) la serata di apertura dal titolo: “MILANO meets NEW YORK GUITAR FESTIVAL” che si terrà a partire dalle ore 21.30 alla Salumeria Della Musica di Milano (via Pasinetti 2, ingresso: Posto unico euro 15 + dir. Prev).
La serata sarà condotta da Ezio Guaitamacchi (direttore artistico del Milano Guitar Festival) alla presenza di David Spelman (direttore artistico del New York Guitar Festival).
Il pubblico potrà assistere all’esibizione di due grandi interpreti della chitarra: Dominic Frasca (leader della chitarra sperimentale negli Stati Uniti in esclusiva europea al Milano Guitar festival) e Forastiere (chitarrista unico ospite italiano al New York Guitar Festival 2008). Ospite d’eccezione sarà Pietro Nobile.
Nel corso della serata verrà consegnato ad un chitarrista d’eccezione il Premio “Jimi Hendrix”.
La seconda giornata, 9 novembre, si aprirà alle ore 17.00 presso il CPM - Centro Professione Musica di Milano (Via Elio Reguzzoni 15) dove si terrà l’incontro dal titolo: “The New York Guitar Festival 2008 & The Milano Guitar Festival”, presentazione del festival di New York e del gemellaggio con il Milano Guitar festival.
All’incontro parteciperanno: David Spelman (in qualità di direttore artistico del New York Guitar Festival), Dominic Frasca, Forastiere e Ezio Guaitamacchi (in qualità di direttore artistico del Milano Guitar Festival).
La giornata si concluderà alle ore 21.00 presso il Teatro dal Verme di Milano (Via San Giovanni sul Muro 2, Ingresso: Platea 1° settore euro 68,00/Platea 2° settore euro 55,00/Balconata euro 35,00 + dir. Prev) con il concerto di PACO DE LUCIA & BAND (unica data italiana).
Ad aprire l’ultima giornata del Milano Guitar festival (11 novembre), che si svolgerà presso l’Alcatraz di Milano (via Valtellina 25), la 30° edizione della Mostra mercato “Second Hand Guitars” (www.secondhandguitars.com) che si aprirà alle ore 11.00 e si prolungherà fino alle ore 18.30 (ingresso: euro 8,00).
Alle ore 15.30 si terrà il seminario dal titolo “Le chitarre dei Rolling Stones”. A seguire, alle ore 16.30, Mick Taylor (chitarrista dei Rolling Stones dal 1969 al 1974) incontrerà il pubblico del Milano Guitar Festival.
La giornata si concluderà alle ore 21.00 con l’unica data italiana di MICK TAYLOR & BAND (Ingresso: Posto unico euro 18,00 + dir. Prev.).
È possibile acquistare un unico biglietto per la giornata di domenica 11 novembre (mostra mercato e concerto di Mick Taylor) al costo di euro 22+ dir. prev.
Andrea Padova in concerto
Norman segnala il concerto del pianista Andrea Padova oggi alle ore 22.30 Radiotre Suite - La stanza della Musica.
mercoledì 24 ottobre 2007
That's All Folks: la musica di Carl Stalling
parte prima
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/06/thats-all-folks-la-musica-di-carl.html
parte seconda
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/06/thats-all-folks-la-musica-di-carl_16.html
parte terza
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/06/thats-all-folks-la-musica-di-carl_23.html
video
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/06/carl-stalling-skeleton-dance.html
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/06/carl-stalling-bugs-bunny-falling-hare.html
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/06/music-only-carl-stalling.html
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/06/don-quixote-1934.html
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/06/gold-rush-daze-looney-tunes.html
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/06/robert-clampett-russian-rhapsody-1944.html
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/06/thats-all-folks-la-musica-di-carl.html
parte seconda
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/06/thats-all-folks-la-musica-di-carl_16.html
parte terza
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/06/thats-all-folks-la-musica-di-carl_23.html
video
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/06/carl-stalling-skeleton-dance.html
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/06/carl-stalling-bugs-bunny-falling-hare.html
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Liuteria in Concerto
Liuteria in Concerto
Parte il 3 Novembre 2007 con termine 1 Marzo 2008 la rassegna Luteria in Concerto a Roma presso Teatro della Forma, Viale della Primavera 317 oragnizzata dal Maestro Francesco Taranto e dall'Associazione Culturale Rosso Rossini. Concerti di Francesco Taranto, Gabriele Del Giudice, Ciro Carbone, Antonio De Rose, Alessandro De Pau e Angelo Barricelli.
Date: 03 Novembre 2007 ore 20.00
22 Dicembre 2007 ore 20.00
19 Gennaio 2008 ore 20.00
6 Febbraio 2008 ore 20.00
1 Marzo 2008 ore 20.00
Per contatti Maestro Francesco Taranto 347-8760109
francescotaranto@francescotaranto.it
www.rossorossini.com
Parte il 3 Novembre 2007 con termine 1 Marzo 2008 la rassegna Luteria in Concerto a Roma presso Teatro della Forma, Viale della Primavera 317 oragnizzata dal Maestro Francesco Taranto e dall'Associazione Culturale Rosso Rossini. Concerti di Francesco Taranto, Gabriele Del Giudice, Ciro Carbone, Antonio De Rose, Alessandro De Pau e Angelo Barricelli.
Date: 03 Novembre 2007 ore 20.00
22 Dicembre 2007 ore 20.00
19 Gennaio 2008 ore 20.00
6 Febbraio 2008 ore 20.00
1 Marzo 2008 ore 20.00
Per contatti Maestro Francesco Taranto 347-8760109
francescotaranto@francescotaranto.it
www.rossorossini.com
Athanasius Kircher e la Musurgia mirifica di Carlo Mario Chierotti
Parte prima
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/04/athanasius-kircher-e-la-musurgia.html
Parte seconda
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/05/athanasius-kircher-e-la-musurgia.html
Parte terza
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/05/athanasius-kircher-e-la-musurgia_25.html
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/04/athanasius-kircher-e-la-musurgia.html
Parte seconda
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/05/athanasius-kircher-e-la-musurgia.html
Parte terza
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/05/athanasius-kircher-e-la-musurgia_25.html
Come affogare in un bicchier d'acqua di Fausto Bottai
Io sono un ungarettiano convinto.. Fin dai lontani tempi scolastici, davanti al poetico dilemma: preferisci il versante ungarettiano della 'parola nuda' o quello più discorsivo di Montale, rispondevo senza indugio Ungaretti! Ah, l'ineffabilità ungarettiana! Dopo di che, è ovvio, bisogna fare i conti con tanta estatica ammirazione. E' una cosa che mi capita con qualsiasi nume tutelare io abbia scelto in qualsivoglia manifestazione artistica. Se uno si sceglie un 'maestro', d'altra parte, non può far altro che studiarlo, copiarlo, usarlo, in definitiva parodiarlo.
E allora ecco il frutto di tanto amorevole studio:
Annego
In un calice
Di limpida acqua
P.S. Di questa poesia ho curato la stampa in dodici esemplari in carta debitamente riciclata, che contiene anche l'autoritratto dell'Autore da Giovane e una sezione (auto)critica dove si pongono le basi per uno studio approfondito delle varianti.
(Fausto Bottai)
Intervento n.1 -Che dire? Certo il Poeta non può prosaicamente confessare, come un qualsiasi comune mortale, di.. stare affogando in un bicchier d'acqua! Annegare in un calice.. è tutta un'altra cosa! Poi bisogna notare come quell'accenno alla limpidezza dell'elemento in cui il Poeta sprofonda offre immediatamente dell'evento una lettura, come dire, meno drammatica di quel che potrebbe sembrare a prima vista.
Perdersi, dicevo. E qui calza a pennello un cenno ad una delle varianti, poi abbandonate. So per certo che la poesia diceva infatti in un precedente versione:
Mi sono perduto
In un calice
Di limpida acqua
Qui l'intento indubbiamente metaforico dell'enunciato sembrerebbe reso molto più icasticamente! Se già è difficile annegare in un bicchier d'acqua, perdercisi, poi.. Si nota anche l'esplicito richiamo ad uno dei 'topoi' preferiti dalla Poesia di tutti i tempi, quasi un richiamo ancestrale: il perdersi, appunto, lo smarrirsi.. Perfino Dante, che era uno tosto, 'si perde' e tutto quel che segue (cioè l'intera Commedia)
è la logica conseguenza di quello smarrimento:
Io non so ben ridir com'io v'entrai,
tanto era pien di sonno in su quel punto..
(Inferno,I, vv.10-11)
Intervento n.2 -Ma allora perché il Poeta ha rinunciato a questa versione, in cui era così esplicito il richiamo a questo comune destino della Poesia? Perché è tornato ad un termine più pregnante, dato il contesto letterale del verso? Ebbene.. ricordate il Leopardi? Ecco come conclude l'Infinito:
Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
Questo insigne precedente potrebbe aver indotto il Poeta a ritenere che la forza metaforica dell'annegamento non fosse inferiore a quella dello smarrimento (e, volendo, neanche a quella dello sventramento o della decapitazione)… Ha errato?... Ai posteri l'ardua sentenza.
(Fauvel)
Errata corrige: il testo pubblicato in questa pagina conteneva le brevi note introduttive alla poesia scritte dall'autore e un commento di Fauvel suddiviso in due interventi.. Ora dovrebbe essere tutto più chiaro.
(Fausto Bottai)
E allora ecco il frutto di tanto amorevole studio:
Annego
In un calice
Di limpida acqua
P.S. Di questa poesia ho curato la stampa in dodici esemplari in carta debitamente riciclata, che contiene anche l'autoritratto dell'Autore da Giovane e una sezione (auto)critica dove si pongono le basi per uno studio approfondito delle varianti.
(Fausto Bottai)
Intervento n.1 -Che dire? Certo il Poeta non può prosaicamente confessare, come un qualsiasi comune mortale, di.. stare affogando in un bicchier d'acqua! Annegare in un calice.. è tutta un'altra cosa! Poi bisogna notare come quell'accenno alla limpidezza dell'elemento in cui il Poeta sprofonda offre immediatamente dell'evento una lettura, come dire, meno drammatica di quel che potrebbe sembrare a prima vista.
Perdersi, dicevo. E qui calza a pennello un cenno ad una delle varianti, poi abbandonate. So per certo che la poesia diceva infatti in un precedente versione:
Mi sono perduto
In un calice
Di limpida acqua
Qui l'intento indubbiamente metaforico dell'enunciato sembrerebbe reso molto più icasticamente! Se già è difficile annegare in un bicchier d'acqua, perdercisi, poi.. Si nota anche l'esplicito richiamo ad uno dei 'topoi' preferiti dalla Poesia di tutti i tempi, quasi un richiamo ancestrale: il perdersi, appunto, lo smarrirsi.. Perfino Dante, che era uno tosto, 'si perde' e tutto quel che segue (cioè l'intera Commedia)
è la logica conseguenza di quello smarrimento:
Io non so ben ridir com'io v'entrai,
tanto era pien di sonno in su quel punto..
(Inferno,I, vv.10-11)
Intervento n.2 -Ma allora perché il Poeta ha rinunciato a questa versione, in cui era così esplicito il richiamo a questo comune destino della Poesia? Perché è tornato ad un termine più pregnante, dato il contesto letterale del verso? Ebbene.. ricordate il Leopardi? Ecco come conclude l'Infinito:
Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
Questo insigne precedente potrebbe aver indotto il Poeta a ritenere che la forza metaforica dell'annegamento non fosse inferiore a quella dello smarrimento (e, volendo, neanche a quella dello sventramento o della decapitazione)… Ha errato?... Ai posteri l'ardua sentenza.
(Fauvel)
Errata corrige: il testo pubblicato in questa pagina conteneva le brevi note introduttive alla poesia scritte dall'autore e un commento di Fauvel suddiviso in due interventi.. Ora dovrebbe essere tutto più chiaro.
(Fausto Bottai)
Variazioni di stile su una favola di Esopo di Fausto Bottai
parte prima
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/04/variazioni-di-stile-su-una-favola-di.html
parte seconda
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/05/variazioni-di-stile-su-una-favola-di.html
parte terza
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/03/variazioni-di-stile-su-una-favola-di.html
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/04/variazioni-di-stile-su-una-favola-di.html
parte seconda
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/05/variazioni-di-stile-su-una-favola-di.html
parte terza
http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/03/variazioni-di-stile-su-una-favola-di.html
sabato 20 ottobre 2007
Ralph Towner: una chitarra oltre il tempo
Testo
Parte seconda http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/04/ralph-towner-una-chitarra-oltre-il_07.html
Video
The Reluctant Bride http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/04/ralph-towner-reluctant-bride.html
I fall in love too easily http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/04/ralph-towner-i-fall-in-love-too-easily.html
Su Giullaresque ed altro: musica modale (e neo-modale)
Su Giullaresque ed altro: musica modale (e neo-modale)
Parte 1 http://chitarraedintorni.blogspot.com/2007/12/su-giullaresque-ed-altro-musica-modale.html
Parte 2 http://chitarraedintorni.blogspot.com/2007/12/su-giullaresque-ed-altro-musica-modale_26.html
Parte 3 http://chitarraedintorni.blogspot.com/2007/12/su-giullaresque-ed-altro-musica-modale_15.html
Parte 4 http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/01/su-giullaresque-ed-altro-musica-modale.html
Parte 5 http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/01/su-giullaresque-ed-altro-musica-modale_25.html
Parte 1 http://chitarraedintorni.blogspot.com/2007/12/su-giullaresque-ed-altro-musica-modale.html
Parte 2 http://chitarraedintorni.blogspot.com/2007/12/su-giullaresque-ed-altro-musica-modale_26.html
Parte 3 http://chitarraedintorni.blogspot.com/2007/12/su-giullaresque-ed-altro-musica-modale_15.html
Parte 4 http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/01/su-giullaresque-ed-altro-musica-modale.html
Parte 5 http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/01/su-giullaresque-ed-altro-musica-modale_25.html
Guida introduttiva agli strumenti musicali meccanici
Parte 1 http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/02/guida-introduttiva-agli-strumenti.html
Parte 2 http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/03/guida-introduttiva-agli-strumenti.html
Parte 3 http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/02/guida-introduttiva-agli-strumenti_17.html
Parte 4 http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/03/guida-introduttiva-agli-strumenti_25.html
Parte 5 http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/03/guida-introduttiva-agli-strumenti_31.html
http://www.ammi-italia.com
Parte 2 http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/03/guida-introduttiva-agli-strumenti.html
Parte 3 http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/02/guida-introduttiva-agli-strumenti_17.html
Parte 4 http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/03/guida-introduttiva-agli-strumenti_25.html
Parte 5 http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/03/guida-introduttiva-agli-strumenti_31.html
http://www.ammi-italia.com
lunedì 1 ottobre 2007
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