martedì 18 maggio 2010

Spring in Duo in concerto


SPRING IN DUO
Sabato 22 Maggio, ore 18,30
Latina, Associazione Culturale Stoà
MARIA TERESA BATTISTESSA, Clarinetto e Corno di bassetto
ALESSANDRA NOVAGA, Chitarra

PROGRAMMA

Paolo Fontana dagli Otto Pezzi (9')
In fondo al mare mosso
Il pagliaccio della sagra
Rimpianto di un esiliato
Spiccando il volo

Alessandro Cerino Bagliori di altri cieli (8')

Giancarlo Facchinetti Fantasia Breve (7')

Antonio Eros Negri Fantasia sul Fandango (13')
Aria di Fandango
Berceuse
Fuga

Laurent Boutros Amasia
Métisse (13')

Fantasia Breve di Giancarlo Facchinetti è stata composta nel Febbraio 2010 per lo Spring In Duo e, in questa occasione, verrà presentato in prima esecuzione assoluta.

La Fantasia sul Fandango di Antonio Eros Negri è stata composta per lo Spring In Duo

Laurent Boutros ha dedicato Métisse allo Spring In Duo.

SPRING IN DUO
Fondato nel 2006 dalla clarinettista Maria Teresa Battistessa e dalla chitarrista Alessandra Novaga, Spring In Duo è nato dal desiderio di unire le singole esperienze in un progetto comune nonché dalla curiosità di esplorare i mondi sonori che i due strumenti potevano creare insieme.
Duo singolare quello del clarinetto con la chitarra, ma ricco di sorprese. Il repertorio originale si è rivelato da subito insufficiente a garantire un percorso ricco e soddisfacente. Qualcosa esisteva nella letteratura dell'Ottocento, qualcosa si è potuto trascrivere, ma dal suo esordio a oggi si è delineato un profilo del tutto inaspettato. Il repertorio del Duo infatti, ormai include solo opere contemporanee di compositori con cui le due musiciste sono in stretto contatto. Quasi tutto quello che suonano è stato eseguito da loro in prima esecuzione; a volte si è trattato di musiche tenute nel cassetto per più di trent'anni, come per i Tre Pezzi del compositore bresciano Giancarlo Facchinetti, a volte si è trattato di un'opera scritta per loro, come nel caso di Fantasia sul Fandango che il compositore Antonio Eros Negri ha dedicato al Duo. A questo punto del loro lavoro il progetto futuro è volto a cercare collaborazioni con nuovi compositori al fine di ampliare il repertorio e di sondare le possibilità di questa formazione.
Il Duo ha registrato per la Rai Radio Tre e prossimamente uscirà il primo disco per l'etichetta Preludio.
Per maggiori informazioni potete visitare il sito www.springinduo.com

Maria Teresa BATTISTESSA si è diplomata in clarinetto presso il Conservatorio di Novara sotto la guida del M° Primo Borali e ha conseguito il Solisten Diplom con merito presso il Conservatorio di Berna; si è inoltre perfezionata con Hans Deinzer (Corsi Internazionali di Bobbio) e con Kurt Weber a Berna.
E’ stata vincitrice di concorsi Nazionali e Internazionali; ha collaborato con il Piccolo Teatro di Milano, l’Orchestra Civica di fiati di Milano, il Concertino Basel, l’O. de Chambre de Neuchatel, i Pomeriggi Musicali di Milano e il Teatro alla Scala.
Ha partecipato alla registrazione dei seguenti CD : “Ta Matete Living music” (A.Cerino/M.Iannelli 2003 corno di bassetto, voce), “Un soffio soltanto”(G.M.Liuni 2004 clar.corno di bassetto), “Taran’sax (C.Castiglione 2005 sax alto), “Conversation with Africa” (G.M.Liuni 2006 corno di bassetto).Accanto all’attività concertistica svolge attività didattica

Alessandra NOVAGA ha compiuto i suoi studi sotto la guida di Stefano Grondona e di Oscar Ghiglia al Conservatorio di Vicenza e alla Musik Akademie di Basilea. Ad Atene ha avuto un importante incontro con Paul Galbraith, una delle figure che più la ha ispirata. In questi anni ha suonato sia in formazioni da camera che da solista in molte città italiane e europee, ricordando, tra le altre, Milano, Roma, Londra e Vienna. Con l'ensemble di chitarre “Nova Lira Orfeo” diretto da Stefano Grondona, ha inciso il cd Homenaje pubblicato dalla Stradivarius. Ha avuto anche esperienze teatrali suonando in scena per lo spettacolo Le muse orfane al Teatro dell'Elfo di Milano e collaborando con l'attrice Elena Russo Arman con cui da anni mette in scena Platero y Yo, il melologo di Mario Castelnuovo Tedesco. Ha registrato per la Rai Radiotre.

Note dei Compositori

Paolo Fontana Otto Pezzi per Clarinetto e Chitarra
Gli Otto Pezzi sono dei piccoli quadri descrittivi e brillanti, composti lasciando andare le mani sulla tastiera della chitarra e immaginando il suono di un clarinetto che completi le esigenze espressive. In fondo al mare mosso è l'animo irrequieto in continuo movimento. Un arpeggio della chitarra che non trova pace, incastrato a terzine serrate del clarinetto che sfociano in una melodia dal sapore antico, a simboleggiare come in fondo ai moti disperati dell'animo umano ci sia sempre una causa sostanzialmente semplice, che però viene amplificata dalla nostra naturale tendenza alla complicazione. Il pagliaccio della sagra. Il compositore, desideroso di tranquillità, affittò una piccola casetta a Barbarano Romano, un paesino in provincia di Viterbo. Nel periodo delle feste patronali si imbatté in un anziano saltimbanco che, armato di trampoli e birilli, intratteneva il pubblico in cambio di qualche spicciolo. Il brano lo descrive alternando a momenti goffi e caricaturali una melodia semplice e colma di tenerezza. Rimpianto di un esiliato, dedicato al grande amico Andrea Graziano, col quale l'autore è cresciuto che, per cause di lavoro, è stato costretto a trasferirsi a Brescia lasciando la sua amata Roma. Egli si definiva appunto un esiliato, essendosi trovato lontano, suo malgrado, dai legami e dagli affetti. Il canto desolato del clarinetto è sostenuto da un accompagnamento minimalista della chitarra, la quale esplode in un solo rabbioso destinato però alla rassegnazione. Spiccando il volo. Ossequio al Maestro Claudio Scozzafava al quale l'autore deve la sua prima formazione e il gusto per le belle cose. L'autore utilizza il simbolo del pulcino di aquila che, ormai cresciuto e preparato dai sicuri insegnamenti, è pronto a lasciare il nido da solo, spiccando il volo verso la propria vita. Il brano è costruito su una piccola cellula melodica ispirata al compositore trecentesco Francesco Landini, che viene variata e inserita in ritmi complessi con continui spostamenti d'accento.

Antonio Eros Negri Fantasia sul Fandango
Fantasia sul Fandango è una composizione di grande difficoltà esecutiva per corno di bassetto, clarinetto e chitarra destinata a due esecutori. La grande forma si articola in tre movimenti: “Aria di Fandango”, “Berceuse” e “Fuga”; il cambio di strumento da parte del clarinettista, tuttavia, non coincide con l’articolazione strutturale del brano. Ciò crea alla vista, ancor più che all’udito, la sensazione di una scansione formale diversa da quella determinata dalla tripartizione. Sebbene all’ascolto emerga un linguaggio evocativo e intelligibile, l’analisi mette in luce caratteristiche compositive inaspettatamente prossime alla serialità: il primo tempo è infatti imperniato su otto dei dodici suoni della scala cromatica, mentre il secondo tempo è costruito solo sui quattro suoni rimanenti. Altro punto in comune con il distante mondo delle neo-avanguardie della fine del secolo scorso è il radicale utilizzo dei limiti estremi della tessitura degli strumenti. Dal punto di vista della sonorità emerge una ricerca chiaramente improntata sia alla compenetrazione timbrica fra corno di bassetto (o clarinetto) e chitarra, sia alla copiosità di gesti strumentali tipicamente caratteristici dei singoli strumenti. Tali gesti strumentali nel corso del brano sono tuttavia assunti dall’altro strumentista in una sorta di scambio di ruoli.

Laurent Boutros Métisse
Mi piace muovermi tra due universi stranieri ma vicini per le loro sensibilità. Métisse è un esempio di musica ispirata da due universi opposti. Contaminazione è la parola? In francese è métissage. Il primo universo è l'occidente (Cuba, i Caraibi, con suoi ritmi caratteristici spesso presenti nel brano) l'altro è l'est o il medioriente con le sue caratteristiche melodie e scale caucasiche.

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