Uotha (si legge come water) è primo disco del catalogo della recente etichetta discografica Nu Bop Records di Silipo & Mortarino, il cui nome già tradisce un’interesse verso il jazz e la musica afro-americana. Se chi ben inizia è a metà dell’opera, questo disco fa presagire un catalogo di tutto interesse! Deve essere stata infatti una serata eccezionale quella del 4 settembre 2004 al Festival Jazz di Sant’Anna Arresi in Sardegna, una serata che ha visto esibirsi dal vivo due artisti così bravi e allo stesso tempo diversi come Hamid Drake alle percussioni e batteria e Paolo Angeli alla chitarra sarda preparata.
Ascoltando il disco, che è la fedele registrazione della serata, senza trucchi o sovraincisioni, sembra difficile credere che l’incontro dei due sia avvenuto da poco nell’ambito del festival: la loro sinergia musicale e l’intenso scambio che essi riescono a generare lascia a dir poco stupiti per la brillantezza delle idee che riescono a esporre non solo senza apparente fatica, ma con un’interscambio e una interazione strumentale a dir poco notevole. Hamid Drake è un vero maestro nel creare basi poliritmiche torrenziali su cui si innestano senza fatica i suoni incredibili che Angeli estrae dalla sua chitarra preparata. I due si scambiano la palla come due esperti giocatori costruendo ogni volta un gioco di ricami meravigliosi a dimostrazione non solo della loro bravura musicale ma anche della loro notevole apertura mentale: ritmi africani, musica popolare sarda, avangarde, sperimentazione e free jazz scandiscono quella che sicuramente è stata una serata ad alta gradazione musicale.
Un disco intelligente che non si esaurisce al primo ascolto ma che continua a crescere di nuove sfumature ad ogni nuovo giro nel lettore cd, registrazione eccellente e bello il digipack della confezione.
Come dicevo, chi ben inizia…
Ascoltando il disco, che è la fedele registrazione della serata, senza trucchi o sovraincisioni, sembra difficile credere che l’incontro dei due sia avvenuto da poco nell’ambito del festival: la loro sinergia musicale e l’intenso scambio che essi riescono a generare lascia a dir poco stupiti per la brillantezza delle idee che riescono a esporre non solo senza apparente fatica, ma con un’interscambio e una interazione strumentale a dir poco notevole. Hamid Drake è un vero maestro nel creare basi poliritmiche torrenziali su cui si innestano senza fatica i suoni incredibili che Angeli estrae dalla sua chitarra preparata. I due si scambiano la palla come due esperti giocatori costruendo ogni volta un gioco di ricami meravigliosi a dimostrazione non solo della loro bravura musicale ma anche della loro notevole apertura mentale: ritmi africani, musica popolare sarda, avangarde, sperimentazione e free jazz scandiscono quella che sicuramente è stata una serata ad alta gradazione musicale.
Un disco intelligente che non si esaurisce al primo ascolto ma che continua a crescere di nuove sfumature ad ogni nuovo giro nel lettore cd, registrazione eccellente e bello il digipack della confezione.
Come dicevo, chi ben inizia…
Empedocle70
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