giovedì 5 febbraio 2009

Fragilité, la prima netlabel di musica contemporanea di Empedocle70


Una delle domande che rivolgo a ogni intervista che faccio è sempre dedicata al nuovo modo di intendere la musica a seguito dei cambiamenti comportati da internete e dalla diffuione della musica on-line. E’ quindi con una certa soddisfazione e molta simpatia che mi sono avvicinato a questa netlabel non solo devota alla cosiddetta "musica clas­sica contemporanea", ma soprattutto diretta emanazione di un conservatorio e delle musiche che da quel contesto muovono. L'esperienza è molto interessante e spero dia il via a tante iniziative di questo tipo: il conservatorio di cui si parla è quello di Mosca, intitolato per inciso a Pyotr llyich Ciajkov­skij, che vi insegnò. Tra i tanti che nell'ultimo seco­lo e mezzo vi hanno studiato e/o insegnato vi sono, andando alla rinfusa, personaggi rispondenti ai nomi di Rachmaninov, Scriabin, Schnittke, Svia­toslav Richter o anche Ashkenazy e la Gubaidulina.
Forse sbaglierò ma credo che esista una percentuale non indifferente di appassionati di musica per i quali se già il mondo della musica classica non è esattamente un libro aperto, quello dei conservatori rappresenta un autentico mistero, e questo nonostante la grande diffusione di cui parecchi materiali "colti" hanno goduto anche presso ambienti popular. Insomma io stesso mi domando a volte passando davanti ai muri di pietra dela Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia: che musica si suona nei conservatori? I giovani compositori che lì si for­mano, che linguaggi adoperano? In un'epoca che ha assistito a esperimenti e traumi d'ogni sorta, cosa mal potrà provenire da questi austeri e un po' ammuffiti santuari della “grande Musica"?
Ecco, nel suo piccolo (e anche nella sua specificità geografi­ca‑territoriale) Fragilité qualche indizio lo dà. I compositori le cui opere vengono presentate sul sito, sono quasi tutti nati nella prima metà degli anni '80; sono cresciuti nella Russia dei dopo URSS e hanno imparato a convivere, musicalmente par­lando, con gli stessi linguaggi dei loro corrispettivi "di qua dal muro", per capirci meglio: elettronica per loro significa solo Stockhausen ma anche Aphex Twin e il jazz, il rock e il pop non sono certo materiali sconosciuti e bastardi.
Oltre al proprio sito, la net label dei Conservatorio di Mosca ha anche un suo MySpace, un suo profilo Last Fm, e un suo canale You Tube: facile quindi, da non iniziati, spiare in un mondo percepito alle volte tanto lontano da sfiorare l'esoterico, anche per chi di certe musiche si ciba (magari a furia di click). Da visitare, ascoltare e prendere ad esempio, anche per i Conservatori italiani!

http://fragilite.com/en/

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