Caprichos de simios y burros
-cinque capricci per Goya- Chitarra
di
Maurizio Pisati
Mauro Tonolli Guitar
Rovereto, Sala Filarmonica
4 marzo 2011
Scimmie asini suoni e capricci: come i capricci infantili -che osservati con cura rivelano ragioni profonde e i bisogni più antichi- questi schizzi nascono quasi d’istinto, col respiro e con lo sguardo divertito.
L’amico, Jürgen Ruck, chiede un capriccio per la sua Chitarra: eccolo, ma per capricco cinque, e per capriccio la Chitarra capovolta è in mano alla scimmia che per capriccio dipinge l’asino che a sua volta s’incapriccia di pensare e
studiare e professare scienza.
E la Chitarra sempre lì, capricciosa, a ridere.
La Chitarra è da sempre per me terreno primo di esplorazione e invenzione, ma questa volta è il suono più tradizionale a tracciare il percorso, mentre capricciose deviazioni del tocco e del pensiero circoscrivono volubili le forme, nella più pura tradizione virtuosistica del Capriccio solistico musicale.
Un assodato truismo, o un luogo comune, vogliono l’artista scimmia della natura e Goya proprio in questa scimmia pone un ironico e serioso autoritratto. Così eccolo dipingere l’asino, (lui -la scimmia- pittore del re....), o suonare il retro senza corde di una chitarra e l’asino-re serio ad ascoltare, finché proprio lui, asino, o re, diviene protagonista e studia, cerca la propria genealogia, cura gli infermi e insegna ai discepoli.
Questo asino, con Goya, temiamo più che la scimmia capricciosa.
Monkeys, donkeys, sounds and caprices: caprices like children's tantrums - when closely observed reveal profound reasons and most ancient needs - these sketches were born almost instinctively, with an amused breath and look.
The friend, Jürgen Ruck, asks for a capriccio for his Guitar: here it is, but for a caprice instead there are five, and for a caprice, the Guitar is held upside-down by the monkey who, for a caprice is painting the donkey who, in turn, capriciously ponders, studies and practices science.
And the Guitar is always there, laughing capriciously.
For me, the Guitar is always a rich terrain for exploration and invention, but this time it is the more traditional sound that determines the path, while capricious deviations of touch and thought render its forms indistinct and changeable, as in the purest virtuoso tradition of the soloistic Capriccio.
A firmly rooted truism, or a cliché, needs the monkey nature painter and it is in the monkey, in fact, that Goya presents an ironic and serious self-portrait. So here he is (the monkey - the king's painter ... ) painting the donkey, or playing the stringless back of a guitar to which the donkey-king listens intently, until it is he, the donkey, or king, who becomes the protagonist and studies, researches his lineage, cures the sick and teaches science to his disciples.
Together with Goya, it is this donkey that we fear more than the capricious monkey.
MP
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