In attesa del nuovo disco nel 1998 Mark Nelson realizza uno dei dischi più belli di quell’anno con il suo personale progetto Pan American (Kranky, March 1998). Da qualche parte è stata definita “musica ambientale da ballo”: toni grigi e sfumati, i ritmi barcollanti e instabili, canzoni stanche e anemiche. Di sicuro un grande lavoro su processi di loop, riverbero e diffusione, con al centro della sperimentazione un'esplorazione fortemente analitica sui ritmi che acquistano in diversi casi cadenze pulsazioni dub. Disco bellissimo e molto personale.
Nello stesso anno, dopo la pausa di Pan American, i Labradford ritornano con Mi Media Naranja (Kranky, 1998), che, deludendo le attese suscitate da Labradford, e` un disco praticamente strumentale. Ciascuno dei sette brani si affida allo stesso processo: la chitarra imbastisce una figura a tre note, che viene impreziosita dal basso e da altri strumenti, e il pianoforte subentra con un solenne crescendo portando a compimento la canzone. Il brano piu` riconoscibile e` S, praticamente una suite in tre parti: nella prima la chitarra scimmiotta lo stile di una colonna sonora per film western, nella seconda il violino trasporta il tema in un concerto classico, e nella terza l'armonia si addormenta cullata fra le note delle tastiere. Disco bello, certo ma qui forse i Labradford hanno forse abusato del loro metodo, nel tentativo di lasciarsi alle spalle i riferimenti rock. Un disco curato, rifinito ma che in fin dei conti comincia a ripetere dei cliché stilistici già metabolizzati. Cristallizzazione che continua con l’ultimo disco di cui parliamo oggi, quel E Luxo So, uscito nel 1999, melodico, evanescente e onirico, quasi un compendio del loro repertorio, con tutti i pregi e i difetti. Completamente strumentale, contiene sei lunghe tracce che hanno come titolo semplicemente i nomi dei collaboratori. Il sound e` piu` che mai "artificiale", visto l’uso massiccio di loop e campionatori, in contrasto con le timbriche ricche, organiche, plastiche degli strumenti acustici. Lo stile dei Labradford comincia a segnare il passo, forse è diventato fin troppo minimalista, forse ha raggiunto una calda e confortevole maturità, ma “classicità” sempre essere il termine più appropriato e austero per definire questo lavoro. Forse alla fine resta questa la cifra stilistica dei Labradford: di loro non si è ancora ben definito il valore. Ma la loro musica sembra rimanere costantemente sospesa nell’aria, in un’attesa senza tempo.
Empedocle70
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