Voi siete una casa discografica indipendente votata alla musica improvvisata, ho la sensazione però che in questo disco, come nel vostro precedente Guitar Solo di Pablo Montagne, non tutti i brani nascano da una improvvisazione ma vi siano delle strutture compositive… una scelta deliberata, la volontà di aprirsi a nuove cose, una necessità?
Premetto che parlo in quanto freelance (come del resto tutti quelli che collaborano con Stefano e contribuiscono a rendere Setola di Maiale ciò che è).Come abbiamo specificato nelle liner notes, il concept con cui ho invitato i vari musicisti a contribuire a questo progetto era proprio “il rapporto fra composizione e improvvisazione”. Essendo una linea-guida molto libera, è stata interpretata in modo molto personale ed è quindi interessante vedere come questa “linea di confine” sia in realtà un margine mobile decisamente fertile.Il recuperare una tensione compositiva, dal mio punto di vista, è una necessità che nasce dall’osservazione critica di molte proposte legate all’improvvisazione radicale; in questa pratica musicale la segmentazione e la disposizione del materiale sonoro sono generalmente grossolane (a meno che il musicista non abbia grande esperienza e senso musicale). La composizione offre la possibilità di codificare determinati gesti e tecniche non appartenenti all’ortodossia strumentale, e di perfezionarli grazie alla riflessione critica e alla reiterazione pratica (le molteplici esecuzioni di una partitura o un canovaccio).Per quanto mi riguarda, dunque, l’improvvisazione è una tecnica come un’altra – una scelta relativa, come la scelta fra l’utilizzo di una serie di pedalini multi-effetto o di certi oggetti per ottenere una chitarra “preparata”; come la scelta dello strumento acustico invece che elettrico. Non è (o non dovrebbe essere) un dogma: anche fra i grandi interpreti contemporanei del chitarrismo sperimentale, molti dei più influenti e creativi lavorano proprio con partiture scritte, integrandole con la pratica improvvisativa.
Quanto tempo vi ha richiesto una cosa simile e .. se non sono indiscreto che costi avete supportato per realizzarla?
Per quanto riguarda la tempistica, ho iniziato a mandare le prime mail a Marzo (2010), e i chitarristi hanno iniziato a ricevere le proprie copie a Settembre. Questi 6-7 mesi sono stati impiegati per: scegliere e reclutare i chitarristi, esporgli il progetto, raccogliere il materiale, scegliere il packaging, progettare la grafica e l’artwork, fare le 2 tracklist, fare il mix e il master, aspettare che i rispettivi studi realizzassero e poi spedissero le copertine e i CDr, assemblare gli album, fare i pacchi e coordinare tutte le spedizioni.
Quale è stata la reazione degli “addetti ai lavori” per una cosa simile? Ci sono state recensioni favorevoli?
Quale è stata la reazione degli “addetti ai lavori” per una cosa simile? Ci sono state recensioni favorevoli?
Siccome i chitarristi hanno ricevuto le loro copie alla spicciolata, soprattutto nell’ultimo mese e mezzo, ancora le recensioni devono arrivare.
Oltre a questo disco e al già citato lavoro di Pablo Montagne quali altri lavori per la chitarra avete realizzato nei 17 anni di vita di Setola di Maiale e ne avete in programmazione altri?
Lascio a Stefano la lista completa, che include anche i miei lavori solisti per chitarra elettrica: “15 improvisations for solo electric guitar” e “12 improvised compositions for solo electric guitar”.
Grazie Marco!
Empedocle70
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